[Audio Streaming] Contro l’errore di David Pawson sullo stato intermedio dei morti

bibbia microfonoÈ stato messo on line il file audio della confutazione di Giacinto Butindaro dal titolo “Contro l’errore di David Pawson sullo stato intermedio dei morti” trasmessa in diretta ieri sera. Il file è un MP3 e pesa circa 71 MB (128 Kbps), 13.3 MB (24 Kbps). L’audio dura circa 76 minuti. L’archivio delle registrazioni è alla seguente pagina. Qui sotto lo puoi ascoltare in audio streaming.

ADI: Gesù quando morì non andò a predicare ai morti

ADI: Gesù quando morì non andò a predicare ai morti

Introduzione 

L’apostolo Pietro ha scritto: “Poiché anche Cristo ha sofferto una volta per i peccati, egli giusto per gli ingiusti, per condurci a Dio; essendo stato messo a morte, quanto alla carne, ma vivificato quanto allo spirito; e in esso andò anche a predicare agli spiriti ritenuti in carcere, i quali un tempo furono ribelli, quando la pazienza di Dio aspettava, ai giorni di Noè, mentre si preparava l’arca” (1 Pietro 3:18-20).

Commentando queste parole, Francesco Toppi ha scritto: ‘L’interpretazione che non scalfisce alcun insegnamento della dottrina biblica, che tra l’altro è stata sostenuta da scrittori cristiani come Agostino e Beda il Venerabile, è quella che i versetti succitati non si riferirebbero alla discesa di Cristo nell’Ades, che come vedremo è provata da molti altri testi biblici, ma piuttosto al fatto che il Signore Gesù Cristo, prima ancora della Sua incarnazione, per quello Spirito che Lo risuscitò dai morti, per mezzo di Noè, predicò alla generazione corrotta prima del diluvio che ora si trova nell’Ades in attesa di giudizio. Noè, “… predicatore di giustizia …” (II Pietro 2:5), fu lo strumento attraverso il quale Cristo predicò agli uomini prima del diluvio, purtroppo senza risultati perchè non si convertirono in quel tempo, mentre Dio pazientava per condurli a ravvedimento …. Alla luce di questa interpretazione si può concludere che i succitati testi si riferiscono soltanto allo Spirito di Cristo, il Quale, per mezzo di Noè, esortò i contemporanei prima del diluvio a ravvedersi’ (Francesco Toppi, A Domanda Risponde, Vol. I, pag. 42-43). Questa interpretazione è falsa e lo dimostreremo subito.

Confutazione

Non può essere affatto che quei morti a cui si riferisce Pietro e a cui Cristo andò a predicare fossero delle persone vive fisicamente ma morte spiritualmente vissute al tempo di Noè – che furono esortate a ravvedersi dallo Spirito di Cristo per mezzo di Noè – per i seguenti motivi.

1) La Scrittura dice che Cristo andò a predicare dopo essere “stato messo a morte quanto alla carne”; quindi è da escludersi che questa sua predicazione sia stata effettuata da Lui (o meglio dallo Spirito di Cristo) per mezzo di Noè alla sua generazione prima che Egli si incarnasse. In altre parole qui si parla di una predicazione fatta da Cristo dopo che Egli morì quanto alla carne, e non di una predicazione fatta prima della Sua morte o prima della Sua venuta nel mondo.

2) La Scrittura dice che Cristo nello spirito andò a predicare a degli spiriti ritenuti in carcere; notate infatti che Pietro parla di spiriti che furono ribelli ai giorni di Noè e che quando Cristo fu messo a morte erano custoditi in un carcere, carcere che noi sappiamo è sotterraneo. Infatti in Isaia è scritto: “In quel giorno, l’Eterno punirà nei luoghi eccelsi l’esercito di lassù, e giù sulla terra, i re della terra; saranno raunati assieme, come si fa dei prigionieri nel carcere sotterra; saranno rinchiusi nella prigione, e dopo gran numero di giorni saranno puniti” (Isaia 24:21-22) e sappiamo essere l’Ades. Quindi coloro a cui Cristo andò a predicare erano dei morti che erano stati ribelli mentre ancora in vita. Questo è confermato da Pietro più avanti quando dice che “per questo è stato annunziato l’Evangelo anche ai morti” (1 Pietro 4:6); notate quel “anche ai morti” perchè esso conferma che qui si parla di persone già morte fisicamente. Per questa ragione è da escludersi che si sia trattato di persone che quando sentirono la predicazione di Cristo erano vive fisicamente.

