Blando comunicato stampa della Federazione delle Chiese Evangeliche Pentecostali (FCP): c’era da aspettarselo

‘In relazione alla notizia apparsa su alcuni organi di stampa che danno risalto alla benedizione impartita ad una coppia omosessuale nella chiesa valdese di Milano, la Federazione delle Chiese Pentecostali ribadisce la sua netta contrarietà sul piano biblico e teologico al riconoscimento di questo tipo di unioni; come già più volte espresso in precedenti occasioni, per noi il significato biblico è insuperabile. Desta anche meraviglia la minimizzazione della questione quando si riduce il tutto ad una più o meno personale lettura della Bibbia. La nostra comprensione della Bibbia e l’esperienza delle nostre chiese ci inducono a credere che l’omosessualità è una condizione suscettibile di cambiamento e, pertanto, noi crediamo che per la grazia di Dio e attraverso l’incoraggiamento della comunità di fede un individuo possa vivere in armonia con i principi della Parola di Dio. Il dialogo che la Federazione conduce con le chiese valdesi e metodiste da alcuni anni di certo non riduce la portata di un dissenso radicale su queste tematiche’.

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La FCP non vuole proprio saperne di troncare i rapporti con coloro che appoggiano l’omosessualità

La Federazione delle Chiese Pentecostali non vuole proprio saperne di troncare i rapporti con coloro che appoggiano l’omosessualità

via Chi ha orecchi da udire oda by butindaro on 10/9/10

Fratelli nel Signore, ecco cosa si legge in questo comunicato stampa della NEV:

Roma (NEV), 6 ottobre 2010 – “Vogliamo testimoniare che un’altra Castel Volturno è possibile e che questa città può fare parlare di sé anche per quello che di positivo sa esprimere”. E’ stato questo il tema conduttore dell’incontro intitolato “Dio di questa città” svoltosi nella cittadina domiziana il 2 ottobre, promosso dalla Federazione delle chiese pentecostali (FCP) e dall’Unione cristiana evangelica battista d’Italia (UCEBI) in collaborazione con Essere chiesa insieme (ECI), un programma della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI).

Al mattino, oltre 150 persone hanno partecipato a una tavola rotonda dedicata al tema dell’integrazione svoltasi nella chiesa pentecostale italiana del villaggio Coppola. Dopo i saluti e gli interventi introduttivi del pastore Remo Cristallo, presidente della FCP, e del pastore Massimo Aprile dell’UCEBI, sono intervenuti alcuni pastori delle numerose chiese evangeliche africane presenti in città. Tra i relatori, Antonio Casale, direttore del Centro Fernandes (Caritas) e Paolo Naso, politologo e coordinatore di ECI. “La presenza di numerose comunità evangeliche in un territorio deprivato e condizionato dai poteri criminali – ha affermato quest’ultimo – costituisce una preziosa risorsa spirituale e civile che dovrebbe essere riconosciuta e valorizzata. Le istituzioni facciano quindi la loro parte, ma anche le chiese evangeliche della regione riconoscano l’importanza di un rapporto con questa realtà che apre notevoli spazi di testimonianza e di servizio. Vi sono diversi modi di ‘essere chiesa insieme’ e a Castel Volturno diverse realtà evangeliche possono dar vita a una rete di sostegno per l’integrazione e l’inclusione sociale”.

Nel pomeriggio italiani ed africani si sono ritrovati nella chiesa africana Living Hope, una delle tante che sorgono sulla Domiziana, dove è stato celebrato un culto multiculturale nel quale hanno predicato i pastori Lello Caruso, Antony Mensah Barden e Anna Maffei, presidente dell’UCEBI: “Noi tutti come discepoli di Cristo abbiamo lo Spirito, da Pentecoste in poi – ha affermato nel suo appassionato sermone interrotto dagli amen e dagli applausi dei presenti -. Anche a Castel Volturno noi tutti possiamo ricevere con orecchie bene aperte una parola da parte di Dio che dà la vita. Noi possiamo annunciare al mondo con la forza dello Spirito che noi crediamo in un Dio grande e che questo Dio, non altri dei, è Dio di questa città”.

“Una giornata molto positiva – commenta il pastore Michele Passaretti che per conto della FCP ha curato l’organizzazione dell’evento – e speriamo possa costituire il primo passo di un cammino di fraternità e collaborazione tra le chiese evangeliche di quest’area. Quelle di Castel Volturno non sono le chiese della camorra, come un cattivo giornalismo scandalistico e pregiudiziale ha affermato, ma luoghi in cui si prega e si costruiscono relazioni di fraternità nel nome di Gesù. Questo abbiamo voluto dire e questo continueremo ad affermare in futuro”.

Come potete vedere, in questo incontro ecumenico troviamo Remo Cristallo e Michele Passaretti, che sono due esponenti di spicco della Federazione delle Chiese Pentecostali; il primo infatti ne è il Presidente, mentre il secondo è Coordinatore della Commissione per il dialogo con le Chiese Valdesi Metodiste.

Che ha detto Passaretti? Che è stata una giornata molto positiva! Io invece ritengo che per il Movimento Pentecostale sia stata una giornata negativa, molto negativa, in quanto l’UCEBI è a favore dell’omosessualità come lo è la Chiesa Valdese, e difatti nel 2008 la signora Anna Maffei ha scritto la seguente lettera alla Refo (Rete evangelica Fede e omosessualità).

Cari fratelli e care sorelle della Refo (Rete evangelica Fede e omosessualità) e cari amici che vi riunirete per il 4 aprile a Firenze e in altri luoghi di culto per pregare insieme per le vittime della violenza contro gli/le omosessuali, vorrei trasmettervi il saluto dell’Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia.

Come voi sapete il 4 aprile molte nostre chiese sono impegnate nel ricordo del tragico assassinio del pastore battista e leader del movimento per i diritti dei neri d’America, ucciso 40 anni fa a Memphis da mano bianca, come ultimo atto di una violenza razzista e criminale che a più riprese aveva coinvolto King e il movimento che lui rappresentava.

Per noi segnare il quarantennale della scomparsa di King con manifestazioni pubbliche non è soltanto occasione per ricordare un difensore della libertà e della uguaglianza dei diritti delle persone bianche e nere, ma è soprattutto impegno rinnovato per rilanciare i temi della nonviolenza, della diversità riconciliata, dei diritti delle minoranze, della lotta per la giustizia e per la pace.

So che a Roma la veglia contro la violenza omofobica avrà luogo nei giorni successivi al 4 aprile proprio per non far coincidere le due manifestazioni e vi ringrazio per questa sensibilità. Pur non potendo personalmente partecipare ad alcuna delle veglie ecumeniche che si terranno in quei giorni presso molte chiese e luoghi di ritrovo, perché impegnata altrove, vorrei comunque dirvi che l’Unione battista condivide in pieno lo spirito che anima la vostra preghiera comune, così come tutte le manifestazioni contro l’intolleranza di qualsivoglia matrice.

Siamo molto turbati e indignati quando ancora oggi sentiamo che violenze anche fisiche sono tuttora molto diffuse e interessano varie parti del mondo, tanto da giungere, in alcuni paesi, fino alla pena capitale, cioè alla soppressione della vita da parte di uno Stato sovrano per il solo fatto che delle persone siano omosessuali.

Questo è inaccettabile davanti alla comunità internazionale, è crimine intollerabile contro l’umanità e contro Dio. Siamo spiritualmente accanto alle vittime di tali aberranti comportamenti e ci impegniamo a fare di tutto perché queste mostruosità cessino una volta per tutte dall’essere perpetrate.

