Questo “paese senza la Bibbia” vive ancora sotto l’ultimo regime comunista staliniano che sta sviluppando un programma al fine di produrre la bomba atomica. Esso perseguita senza pietà i cristiani.
Il missionario Kim Tae Jin, durante un giro in Europa con “Portes Ouvertes”, ha riferito delle notizie sul suo paese. Prima di potersi rifugiare in Cina, questo coreano del nord di 50 anni conobbe, per motivi politici, diversi anni di lavori forzati.
Mentr’era fisicamente esausto, fu costretto a dei lavori estenuanti. Inoltre, era regolarmente maltrattato e torturato in modo violento. All’uscita dalla prigione, la sua famiglia rifiutò di riprendere contatto con lui. È in Cina che Kim è divenuto cristiano.
Dal 2001, egli vive in Corea del Sud dove ha creato un Istituto Biblico per cristiani espatriati dalla Corea del Nord. “Portes Ouvertes” stima al 2 % il numero di cristiani in questo paese che conta 23,6 milioni di abitanti.
È troppo pericoloso avere una Bibbia con sé: perciò i rifugiati imparano a memoria delle porzioni della Bibbia e le ricopiano al loro ritorno a casa. Kim chiama i cristiani a pregare per il suo paese, la Corea del Nord.
Fonte: IDEA – Nouvelles du monde mars / avril 2007