Israele: Roghi di libri cristiani organizzato da sindaco ebreo ortodosso

Centinaia di volumi del Nuovo Testamento sono stati dati pubblicamente alla fiamme giovedì scorso nella città israeliana di Or Yehuda (Tel Aviv) su istruzione del vicesindaco Uzi Aharon. Lo riferisce il quotidiano Ma’ariv, secondo cui i testi sacri sono arsi mentre attorno seguivano la scena centinaia di allievi di una scuola ortodossa. Aharon ha spiegato al giornale di essere impegnato in una lotta serrata per contrastare nella sua città le attività di ”missionari cristiani”. La settimana scorsa, dopo aver appreso che costoro avevano distribuito copie del Nuovo Testamento, ha provveduto a raccoglierle casa per casa.

Fonte: PeaceReporter – riprodotto con autorizzazione 20.5.2008 09:40:00


in fumo centinaia di copie del Nuovo Testamento

foto: NRG Ma’ariv


ISRAELE/ GIOVANI EBREI ORTODOSSI BRUCIANO IL NUOVO TESTAMENTO

Istigati da vice sindaco di Or Yehuda

Gerusalemme, 20 mag. (Ap) – Giovani ebrei ortodossi hanno dato alle fiamme centinaia di copie del Nuovo Testamento in un nuovo atto di violenza contro i missionari cristiani in Israele.

La vicenda risale a giovedì scorso quando Uzi Aharon, vice sindaco della centrale città israeliana di Or Yehuda, a mezzo di di un altoparlante invitava la popolazione a consegnare le copie del Nuovo Testamento e altro materiale recentemente distribuito dai missionari.

In grande numero rispondono all’appello e nel giro di poche ore centinaia di libri ordinatamente impilati vengono dati alle fiamme da studenti delle Yeshivà in uno spiazzo vicino a una sinagoga.

Secondo quanto riportato dal quotidiano Maariv, centinaia di studenti hanno preso parte al rogo. Notizia smentita da Aharon che ha però ammesso che sono andate in fumo centinaia di copie del Nuovo Testamento.

Il proselitismo religioso in Israele è fortemente malvisto anche se nella maggior parte dei casi non è illegale.

Fonte: Alice Notizie/Apcom


«Ebrei bruciano in piazza volumi del Nuovo Testamento»

Centinaia libri sacri ai cristiani sono stati dati pubblicamente alla fiamme giovedì scorso nella città israeliana di Or Yehuda (Tel Aviv) su istruzione del vicesindaco Uzi Aharon. Lo riferisce il quotidiano Maariv

TEL AVIV – Centinaia di volumi del Nuovo Testamento sono stati dati pubblicamente alla fiamme giovedì scorso nella città israeliana di Or Yehuda (Tel Aviv) su istruzione del vicesindaco Uzi Aharon. Lo riferisce con grande evidenza il quotidiano Maariv secondo cui i testi sacri sono arsi mentre attorno seguivano la scena centinaia di allievi di una scuola ortodossa.
Aharon ha spiegato al giornale di essere impegnato in una lotta serrata per contrastare nella sua città le attività di «missionari cristiani». La settimana scorsa, dopo aver appreso che costoro avevano distribuito copie del Nuovo Testamento, ha provveduto a raccoglierle casa per casa. «Tutti i libri sono stati bruciati» ha confermato.
Fra le prime reazioni quella di Efraim Zuroff, direttore del Centro Wiesenthal di Gerusalemme, secondo cui da un lato occorre effettivamente sbarrare in Israele la strada ad attività missionarie, mentre dall’altro occorreva mostrare rispetto verso i testi cristiani.

20/5/2008

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno


Rogo di vangeli a Tel Aviv, nuovo episodio di intolleranza

Decine di testi cristiani sono stati dati alle fiamme giovedì a Or Yehuda, nei pressi di Tel Aviv, ma le immagini dei roghi sono state diffuse solo oggi, destando sdegno in tutto il Paese. L’iniziativa è partita dal vicesindaco della cittadina Uzi Aharon, un ebreo ortodosso sefardita che, dopo aver appreso che in un rione era appena stata distribuita “propaganda di missionari”, ha radunato gli allievi di un collegio rabbinico, che sono passati di casa in casa a ritirare i libri incriminati. Si tratta di testi del Nuovo e del Vecchio Testamento distribuiti da un gruppo di Ebrei messianici, che, pur osservando i riti ebraici, credono negli insegnamenti di Gesù. Questo non è il primo episodio di intolleranza verso il gruppo religioso, ma la polizia israeliana non ha ancora preso provvedimenti.