3) La Scrittura dice che l’oggetto di quella predicazione fu l’Evangelo infatti è scritto: “Per questo è stato annunziato l’Evangelo anche ai morti..” (1 Pietro 4:6). E noi sappiamo che il Vangelo non fu rivelato da Dio agli uomini fino a quando Cristo Gesù non venne in questo mondo. Dio aveva già promesso l’Evangelo “per mezzo dei suoi profeti nelle sante Scritture” (Romani 1:2), ma questo Evangelo lo rivelò tramite Gesù Cristo, tanto è vero che Gesù, che predicava Egli stesso il Vangelo di Dio, un giorno ebbe a dire ai suoi discepoli: “Ma beati gli occhi vostri perché veggono; ed i vostri orecchi, perché odono! Poiché in verità io vi dico che molti profeti e giusti desiderarono di vedere le cose che voi vedete, e non le videro; e di udire le cose che voi udite, e non le udirono” (Matteo 13:16-17). Come si farebbe quindi a sostenere che Cristo predicò il Vangelo tramite Noè a quella generazione ribelle e malvagia? Non si può perchè si cadrebbe in una grossa contraddizione.

Una volta stabilito che non è vero che quelle parole di Pietro si riferiscono alla predicazione che Cristo per mezzo dello Spirito Santo avrebbe fatto tramite Noè alla sua generazione, rimane da rispondere alla domanda: ‘A chi dunque Cristo andò a predicare nello spirito dopo essere stato messo a morte?’ La risposta è nelle parole di Pietro: “Agli spiriti ritenuti in carcere i quali un tempo furono ribelli quando la pazienza di Dio aspettava ai giorni di Noè” (1 Pietro 3:19-20) e quindi non a tutti gli spiriti di tutte le generazioni (antecedenti a quella di Gesù) che erano stati ribelli durante la loro vita. E la ragione qual’è? La dice sempre l’apostolo Pietro: “Onde fossero bensì giudicati secondo gli uomini quanto alla carne, ma vivessero secondo Dio quanto allo spirito” (1 Pietro 4:6).

Ma cosa significa “Onde fossero bensì giudicati secondo gli uomini quanto alla carne, ma vivessero secondo Dio quanto allo spirito”? Noi riteniamo che significa che questa predicazione del Vangelo fatta da Gesù negli inferi a dei morti fu fatta per attestare ai vivi che quegli individui erano sì morti secondo gli uomini quanto alla carne, ma agli occhi di Dio avevano continuato a vivere spiritualmente, per Lui infatti i morti continuano a vivere. Che sia così si evince dal fatto che poco prima è detto: “Essi [quelli che dicono male di noi] renderanno ragione a colui ch’è pronto a giudicare i vivi ed i morti” (1 Pietro 4:5), ed anche: “Poiché per questo è stato annunziato l’Evangelo anche ai morti …” (1 Pietro 4:6). Come dire insomma: ‘Dio è pronto a giudicare anche i morti (e non solo i vivi) che quindi anche se non sono più sulla terra non sfuggiranno affatto al giudizio di Dio perché essi secondo Dio continuano a vivere, tanto è vero che a dimostrazione di ciò c’è la predicazione che Gesù Cristo fece – tra la Sua morte e la Sua resurrezione – anche ai morti’.

Colgo l’occasione per dirvi anche queste cose.

