Il divieto di insegnare per la donna

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La dottrina unitariana.

Nel libro Spiritual Gifts, David Bernard, a proposito dell’ordine di Paolo: “Tacciansi le donne nelle assemblee, perché non è loro permesso di parlare”,[1] afferma quanto segue: ‘Alcuni interpretano l’ammonizione per le donne di stare in silenzio come una proibizione assoluta, che vieta alle donne di predicare o di profetizzare, ma sia l’immediato contesto e l’intera Scrittura dissipano questa nozione’.[2] Dunque alla donna è permesso di predicare e insegnare? Proprio così, infatti sempre Bernard più avanti dice: ‘‘Priscilla, assieme a suo marito, Aquila, era uno dei collaboratori di Paolo e insegnò uno studio biblico al predicatore ‘Battista’ Apollo’.[3] La ragione per cui Bernard ritiene che la donna possa mettersi a predicare è perché ‘in un senso generale, ogni predicatore unto profetizza quando predica’.[4] Dice in un senso generale perché ci sono casi di un uso ristretto del dono di profezia come per esempio il caso di Agabo quando predisse per lo Spirito che ci sarebbe stata una grande carestia per tutta la terra,[5] o come sempre il caso di Agabo quando predisse per lo Spirito quello che sarebbe accaduto a Paolo a Gerusalemme.[6]

Confutazione.

Siamo d’accordo che il divieto di parlare per la donna non è assoluto nell’assemblea perché la donna può sia pregare che profetizzare. Paolo per esempio quando parla del velo dice che “ogni donna che prega o profetizza senz’avere il capo coperto da un velo, fa disonore al suo capo”,[7] permettendo implicitamente alla donna di pregare e di profetizzare anche quando la chiesa si raduna. Luca dice che Filippo “avea quattro figliuole non maritate, le quali profetizzavano”,[8] e il profeta Gioele disse: “I vostri figliuoli e le vostre figliuole profeteranno”.[9] Si badi però che profetizzare non significa insegnare, perché il dono di profezia è un dono diverso dal dono di insegnamento. Questa differenza emerge da queste parole di Paolo ai Romani: “E siccome abbiamo dei doni differenti secondo la grazia che ci è stata data, se abbiamo dono di profezia, profetizziamo secondo la proporzione della nostra fede; se di ministerio, attendiamo al ministerio; se d’insegnamento, all’insegnare…”.[10] Stando dunque così le cose il divieto di Paolo: “Non permetto alla donna d’insegnare… ma stia in silenzio”,[11] non contraddice in nessuna maniera il permesso di profetizzare per la donna, appunto perché Paolo non dice che la donna non deve profetizzare, ma che ella non deve insegnare. Lo contraddirebbe se profetizzare significasse anche insegnare, ma dato che chi profetizza non insegna, il divieto di Paolo per la donna di insegnare è in piena armonia con la Parola di Dio.

 


[1] 1 Cor. 14:34

[2] David Bernard, Spiritual Gifts (Doni Spirituali), Hazelwood MO, 1997, pag. 231-232

[3] Ibid., pag. 232-233

[4] Ibid., pag. 205

[5] Cfr. Atti 11:27-28

[6] Cfr. Atti 21:10-11

[7] 1 Cor. 11:5

[8] Atti 21:9

[9] Atti 2:17

[10] Rom. 12:6-7

[11] 1 Tim. 2:12