Nel novembre 2007, nel corso della nostra Assemblea congiunta al Sinodo delle chiese valdesi e metodiste, abbiamo votato a larga maggioranza un atto in cui, fra l’altro, abbiamo confessato “il peccato della discriminazione delle persone omosessuali e della sofferenza imposta loro dalla mancanza di solidarietà”, abbiamo condannato “ogni violenza verbale, fisica, e psicologica, ogni discriminazione nei confronti di persone omosessuali”.

Con questa solenne dichiarazione collettiva abbiamo riconosciuto che noi non siamo nelle nostre chiese del tutto immuni da questo peccato e da questa violenza e abbiamo bisogno anche noi del perdono delle vittime e di Dio per la nostra incapacità di amare e di accoglierci gli uni gli altri come Cristo ci ha accolto.

Tale perdono invochiamo ove tali comportamenti dovessero ancora trovare qualche spazio fra noi.

Preghiamo con voi perché possiamo tutti metterci in ascolto umile gli uni delle storie degli altri e tutti insieme possiamo essere sensibili ai sospiri dello Spirito ed essere plasmati da Esso perché là dove agisce produce il suo frutto di “amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo” (Galati 5, 22).

Nel cristianesimo l’intolleranza, il pregiudizio e la violenza non hanno nessuna legittimazione morale. Di questo – guardando a Cristo crocifisso e risorto – siamo profondamente convinti.

Che il Signore vi stia vicino dunque. Molti delle nostre chiese si uniranno alla vostra preghiera, se non potranno farlo fisicamente, lo faranno almeno nello spirito.

Con amicizia. Roma, 7 marzo 2008. Anna Maffei, Presidente dell’UCEBI

Da: http://www.gionata.org/in-veglia/2008/noi-battisti-italiani-e-le-veglie-di-preghiera-per-le-vittime-dellomofobia.html

Ora, leggete quello che ha detto Massimo Aprile, che era anche lui presente a Castel Volturno ed ha parlato, durante una conferenza a Napoli promossa dall’Alleanza evangelica italiana, dal titolo: “L’omosessualità interroga la fede evangelica. Quali risposte?”, in merito all’omosessualità: : ‘….. è necessario condannare l’omosessualità legata a qualunque situazione di violenza e/o perversione, per esaminare e concentrare l’interesse su quell’omosessualità che, dichiarandosi pari all’eterosessualità, è vissuta in contesti di affettività, fedeltà e naturalezza. In che modo comprendere “tale diversità”? È in questa prospettiva che Aprile ripercorre i testi biblici nei quali il tema è affrontato (da Genesi 19 a Giudici 19), ma afferma l’impossibilità di utilizzare tali Scritture per rapportarci al problema, in quanto questi brani comprendono contesti di violenza sessuale generalmente intesa. Passando attraverso il Levitico, le norme rituali del contesto specifico sacerdotale, sono categorie considerate oggi improponibili e non illuminano sul tema dell’omosessualità. Così, il Nuovo Testamento vede un completo silenzio da parte di Gesù, e il riferimento dell’apostolo Paolo nell’epistola ai Romani (1:26-27), è semplicemente l’affermazione del segno di condanna dell’idolatria che Dio pone sull’uomo che necessita di salvezza. In questa prospettiva la Scrittura risulta inutile: l’impossibilità di stabilire criterî e d’interagire con la questione e le sue forme socio-culturali, ci pone semplicemente all’ascolto di queste diverse sensibilità’.

Da: http://www.alleanzaevangelica.org/attualita/giuglianoomosessualita.html

Conclusione

La conclusione quindi a cui arriviamo per l’ennesima volta è che alla Federazione delle Chiese Pentecostali non importa proprio niente della dottrina di Dio trasmessaci dagli apostoli, perché mentre questa dottrina afferma che noi figliuoli di Dio dobbiamo ritirarci da coloro che contrastano l’insegnamento che abbiamo ricevuto: “Or io v’esorto, fratelli, tenete d’occhio quelli che fomentano le dissensioni e gli scandali contro l’insegnamento che avete ricevuto, e ritiratevi da loro. Poiché quei tali non servono al nostro Signor Gesù Cristo, ma al proprio ventre; e con dolce e lusinghiero parlare seducono il cuore de’ semplici” (Romani 16:17-18), loro ci stanno bene assieme e li cercano per collaborare in svariate maniere.

Questo è uno scandalo, che porta discredito alla via della verità. Vi esorto dunque a guardarvi dalla Federazione delle Chiese Pentecostali, e se ne fate parte ad uscirne immediatamente perché sono destinati ad andare di male in peggio, in quanto questa è la fine che fanno tutti quelli che prendono piacere a collaborare con coloro che chiamano il male bene.

Non vi lasciate sedurre dai loro vani ragionamenti, ormai è palese il loro obbiettivo come sono palesi i mezzi che usano per raggiungerlo.

Giacinto Butindaro

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[Audio Streaming] Contro il rispetto dovuto – secondo Remo Cristallo – alla decisione del Sinodo Valdese di benedire le coppie omosessuali

bibbia microfonoÈ stato messo on line il file audio della confutazione di Giacinto Butindaro dal titolo “Contro il rispetto dovuto – secondo Remo Cristallo – alla decisione del Sinodo Valdese di benedire le coppie omosessuali” trasmessa in diretta ieri sera. Il file è un MP3 e pesa circa 83 MB (128 Kbps), 15.5 MB (24 Kbps). L’audio dura circa 98 minuti. L’archivio delle registrazioni è alla seguente pagina. Qui sotto lo puoi ascoltare in audio streaming.

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Lettera aperta ai membri della Federazione delle Chiese Pentecostali (FCP)

Chiese che aderite alla FCP, anche voi rispettate la decisione del Sinodo Valdese di benedire le coppie omosessuali? O vi dissociate dalla dichiarazione di Remo Cristallo, riprovandola senza se e senza ma?

via Chi ha orecchi da udire oda by butindaro on 9/28/10


Fratelli nel Signore, che fate parte di queste Chiese:

Chiesa Apostolica in Italia
Chiesa Evangelica Internazionale
Chiesa Cristiana Pentecostale Italiana (CCPI)
Chiesa Parola della Grazia – A.E.R.E.
Chiesa di Dio
Chiese Elim in Italia
Chiesa Cristiana Evangelica “Gesù Cristo è il Signore” – Catania
Chiese della Valle del Sele
Chiesa del Pieno Vangelo
Comunità Cristiana Bethel di Cosenza
Associazione Missionaria Evangelica. Internazionale “Cristo Regna”
Unione delle Chiese Pentecostali Autonome di Roma e del Lazio
Chiesa Cristiana Evangelica Missionaria Pentecostale di Olivarella (ME)
Associazione “Chiesa Cristiana Evangelica – Ministero Saron”
Chiesa Cristiana Evangelica Pentecostale di Secondigliano (NA)
Chiesa Cristiana Evangelica Pentecostale di Giugliano (NA)
Assemblea Cristiana Evangelica di Via Giorgio De Chirico (RM)
Chiesa Evangelica Pentecostale della Cittadella (NA)
Chiesa Cristiana Ev. “Eterno nostra Giustizia” Comitini (AG)
Centro Cristiano Evangelico Emmanuele (NA)
Chiesa Evangelica “Fiumi di Vita” (NA)
Chiesa Cristiana Missionaria Internazionale “CCMI” (RM),