Queste parole di Pietro non significano che dopo la morte ci sia un’altra opportunità per gli empi di ravvedersi e di credere al Vangelo come per esempio c’è per i Mormoni (per loro sarebbero i missionari mormoni che vanno a predicare il Vangelo a coloro che sono nel carcere sotterraneo) che hanno preso proprio queste parole di Pietro per sostenere questa diabolica dottrina, o come c’era anche per Giovanni Luzzi che commentando queste parole di Pietro ebbe a scrivere: ‘Se i più colpevoli di tutti furono quindi così oggetto della misericordia divina, a maggior ragione lo saranno tutti gli altri morti. Se andò anche a predicare il Vangelo ai più colpevoli, è certo che va pure a predicarlo agli altri (…) Chi ascolta cotesta proclamazione e le risponde col ravvedimento e con la fede, sia egli tra i viventi o nel soggiorno dei morti, è salvo’. (Giovanni Luzzi, Il Nuovo Testamento. Annotato. Terza ed. Riveduta, Firenze 1917, pag. 536). Nessuno v’inganni in nessuna maniera, fratelli, perchè per chi muore nei suoi peccati non c’è più alcuna possibilità di essere salvato. Egli muore carico dei peccati e se ne va nel fuoco dell’Ades dove attenderà il giorno del giudizio, nel quale risorgerà e comparirà davanti al trono di Dio per essere giudicato secondo le sue opere e gettato nello stagno ardente di fuoco e di zolfo, che è il fuoco eterno. Dopo morti non c’è più la possibilità di ascoltare il Vangelo e credere ed essere salvati dai propri peccati. E’ scritto: “Chi non avrà creduto, sarà condannato” (Marco 16:16), ed anche: “Chi rifiuta di credere al Figliuolo non vedrà la vita, ma l’ira di Dio resta sopra lui” (Giovanni 3:36). Questi passi teneteli davanti ai vostri occhi quando leggete e meditate quelle parole dell’apostolo Pietro.

Per questa ragione dunque, perchè siamo ben consci che la Scrittura non ammette per i peccatori una seconda possibilità di salvezza dopo morti, esortiamo e scongiuriamo gli uomini a salvarsi da questa perversa generazione.

Giacinto Butindaro

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Quando Dio uccide

Durante una predicazione negli studi televisivi della TBN, il pastore pentecostale Luca Adamo, ha affermato a proposito di quello che accadde dopo la caduta dell’uomo:

‘Guardate cosa dice Dio. Genesi 3 al versetto 15, Dio parla e dice: “Io porrò inimicizia fra il tuo seme e il seme di lei, esso ti schiaccerà il capo e tu ferirai il suo calcagno”. Vediamo di capirci meglio. Dio ha visto che satana aveva tentato il suo uomo, Dio ha visto che il diavolo aveva mandato distruzione nell’uomo, e allora ha parlato e ha detto: ‘Mister Satana ti dico come andrà a finire la storia, nascerà un uomo da donna, che ti schiaccerà il capo, non ti dico chi è, non ti dico dove nascerà, non ti dico da chi verrà, l’unico dato che ti do è che verrà un liberatore, non sarà un angelo, non sarà un cherubino, sarà un uomo nato da donna, verrà e ti schiaccerà il capo, certo tu gli ferirai il calcagno’. La Chiesa ha avuto tanto martirio, un po’ di male ce l’ha fatto il nemico, ma noi gli abbiamo schiacciato il capo, alleluia, non è straordinario, non è straordinario? Così Dio dal cielo dice: ‘Mister Satana, ti dico come sarà la mia vendetta, un nato di donna ti schiaccerà il capo!’ Così Satana ha cominciato ad avere il mal di testa, l’emicrania nasce dal diavolo, perché il diavolo ha cominciato a dire: ‘Come un nato di donna?’ Se avesse detto ‘un cherubino speciale’ l’avrebbe potuto riconoscere subito. Ci siete? Se avesse detto ‘un angelo dal cielo con quattro ali’ lui avrebbe subito riconosciuto questo angelo dal cielo. Ma Dio gli ha detto ‘un uomo’ ‘un nato di donna’ e basta, non gli ha data più nessuna indicazione. Così Satana, che conosceva bene Dio, ha detto: ‘Sicuramente questo liberatore vendicherà Adamo, vendicherà il tradimento di Adamo ed Eva’. E allora ha cominciato a guardarsi intorno per cercare di capire chi potesse essere il liberatore. E ha messo gli occhi su Caino e Abele. Ora Caino e Abele è una storia abbastanza importante. Ma mettiamoci negli occhi del diavolo, del nemico dell’anima nostra. Lui vede Caino che fa un offerta al Signore, e il Signore non prende questa offerta, poi vede Abele – Chuck – che fa l’offerta al Signore, e vede che il Signore gradisce l’offerta di Abele. E allora Satana deve avere detto: ‘Se nasce mai uno che mi schiaccerà il capo, se un liberatore dovesse mai nascere, non potrebbe che nascere dalla linea di Abele, perché la linea di Abele era gradita a Dio, e allora Satana uccide Abele. Viè, viè! Mi stai sentendo? stai capendo cosa sto dicendo? Satana uccide Abele perché aveva capito che Gesù Cristo sarebbe nato da quella discendenza!’

