La morte dei santi del Signore è preziosa nel Suo cospetto [Audio Streaming]

bibbia microfonoÈ on line il file audio della predicazione di Giacinto Butindaro dal titolo “La morte dei santi del Signore è preziosa nel Suo cospetto” trasmessa in diretta ieri sera. Il file è un MP3 e pesa circa 80 MB (128 Kbps), 15 MB (24 Kbps). L’audio dura circa 85 minuti. L’archivio delle registrazioni è alla seguente pagina. Qui sotto lo puoi ascoltare in audio streaming.

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Contro alcuni errori sullo stato dei morti [Audio Streaming]

bibbia microfonoÈ on line il file audio della predicazione di Giacinto Butindaro dal titolo “Contro alcuni errori sullo stato dei morti” trasmessa in diretta ieri sera. Il file è un MP3 e pesa circa 85 MB (128 Kbps), 16 MB (24 Kbps). L’audio dura circa 90 minuti. L’archivio delle registrazioni è alla seguente pagina. Qui sotto lo puoi ascoltare in audio streaming.

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Il salario e il dono [Audio Streaming]

bibbia microfonoÈ on line il file audio della predicazione evangelistica di Giacinto Butindaro dal titolo “Il salario e il dono” trasmessa in diretta ieri sera. Il file è un MP3 e pesa circa 8 MB (128 Kbps), 2 MB (24 Kbps). L’audio dura circa 8 minuti. L’archivio delle registrazioni è alla seguente pagina. Qui sotto lo puoi ascoltare in audio streaming.



Trascrizione audio:

Uomini e donne piccoli e grandi ricchi e poveri savi e ignoranti Ebrei e Gentili quello che vi sto per annunziare è il messaggio della salvezza che è in Cristo Gesù quindi prestate la massima attenzione la Bibbia che è la parola di Dio afferma che “il salario del peccato è la morte; ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore.” dunque il salario del peccato è la morte che cos’è il peccato il peccato è la violazione della legge esiste una legge che Dio ha dato è una legge santa è una legge fatta di molti comandamenti e la violazione della legge della legge santa di Dio costituisce peccato il salario del peccato è la morte perché si parla di salario perché coloro che commettono il peccato sono schiavi del peccato essendo dunque che servono il peccato hanno anche una hanno anche una mercede hanno anche un salario che il peccato gli dà proprio così proprio così e questo salario è la morte dunque considerate che cosa significa servire il peccato ora la Scrittura dice che tutti hanno peccato senza distinzione Giudei e Greci tutti hanno peccato e sono privi infatti della gloria di Dio allora il salario del peccato è la morte ecco perché voi che mi ascoltate che ancora non conoscete il Signore che siete senza Cristo nel mondo ecco perché voi siete morti nei vostri falli e nelle vostre trasgressioni siete morti spiritualmente perché questo è il salario che il peccato vi da in cambio del vostro servizio al peccato quindi considerate che padrone spietato che avete ma la stessa Scrittura afferma che il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù nostro Signore dunque esiste un dono che viene da Dio o meglio il dono di Dio e questo dono è la vita eterna in Cristo Gesù badate bene in Cristo Gesù perché perché Dio dona la vita eterna a coloro che credono nel suo Figliuolo Gesù Cristo infatti è scritto è scritto nella Bibbia quanto segue “Chi crede nel Figliuolo ha vita eterna” dunque per ricevere la vita eterna l’uomo deve credere nel Figliuolo di Dio perché la vita eterna non si può meritare non si può guadagnare la si può solamente ricevere in dono gratuitamente ecco perché è chiamato il dono di Dio considera dunque quello che sta scritto il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù dunque tu che vivi al servizio del peccato che sei quindi uno schiavo del peccato e che sei morto nei tuoi falli nelle tue trasgressioni devi sapere questo che l’ira di Dio è sopra di te tu sei sotto la condanna di Dio sei dunque sulla via che mena in perdizione in altre parole su quella strada che conduce i peccatori dopo morti nelle fiamme dell’inferno l’inferno è un luogo un luogo nell’aldilà un luogo di tormento dove vanno coloro che appunto muoiono nei loro peccati ecco tu sei diretto là ascoltami tu peccatore sei diretto all’inferno hai bisogno dunque di essere salvato salvato nella situazione in cui ti trovi sei perduto sei un nemico di Dio nella tua mente e nelle tue opere hai bisogno dunque di essere salvato dai tuoi peccati e riconciliato con Dio e ottenere la vita eterna perché altrimenti te ne andrai in perdizione cosa devi fare dunque per essere salvato per essere riconciliato con Dio ed avere la vita eterna ti devi ravvedere dei tuoi peccati non importa quanto tu a quanto tu abbia peccato non importa che tipo di peccati tu abbia commesso ti devi ravvedere questo il Signore comanda che gli uomini devono fare ti devi ravvedere e credere nel Signore Gesù Cristo cioè che cos’è che devi credere devi credere che Gesù Cristo il Figlio di Dio è morto sulla croce per i nostri peccati secondo le Scritture che fu seppellito ma che il terzo giorno Iddio lo risuscitò dai morti sempre secondo le Scritture affinché le Scritture profetiche si adempissero perché Dio aveva innanzi determinato che il suo Figliuolo doveva morire per i nostri peccati e risuscitare il terzo giorno a cagione della nostra giustificazione quindi nel momento in cui tu ti ravvederai e crederai nel Signore Gesù Cristo sarai salvato dal peccato che ti domina sarai liberato affrancato sarai riconciliato con Dio perché perché sarai giustificato da empio che sei il Signore ti farà diventare un giusto e quindi ti sentirai riconciliato con Dio per mezzo di Cristo Gesù il suo Figliuolo non solo sentirai di avere la vita eterna perché riceverai la vita eterna e quindi avrei la certezza che quando morirai andrai in paradi in paradiso in cielo con il Signore e dunque smetterai di trovarti sulla via della perdizione perché perché sarai sulla via che mena nel regno celeste del nostro Signore dunque la buona notizia che in Cristo Gesù c’è salvezza c’è riconciliazione con Dio c’è la vita eterna ma finché tu possa essere salvato riconciliato e avere la vita eterna ti devi ravvedere e credere nel Signore Gesù Cristo fallo affrettati non posticipare fallo immediatamente ravvediti e credi nel Signore Gesù Cristo e quello che sta scritto si adempirà nella tua vita perché Dio è fedele e manda ad effetto la sua parola quindi ravvediti e credi nel Signore Gesù Cristo e il Signore avrà misericordia di te ti salverà ti giustificherà e ti darà la vita eterna chi ha orecchi da udire oda

