Brasile, il vino delle nozze proveniente da Cana di Galilea

Il vino di Cana di Galilea, il vino delle nozze!

Un certo “apostolo” di nome Adelino de Carvalho, nel suo ultimo viaggio apostolico in Israele ha visitato la cittadina di Cana di Galilea dove Gesù compì il suo primo miracolo, trasformando l’acqua in vino.

Questo cosiddetto apostolo ha poi lanciato in Brasile un vino “miracoloso” capace, secondo lui, di trasformare la vita sentimentale di una persona, di restaurare i matrimoni portando gioia e benedizioni da parte di Dio. “Migliaia di matrimoni sono già stati restaurati tramite questo vino potente. In tutte le chiese Regno dei Cieli in Brasile, dove sono state inviate bottiglie sigillate di vino di Cana di Galilea portate da Israele tramite l’apostolo, le persone stanno raccontando testimonianze di restaurazione di matrimoni…” dice Adelino nel suo sito.

Gesù disse: “Beati piuttosto quelli che odono la parola di Dio e l’osservano!” (Luca 11:28)

Ecco come essere felici, osservando la parola di Dio. Sarai benedetto da Dio, avrai pace e gioia. Non hai bisogno di una bottiglia di vino “miracoloso”, sono solo falsità, questo vino non può trasformare la tua vita sentimentale. Abbi fede in Dio, egli è l’Onnipotente. Rendi note a Lui le tue richieste, invocalo, getta su Lui i tuoi pesi.

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Ancora ciance e stranezze dette e fatte in mezzo al popolo di Dio

In questo video vedrete come Bruno Interlandi, pastore del Centro Cristiano di Napoli per le Nazioni, durante la Conferenza Regionale per le Chiese Evangeliche della Sardegna ‘Quanto ami la Tua Terra?’, tenutasi a Sassari il 2 Aprile 2006, e durante la quale egli ha predicato, stappa una bottiglia di vino, riempie diversi bicchieri, e invita i presenti a venire avanti a bere un sorso di vino dicendo ‘Signore, voglio qualcosa di nuovo’, perché quel vino rappresenta il vino nuovo che Dio vuole dare ai Sardi e a tutta l’Italia.

Ma descriviamo nei dettagli quello che si vede e sente nel video:

Bruno Interlandi afferma: ‘Sono da due tre settimane avevo chiesto al Signore: ‘Signore, dammi una parola per la Sardegna’. Ogni volta che andiamo in un posto non vogliamo portare ….. non vogliamo semplicemente portare una predicazione ma vogliamo che Dio ci dia qualcosa di specifico. E ho detto: ‘Signore, parlami in qualsiasi maniera a te piaccia’. E circa due settimane fa ho visto un documentario sulla televisione, parlavano del sughero. E io non guardo mai i documentari, comunque ho iniziato a guardarlo. Facevano vedere come tagliavano dall’albero il sughero, come lo essiccavano dopo 14 mesi, poi come gli toglievano tutte le scorie, tutto il processo che veniva tagliato. E poi dicono: ‘I produttori più grandi del mondo di sughero sono il Portogallo, la Spagna e la Sardegna’. … un’informazione che non avevo. Ho detto: ‘Ma, chissà se mi vuoi dire qualcosa con questo, Signore’ E’ rimasto lì. E poi siamo arrivati questa mattina … il Signore continuava a darmi … c’è qualcosa che ti voglio dire su questo … Sapete? La Sardegna secondo me, Il diavolo una delle cose che ha fatto è che l’ha nascosta …se voi chiedete ad un bambino di disegnare l’Italia, disegna l’Italia e forse la Sicilia, ma difficilmente disegna anche la Sardegna. Non so se lo avete notato. Ma succede spesso. Come che non si conoscesse, come se nessuno sapesse che è lì, diciamo in un certo senso, no, viene nascosta. La Sicilia magari è conosciuta non per cose belle, ma è conosciuta nel mondo … ma la Sardegna in qualche maniera viene nascosta. Il Signore mi diceva: ‘E’ il diavolo che la nasconde, perché ha paura dei Sardi, perché ha paura di quello che quelle persone possono fare …. Io voglio fare qualcosa. Sapete, guardando una bottiglia di vino, noi vediamo la bottiglia di vino , ma non pensiamo che c’è che cosa? Il tappo. Ed è fatto di che cosa? Del sughero. Io voglio fare una cosa che credo che sta facendo il Signore in cielo questa sera, anzi questa mattina. Lui sta aprendo la bottiglia del nuovo vino, che vuole versare. Dio sta aprendo la bottiglia di quel sughero che rappresenta la Sardegna, e dice: ‘Così come si stapperà qua, si stapperà in tutta l’Italia. Siete con me?’ (l’uditorio risponde ‘Amen e batte le mani) … Sapete, Dio ha creato una nuova generazione di uomini e donne … Sapete, c’è un vino nuovo, c’è un vino nuovo che Dio ci vuole dare, non quello vecchio, c’è qualcosa di nuovo che Dio ci vuole dare, c’è qualcosa di fresco che Dio ci vuole dare. Sapete, la cosa strana, il vino rosso normalmente non viene servito freddo, vero? ma questo è freddissimo, non so che cosa ha, è freddissimo, è proprio fresco. Il Signore è stamattina è oggi che vuole dare un vino fresco. E io credo che una delle cose che rappresenti questa riunione è il fatto di stappare, la possibilità che non solo la Sardegna ma l’Italia intera riceva vino nuovo, vino nuovo, vino nuovo, amen? (l’uditorio risponde ‘Amen’ e applaude)