Ora, in queste sue parole ci sono svariate menzogne. Vediamole:

  1. Luca Adamo mette in bocca a Dio parole che Dio non ha mai detto come per esempio queste: ‘Mister Satana ti dico come andrà a finire la storia, nascerà un uomo da donna, …. non ti dico chi è, non ti dico dove nascerà, non ti dico da chi verrà, l’unico dato che ti do è che verrà un liberatore, non sarà un angelo, non sarà un cherubino, sarà un uomo nato da donna, ….. ‘Mister Satana, ti dico come sarà la mia vendetta’;
  2. Non è vero che noi abbiamo schiacciato il capo a Satana, perché sarà Cristo a schiacciare il capo a Satana;
  3. Non è vero che ‘così Satana ha cominciato ad avere il mal di testa’. Questo modo di parlare dimostra l’arroganza di chi dice queste cose;
  4. Non è vero che ‘Satana, che conosceva bene Dio, ha detto: ‘Sicuramente questo liberatore vendicherà Adamo, vendicherà il tradimento di Adamo ed Eva’. E allora ha cominciato a guardarsi intorno per cercare di capire chi potesse essere il liberatore’. Queste sono fantasie;
  5. Non è vero che perché Dio gradì l’offerta di Abele, Satana ‘deve avere detto: ‘Se nasce mai uno che mi schiaccerà il capo, se un liberatore dovesse mai nascere, non potrebbe che nascere dalla linea di Abele, perché la linea di Abele era gradita a Dio, e allora Satana uccide Abele’.

Io voglio entrare nel merito di quest’ultima menzogna, confutandola mediante le Scritture.

Leggiamo nella Bibbia quanto segue:

“E avvenne, di lì a qualche tempo, che Caino fece un’offerta di frutti della terra all’Eterno; e Abele offerse anch’egli dei primogeniti del suo gregge e del loro grasso. E l’Eterno guardò con favore Abele e la sua offerta, ma non guardò con favore Caino e l’offerta sua. E Caino ne fu molto irritato, e il suo viso ne fu abbattuto. E l’Eterno disse a Caino: ‘Perché sei tu irritato? e perché hai il volto abbattuto? Se fai bene non rialzerai tu il volto? ma, se fai male, il peccato sta spiandoti alla porta, e i suoi desiderî son vòlti a te; ma tu lo devi dominare!’. E Caino disse ad Abele suo fratello: ‘Usciamo fuori ai campi!’ E avvenne che, quando furono nei campi, Caino si levò contro Abele suo fratello, e l’uccise. E l’Eterno disse a Caino: ‘Dov’è Abele tuo fratello?’ Ed egli rispose: ‘Non lo so; sono io forse il guardiano di mio fratello?’ E l’Eterno disse: ‘Che hai tu fatto? la voce del sangue di tuo fratello grida a me dalla terra. E ora tu sarai maledetto, condannato ad errar lungi dalla terra che ha aperto la sua bocca per ricevere il sangue del tuo fratello dalla tua mano. Quando coltiverai il suolo, esso non ti darà più i suoi prodotti, e tu sarai vagabondo e fuggiasco sulla terra’. E Caino disse all’Eterno: ‘Il mio castigo è troppo grande perch’io lo possa sopportare. Ecco, tu mi scacci oggi dalla faccia di questo suolo, ed io sarò nascosto dal tuo cospetto, e sarò vagabondo e fuggiasco per la terra; e avverrà che chiunque mi troverà mi ucciderà’. E l’Eterno gli disse: ‘Perciò, chiunque ucciderà Caino, sarà punito sette volte più di lui’. E l’Eterno mise un segno su Caino, affinché nessuno, trovandolo, l’uccidesse. E Caino si partì dal cospetto dell’Eterno e dimorò nel paese di Nod, ad oriente di Eden” (Genesi 4:3-16).