considerando che Remo Cristallo è il rappresentante legale della Federazione delle Chiese Pentecostali di cui siete membri, e che quindi ne è il portavoce, e considerando che ha fatto questa grave dichiarazione a riguardo della decisione del Sinodo Valdese di benedire le coppie omosessuali ‘Ogni decisione presa in pura coscienza e con libertà va rispettata sempre quando essa non provoca danni ad altre persone; …. Ecco perché la decisione va rispettata, ma non può essere condivisa’, che come ho ampiamente dimostrato biblicamente è di una inaudita gravità perché nessun Cristiano può rispettare ciò che Dio ha in abominio, e la suddetta decisione è in abominio a Dio, ho deciso di scrivervi questa lettera perché non ho ancora capito se Remo Cristallo ha espresso una sua opinione personale o ha espresso anche la vostra opinione sulla decisione presa dal Sinodo Valdese.
Ora, dato che la dichiarazione di Remo Cristallo, sia pur facente parte di una intervista, è autorevole e pubblica, è inevitabile che il suo pensiero sia considerato da molti che la leggeranno come anche il vostro pensiero su questo argomento.
Allora, mi viene da domandarvi: ‘E’ il pensiero di Cristallo anche il vostro pensiero? Ossia, anche voi rispettate la decisione del Sinodo Valdese di benedire le coppie omosessuali? O vi dissociate da questa dichiarazione di Remo Cristallo, riprovandola senza se e senza ma?’ Io ritengo che se qualcuno tra voi rigetta la dichiarazione di Remo Cristallo, abbia il dovere di venire allo scoperto, e di dire pubblicamente la sua come Cristallo ha detto la sua, peraltro su un argomento così importante.
Io spero proprio che ci siano alcuni di voi, che abbiano il coraggio di dissociarsi pubblicamente dalle parole di Remo Cristallo, riprovandole con ogni franchezza, perché lo ripeto, quello che ha detto è molto grave in quanto porta disonore alla dottrina di Dio e al popolo di Dio.
Se avete un sito internet vi esorto a pubblicare una nota in cui dite che condannate la decisione del Sinodo Valdese, e quindi di non condividere affatto il pensiero di Remo Cristallo che dice di rispettarla. Se non avete un sito internet, lasciate una dichiarazione in tal senso nei commenti a questa pagina del mio blog. Fatelo per amore della verità e dei santi.
In caso però da parte vostra ci sia un silenzio, sappiate che verrà da noi considerato come un tacito assenso alle insensate parole di Cristallo.
A voi la parola.

La grazia del nostro Signore sia con coloro che lo amano con purità incorrotta

Giacinto Butindaro

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Lettera di Remo Cristallo a Giacinto Butindaro e sua risposta

La decisione del Sinodo Valdese di benedire le coppie omosessuali è una decisione aberrante!

via Chi ha orecchi da udire oda by butindaro on 9/27/10


INTRODUZIONE

Fratelli nel Signore, in data 25 Settembre 2010 ho ricevuto una lettera da parte di Remo Cristallo, in merito al mio articolo del 15 Settembre 2010 dal titolo ‘Remo Cristallo, presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche Pentecostali (FCP): la decisione del Sinodo Valdese di benedire le coppie omosessuali va rispettata ma non condivisa’.
La pubblico come mi ha chiesto l’interessato, ma con una mia risposta, perché questa lettera esige una risposta.

Ecco la sua lettera:

‘Caro fratello Butindaro,
In occasione dell’articolo comparso in data 15/9/2010 sul sito “la nuova via”, poiché mi sono giunte molte reazioni al tuo scritto, ritengo opportuno scriverti per spiegare il punto di vista sulla vicenda e sul punto controverso della mia intervista rilasciata a “Oltre”.
“Ogni decisione presa in pura coscienza e con libertà va rispettata sempre quando essa non provoca danni ad altre persone ………. Ecco perché la decisione va rispettata, ma non può essere condivisa”
Chi mi conosce più da vicino sa che il tuo giudizio rivolto alla mia persona è ingeneroso e lontano dalla realtà.
Penso che le persone che si occupano di comunicazione pubblica, e chi come te ne ha fatto una ragione di servizio cristiano dovrebbe svolgere il suo lavoro all’interno di un confine etico molto delicato con la preoccupazione costante di onorare la verità e nello stesso tempo di non cadere in atteggiamenti di “giudizio” che facilmente potrebbero ledere all’onorabilità di uomini di Dio e persone.
Proprio quest’anno ho compiuto 50 anni di ministero spesi in maniera integra e fedele al servizio del Signore. La mia testimonianza di integrità è conosciuta e attestata da tanti credenti e pastori in tutto il paese, mi meraviglio pertanto quando il tono del discorso si abbassa ai livelli della “vergogna” oppure di chi si svende per qualche beneficio personale o ecclesiale.
I fratelli Valdesi e Metodisti non hanno preso questa decisione a cuor leggero semplicemente per amore del “peccato omosessuale”, la loro convinzione parte da una tesi scientifica sull’omosessualità e da una interpretazione storico/critica sui testi della scrittura che condannano l’omosessualità. La mia convinzione è diametralmente opposta e penso che dal testo dell’intervista sia chiaro.
Ti assicuro che non rispetto il peccato e non ho difficoltà a denunciarlo a voce alta. Come tutti gli altri pastori, ho solo compassione per i peccatori.
La comunicazione scritta, come quella verbale, non sempre riesce a trasferire in maniera precisa il proprio pensiero, così è probabilmente accaduto nell’intervista rilasciata ad “Oltre” in data 5/9/2010 E’ evidente che in un documento di 2000 parole dove viene chiaramente illustrata la posizione contraria alla benedizione delle coppie omosessuali non si può soffermarsi su un periodo del testo e tirare le più avverse deduzioni.
Non sarebbe piuttosto preferibile invitarmi ad un chiarimento per una espressione “malintesa” nella mia intervista piuttosto che redarguirmi in maniera così pubblica?
A me sembra che la scrittura dia sempre una possibilità di chiarificazione personale prima di rendere pubblica una posizione sbagliata, ci insegna: “ .. poi dillo alla chiesa” Matteo 18:17
Con questa procedura etica si è mosso il direttore di IC news ( Agenzia di informazione cristiana) quando, interpellato da un lettore sulla questione della benedizione delle coppie omosessuali, mi ha invitato a chiarire le mie affermazioni che a giudizio del lettore sembravano “Accomodanti”.
Per onestà fraterna e rispetto della verità, ti pregherei di pubblicare alle tue osservazioni anche il mio comunicato che IC NEWS ha pubblicato in data 13/9/2010 (immagino che ne eri a conoscenza) dove la mia posizione è ulteriormente chiarita in maniera precisa. Spero che in futuro possiamo avere altre occasioni per interloquire e reagire nel reciproco rispetto e nella comprensione fraterna. Un saluto anche ai lettori del tuo Blog. Remo Cristallo’.

Ecco di seguito anche il comunicato pubblicato da IC NEWS:

