Il Libro di Mormon

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La dottrina mormone

Il Libro di Mormon è un volume di sacre Scritture simile alla Bibbia, che contiene od è la pienezza del Vangelo.

La seconda parte dell’ottavo articolo di fede mormone recita: ‘..Noi anche crediamo che il libro di Mormon è la Parola di Dio’.[1] Quindi i Mormoni non accettano la Bibbia quale unica, completa e definitiva Parola di Dio perché affermano che oltre alla Bibbia è da considerare sacro anche il Libro di Mormon. Essi sostengono che il Libro di Mormon completi la Bibbia perché quest’ultima è stata mutilata dalla chiesa apostata. In altre parole che il Libro di Mormon sia un’altra Bibbia scritta per ordine di Dio (da unire alla prima), nella quale sono scritte cose chiare e preziose che la chiesa apostata asportò dalla prima Bibbia. Per sostene­re tutto ciò prendono le seguenti parole scritte nel Libro di Mormon che vengono attribuite a Dio: ‘E perché Io ho detto una parola, non dovete supporre che non posso dirne un’altra; poiché la mia opera non è ancora finita; (…) Dunque, poiché avete una Bibbia, non dovete supporre ch’essa contenga tutte le mie parole; né dovete supporre ch’Io non ne abbia fatto scrivere altre’;[2] ed anche quest’altre: ‘Ecco perché vedi che, dopo che il libro fu passato fra le mani della chiesa grande e abominevole, molte cose chiare e preziose furono tolte dal libro, che è il libro dell’Agnello di Dio’.[3] Lo scrittore mormone Bruce McConkie conferma tutto ciò dicendo: ‘Una delle grandi eresie di un Cristianesimo apostata è l’ipotesi infondata che la Bibbia contenga tutti gli insegnamenti ispirati ancora esistenti fra gli uomini’.[4] E tale è l’importanza data al Libro di Mormon che Orson Pratt affermò: ‘La natura del messaggio nel Libro di Mormon è tale che, se vero, chiunque lo respinge non potrà salvarsi…’.[5] Questo dunque è l’insegnamento dei Mormoni; per salvarsi occorre accettare il Libro di Mormon come parola di Dio, come la pienezza del Vangelo di Dio rivelata al profeta Joseph Smith.

Vediamo adesso di parlare brevemente di come questo libro è venuto alla luce e qual è il suo contenuto. Nel 1823 Joseph Smith ebbe una visione nella quale vide un angelo di nome Moroni il quale gli annunciò l’esistenza di ‘tavole d’oro’ sepolte nella collina di Cumorah presso Manchester (Stato di New York), sulle quali erano scritti i sacri annali (che contenevano la pienezza del Vangelo). Per quanto riguarda la stesura di questi ‘sacri annali’ di cui Moroni parlò a Smith, essa era stata fatta ‘da molti antichi profeti per spirito di profezia e di rivelazione. Le loro parole, incise su tavole d’oro, furono citate e riassunte da un profeta storico di nome Mormon. (…) Dopo avere completato i suoi scritti Mormon consegnò il resoconto al figlio Moroni, il quale vi aggiunse parole proprie e nascose poi le tavole nella collina di Cumorah’[6] attorno al 421 d.C. Come potete vedere questo Moroni, benché si dica che fosse un angelo di Dio, era esistito, a dire dei Mormoni, attorno al 400 d.C. Era stato infatti figlio di Mormon e l’ultimo dei profeti storici nefiti, ed aveva sigillato e nascosto i sacri annali (affidandoli al Signore perché venissero alla luce negli ultimi giorni). Nel 1823 Moroni apparve a Joseph Smith come personaggio risorto! Quelle tavole d’oro, secondo le parole di Joseph Smith, furono da lui prese nel 1827 e da lui tradotte in inglese (per mezzo dell’Urim e del Thummim di cui l’angelo Moroni gli aveva rivelato l’esistenza assieme alle tavole d’oro) da una lingua chiamata ‘egiziano riformato’.[7] La loro traduzione costituisce appunto il Libro di Mormon.[8] La prima edizione di questo libro uscì nel 1830.[9] I Mormoni per soste­nere che Joseph Smith tradusse fedelmente dai caratteri di ‘egiziano riformato’ riferiscono quello che fu scritto nella Perla di Gran Prezzo dallo stesso Joseph Smith; vale a dire che Joseph Smith scrisse alcuni dei geroglifici incisi sulle tavole su un foglio di carta assieme alla traduzione, poi diede questo foglio a Martin Harris che lo portò a New York a sottoporlo al giudizio del professore Charles Anthon, celebrato per la sua cultura letteraria, il quale ‘asserì che la traduzione era corretta più di quanto non avesse mai visto fino ad allora in fatto di tradu­zioni dall’Egiziano’.[10] Per quanto riguarda le tavole d’oro da cui Smith tradusse il Libro di Mormon esse furono restituite a Moroni; ma stando a quanto ci viene detto dai Mormoni esse furono viste da tre amici di Smith che per iscritto asserirono di averle viste. I nomi di questi uomini sono Oliver Cowdery, David Whitmer e Martin Harris. La loro testimonianza si trova dopo l‘Introduzio­ne al Libro di Mormon e tra le altre cose dice: ‘..E dichiariamo con semplicità che un angelo di Dio scese dal cielo e portò e pose le tavole dinanzi ai nostri occhi, perché potessimo guar­darle e vederle con le loro incisioni. E sappiamo che è per grazia di Dio Padre e di nostro Signore Gesù Cristo che noi vedemmo e che rendiamo testimonianza che queste cose sono vere’.[11]