Ora, notate bene queste espressioni ‘Caino si levò contro Abele suo fratello, e l’uccise’, ‘E l’Eterno disse: ‘Che hai tu fatto?’ ‘E ora tu sarai maledetto, condannato ad errar lungi dalla terra che ha aperto la sua bocca per ricevere il sangue del tuo fratello dalla tua mano’, perché tutte in una maniera o nell’altra attestano che fu Caino e non il diavolo ad uccidere Abele. Se Dio attribuisce l’uccisione di Abele a Caino suo fratello, e difatti dopo l’omicidio gli disse ‘Che hai tu fatto?’ e disse che la terra aveva ricevuto il sangue di Abele dalla mano di Caino, non possiamo dire altrimenti. Sia Dio riconosciuto verace, ma ogni uomo bugiardo. Quindi coloro che attestano una cosa diversa mentono contro la verità.

Ma per Luca Adamo e tanti altri come lui è difficile, se non impossibile, parlare come parla la Bibbia, senza aggiungere o togliere nulla. Essi devono sempre in qualche maniera aggiungere sempre qualcosa a ciò che è scritto o manipolare quello che è scritto. Se c’è scritto che Caino era dal maligno e uccise Abele, e lo uccise perchè le sue opere erano malvage mentre quelle di suo fratello Abele erano giuste (1 Giovanni 3:12), noi dobbiamo parlare così. E poi che c’entra il fatto che il diavolo uccise Abele perchè capì che dalla discendenza di Abele sarebbe disceso il Salvatore? Questo proprio non si evince proprio da tutta la Scrittura, quindi non solo da quello che è scritto nella Genesi. E poi non è vero che Gesù sarebbe disceso dalla discendenza di Abele, quindi anche quando Luca Adamo dice che Satana uccise Abele per avere capito questa cosa, mente contro la verità.

Qualcuno dirà: ‘Ma non disse forse Gesù del diavolo:

“Egli è stato omicida fin dal principio e non si è attenuto alla verità, perché non c’è verità in lui. Quando parla il falso, parla del suo, perché è bugiardo e padre della menzogna” (Giovanni 8:44)?

Certo, ma quelle parole non ci autorizzano a dire che Satana uccise Abele, anche perché quel ‘da principio’ vuol dire che sin dall’inizio della comparsa dell’uomo sulla faccia della terra, il diavolo ha desiderato la morte spirituale dell’uomo, e difatti sedusse Eva con la sua astuzia per fare peccare lei e suo marito e farli quindi morire spiritualmente, in quanto

“il peccato quand’è compiuto produce la morte” (Giacomo 1:15).

Certamente Gesù quando pronunciò quelle parole non si riferiva affatto all’uccisione di Abele da parte di Satana, perché quell’omicidio lo compì Caino e non Satana, fermo restando comunque che Satana istigò Caino a compiere quell’omicidio e tuttora istiga degli uomini a commettere omicidi.