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Sul calice che Gesù chiese al Padre di allontanare da Lui

Fratelli nel Signore, voglio brevemente spiegarvi cosa intese Gesù per calice nella notte in cui fu tradito, quando pregò il Padre nel giardino del Getsemani.

Luca afferma: “Poi, essendo uscito, andò, secondo il suo solito, al monte degli Ulivi; e anche i discepoli lo seguirono. E giunto che fu sul luogo, disse loro: Pregate, chiedendo di non entrare in tentazione. Ed egli si staccò da loro circa un tiro di sasso; e postosi in ginocchio pregava, dicendo: Padre, se tu vuoi, allontana da me questo calice! Però, non la mia volontà, ma la tua sia fatta. E un angelo gli apparve dal cielo a confortarlo. Ed essendo in agonia, egli pregava vie più intensamente; e il suo sudore divenne come grosse gocce di sangue che cadeano in terra” (Luca 22:39-44).

Per capire questa richiesta fatta da Gesù all’Iddio e Padre suo, bisogna innanzi tutto tenere a mente quale fosse il suo stato d’animo nel Getsemani. Marco dice infatti che Gesù dopo avere detto ai suoi discepoli di sedersi lì finché Lui avesse pregato, prese con sé Pietro e Giacomo e Giovanni e “cominciò ad essere spaventato ed angosciato. E disse loro: L’anima mia è oppressa da tristezza mortale; rimanete qui e vegliate” (Marco 14:33-34).

Gesù stava dunque soffrendo molto, ancora prima di mettersi a pregare. Le ragioni mi paiono evidenti, sapeva molto bene quali atroci sofferenze lo aspettavano, ed essendo un vero uomo si spaventò e fu angosciato al pensiero di quello che gli stava per accadere. E qui dunque vediamo che la Scrittura ci conferma pienamente che Gesù era un vero uomo, perché parla di un uomo spaventato e angosciato e molto triste.

Cosa fece allora Gesù? Chiese al Padre, se fosse possibile, di allontanare da lui quel calice che doveva di lì a poco bere. Dico ‘doveva’, perché così Dio aveva decretato nei Suoi confronti, e Gesù questo lo sapeva molto bene. Anche l’ora che Gesù chiese al Padre che se era possibile passasse oltre da Lui (cfr. Marco 14:35), era l’ora che doveva scoccare per Lui di lì a poco quando sarebbe stato dato in mano ai peccatori e avrebbe sofferto per mano loro, infatti dopo avere pregato, immediatamente prima che arrivassero ad arrestarlo Gesù dirà ai suoi discepoli: “L’ora è venuta: ecco, il Figliuol dell’uomo è dato nelle mani dei peccatori. Levatevi, andiamo; ecco, colui che mi tradisce, è vicino” (Marco 14:41), e quando lo arrestarono disse ai suoi nemici: “… questa è l’ora vostra e la potestà delle tenebre” (Luca 22:53)

Ecco perché Gesù nella preghiera disse: “Però, non la mia volontà, ma la tua sia fatta”, perché sapeva che doveva sottomettersi al Padre, cosa che Egli fece anche in quell’occasione perché accettò di bere quel calice e di andare incontro a quell’ora. D’altronde, Gesù stesso aveva detto un giorno: “Ora è turbata l’anima mia; e che dirò? Padre, salvami da quest’ora! Ma è per questo che son venuto incontro a quest’ora” (Giovanni 12:27 – anche mettendo il punto di domanda al posto del punto esclamativo, come fanno alcune traduzioni, il senso non cambia perché le parole seguenti di Gesù spiegano che Lui era destinato ad andare incontro a quell’ora).