Per quanto riguarda il contenuto di questo libro esso racconta la storia di due grandi civiltà. Secondo il libro, la prima di queste civiltà erano i Giarediti i quali lasciarono la torre di Babele attorno al 2250 a.C, attra­versarono l’Europa e si andarono a stanziare nelle Americhe. La seconda civiltà erano degli Ebrei che lasciarono Gerusalemme nel 600 a.C poco prima della distruzione della città e passato l’Oceano pacifico si andarono a stanziare anche loro nelle Americhe.[12] Quest’ultimi si divisero in due nazioni, ossia i Nefiti e i Lamaniti. Tutti questi popoli, dopo molto tempo, furono distrutti eccet­to i Lamaniti (i quali in una grande battaglia vicino alla colli­na di Cumorah in Palmyra, nello Stato di New York, attorno al 400 d.C sconfissero e annientarono tutti i Nefiti tranne che uno, Moroni il quale dopo la battaglia scrisse su altre tavole il libro di Ether e quello di Moroni – le ‘parole proprie’ di cui si legge nell’Introduzione al Libro di Mormon – e nascose presso quella collina anche queste tavole) i quali costituiscono, a detta dei Mormoni, i principali antenati degli Indiani Americani.

Tra tutti gli eventi raccontati nel Libro di Mormon il più importante è l’apparizione di Cristo ai Nefiti sul continente americano. Si legge infatti nell’Introduzione del libro: ‘L’evento culminante descritto nel Libro di Mormon è il ministero svolto personalmente dal Signore Gesù Cristo presso i Nefiti poco dopo la Sua risurrezione. Esso illustra le dottrine del Vangelo, spiega il piano di salvezza e dice agli uomini cosa devono fare per acquisire la pace in questa vita e la salvezza eterna nella vita a venire’.[13] Per quanto riguarda il ministerio di Gesù sul continente americano occorre dire che esso era stato predetto da Nefi.[14] Egli si manifestò ai Nefiti dopo essere asceso al cielo da Gerusalemme.[15] Questa discesa di Cristo dal cielo tra i Nefiti fu annunciata dal cielo da una voce che disse: ‘Ecco il mio beneamato Figliuolo, in cui ho preso diletto, e nel quale ho glorificato il mio nome; ascoltatelo’.[16] Dopo di ciò Gesù apparve ai Nefiti e disse loro di mettere le loro mani nel suo fianco e di sentire le impronte dei chiodi nelle mani e nei piedi affinché essi riconoscessero che egli era l’Iddio d’Israele che era stato messo a morte per i peccati del mondo.[17] La moltitudine dopo avere fatto ciò cadde ai suoi piedi e lo adorò. Dopo di ciò Gesù scelse dodici discepoli e diede loro il potere di battezzare per immersione dicendogli quali parole pronunciare nel battesimo; poi gli disse che chi non avrebbe creduto in lui e non sarebbe stato battezzato sarebbe stato dannato. Dopo avere detto altre cose ripeté il sermone sul monte[18] con alcune modifiche qua e là. Poi gli disse che essi erano le altre pecore di cui aveva parlato in Israele.[19] In seguito Gesù comandò di portargli gli ammalati e la gente fece così e gli ammalati furono guariti. Poi ordinò loro di portargli i bambini, che lui benedisse. Poi Gesù istituì tra i Nefiti la santa cena e diede istruzioni a riguardo.