E poi voglio farvi notare che poco prima Gesù ha detto a quelle stesse persone:

“Ma ora cercate d’uccider me, uomo che v’ho detta la verità che ho udita da Dio; così non fece Abramo. Voi fate le opere del padre vostro” (Giovanni 8:40-41).

Come potete vedere, Gesù disse che erano degli esseri umani che volevano ucciderlo e non il diavolo. In altre parole volevano ucciderlo dei figli del diavolo, che volevano fare i desideri del padre loro.

Se dovessimo seguire lo stesso modo di ragionare di Luca Adamo, dovremmo dire allora che anche Gesù fu ucciso da Satana! Ma non possiamo dire una simile cosa, e difatti gli apostoli non dicevano una simile cosa. Ascolta quello che dice per esempio Paolo ai Tessalonicesi:

“Poiché, fratelli, voi siete divenuti imitatori delle chiese di Dio che sono in Cristo Gesù nella Giudea; in quanto che anche voi avete sofferto dai vostri connazionali le stesse cose che quelle chiese hanno sofferto dai Giudei, i quali hanno ucciso e il Signor Gesù e i profeti, hanno cacciato noi, e non piacciono a Dio, e sono avversi a tutti gli uomini” (1 Tessalonicesi 2:14-15).

Lo vedete? Paolo attribuiva l’uccisione di Gesù ai Giudei e non al diavolo (di cui comunque essi erano progenie). Quindi bisogna parlare come parla la Bibbia, non tramite congetture o fantasticando come fa quell’uomo di nome Luca Adamo. Se poi uno non vuole attenersi a quello che è scritto, allora ne porterà la pena.

Vediamo ora di confutare un’altra menzogna sostenuta da molti pastori e che è collegata a questa, che è la seguente: ‘Satana è sempre coinvolto in qualsiasi atto violento che va a ledere la vita umana’, per cui è il diavolo, e sempre il diavolo, colui che attenta alla vita degli uomini e vuole la loro morte. Ma anche questa è una menzogna perché la Scrittura insegna che Dio, non solo fa vivere ma anche morire, secondo che è scritto:

“L’Eterno fa morire e fa vivere” (1 Samuele 2:6),

e uccide l’empio, secondo che è scritto:

“Certo, tu ucciderai l’empio, o Dio; perciò dipartitevi da me, uomini di sangue” (Salmo 139:19),

e fa questo sia personalmente che usandosi di altri esseri umani.

Ecco alcuni esempi biblici di persone uccise personalmente da Dio:

Dio uccise Er e Onan, figli di Giuda, figlio di Giacobbe, perché erano perversi agli occhi di Dio, secondo che è scritto:

“Or avvenne che, in quel tempo, Giuda discese di presso ai suoi fratelli, e andò a stare da un uomo di Adullam, che avea nome Hira. E Giuda vide quivi la figliuola di un Cananeo, chiamato Shua; e se la prese, e convisse con lei. Ed ella concepì e partorì un figliuolo, al quale egli pose nome Er. Poi ella concepì di nuovo, e partorì un figliuolo, al quale pose nome Onan. E partorì ancora un figliuolo, al quale pose nome Scela. Or Giuda era a Kezib, quand’ella lo partorì. E Giuda prese per Er, suo primogenito, una moglie che avea nome Tamar. Ma Er, primogenito di Giuda, era perverso agli occhi dell’Eterno, e l’Eterno lo fece morire. Allora Giuda disse a Onan: ‘Va’ dalla moglie del tuo fratello, prenditela come cognato, e suscita una progenie al tuo fratello’. E Onan, sapendo che quella progenie non sarebbe sua, quando s’accostava alla moglie del suo fratello, faceva in modo d’impedire il concepimento, per non dar progenie al fratello. Ciò ch’egli faceva dispiacque all’Eterno, il quale fece morire anche lui” (Genesi 38:1-10).