In quella particolare preghiera di Gesù, dunque noi vediamo una dimostrazione della sua perfetta umanità. Non ravvisiamo nessuna contraddizione da parte sua. La Scrittura dice che abbiamo un Sommo Sacerdote che “in ogni cosa è stato tentato come noi” (Ebrei 4:15), e se lo crediamo, dobbiamo credere anche che Gesù in quell’occasione fu tentato affinché non deponesse la Sua vita per redimerci. Da qui appunto quella richiesta, ma Egli non peccò, perché fu una preghiera in cui Egli si sottopose alla volontà del Padre Suo.

Nel Getsemani comunque Gesù fu consolato dal Padre Suo, infatti Dio gli mandò un angelo che gli apparve dal cielo a confortarlo. Ma badate che Gesù continuò a soffrire anche dopo l’apparizione di quell’angelo infatti immediatamente dopo avere detto che un angelo gli apparve dal cielo a confortarlo, Luca dice che “essendo in agonia, egli pregava vie più intensamente; e il suo sudore divenne come grosse gocce di sangue che cadeano in terra” (Luca 22:44).

Dunque, Gesù fu confortato mediante quell’angelo di Dio ma non liberato da quella sofferenza che stava patendo nel Getsemani. Fu invece liberato dal timore della morte, secondo che è scritto: “Il quale, ne’ giorni della sua carne, avendo con gran grida e con lagrime offerto preghiere e supplicazioni a Colui che lo potea salvar dalla morte, ed avendo ottenuto d’esser liberato dal timore, benché fosse figliuolo, imparò l’ubbidienza dalle cose che soffrì; ed essendo stato reso perfetto, divenne per tutti quelli che gli ubbidiscono, autore d’una salvezza eterna, essendo da Dio proclamato Sommo Sacerdote secondo l’ordine di Melchisedec” (Ebrei 5:7-10).

Quello che ottenne Gesù dunque fu la liberazione dal timore della morte, e quindi poté bere senza paura quel calice che gli era posto dinnanzi, sapendo peraltro la gioia che gli era posta dinnanzi. Certo Gesù si rivolse in preghiera a Colui che lo poteva salvare dalla morte, ma non poté ottenere di scampare alla morte, perché fu per questo che Egli era venuto nel mondo. Fu però – lo ripeto – liberato dal timore della morte, affinché potesse andare incontro a quell’ora con coraggio. Non è forse scritto nei Salmi infatti: “Io ho cercato l’Eterno, ed egli m’ha risposto e m’ha liberato da tutti i miei spaventi” (Salmo 34:4)?

Vorrei terminare ricordandovi, fratelli, che affinché Gesù diventasse un fedele e misericordioso sommo sacerdote nelle cose appartenenti a Dio, Egli doveva essere fatto in ogni cosa simile a noi, e quindi fu necessario che Egli soffrisse tutto quello che un uomo può soffrire anche dal punto di vista spirituale, e quindi anche le sofferenze da lui patite nel Getsemani servirono al Padre per rendere perfetto il duce della nostra salvezza (cfr. Ebrei 2:10), e metterlo in grado quindi di simpatizzare con noi nelle nostre infermità (cfr. Ebrei 4:15), e venirci in soccorso quando siamo tentati in quanto Egli stesso “ha sofferto essendo tentato” (Ebrei 2:18). E abbiamo visto quanto Gesù soffrì nel Getsemani essendo tentato. Come anche va detto, che quelle sofferenze servirono a farGli imparare l’ubbidienza, secondo che è scritto: “Imparò l’ubbidienza dalle cose che soffrì” (Ebrei 5:8).

A Colui che mediante la Sua morte ha distrutto il diavolo che aveva l’impero della morte, e ci ha liberati dal timore della morte, sia la gloria ora e in eterno. Amen.

La grazia del nostro Signore Gesù Cristo sia con voi

Giacinto Butindaro

Sul calice che Gesù chiese al Padre di allontanare da Lui [Audio Streaming]

bibbia microfonoÈ on line il file audio della predicazione di Giacinto Butindaro dal titolo “Sul calice che Gesù chiese al Padre di allontanare da Lui” trasmessa in diretta ieri sera. Il file è un MP3 e pesa circa 48 MB (128 Kbps), 9 MB (24 Kbps). L’audio dura circa 52 minuti. L’archivio delle registrazioni è alla seguente pagina. Qui sotto lo puoi ascoltare in audio streaming.

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