Lui allora stappa la bottiglia di vino, e dice: Gloria a te Signore!’ E dice (mentre riempie dei bicchieri): ‘Riceviamo il vino nuovo, riceviamo il vino nuovo, Signore, versalo, versalo, nelle nostre vite, Signore, versa il tuo vino nelle nostre chiese, versa il tuo vino nella nostra nazione, versa il tuo vino, Signore, versa il tuo vino, Signore, versalo nelle persone che hanno bisogno di te, versalo nelle persone che sono ammalate, versalo nelle persone che sono indemoniate, versalo nelle persone che ti stanno cercando, versa Signore, il nuovo vino. Padre. Si è stappata la bottiglia per ognuno di noi, versalo nelle nostre famiglie, versalo nei nostri lavori, Signore, versa il tuo vino, versa il tuo vino, Padre, vogliamo bere da te, non vogliamo avere più sete di te, Signore non vogliamo più avere fame di te, vogliamo essere soddisfatti della tua presenza, Signore, riempici con il tuo vino, riempici con il tuo vino, riempici con il tuo vino, Signore, riempici col tuo vino, Padre. Sì Signore, Sì Signore’.

Una volta terminato di riempire vari bicchieri egli dice (tenendo un bicchiere in alto con la sua mano destra): ‘Io vi invito a fare una cosa. So che non è organizzato. Vediamo di farlo il più in ordine possibile, con reverenza, so che magari alcuni di voi non vorranno bere nello stesso bicchiere di altri, io vi rispetto per quello. Ma se volete come altro di dire: ‘Signore, io voglio qualcosa di nuovo’, venite a bere un piccolo (e lui stesso a questo punto beve un piccolo sorso di vino dal bicchiere che tiene in mano) sorso e dite ‘Signore, io voglio qualcosa di nuovo’. Facciamolo in silenzio, facciamolo in riverenza, mentre Corrado continua a ministrarci. …. Venite, Venite ….’.

A questo punto comincia una processione di persone che vengono avanti a bere dai vari bicchieri di vino che sono su un tavolo. E mentre avviene tutto ciò, si sente Interlandi pregare, invocare Dio, mentre Corrado Salmè conduce la lode.

Che dire? Oramai in seno alle Chiese di cose strane che vengono dette e fatte da pastori ce ne sono sempre di più. Diletti, guardatevi da coloro che cercano di introdurre queste stranezze nel vostro mezzo, che vi assicuro non hanno nulla di spirituale, perché sono solo manifestazioni carnali che non fanno altro che far biasimare la dottrina di Dio, e che quindi vanno riprovate con forza.

In merito alle cose dette da Bruno Interlandi sul sughero, sulla bottiglia di vino, sul vino nuovo e così via, sono ciance, solo ciance, che però riescono a sedurre i cuori dei semplici che si lasciano impressionare dal fatto che lui afferma che Dio gli ha rivelato o fatto comprendere quelle cose. Ma Dio non gli ha rivelato proprio niente, non gli ha detto proprio niente, non gli ha affatto fatto capire quelle cose: lui mette in bocca a Dio parole che Dio non ha detto. Guardatevi dunque da questo uomo.

Vi ricordo le parole di Paolo ai santi di Roma:

“Or io v’esorto, fratelli, tenete d’occhio quelli che fomentano le dissensioni e gli scandali contro l’insegnamento che avete ricevuto, e ritiratevi da loro. Poiché quei tali non servono al nostro Signor Gesù Cristo, ma al proprio ventre; e con dolce e lusinghiero parlare seducono il cuore de’ semplici” (Romani 16:17-18).

La grazia del nostro Signore Gesù Cristo sia con tutti coloro che lo amano con purità incorrotta.

Giacinto Butindaro