‘Caro Direttore,
grazie per la possibilità che mi dai di rispondere al commento del lettore Francesco alla mia intervista da te gentilmente pubblicata sull’apertura delle chiese Valdesi e metodiste alla benedizione delle coppie omosessuali .
Mi sembra di capire che il punto dell’ intervista che ha potuto far ritenere al lettore un discorso “comodo per non prendere una posizione” sia quella relativa alla seguente domanda:
D. Ma una decisione che va rispettata può essere anche condivisa?
R. No; sono due sfere completamente diverse. Ogni decisione presa in pura coscienza e con libertà va rispettata sempre quando essa non provoca danni ad altre persone; ma la condivisione non può essere riferita solo a questa dimensione.
Vengo a chiarire questa mia affermazione che presa fuori dal contesto generale dell’intervista, può generare una incomprensione al lettore frettoloso.
Dal mio punto di vista la presa di distanza è netta, chiara e precisa e solo chi vuole strumentalizzare o non ha letto l’intera intervista può comprendere diversamente. Come ampiamente detto nell’intervista e in precedenti dichiarazioni di dominio pubblico, noi siamo su posizioni teologiche contrarie alla benedizione delle coppie omosessuali. Infatti è detto: “Noi riteniamo che il dato biblico sull’argomento è insuperabile; vale a dire che alla luce di quanto emerge dalle Scritture l’omosessualità non può essere ritenuta una condizione lecita.”
Di conseguenza non saprei cosa altro aggiungere se non che nel caso in cui lo Stato Italiano dovesse approvare una legge per legittimare i matrimoni omosessuali io esprimerei la mia più netta e convinta disapprovazione. Ma non mi pare che si stia parlando di questo. Se poi per posizione accomodante si intende il fatto che io non abbia usato un linguaggio aggressivo nei confronti della Chiesa Valdese; tengo a chiarire che non è nel nostro stile e vorrei ricordare il monito apostolico di accompagnare la verità con la carità; perciò le stesse cose possono essere dette anche con tono pacato senza per questo togliere forza alla verità e alla decisione con la quale si dicono.
Come riportato nell’intervista “Sia sul piano personale che su quello istituzionale non ho mai mancato di far presente in tutte le sedi e le occasioni e con pubbliche dichiarazioni che il mondo pentecostale rappresentato dalla Federazione su questo tema ha una convinzione opposta a quella della Chiesa Valdese; recentemente c’è stata anche una presa di posizione del Consiglio Nazionale sull’argomento.” Il documento è stato redatto in occasione della benedizione di una coppia omosessuale impartita dal Pastore della Chiesa Valdese di Trapani, ancor prima della pronuncia del Sinodo. Spero che questa mia precisazione serva a fugare qualsiasi dubbio.
Grazie per l’ospitalità e il contributo di I.C.N. news al dibattito sull’argomento.
Con l’affetto di sempre.
Past. Remo Cristallo
Presidente Federazione Chiese Pentecostali’

LA MIA RISPOSTA

Remo, pace a te. Sono contento che ti siano giunte molte reazioni al mio scritto, perché questo significa che tanti fratelli hanno compreso la gravità di quello che hai detto sulla decisione del Sinodo Valdese di benedire le coppie omosessuali, che però vedo purtroppo ancora tu non capisci o fai finta di non capire, e che ti ostini a non riconoscere il tuo grosso errore, perché di grosso errore si tratta. E allora te lo ridico: affermare come hai fatto tu che la decisione del Sinodo Valdese di benedire le coppie omosessuali – che in base a quanto ha detto Maria Bonafede ‘vuol dire che la chiesa chiede al Signore di accompagnare due persone che responsabilmente affermano di voler condividere la loro vita’ (http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/09/13/tre-messaggi-dal-sinodo-valdese/60… – VA RISPETTATA MA NON PUO’ ESSERE CONDIVISA, è un affermazione estremamente sbagliata, in quanto ambigua, che lascia delle ombre e crea confusione sul peccato dell’omosessualità, perché di una tale decisione non si può dire una simile cosa, essendo una decisione aberrante.

Un Cristiano può dire una cosa del genere – cioè che la convinzione di un fratello va rispettata anche se non la si condivide – quando per esempio deve dire quello che pensa sulla decisione di un fratello di astenersi (per il Signore) dalla carne, o sulla decisione di un fratello di stimare (per il Signore) un certo giorno più degli altri, perché in questo caso egli può dire di rispettare la convinzione del fratello anche se non la condivide.

Questo perché l’apostolo Paolo afferma nell’epistola ai Romani: “Quanto a colui che è debole nella fede, accoglietelo, ma non per discutere opinioni. L’uno crede di poter mangiare di tutto, mentre l’altro, che è debole, mangia legumi. Colui che mangia di tutto, non sprezzi colui che non mangia di tutto; e colui che non mangia di tutto, non giudichi colui che mangia di tutto; perché Dio l’ha accolto. Chi sei tu che giudichi il domestico altrui? Se sta in piedi o se cade è cosa che riguarda il suo padrone; ma egli sarà tenuto in piè, perché il Signore è potente da farlo stare in piè. L’uno stima un giorno più d’un altro; l’altro stima tutti i giorni uguali; sia ciascuno pienamente convinto nella propria mente. Chi ha riguardo al giorno, lo fa per il Signore; e chi mangia di tutto, lo fa per il Signore, poiché rende grazie a Dio; e chi non mangia di tutto fa così per il Signore, e rende grazie a Dio. Poiché nessuno di noi vive per se stesso, e nessuno muore per se stesso; perché, se viviamo, viviamo per il Signore; e se moriamo, moriamo per il Signore; sia dunque che viviamo o che moriamo, noi siamo del Signore. Poiché a questo fine Cristo è morto ed è tornato in vita: per essere il Signore e de’ morti e de’ viventi. Ma tu, perché giudichi il tuo fratello? E anche tu, perché disprezzi il tuo fratello? Poiché tutti compariremo davanti al tribunale di Dio; infatti sta scritto: Com’io vivo, dice il Signore, ogni ginocchio si piegherà davanti a me, ed ogni lingua darà gloria a Dio. Così dunque ciascun di noi renderà conto di se stesso a Dio. Non ci giudichiamo dunque più gli uni gli altri, ma giudicate piuttosto che non dovete porre pietra d’inciampo sulla via del fratello, né essergli occasion di caduta. Io so e son persuaso nel Signor Gesù che nessuna cosa è impura in se stessa; però se uno stima che una cosa è impura, per lui è impura. Ora, se a motivo di un cibo il tuo fratello è contristato, tu non procedi più secondo carità. Non perdere, col tuo cibo, colui per il quale Cristo è morto! Il privilegio che avete, non sia dunque oggetto di biasimo; perché il regno di Dio non consiste in vivanda né in bevanda, ma è giustizia, pace ed allegrezza nello Spirito Santo. Poiché chi serve in questo a Cristo, è gradito a Dio e approvato dagli uomini. Cerchiamo dunque le cose che contribuiscono alla pace e alla mutua edificazione. Non disfare, per un cibo, l’opera di Dio. Certo, tutte le cose son pure; ma è male quand’uno mangia dando intoppo. È bene non mangiar carne, né bever vino, né far cosa alcuna che possa esser d’intoppo al fratello. Tu, la convinzione che hai, serbala per te stesso dinanzi a Dio. Beato colui che non condanna se stesso in quello che approva. Ma colui che sta in dubbio, se mangia è condannato, perché non mangia con convinzione; e tutto quello che non vien da convinzione è peccato” (Romani 14:1-23).

Come puoi vedere, Paolo dice che ‘Chi ha riguardo al giorno, lo fa per il Signore; e chi mangia di tutto, lo fa per il Signore, poiché rende grazie a Dio; e chi non mangia di tutto fa così per il Signore, e rende grazie a Dio’, ed è per questo che la convinzione del fratello va rispettata anche se non si è d’accordo, perché egli quella decisione l’ha presa per il Signore. E dunque dobbiamo accogliere il nostro fratello, ma senza discutere opinioni, senza sprezzarlo o giudicarlo, perché quello che fa lo fa per una sua convinzione personale e per il Signore; e ‘per il Signore’ significa per la gloria del Signore, per onorare il Signore.

Ma qui, Remo, siamo nel campo delle convinzioni personali in tema di cibi e bevande, o di giorni, ma la decisione del Sinodo Valdese non rientra per nulla in questa categoria di decisioni di un fratello che vanno rispettate anche se non si condividono, e questo perché la decisione del Sinodo Valdese rappresenta un potente avallo al peccato di omosessualità, che come tu sai molto bene la Bibbia condanna senza mezzi termini con queste parole: “Non avrai con un uomo relazioni carnali come si hanno con una donna: è cosa abominevole” (Levitico 18:22).

