Indonesia: Impegni concreti delle autorità locali e della popolazione contro i terroristi islamici

La Polizia di Sulawesi Centrale l’11 Gennaio scorso ha fatto irruzione nella casa di uno dei 29 terroristi islamici sospettati di aver eseguito attacchi violenti sui Cristiani. Nel raid è stato ucciso un insegnante islamico che non figurava tra i sospettati. Quattro sospettati sono stati arrestati e portati a Palu per interrogatori.

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Testimonianza di Julie Nyffeler che insieme a suo marito salvò degli ebrei durante la seconda guerra mondiale

L’omaggio ai Giusti – La sig.ra Julie Nyffeler testimonia – Parole raccolte da JP Waechter

2.725 “Giusti” francesi salvarono degli Ebrei durante la seconda guerra mondiale a rischio della vita senza contare quelli che sono rimasti anonimi. Tutti hanno incarnato i valori di giustizia, di tolleranza e d’umanità. Venendo in aiuto agli Ebrei, essi non pensavano di fare niente di straordinario nonostante i pericoli incorsi; si accontentavano di seguire la loro coscienza. Quale esempio per noi nelle lotte che sono le nostre oggi in favore della tolleranza e della fraternità, contro l’antisemitismo, le discriminazioni, il razzismo, tutti i razzismi. Dietro la nazione al Pantheon il 18 gennaio 2007, En route rende loro modestamente omaggio. Col presidente della Repubblica, ci ricorderemo che “di fronte all’estremismo, c’è solo un attitudine: il rifiuto, l’intransigenza”.

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Germania: Morto torna in vita!

Ecco la storia di Frank Breido, un tedesco di Osnabrück che è morto alcuni brevi istanti di leucemia nel 1992 e poco dopo è uscito completamente guarito dall’ospedale con stupore dei medici della clinica universitaria di Essen nella Ruhr.

Il caso è perfettamente documentato: unico commento di un professore di medicina miscredente: “si, è vero che essere circondato da pensieri positivi aiuta alla guarigione…”

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Reportage: Arabia Saudita, combattimento spirituale nonostante un accecamento onnipresente

L’Arabia Saudita ha espulso quattro cristiani dell’Africa dell’Est che erano stati arrestati mentre presiedevano un incontro di preghiera a Jeddah. Uno dei responsabili di chiesa, di origine etiopica, ha anche dovuto rimandare il suo matrimonio! Quest’esempio mette in evidenza il margine di manovra stretto di cui dispongono i cristiani in Arabia Saudita per esercitare le loro attività.

Arrestati il 9 giugno 2006, i responsabili della chiesa sono stati percossi, poi rinchiusi per più d’un mese; sono stati torturati durante questo periodo. Masai Wendewesen, rimandato nel suo paese d’origine, l’Etiopia, il 16 luglio 2006, ha dichiarato che lui e i suoi compagni non erano mai stati riconosciuti formalmente colpevoli. Secondo il datore di lavoro saudita di Masai, i quattro cristiani sono stati arrestati ed imprigionati per aver “predicato a dei musulmani, impiantato delle chiese e radunato uomini e donne per la preghiera”. I quattro cristiani lavoravano in Arabia Saudita come autisti e conducenti di camion.

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