Dio uccise i primogeniti degli Egiziani, secondo che è scritto:

“E avvenne che, quando Faraone s’ostinò a non lasciarci andare, l’Eterno uccise tutti i primogeniti nel paese d’Egitto, tanto i primogeniti degli uomini quanto i primogeniti degli animali” (Esodo 13:15)

Ricordiamo poi i casi di Nadab e Abihu, figli di Aaronne, uccisi da Dio per aver offerto davanti a Dio del fuoco estraneo, non ordinato da Dio (Levitico 10:1-2); quelli di Kore, Dathan ed Abiram con le loro famiglie, che Dio mise a morte facendoli discendere vivi nel soggiorno dei morti perché si erano ribellati contro Mosè ed Aaronne, e assieme a loro fece morire 250 uomini per la stessa ragione ma questi li uccise mediante del fuoco che uscì dalla presenza di Dio (Numeri 16:1-35). Ma di esempi da citare ce ne sono molti altri, come per esempio quello di Anania e Saffira ai giorni degli apostoli, che Dio fece morire perché avevano tentato lo Spirito di Dio (Atti 5:1-11), e quello di molti credenti della Chiesa di Corinto che erano stati giudicati da Dio con la morte fisica per essersi accostati in maniera indegna alla Cena del Signore (1 Corinzi 11:30-34).

Adesso vediamo alcuni esempi biblici di persone che la Bibbia dice che sono state uccise da Dio usandosi di altri uomini.

I re di Heshbon e Basan, secondo che è scritto:

“Celebrate …. Colui che percosse re grandi, perché la sua benignità dura in eterno; e uccise re potenti, perché la sua benignità dura in eterno: Sihon, re degli Amorei, perché la sua benignità dura in eterno, e Og, re di Basan, perché la sua benignità dura in eterno” (Salmo 136:1,17-20),

ed anche:

“Or Israele mandò ambasciatori a Sihon, re degli Amorei, per dirgli: ‘Lasciami passare per il tuo paese; noi non ci svieremo per i campi né per le vigne, non berremo l’acqua dei pozzi; seguiremo la strada pubblica finché abbiamo oltrepassato i tuoi confini’. Ma Sihon non permise a Israele di passare per i suoi confini; anzi radunò tutta la sua gente e uscì fuori contro Israele nel deserto; giunse a Jahats, e diè battaglia a Israele. Israele lo sconfisse passandolo a fil di spada, e conquistò il suo paese dall’Arnon fino al Jabbok, sino ai confini de’ figliuoli di Ammon, poiché la frontiera dei figliuoli di Ammon era forte. E Israele prese tutte quelle città, e abitò in tutte le città degli Amorei: in Heshbon e in tutte le città del suo territorio; poiché Heshbon era la città di Sihon, re degli Amorei, il quale avea mosso guerra al precedente re di Moab, e gli avea tolto tutto il suo paese fino all’Arnon. Per questo dicono i poeti: Venite a Heshbon! La città di Sihon sia ricostruita e fortificata! Poiché un fuoco è uscito da Heshbon, una fiamma dalla città di Sihon; essa ha divorato Ar di Moab, i padroni delle alture dell’Arnon. Guai a te, o Moab! Sei perduto, o popolo di Kemosh! Kemosh ha fatto de’ suoi figliuoli tanti fuggiaschi, e ha dato le sue figliuole come schiave a Sihon, re degli Amorei. Noi abbiamo scagliato su loro le nostre frecce; Heshbon è distrutta fino a Dibon. Abbiam tutto devastato fino a Nofah, il fuoco è giunto fino a Medeba. Così Israele si stabilì nel paese degli Amorei. Poi Mosè mandò a esplorare Jaezer, e gl’Israeliti presero le città del suo territorio e ne cacciarono gli Amorei che vi si trovavano. E, mutata direzione, risalirono il paese in direzione di Bashan; e Og, re di Bashan, uscì contro loro con tutta la sua gente per dar loro battaglia a Edrei. Ma l’Eterno disse a Mosè: ‘Non lo temere; poiché io lo do nelle tue mani: lui, tutta la sua gente e il suo paese; trattalo com’hai trattato Sihon, re degli Amorei che abitava a Heshbon’. E gli Israeliti batteron lui, coi suoi figliuoli e con tutto il suo popolo, in guisa che non gli rimase più anima viva; e s’impadronirono del suo paese” (Numeri 21:21-35).