Ora, vorrei farti notare il termine ‘abominevole’, che è forte, molto forte, e che rende bene l’idea di quello che pensa Dio, il Creatore di tutte le cose, sull’omosessualità. Ti vorrei domandare questo: ‘Supponiamo per un momento di fare una ‘intervista’ a Dio per chiedergli cosa pensa della decisione del Sinodo Valdese di benedire le coppie omosessuali: quale sarebbe la sua risposta? Sarebbe come la tua, cioè ‘la decisione va rispettata, ma non può essere condivisa’? Io ritengo proprio di no, perché sicuramente direbbe ‘E’ cosa abominevole!’ E questo perché Dio condanna l’omosessualità, e quindi condanna anche qualsiasi decisione umana di giustificare, incoraggiare, e diffondere questo peccato.

Ma hai letto cosa ha detto Maria Bonafede? Impartire la benedizione agli omosessuali significa ‘che la chiesa chiede al Signore di accompagnare due persone che responsabilmente affermano di voler condividere la loro vita’! E tu questa la chiami una decisione da rispettare? I pastori valdesi si metteranno a chiedere a Dio di fare una cosa contraria alla Sua volontà. Praticamente chiederanno a Dio di non dare agli omosessuali il ravvedimento, ma di unire le coppie omosessuali sempre di più fino alla fine della loro vita, di onorare la loro decisione di mettersi assieme ed unirsi carnalmente! La Bibbia dice che “La maledizione dell’Eterno è nella casa dell’empio, ma egli benedice la dimora dei giusti” (Proverbi 3:33), e questi hanno deciso di far passare Dio per un Dio la cui benedizione è nella casa degli empi, e di far passare gli empi come giusti, e tu questa loro decisione hai l’ardire di chiamarla decisione da rispettare? Ma vergognati, e non accusarmi di usare un linguaggio improprio, perché qui veramente ti devi vergognare di avere detto una cosa del genere, che porta un discredito enorme alla dottrina di Dio, che ti ricordo i pastori e gli anziani devono difendere dagli attacchi degli stolti, turandogli la bocca, come dice di fare l’apostolo Paolo a Tito, secondo che è scritto che l’anziano deve essere “attaccato alla fedel Parola quale gli è stata insegnata, onde sia capace d’esortare nella sana dottrina e di convincere i contradittori. Poiché vi son molti ribelli, cianciatori e seduttori di menti, specialmente fra quelli della circoncisione, ai quali bisogna turar la bocca; uomini che sovvertono le case intere, insegnando cose che non dovrebbero, per amor di disonesto guadagno” (Tito 1:9-11). E tu invece che hai fatto dicendo che la decisione del Sinodo Valdese di benedire le coppie omosessuali VA RISPETTATA? Gli hai chiuso la bocca ai Valdesi-Metodisti che hanno preso questa decisione? A me non pare proprio, ma gliel’hai lasciata aperta.

A proposito del verbo ‘rispettare’, vorrei farti presente alcuni passi biblici in cui esso è usato:
– “Chi sprezza la parola si costituisce, di fronte ad essa, debitore, ma chi rispetta il comandamento sarà ricompensato” (Proverbi 13:13);
– “Allora quelli che temono l’Eterno si son parlati l’uno all’altro e l’Eterno è stato attento ed ha ascoltato; e un libro è stato scritto davanti a lui, per conservare il ricordo di quelli che temono l’Eterno e rispettano il suo nome” (Malachia 3:16);
– “Così parla l’Eterno: Rispettate il diritto, e fate ciò ch’è giusto; poiché la mia salvezza sta per venire, e la mia giustizia sta per essere rivelata” (Isaia 56:1).
Ora, come puoi vedere, dobbiamo rispettare il nome Dio, i Suoi comandamenti, come anche il diritto. Alla luce della Scrittura dunque, quando tu dici che la decisione di benedire le coppie omosessuali va rispettata, dici una insensatezza di inaudita gravità, perché è come se dicessi che ciò che è in abominio a Dio, è degno di rispetto anziché di essere detestato, odiato, e aborrito. Ma da quando in qua nella Bibbia ci sono esortazioni o comandamenti a rispettare il male? Ma ti rendi allora conto di quello che hai detto?

E non mi venire a dire: ‘Proprio quest’anno ho compiuto 50 anni di ministero spesi in maniera integra e fedele al servizio del Signore. La mia testimonianza di integrità è conosciuta e attestata da tanti credenti e pastori in tutto il paese’, perché io qua non mi sono messo a contestarti cose storte che non hai detto e che non fai fatto, ma una cosa storta che hai realmente detto e pure pubblicamente. O pensi che tu non abbia il dovere di essere contestato e ripreso pubblicamente per eventuali cose storte che dici o fai pubblicamente? Non vorrei che fosti diventato un altro ‘papa’ evangelico ‘intoccabile’ (cioè che si ritiene non confutabile e non riprendibile quando dice o fa cose sbagliate). Io se dicessi pubblicamente una cosa storta, vorrei essere ripreso, perchè amo la riprensione, perché voglio piacere al Signore con tutta la mia condotta. Ma non mi pare però che tu abbia lo stesso mio sentimento.

Che vuoi dire poi quando mi dici ‘di non cadere in atteggiamenti di “giudizio” che facilmente potrebbero ledere all’onorabilità di uomini di Dio e persone’? Che non dovrei pubblicamente giudicare come storte e perverse, false e antibibliche, frasi come le tue? O magari che non dovrei giudicare come cianciatori e seduttori di menti i pastori italiani che insegnano dottrine di uomini che voltano le spalle alla verità o che fomentano scandali contro l’insegnamento che abbiamo ricevuto? E per quale ragione? Per non ledere l’onorabilità di uomini di Dio. Innanzi tutto bisogna vedere se tutti quelli a cui fai riferimento sono uomini di Dio, perché molti di questi cosiddetti pastori non sono servitori di Dio ma di Mammona, e poi qua non si lede l’onorabilità di nessuno, perché non li si sta diffamando, ma li si sta riprendendo severamente per le loro ciance, i loro scandali, le loro false dottrine, come bisogna fare secondo la Bibbia, per amore della verità e dei santi.
Vedo però che ti preoccupi dell’onorabilità dei predicatori che insegnano false dottrine, e che io ho confutato pubblicamente, ma dell’onorabilità della dottrina di Dio vedo che ti interessa ben poco; e d’altronde, lo hai dimostrato non condannando la decisione del Sinodo Valdese di benedire le coppie omosessuali. Non vorrei che anche a riguardo delle false dottrine insegnate da pastori italiani e stranieri, che sono tuoi amici o con cui hai buoni rapporti, che tu non condividi, tu dica ‘Le rispetto, ma non le condivido’.
Per ritornare alle parole di Paolo ‘‘Chi ha riguardo al giorno, lo fa per il Signore; e chi mangia di tutto, lo fa per il Signore, poiché rende grazie a Dio; e chi non mangia di tutto fa così per il Signore, e rende grazie a Dio’, è evidente che se dovessimo usare il tuo metro di giudizio sulla decisione del Sinodo Valdese, dovremmo dire che ‘chi benedice le coppie omosessuali, lo fa per il Signore’, e quindi la sua decisione o convinzione va rispettata perché quella decisione o convinzione è per la gloria di Dio e per onorare Dio! E come si fa a dire una cosa simile, quando quella decisione è stata presa per piacere agli uomini, per soddisfare le concupiscenze carnali degli omosessuali, per incoraggiarli e farli sentire a loro agio? Ma ti rendi conto della confusione e dello sconcerto che crea la tua dichiarazione?