[20] Poi egli diede ai suoi discepoli il potere di dare lo Spirito Santo. Dopodiché Gesù ascese di nuovo al cielo.[21] Il giorno dopo Gesù scese di nuovo dal cielo in mezzo ai Nefiti. In questa occasione Gesù disse ai Nefiti che non aveva mai visto una fede così grande come la loro, e che tra di loro aveva fatto miracoli ancora più grandi di quelli che aveva fatto in Israele e che nessuno dunque all’infuori di loro aveva veduto cose così grandi.[22] Gesù poi distribuì fra le genti riunite il pane e il vino. Disse che avrebbe radunato il suo popolo in quella terra, che egli era il profeta simile a Mosè che doveva sorgere, e predisse la costruzione della Nuova Gerusalemme sul suolo americano.[23] Dopo avere loro detto altre cose ascese di nuovo al cielo. Dopo questa ennesima ascesa al cielo Gesù apparve ai suoi dodici discepoli, e a tre di questi diede il potere sulla morte, in altre parole di non vedere la morte fino al suo ritorno. Costoro sono conosciuti dai Mormoni come i ‘tre Nefiti’, e secondo il Libro di Mormon ‘sono simili agli angeli di Dio, e pregando il Padre nel nome di Gesù essi possono manifestarsi a qualunque persona, come parrà loro opportuno’.[24] Di loro viene raccontato tra i Mormoni che durante la storia dei Mormoni sono apparsi a molti prestando svariati servizi e consolando.[25]

Come potete vedere, per i Mormoni, il Libro di Mormon, oltre che pretendere di tracciare la storia delle antiche civiltà del continente americano, pretende di contenere o essere la pienezza del Vangelo, pienezza che invece non è contenuta nella Bibbia o non è la Bibbia per i motivi già esposti, per cui è il Libro di Mormon e non la Bibbia che mostra agli uomini la via per ottenere la salvezza eterna; quindi agli occhi dei Mormoni esso è più importante e autorevole della Bibbia. D’altronde lo stesso Joseph Smith affermò ‘che un uomo si avvicina di più a Dio obbedendo ai suoi precetti che a quelli di qualsiasi altro libro’.[26] Questo spiega perché i missionari mormoni si studiano di divulga­re il Libro di Mormon anziché la Bibbia. Ma il Libro di Mormon è reputato superiore alla Bibbia dai Mormoni anche perché, mentre nella Bibbia ci sono degli errori di traduzione nel Libro di Mormon non ci sono errori di nessun genere perché Joseph Smith affermò: ‘Ho detto ai Fratelli che il Libro di Mormon è il libro più giusto della terra…’.[27] Il che significa che nel Libro di Mormon tradotto da Joseph Smith ‘per potere e dono di Dio’ non c’erano errori di sorta, perché il suo traduttore era stato ispirato da Dio (a differenza dei traduttori della Bibbia). James Talmage è categorico a tale riguardo: ‘Il traduttore autorizzato e ispirato di questi sacri scritti (…) è Joseph Smith…’.[28]

 


[1] James Talmage, op. cit., pag. 2

[2] Libro di Mormon, 2 Nefi 29:9-10

[3] Ibid., 1 Nefi 13:28

[4] Bruce McConkie, Mormon Doctrine, 1958, pag. 79; citato da Hoekema in op. cit., pag. 25

[5] Citato da Jerald e Sandra Tanner in The Changing World of Mormonism [Il Mondo del Mormonismo che Cambia], Chicago 1980, pag. 93

[6] Dall’Introduzione al Libro di Mormon.

