Cina: La miseria degli orfani

In Cina, la politica del figlio unico spinge molti genitori ad abbandonare i loro figli, soprattutto le bambine e i bambini handicappati. Questi bambini finiscono in orfanotrofi di Stato.

Yu Zhuo e Dang Xian sono entrambi dell’età di un mese. Il primo è stato trovato davanti alla porta di un ospedale di Chongqing. La seconda è stata deposta dai suoi genitori sulle scale di un orfanotrofio a Lang Fang.

La politica del figlio unico

Yu Zhuo e Dang Xian non sono dei casi eccezionali. In Cina, almeno 100.000 orfani come loro vivono in orfanotrofi. Nel 1979, al fine di ridurre la natalità, il governo comunista decise che doveva esserci un solo figlio per famiglia. Solo deroghe autorizzate per avere un secondo figlio: il primo figlio è handicappato o di sesso femminile – per principio meno capace di lavorare di un figlio maschio – oppure i genitori sono ancora minorenni. Questa politica si applica principalmente alle famiglie che vivono in campagna. I trasgressori si espongono a forti multe, al licenziamento, perfino alla distruzione dei loro beni. Le madri possono essere obbligate a farsi sterilizzare o ad abortire. Questi “rigettati” non hanno diritto alla scuola gratuita. Ciononostante, in caso di nascita di una bambina, di un bambino handicappato o di un secondo bambino, la maggior parte dei genitori si rassegna ad abbandonare il proprio bambino in luoghi pubblici (treno, ponte, centro commerciale, ospedale o persino marciapiede). La polizia porta i bambini trovati in un orfanotrofio di Stato.

Orfanotrofi stile Ceausescu

Come in Romania, sotto l’era Ceausescu, i bambini messi negli orfanotrofi di Stato cinesi vivono in condizioni miserevoli. Questi istituti sono sottodotati di personale e quest’ultimo è insufficientemente formato e poco retribuito.  In tali condizioni, numerosi bambini muoiono o devono essere messi in istituti psichiatrici poiché sono mal nutriti, mal curati e privati di amore.

Fonte: Christian Solidarity International

Condividi