Tu affermi nella tua lettera: ‘I fratelli Valdesi e Metodisti non hanno preso questa decisione a cuor leggero semplicemente per amore del “peccato omosessuale”, la loro convinzione parte da una tesi scientifica sull’omosessualità e da una interpretazione storico/critica sui testi della scrittura che condannano l’omosessualità. La mia convinzione è diametralmente opposta e penso che dal testo dell’intervista sia chiaro. Ti assicuro che non rispetto il peccato e non ho difficoltà a denunciarlo a voce alta. Come tutti gli altri pastori, ho solo compassione per i peccatori’.
Guarda, io conosco molto bene le tesi, le interpretazioni, e le convinzioni dei Valdesi-Metodisti sull’omosessualità, avendole studiate, e ti posso dire che sono abominevoli nel cospetto di Dio, e siccome che da una cosa impura non si può trarre una cosa pura, queste loro tesi abominevoli hanno partorito una decisione abominevole, che è appunto quella di benedire le coppie omosessuali, che poi culminerà un giorno nello ‘sposare’ le coppie omosessuali, e questo avverrà quando anche la legislazione di questo paese sancirà la liceità del matrimonio gay. E’ solo una questione di tempo, tutto volge in quella direzione.
Già, tu dici che la tua convinzione sull’omosessualità è diametralmente opposta a quella dei tuoi fratelli Valdesi e Metodisti che hanno preso questa decisione; ma questo lo sapevamo già ancora prima che tu rilasciassi questa intervista, quello che non sapevamo però era che tu RISPETTI QUESTA LORO DECISIONE ED ESORTI LA FRATELLANZA A RISPETTARLA, ecco cosa ignoravamo. Io infatti nel mio scritto non ti ho contestato la tua posizione sull’omosessualità, che so essere contraria, ma la tua posizione sulla decisione del Sinodo Valdese di benedire le coppie omosessuali, che in sostanza è una posizione di rispetto verso di essa, RISPETTO che non ci può e non deve essere, perché come ti ho detto è una decisione abominevole nel cospetto di Dio, e quindi Dio ci chiama a riprovarla, a condannarla, a rigettarla, a disprezzarla.
Ma tu persisti a rispettarla, e perché questo? Perché non la ritieni peccato, infatti siccome prima nell’intervista hai affermato che la decisione del Sinodo Valdese di benedire le coppie omosessuali ‘va rispettata, ma non può essere condivisa’, e poi in questa tua lettera affermi: ‘Ti assicuro che non rispetto il peccato e non ho difficoltà a denunciarlo a voce alta’, ciò significa per forza di cose – e non è una mia congettura, perché le tue parole si integrano molto bene, direi perfettamente – che per te la decisione del Sinodo Valdese di benedire le coppie omosessuali non è peccato, altrimenti non la rispetteresti e non esorteresti a rispettarla. Ma non ti vergogni di dire una simile cosa? Ma io dico: ‘Ma lo sai cosa è il peccato?’ L’apostolo Giovanni dice: “Chi fa il peccato commette una violazione della legge; e il peccato è la violazione della legge” (1 Giovanni 3:4). Come ardisci dire dunque che quella decisione non è peccato? Non è forse una decisione che viola la legge santa di Dio, perché assicura la benedizione in nome di Dio a degli empi, cioè a uomini e donne perversi che commettono tra di loro cose turpi, e che fa passare l’omosessualità come una tendenza sessuale lecita all’uomo? Ma come la leggi la Bibbia? Ti esorto dunque, a rientrare in te stesso, e a metterti a considerare peccato la decisione del Sinodo Valdese, e quindi a denunciarla a voce alta, perché essa E’ PECCATO AGLI OCCHI DI DIO.

Tu dici che ‘come tutti gli altri pastori, ho solo compassione per i peccatori’, ma a noi pare che oltre ad avere compassione per i peccatori, ne hai altrettanto anche per il peccato che hanno commesso quelli del Sinodo Valdese che hanno deciso di benedire le coppie omosessuali, e le tue parole non lasciano dubbi a riguardo.
Eppure anche tu dici nelle tue prediche ‘Dio odia il peccato’; o mi sbaglio? Come mai dunque tu invece non odi il peccato che hanno commesso quelli del Sinodo Valdese, ma lo rispetti? Non mi pare infatti che odi la decisione del Sinodo Valdese – COME LA ODIA DIO – perché tu LA RISPETTI! E la ragione? Perché secondo te quelli del Sinodo Valdese che hanno preso la decisione di benedire le coppie omosessuali non hanno commesso nessun peccato!

Tu dici anche: ‘E’ evidente che in un documento di 2000 parole dove viene chiaramente illustrata la posizione contraria alla benedizione delle coppie omosessuali non si può soffermarsi su un periodo del testo e tirare le più avverse deduzioni’.
Al che ti rispondo dicendo che invece ci si può, anzi ci si deve soffermare su questa tua dichiarazione, perché è sbagliata, in quanto non mostra per niente totale e assoluta contrarietà alla decisione del Sinodo Valdese, appunto perché hai osato affermare che la loro decisione deve essere rispettata.
Ho tirato le più avverse deduzioni? Non mi pare proprio. Magari lo hanno fatto altri, ma certamente non io che sono stato chiaro quanto lo sei stato tu. Tu hai detto che essa va rispettata, e io invece ho detto che va condannata, riprovata e disprezzata e tu questo non lo hai fatto. Questa non è una deduzione mia, ma una constatazione oggettiva di quanto tu hai detto.

E’ sconcertante poi che tu chiami fratelli quelli che hanno preso questa decisione. Ma lo sai che tra quelli che hanno preso questa decisione, cioè che hanno votato ‘sì’, ci sono delle persone omosessuali? E tu queste persone li chiami ‘fratelli’, e quindi fratelli di Gesù? Ma ti rendi conto di quello che dici? Non lo sai che Gesù ha detto: “Poiché chiunque avrà fatta la volontà del Padre mio che è ne’ cieli, esso mi è fratello e sorella e madre” (Matteo 12:50)? E non lo sai che la volontà di Dio è che noi ci santifichiamo, e che conserviamo il nostro corpo in santità ed onore senza darci a passioni di concupiscenza come fanno i pagani che non conoscono Dio (cf. 1 Tessalonicesi 4:3-5), proprio quello che non fanno questi cosiddetti evangelici omosessuali, che invece si corrompono andando dietro a vizi contro natura, come facevano gli abitanti di Sodoma e Gomorra? Come fai dunque a chiamare fratelli persone che fanno la loro propria volontà perversa e non la buona, giusta e santa volontà di Dio?
Certamente, questi individui che hanno preso questa decisione non sono nostri fratelli. Ma se tu li chiami fratelli vuol dire che devi andare a ripassarti quello che dice la Bibbia sui fratelli di Gesù, perché te lo sei dimenticato. La Bibbia sai come li chiama costoro? Empi, secondo che è scritto: “empî che volgon in dissolutezza la grazia del nostro Dio e negano il nostro unico Padrone e Signore Gesù Cristo” (Giuda 4), altro che fratelli!

Dunque, Remo, io ti esorto ad abbandonare questo tuo parlare ambiguo, questi tuoi giri di parole in riferimento alla decisione del Sinodo Valdese di benedire le coppie omosessuali, e di riconoscere di avere detto una cosa sbagliata, e di metterti a condannarla, riprovarla, disprezzarla, come deve fare ogni ministro di Dio, anzi come deve fare ogni Cristiano. Smetti di chiamarla ‘decisione da rispettare’ e comincia a definirla ‘decisione aberrante, iniqua, ingiusta, malvagia’.

