20.09.2002 – (Portes Ouvertes) – La scuola elementare di Mitziton, nel Chiapas, ha ripreso il 19 agosto. Ma senza i figli dei cristiani evangelici. I dirigenti locali hanno infatti rigettato la loro iscrizione. “Questa misura discriminatoria priva un centinaio di bambini del diritto fondamentale all’educazione” si indigna l’avvocato cristiano Abdias Tovilla.
Lo scorso gennaio, diverse famiglie evangeliche sono state violentemente espulse da Mitziton e le loro case bruciate. Dal loro ritorno, questi cristiani sopravvivono in condizioni precarie e subiscono l’ostilità dei caciques. Il problema si concentra d’ora in poi sulla scolarizzazione. Secondo la legge messicana, tutti i bambini devono avere accesso ad una educazione primaria. In certi Stati eccezione è stata fatta per i figli dei testimoni di Geova, che non sono stati ammessi a scuola a causa del loro rifiuto di salutare la bandiera messicana e di cantare l’inno nazionale. Ma i bambini evangelici non hanno questo problema.
Le autorità hanno inviato a Mitziton un gruppo speciale che dovrebbe vigilare all’applicazione delle leggi governative, allo scopo di evitare nuove violenze contro la minoranza protestante. Ma i dirigenti locali sono risoluti a sgomberare la città dai cristiani evangelici. Ed è la nuova generazione che ne paga il prezzo.