La Chiesa Protestante d’Algeria ha ricevuto dallo Stato il tanto atteso “certificato di conformità”

Algeria, gli Evangelici finalmente hanno “il diritto di esistere”

“Finalmente abbiamo, formalmente, il diritto di esistere. Prima eravamo in una zona grigia. (…) I prefetti non potranno più esigere in modo arbitrario la chiusura dei luoghi di culto e vietarci di praticare la nostra fede col pretesto che non saremmo una Chiesa autorizzata”, ha detto alla rivista La Vie, Mustapha Krim, Presidente della Chiesa protestante d’Algeria (EPA).

In passato, e fino a poco tempo fa, i protestanti evangelici hanno spesso fatto fronte a chiusure abusive delle loro chiese. Di recente, lo scorso Maggio, sette chiese membro dell’EPA avevano “improvvisamente ricevuto l’ordine di cessare ogni attività”, perché erano accusate di operare “illegalmente”, dice Mustapha, non senza un certo sollievo.

Ora, contro ogni previsione e oltre ogni aspettativa, lo Stato algerino ha inviato un “certificato di conformità” a Mustapha Krim. Un piccolo pezzo di carta che simboleggia l’ingresso nella legalità per la Chiesa protestante d’Algeria, che conosce una forte crescita. Infatti, nonostante le ondate di repressione, l’EPA conta 30.000 protestanti (soprattutto locali), mentre i cattolici sarebbero 11.000, secondo le statistiche ufficiali.

Tuttavia, l’evangelizzazione è ancora severamente proibita. “Siamo in Algeria, non in Francia. La Costituzione algerina stabilisce sia che abbiamo il diritto alla diversità religiosa, sia che l’Islam è la religione dello Stato. Una legge risalente al 2006 prevede pene detentive e multe a chiunque “incita, costringe o utilizza mezzi di seduzione tendenti a convertire un musulmano a un’altra religione. “Tutte le chiese denunciano questa legge, che apre la strada al despotismo. Ma è ancora applicata. Dei cristiani sono stati condannati al carcere mentre stavano solo pregando o discutendo della loro fede con altri algerini. Alcuni sono stati perfino condannati per aver rifiutato di digiunare durante il Ramadan,” ricorda Mustapha Krim.

Via | DieuTV.com

Post correlati:

Algeria: Krimo, il cristiano denunciato dai suoi vicini, arrestato dalla polizia, accusato di proselitismo dalla giustizia

Krimo Siaghi, un algerino di confessione cristiana, è stato arrestato giovedì 14 Aprile dai servizi di sicurezza nella città di Orano, a ovest di Algeri, secondo il sito DNA che lo ha appreso dal pastore Mustapha Krim, presidente della Chiesa Protestante d’Algeria (EPA). Il chiamato in causa è stato accusato di proselitismo.

Sono dei vicini del quartiere in cui vive questo giovane trentenne che l’avrebbero denunciato ai servizi di sicurezza. “Karimo ha iniziato una discussione con i suoi vicini sul tema del cristianesimo. Egli ha risposto alle loro domande, poi si sono rivoltati contro di lui accusandolo che cercava di evangelizzarli. Così lo hanno segnalato alla polizia”, ha detto Mustapha Krim, raggiunto al telefono.

Arrestato e portato al commissariato, Krimo è stato messo in custodia cautelare dal procuratore del tribunale di Orano, dice il presidente dell’EPA.

Quest’ultimo afferma inoltre che la polizia ha perquisito, in virtù di un mandato di perquisizione disposto dal procuratore, la casa del chiamato in causa. “Hanno trovato alcuni CD e la sua Bibbia personale. Oggetti di culto. Niente di insolito”, ha detto Krim.

via collectifalgerie

Post correlati:

Algeria: Un altro cristiano condannato

Il 9 aprile, un cristiano algerino, che chiede di mantenere l’anonimato, è stato condannato a due anni di carcere per proselitismo. Dalla settimana scorsa sono state chiuse 7 chiese. Sale quindi a 26 il numero delle chiese protestanti chiuse su un totale di 50 presenti nel paese. Un tribunale di Tiaret, una città a 150 km a sud ovest di Algeri, ha diffuso il verdetto scritto riguardante questo cristiano che era stato giudicato colpevole il 2 aprile, ha dichiarato Mustafà Krim, presidente della Chiesa Protestante di Algeria.
La condanna per proselitismo viola l’articolo 18 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, che afferma il diritto di esprimere pubblicamente la propria fede. Il cristiano condannato pensa di ricorrere in appello contro la sentenza a due anni (per ora sospesa) e la ammenda a 100.000 dinari (circa 1.000 euro). La sospensione della condanna gli permette di rimanere libero fino a che non ripeterà il “reato”. Secondo Mustafà Krim, l’accusa è scattata dopo che il credente ha dato una Bibbia ad un ufficiale della polizia in incognito che ha fatto domande sul cristianesimo e gli ha espressamente richiesto il libro.

Fonte: Porte Aperte Italia

Post correlati:

Condividi

[Audio Streaming] Intervista a Mustapha Krim, presidente della Chiesa Protestante d’Algeria

Mustapha Krim, presidente della Chiesa Protestante d’Algeria, è stato intervistato questa settimana da Radio Beur FM.

Qui sotto puoi ascoltare la sua intervista in audio streaming.

Via | Collectif Algérie

Algeria: Le autorità sospendono le attività di Chiese protestanti

ALGERI, 16 marzo 2008 (AFP) – Le autorità prefettizie hanno sospeso due chiese protestanti di Tizi Ouzou (Cabilia, est) finché esse non ricevano un “certificato di conformità” per l’esercizio del loro culto, ha annunciato domenica all’AFP il pastore Mustapha Krim, presidente della Chiesa protestante d’Algeria.

Si tratta della Chiesa della Nouvelle Ville e di Tafath (Lumière), che contano rispettivamente 700 e 200 membri, ha precisato il pastore.

Questa decisione è stata presa nell’ambito della nuova legge del febbraio 2006 che regola il culto dei non musulmani, considerata restrittiva da questi ultimi. L’esercizio del culto non musulmano, riconosciuto dalla Costituzione, è soggetto ad autorizzazione prefettizia e deve essere compiuto nei luoghi autorizzati dal Ministero degli Affari Religiosi.

Le autorità prefettizie hanno per altro convocato i responsabili della chiesa protestante di Larbâa Nath Irathen, nello stesso dipartimento, “forse per notificargli la stessa richiesta”, ha indicato il pastore.

Egli ha aggiunto che a sua conoscenza, la chiesa protestante di Béjaïa per il momento non aveva ricevuto nessuna notifica di chiusura.

Il pastore Mustapha Krim ha indicato che egli “non aveva intenzione di chiudere le chiese interessate” e che stava per “chiedere udienza alla prefettura di Tizi Ouzou per presentare il dossier completo che autorizza queste chiese ad esercitare la loro attività in tutta legalità”.

Le chiese interessate esistevano prima dell’entrata in vigore della legge del 2006 e l’applicazione del testo contro di loro avrebbe “un carattere retroattivo che sarebbe inaccettabile” ha egli detto. […]

Fonte: La Croix/AFP

Aggiornamento relativo al pastore Hugh Johnson:

“Il ricorso del pastore è in corso di esame davanti al Consiglio di Stato”. (AFP)

Post correlati:

Condividi