[7] Come vedremo dopo, l’apparizione del Libro di Mormon, secondo la teologia mormone, era stata predetta da Dio tramite il profeta Ezechiele!

[8] Sulla collina di Cumorah i Mormoni hanno eretto un monumento in onore di Moroni.

[9] Per qualche altro dettaglio sulle apparizioni di Moroni vedi la parte della storia dei Mormoni dove parlo della vita di Joseph Smith.

[10] Perla di gran prezzo, Estratti dalla Storia di Joseph Smith, 64

[11] Ecco quanto si legge su un libro di un autore mormone a riguardo di questa testimonianza: ‘Ci sembra adesso giusto citare brevemente alcune delle prove della autenticità divina del Libro di Mormon. Una delle prove più valide è la testimonianza dei tre uomini ai quali l’angelo Moroni mostrò le tavole e portò testimonianza che esse erano state tradotte per dono e per potere di Dio’ (LeGrand Richards, Un’opera meravigliosa e un prodigio, Francoforte sul Meno, 1981, pag. 52).

[12] Dico Americhe perché la posizione ufficiale della chiesa mormone a proposito dei luoghi esatti dove approdarono queste persone è ‘in qualche posto nelle Americhe, ma la locazione specifica non è stata rivelata’ (Encyclopedia of Mormonism, vol. I, pag. 178). Va detto però a proposito degli Ebrei che lasciarono Gerusalemme poco prima della sua distruzione che ci sono due differenti dichiarazioni mormoni del passato che indicano che ai giorni di Joseph Smith si ‘sapeva’ dove essi erano sbarcati. La prima, del 1836, asserisce che questi Ebrei sbarcarono nel continente Sud Americano e precisamente sulle coste del Cile; la seconda, del 1842, asserisce che essi sbarcarono in un luogo poco a sud dell’Istmo di Panama, e quindi nel Centro America (Cfr. Encyclopedia of Mormonism, vol. I, pag. 178). Talmage in The Articles of Faith parla della costa occidentale dell’America (cfr. pag. 259) e dice che i Nefiti si sparsero verso il Nord occupando una area considerabile nell’America Centrale, e poi si sparsero sia verso Est che verso Nord in quelli che sono oggi gli Stati Uniti d’America (cfr. pag. 260).

[13] Dall’Introduzione al Libro di Mormon.

[14] Cfr. Libro di Mormon, 2 Nefi 26:1

[15] Cfr. Ibid., 3 Nefi 10:18

[16] Libro di Mormon, 3 Nefi 11:7

[17] Cfr. Libro di Mormon, 3 Nefi 11:14

[18] Cfr. Matteo 5,6,7; Libro di Mormon, 3 Nefi cap. 12,13,14

[19] Cfr. Giov. 10:16

[20] Cfr. Libro di Mormon, 3 Nefi 18:1-29

[21] Cfr. Ibid., 3 Nefi 18:39

[22] Cfr. Ibid., 3 Nefi 19:35-36

[23] Cfr. Ibid., 3 Nefi 20:22, 23-26; 21:23

[24] Libro di Mormon, 3 Nefi 28:30

[25] Per esempio viene detto che ‘i tre Nefiti’, anteriormente alla seconda guerra mondiale, apparvero per provvedere dei rimedi a basi di erbe per le malattie, per arare il campo di un agricoltore per permettergli di partecipare ai doveri ecclesiastici, per provvedere il cibo a dei missionari che stavano morendo di fame. Nel mondo contemporaneo invece questi ‘tre Nefiti’ hanno aiutato non pochi genealogisti mormoni nelle loro ricerche sui defunti, hanno persino praticato una respirazione artificiale nei confronti di un uomo che aveva avuto un incidente con la sua canoa in un lago, hanno guidato dei motociclisti che si erano perduti in mezzo a tormente di neve, ecc. (cfr. Encyclopedia of Mormonism, vol. IV, pag. 1477-1478).

[26] Dall’Introduzione al Libro di Mormon.

[27] Ibid.

[28] James Talmage, op. cit., pag. 255