Tu dici poi: ‘Non sarebbe piuttosto preferibile invitarmi ad un chiarimento per una espressione “malintesa” nella mia intervista piuttosto che redarguirmi in maniera così pubblica? A me sembra che la scrittura dia sempre una possibilità di chiarificazione personale prima di rendere pubblica una posizione sbagliata, ci insegna: “ .. poi dillo alla chiesa” Matteo 18:17 Con questa procedura etica si è mosso il direttore di IC news ( Agenzia di informazione cristiana) quando, interpellato da un lettore sulla questione della benedizione delle coppie omosessuali, mi ha invitato a chiarire le mie affermazioni che a giudizio del lettore sembravano “Accomodanti”.
Al che ti rispondo dicendoti che non c’era bisogno di un chiarimento sulla tua espressione, perché era molto chiara; e poi che non è stata intesa male appunto perché chiara.
Perché ti ho ripreso pubblicamente? Perché la tua intervista è pubblica, e quindi tutti la possono leggere, e quindi era necessario una riprensione pubblica. In merito al passo di Matteo 18:17, da te citato a supporto della tua tesi secondo cui prima avrei dovuto contattarti personalmente e privatamente, e poi in caso di un tuo rifiuto ad accettare la riprensione di dirlo alla Chiesa, ti voglio ricordare che questa procedura l’avrei dovuta seguire nel caso tu avessi peccato contro di me, infatti tutto il contesto dice: “Se poi il tuo fratello ha peccato contro di te, va’ e riprendilo fra te e lui solo. Se t’ascolta, avrai guadagnato il tuo fratello; ma, se non t’ascolta, prendi teco ancora una o due persone, affinché ogni parola sia confermata per bocca di due o tre testimoni. E se rifiuta d’ascoltarli, dillo alla chiesa; e se rifiuta di ascoltare anche la chiesa, siati come il pagano e il pubblicano. Io vi dico in verità che tutte le cose che avrete legate sulla terra, saranno legate nel cielo; e tutte le cose che avrete sciolte sulla terra, saranno sciolte nel cielo” (Matteo 18:15-18). Hai peccato contro di me? Mi hai fatto qualche torto che dovevo prima venire da te privatamente a riprenderti, prima di dirlo alla Chiesa? Non mi pare.
Vedi, Remo, la tua dichiarazione sulla decisione del Sinodo Valdese è stata resa pubblica, e quindi dato che alla luce della Parola di Dio è sbagliata, e la possono leggere tutti, è giusto che essa vada riprovata pubblicamente. Ho scritto un breve trattato su questo argomento, che ti invito a leggere integralmente. Qui ti metto solo una parte di quel mio scritto: ‘La falsa dottrina o lo scandalo diffuso tramite Internet o la radio o la televisione o a mezzo stampa sono come dei virus che si diffondono molto velocemente, e che fanno delle vittime poche o tante che siano. Quello che voglio dire è che fanno comunque un danno al Vangelo e alla Chiesa. E’ quindi doveroso che la riprovazione e la riprensione siano subito pubbliche, affinché tutti coloro che hanno ascoltato, visto, guardato, letto la cosa storta, possano avere subito la possibilità di sapere che quella cosa è sbagliata e non si deve fare o insegnare. In altre parole, il veleno diffuso pubblicamente, deve avere subito un antidoto pubblico. E poi, la immediata riprensione pubblica serve a suscitare timore in coloro che sono tentati a dire o fare le stesse cose, secondo che è scritto: “Quelli che peccano, riprendili in presenza di tutti, onde anche gli altri abbian timore” (1 Timoteo 5:20).’
Non si capisce dunque per quale recondito motivo, tu possa pubblicamente affermare che rispetti quella decisione abominevole, e io non possa dire altrettanto pubblicamente che hai fatto una dichiarazione insensata che porta disonore al Vangelo, perché te lo ripeto: ‘Rispettare significa ‘onorare, stimare, riconoscere la dignità, il valore di qualcosa’. Bisogna dunque porsi questa domanda: ‘Alla luce di quanto dice la Scrittura, la decisione del Sinodo Valdese possiede qualche valore o qualche dignità, che va rispettata?’ No, anzi possiede tutte le caratteristiche per essere disprezzata, detestata, e rigettata, perché essa è UNA FORMA DI MALE. Non ha forse detto l’apostolo Paolo: ‘Aborrite il male” (Romani 13:9)?’
Ma dimmi un po’, quando Pietro ad Antiochia si mise a costringere i Gentili a giudaizzare, e con la sua simulazione trascinò dietro a sé altri credenti tra cui anche Barnaba, che fece Paolo? Lo chiamò in disparte, e lo riprese privatamente prima di farlo davanti a tutti? Non mi pare proprio, ma lo riprese subito davanti a tutti, e questo perché Pietro si era messo a procedere pubblicamente in maniera storta verso la verità del Vangelo (Galati 2:14). Egli era da condannare, dice Paolo. E tu che hai fatto con questa tua affermazione pubblica sulla rispettabilità della decisione del Sinodo Valdese di benedire le coppie omosessuali? Non hai fatto forse una cosa simile? In altre parole, non è forse vero che tu pubblicamente non hai proceduto con dirittura rispetto alla dottrina di Dio? Che ti aspettavi dunque? Un trattamento diverso da quello che ricevette Pietro?
Ritengo dunque che tu debba rivedere anche l’interpretazione data da te a quel passo di Matteo, perché non può essere applicato nel caso un credente ha compiuto uno scandalo o insegnato una eresia o fatto una affermazione insensata di dominio pubblico. In questo caso infatti la riprensione e la riprovazione devono essere pubbliche.

Ti voglio ricordare inoltre che le decisioni si possono condannare. Ti propongo alcuni esempi, tra i tantissimi che esistono.

– Ad Assisi al termine del 64esimo convegno giovani (27-30 dicembre 2009), promosso dalla Pro Civitate Christiana e da Pax Christi, dal tema “Il sasso nell”Acqua”, è stato lanciato un appello in cui viene detto tra le altre cose:
‘ …. Per questo noi condanniamo la decisione del Parlamento italiano del 19/11/09 di privatizzare l’acqua: è un atto gravissimo che noi riteniamo immorale. Per questo noi chiediamo che l’acqua rimanga gestita esclusivamente e direttamente dalle comunità locali, che hanno da sempre diritto di garantirne la distribuzione per tutti al costo più basso possibile. ….
Tratto da: http://www.tuttoggi.info/articolo-20067.php
– Il governo Francese ha condannato la decisione del governo Iraniano di mettere a morte un omosessuale, ecco infatti cosa si legge in un dispaccio dell’agenzia Ansa del 1 Settembre 2010: ‘ (ANSA) – PARIGI, 1 SET – La Francia ha chiesto la liberazione di Ebrahim Hamidi, il giovane iraniano di 18 anni condannato a morte nel suo paese perche’ omosessuale. Lo ha comunicato il ministero degli Esteri che in una nota: ‘La Francia esprime viva preoccupazione dopo la condanna a morte di Hamidi’, ha riferito il portavoce del Quai d’Orsay. ‘Condanniamo questa decisione che rivolta le coscienze per le gravi violazioni dei diritti umani fondati sugli orientamenti sessuali in Iran’.
Tratto da: http://wwwext.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2010/09/01/visualizza_new.ht…
– La Comunità Europea ha condannato la decisione del pastore Terry Jones di bruciare il Corano (decisione che poi il Jones non ha attuato perché ci ha ripensato):
L’ alto rappresentante della politica estera della Ue Catherine Ashton «condanna nella maniera più forte possibile» l’invito a «bruciare in piazza il Corano» nell’anniversario dell’11 settembre, lanciato da un pastore battista americano. «Condanniamo fortemente questo appello», ha detto la portavoce della Ashton, rilevando che da parte della Ue c’è il «pieno rispetto per tutte le fedi religiose».
Tratto da: http://www.ilgiornaledipozzallo.net/39901/rogo-corano-linterpol-lancia-allarm…
– L’esponente Udc Rocco Buttiglione, in merito alla decisione presa dalla Corte europea dei diritti dell’uomo in merito alla presenza del crocifisso nelle aule scolastiche, secondo cui essa costituisce “una violazione della libertà dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni e della libertà di religione degli alunni”, ha parlato di “decisione aberrante”.
Tratto da: http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/scuola_e_universita/servizi/crocefis…

