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Gerusalemme: Un nuovo museo di fronte al Muro del Pianto esporrà un grande plastico dell’antico Tempio

Tra le costruzioni di fronte al Muro del Pianto è in via di realizzazione un nuovo museo dove sarà esposto un grande plastico del Tempio. Tra i finanziatori del progetto ci sono anche i noti attori Kirk e Michael Douglas.

Il museo sarà allestito nel complesso della Yeshiva Aish HaTorah “Fuoco della Torah”.

Ai visitatori sarà offerto un viaggio nella storia del popolo ebraico, dal tempo di Abramo ai nostri giorni. Il percorso storico servirà anche a dare risalto al significato della presenza degli ebrei nella Terra di Israele a al loro contributo al progresso del mondo.

Il rabbino Yehuda Weinberg, responsabile del gruppo promotore del progetto, in una dichiarazione al giornale Yedioth Ahronoth ha escluso che il museo abbia finalità politiche.

Sono previsti interni lussuosi ma sarà l’anfiteatro sponsorizzato dai Douglas lo spazio principale della struttura. Su di un grande schermo vitreo, attraverso il quale si potrà vedere il Muro del Pianto, scorrerà la storia nella nazione ebraica.

Adattamento: R.P.

Fonte: SBF Taccuino / Ofer Petersburg, Ynet news ( 22 aprile 2008 )


a sinistra (vedi freccia nera) la Yeshiva Aish HaTorah (foto: BiblePlaces.com)

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Yad Vashem mette on line circa 130.000 immagini

Gli archivi di immagini di Yad Vashem sono on-line a partire da giovedì. Circa 130.000 scatti storici, cioè la più grande raccolta di immagini di questo tipo al mondo, sono ora accessibili via internet: vi sono testimonianze dei ghetti, dei campi di lavoro, dei lager, della liberazione, e della vita dei sopravvissuti dopo la guerra.

Fonte: Israele.net – 02.05.2008

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Gerusalemme: In costruzione nuovo museo con plastico del Tempio

E’ in costruzione a Gerusalemme un nuovo museo. Situato di fronte al Muro Occidentale (del Pianto), ospiterà un plastico del Tempio.

Fonte: Israele.net – 23.04.2008

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Archeologia Biblica: Le Lettere di Lachis

La conferma archeologica di quanto descritto dal profeta Geremia sull’imminente distruzione di Gerusalemme

Lachis era il nome di una città-fortezza strategica, situata a 45 Km a Sud-Ovest di Gerusalemme. Sull’antico sito di questa città una missione archeologica inglese ha condotto, dal 1932 al 1938, degli scavi che hanno permesso il ritrovamento, tra le rovine del corpo di guardia della porta principale della città, di 21 frammenti di vasi di terracotta con iscrizioni in ebraico. I cocci («ostraka» in greco) costituivano un supporto alternativo per la scrittura quando il papiro era introvabile o troppo costoso, oppure quando i messaggi erano brevi e d’interesse momentaneo.

I cocci ritrovati, denominati poi “Lettere di Lachis”, risalgono al 586 a.C. e contengono messaggi urgenti scritti da Osaia, ufficiale di un avamposto presso Gerusalemme, a Ioas, comandante della guarnigione di Lachis, nei quali si esprime preoccupazione per l’approssimarsi dell’esercito nemico.

Foto 1

La lingua usata è un buon ebraico, analogo a quello del libro del profeta Geremia, e il contenuto riflette la tensione sociale e politica esistente durante il regno di Sedechia. Figlio del compianto Giosia, questo re successe al nipote Ioiachin per volontà del re babilonese Nabuccodonosor, ma ben presto si alleò con gli Egiziani e si ribellò. Per punire il tradimento, Nabucodonosor distrusse con gran ferocia Gerusalemme e il suo Tempio, e condusse in cattività parte dei suoi abitanti (2 Re 24:8-25:12).

Geremia aveva profetizzato l’imminente catastrofe, ma Sedechia non gli aveva dato ascolto (Geremia 34:1-3). In una delle lettere si parla dell’arrivo di un generale ebraico che deve recarsi in Egitto, una chiara eco degli intrighi tra il re di Giuda e il faraone per opporsi alla potenza babilonese.

Nelle lettere compaiono nomi come Neria, Ghemaria, Shemaia, Osaia, comuni anche al libro di Geremia. Sebbene sia alquanto improbabile che si tratti delle stesse persone, la somiglianza tra i nomi testimonia che il periodo al quale risalgono le lettere è quello del profeta Geremia. In una lettera ci si lamenta di parole che “rendono fiacche le mani, deprimono le energie del paese e delle città”, espressione del tutto simile a quella rivolta al re contro Geremia: “Quest’uomo sia messo a morte, poiché rende fiacche le mani degli uomini di guerra, che rimangono in questa città, e le mani di tutto il popolo, tenendo loro tali discorsi…” (Geremia 38:4).

Foto 2

Un’altra lettera dev’essere stata scritta subito dopo il messaggio rivolto da Geremia a Sedechia quando ancora le città di Lachis e Azeca resistevano (Geremia 34:6-7). Il testo della lettera dice: “Possa l’Eterno fare in modo che il mio signore ascolti gli auguri di bene che sono stati fatti in questo giorno. Ed ora, il tuo servitore ha fatto tutto ciò che il mio signore ha scritto. Ho scritto sulla porta ogni cosa che il mio signore ha scritto a me […] e comunico che siamo in attesa dei segnali di fuoco di Lachis, secondo le direttive che il mio signore ha dato, poiché noi non possiamo vedere Azeca”. Probabilmente Azeca era già caduta. In un’altra lettera ancora, nella quale si parla della partenza di un gruppo di messaggeri per l’Egitto, è scritto: “Per quanto riguarda la lettera di Tobia, mandata dal profeta a Sallum, figliuolo di Jaddua, che dice: “Stai attento, il tuo servo l’ha mandata al mio signore”. Chi era il profeta di cui si parla nella lettera? Era forse Geremia? L’autore delle lettere ritrovate a Lachis aveva forse capito che le parole di Geremia erano da Dio?

Vincenzo Martucci

Fonte: Cristiani Oggi, 1-15 gennaio 2006, pag. 8

Stamattina ho letto che il celebre museo di Londra, il British Museum, ha rilanciato il suo sito internet con nuove collezioni dell’antichità, precisamente 275.000 opere, su una collezione di più di 7 milioni di opere. Nel sito del museo ho trovato due foto (vedi sopra) concernenti gli ostraca di Lachis, precisamente la Lettera 1 e la Lettera 2.

Foto 1: Lachish Letter I – Photo: British Museum

Foto 2: Lachish Letter II – Photo: British Museum

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