Hofni e Fineas, figli del sacerdote Eli, secondo che è scritto:

“Or Eli era molto vecchio e udì tutto quello che i suoi figliuoli facevano a tutto Israele, e come si giacevano con le donne che eran di servizio all’ingresso della tenda di convegno. E disse loro: ‘Perché fate tali cose? poiché odo tutto il popolo parlare delle vostre malvage azioni. Non fate così, figliuoli miei, poiché quel che odo di voi non è buono; voi inducete a trasgressione il popolo di Dio. Se un uomo pecca contro un altr’uomo, Iddio lo giudica; ma, se pecca contro l’Eterno, chi intercederà per lui?’ Quelli però non diedero ascolto alla voce del padre loro, perché l’Eterno li volea far morire” (1 Samuele 2:22-25),

ed anche:

“I Filistei dunque combatterono, e Israele fu sconfitto, e ciascuno se ne fuggì nella sua tenda. La rotta fu enorme, e caddero, d’Israele, trentamila fanti. L’arca di Dio fu presa, e i due figliuoli d’Eli, Hofni e Fineas, morirono” (1 Samuele 4:10-11).

Achab e la sua casa. Dio aveva preannunziato ad Achab tramite il profeta Elia che Egli lo avrebbe tolto via dalla faccia della terra e avrebbe sterminato tutta la sua casa, secondo che è scritto:

“Nello stesso luogo dove i cani hanno leccato il sangue di Naboth, i cani leccheranno pure il tuo proprio sangue’. – …. Ecco, io ti farò venire addosso la sciagura, ti spazzerò via, e sterminerò della casa di Achab ogni maschio, schiavo o libero che sia, in Israele; e ridurrò la tua casa come la casa di Geroboamo, figliuolo di Nebat, e come la casa di Baasa, figliuolo d’Ahija, perché tu m’hai provocato ad ira, ed hai fatto peccare Israele. …. I cani divoreranno Izebel sotto le mura d’Izreel. – Quei d’Achab che morranno in città saran divorati dai cani, e quei che morranno nei campi saran mangiati dagli uccelli del cielo’ (1 Re 21:19, 21-24).

E dopo qualche tempo Dio mandò ad effetto la Sua Parola, prima facendo morire Achab tramite un soldato siriano che scoccò a caso una freccia con il suo arco (1 Re 22:29-38), poi facendo morire sua moglie Izebel tramite degli eunuchi che la buttarono giù dalla finestra del palazzo (2 Re 9:30-37), e poi facendo sterminare la casa di Achab tramite Jehu (2 Re 10:1-17)

Anche Gesù ha confermato che Dio uccide, quando disse:

“Ma a voi che siete miei amici, io dico: Non temete coloro che uccidono il corpo, e che dopo ciò, non possono far nulla di più; ma io vi mostrerò chi dovete temere: Temete colui che, dopo aver ucciso, ha potestà di gettar nella geenna. Sì, vi dico, temete Lui” (Luca 12:4-5).

Temiamo dunque Dio, fratelli. Egli è il Tremendo (Salmo 76:11).

Per concludere, vorrei far notare, che mentre molti pastori si mettono a fare affermazioni non bibliche come quella appunto che il diavolo uccise Abele, non dicono mai che Dio uccide o fa morire degli uomini tramite altri uomini e non citano di conseguenza mai gli esempi biblici che lo confermano. Questo dimostra che costoro hanno interesse solo a far credere quello che vogliono loro, per costoro la Bibbia è un libro da accettare solo in alcune sue parti e non in tutte.

Guardatevi da costoro, sono nuvole senz’acqua, la sapienza si tiene lungi da costoro perché hanno rigettato la Parola di Dio.

La grazia del nostro Signore sia con tutti coloro che lo amano con purità incorrotta

Giacinto Butindaro

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