Ora, dico io, se persone del mondo condannano senza mezzi termini delle decisioni di singoli o di governi che secondo loro violano certi diritti, quanto più i ministri di Dio, e in generale i Cristiani, devono condannare tutte quelle decisioni che vanno contro la Parola di Dio. Non mi pare che le persone citate qua sopra abbiano usato la formula ‘La decisione va rispettata, ma non possiamo condividerla’. No, perché non solo rifiutano di condividerla, ma rifiutano anche di rispettarla.
Quindi io ritengo che tu adottando questa espressione ‘La decisione va rispettata, ma non può essere condivisa’, in merito alla decisione del Sinodo Valdese di benedire le coppie omosessuali, decisione che va apertamente contro la legge di Dio, e quindi è condannata da Dio, ti sei comportato con molto meno coraggio di quanto facciano tante persone del mondo quando devono esprimere la loro riprovazione nei confronti di certe decisioni. E non solo con molto meno coraggio, ma anche con molta meno chiarezza.
I ministri di Dio devono invece portarsi virilmente, con coraggio, senza paura di niente e di nessuno, e devono riprovare con ogni franchezza le opere infruttuose delle tenebre, come facevano gli apostoli, e quando un organo ecclesiastico, come quello del Sinodo Valdese, prende una decisione del genere, devono avere il coraggio e la forza di denunciarla, di riprovarla, di condannarla, e di disprezzarla pubblicamente, SENZA SE E SENZA MA, e senza nessun giro di parole. E tu non solo questo non lo hai fatto, ma hai addirittura detto che quella decisione va rispettata. Hai detto dunque il contrario di quello che avresti dovuto dire. Non metterti a fare giri di parole, perché l’italiano lo comprendiamo bene, e sappiamo cosa significa che una decisione va rispettata!
Ma allora mi domando io: ‘Se un giorno un organo ecclesiastico di una qualche Chiesa Protestante dovesse sancire la benedizione delle coppie formate da una donna o un uomo con una bestia, o da un uomo e sua figlia, o una donna e suo figlio, in base al tuo modo di ragionare, non si dovrebbero condannare neppure queste decisioni? Anche in questo caso si dovrebbero rispettare?’ Tu forse mi dirai: ‘No, in questo caso sarebbero da condannare!’ E no, Remo, perché se sei coerente con te stesso, dovresti rispondere di sì, perché l’omosessualità è messa assieme a questi altri peccati nella Bibbia, è condannata come lo sono gli altri peccati da me menzionati qua sopra. Ma ti rendi conto allora della gravità della frase che hai detto? Ti rendi conto a cosa può portare?
Tu quindi non hai condannato la decisione del Sinodo Valdese, Remo, e mi pare di capire che non hai nessuna intenzione di farlo. Avrai certamente i tuoi interessi nel non condannarla, ma sappi che quando si antepongono i propri interessi alla dottrina di Dio, si smette di servire il Signore, perché si cerca di piacere agli uomini. Non ha forse detto l’apostolo Paolo: “Vado io forse cercando di conciliarmi il favore degli uomini, ovvero quello di Dio? O cerco io di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servitore di Cristo” (Galati 1:10)? E’ evidente dunque che nel momento che un ministro di Dio comincia con il suo parlare e la sua condotta a piacere agli uomini, egli non serve più Cristo. Tu vuoi piacere ai tuoi fratelli Valdesi-Metodisti, lo abbiamo capito tutti noi questo. D’altronde tu sei in buoni rapporti con loro, e difatti hai pure pastori valdesi che insegnano nella Facoltà Pentecostale di Aversa, e non hai intenzione di rinunciare ad essi! E’ quindi inevitabile che tu abbia deciso di adottare questo linguaggio ambiguo, non aggressivo (già perché il nostro linguaggio per te è ‘aggressivo’, ma hai dimenticato che lo era anche quello di Gesù e degli apostoli quando riprovavano il male), non chiaro, che peraltro getta scompiglio in quelle famiglie di credenti dove ci sono persone omosessuali, che adesso si sentiranno dire: ‘Ma pure il pastore Remo Cristallo ha detto che rispetta la decisione del Sinodo Valdese di benedire le coppie omosessuali: perché dunque non rispettate la mia decisione di essere omosessuale e di farmi benedire assieme al mio ‘compagno’ da un pastore Valdese?’
Credo che tu non immagini neppure i danni che queste tue stolte parole produrranno nel tempo, perché costituiscono del lievito malvagio che farà lievitare tutta la pasta. Non ti illudere, queste tue parole costituiscono un incoraggiamento alla pratica omosessuale, appunto perché tu dici che la decisione del Sinodo Valdese va rispettata. E quello che hai detto per chiarire il tuo pensiero non ha affatto risolto il problema, perché non hai rinnegato quello che hai detto nell’intervista.

Tu infatti dici: ‘Noi siamo su posizioni teologiche contrarie alla benedizione delle coppie omosessuali’. E che significa questo? Non significa mica che voi condannate quella decisione! Che voi avete una posizione teologica contraria, lo si sapeva, ma il problema sussiste perché voi non dite di DETESTARE, ODIARE, RIGETTARE, RIPROVARE NELLA MANIERA PIU’ FORTE POSSIBILE la decisione dei Valdesi di benedire le coppie omosessuali.
Quello che voglio dire è che non è affatto soddisfacente questo tuo modo di parlare, perché in base all’esempio che ci hanno lasciato prima i profeti, e poi Gesù e gli apostoli, queste affermazioni che contrastano la verità vanno riprovate energicamente, e severamente. Paolo disse infatti a Tito in merito a coloro che insegnavano cose perverse: “Riprendili perciò severamente, affinché siano sani nella fede, non dando retta a favole giudaiche né a comandamenti d’uomini che voltan le spalle alla verità” (Tito 1:13-14). E noi non vediamo nessuna severità nelle tue parole contro i Valdesi-Metodisti che hanno preso questa aberrante decisione!

Tu dici ‘non è nel nostro stile’; male, molto male, perché questo significa che voi non seguite lo stile di Gesù e neppure quello degli apostoli. E’ ora dunque che cambiate stile.

Tu dici anche: ‘le stesse cose possono essere dette anche con tono pacato senza per questo togliere forza alla verità e alla decisione con la quale si dicono’, ma il problema qua è che tu non hai detto le stesse cose che diciamo noi, o meglio che dice la Parola di Dio, su tale decisione dei Valdesi, ma con tono pacato, ma hai detto altre cose, cose che non si devono per niente dire né in maniera ‘aggressiva’ e neppure ‘con tono pacato’. Hai capito sì o no?

Ascolta, dunque, io ti esorto a fare un comunicato in cui dici espressamente una frase del genere ‘Condanniamo la decisione del Sinodo Valdese di benedire le coppie omosessuali, in quanto aberrante, contraria alla legge santa di Dio’. Fallo, per amore della verità e dei santi, altrimenti porterai la pena di queste tue parole stolte.

E sappi che fino a che avrò un alito di vita, e fino a che non la condannerai, quando ne avrò l’opportunità condannerò la tua dichiarazione. E con me faranno questo tutti quelli che temono Dio e rispettano il Suo nome.

Ti saluto nel Signore

Giacinto Butindaro

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