Fonte: PeaceReporter – riprodotto con autorizzazione 20.5.2008 18:33:00


Ebrei bruciano il Vangelo Aspre polemiche in Israele

TEL AVIV – Le immagini di decine di testi cristiani ridotti in ceneri fumanti nella cittadina di Or Yehuda, presso Tel Aviv, hanno destato ieri incredulità e sdegno in Israele. A denunciare la profanazione è stato, con grande energia, il quotidiano Maariv. Espressioni di esecrazione sono poi giunte da opinionisti, intellettuali, e da privati cittadini in conversazioni alla radio o in interventi nei siti Internet. Ma nessun esponente di governo né alcuna personalità rabbinica ha finora protestato pubblicamente. Secondo il giornale l’episodio è avvenuto giovedì quando il vicesindaco di Or Yehuda Uzi Aharon, un ebreo ortodosso sefardita, ha avuto sentore che in un rione era stata appena distribuita «propaganda di missionari». Su sua istruzione, gli allievi di un collegio rabbinico sono passati di casa in casa per raccogliere i libri (vi erano testi del Vecchio e Nuovo Testamento e anche pubblicazioni in ebraico a sostegno della dottrina di Gesù) che sono stati poi raccolti in un campo e dati alle fiamme. Maariv ha pubblicato una foto di Aharon mentre tiene in mano alcuni testi, fra cui un Vangelo; alle sue spalle si notano le ceneri fumanti di altri libri. «Non c’è dubbio che la stampa ha ingigantito la vicenda» ha lamentato ieri Aharon.
«Il rogo dei libri è stato una iniziativa spontanea di alcuni giovani, io sono arrivato a cose fatte….». «Quei testi cristiani – ha aggiunto – hanno leso i nostri sentimenti religiosi». «Secondo la nostra ortodossia, un libro che incita contro gli ebrei può essere arso» ha poi osservato.
«Se c’è motivo di scandalo – ha concluso – esso scaturisce dalle attività dei missionari cristiani, che bruciano le anime di fedeli ebrei». I testi sono stati distribuiti da “ebrei messianici” che, pur osservando i riti ebraici, credono negli insegnamenti di Gesù. Il loro numero è di circa 10-15mila, suddivisi in decine di piccole congregazioni in tutto il territorio israeliano.

Fonte: Corriere Canadese


Il rogo di decine di copie del Nuovo Testamento la scorsa settimana ad opera di alcuni studenti di una scuola religiosa di Or Yehuda è stato un fatto increscioso e non pianificato. Lo ha detto martedì il vice sindaco della cittadina, Uzi Aharon, che ha espresso le scuse a tutto il mondo cristiano dicendo di augurarsi che l’incidente non accenda tensioni fra ebrei e cristiani. Dopo che si era diffusa la notizia, era giunta la ferma condanna da un po’ tutti i settori della società israeliana.

Fonte: Israele.net 22.05.2008


Israele, Anna Foa condanna i roghi di libri
Condanna senza appello da parte della storica Anna Foa, docente di Storia moderna alla Sapienza, del rogo di libri ‘cristiani’, il 20 maggio scorso nella cittadina israeliana di Or Yehuda, «particolarmente pericoloso per la società e per il pensiero». «Trovo molto grave anche la modalità di andare casa per casa facendosi consegnare i libri per bruciarli in piazza, se le notizie che sono apparse sui giornali sono vere. Mi ricorda l’Iran dei Guardiani della Rivoluzione», ha detto la Foa a «Terrasanta.net», giudicando il rogo pubblico delle pubblicazioni distribuite da un gruppo di ebrei messianici, una minoranza che riconosce in Gesù il Messia e fa proselitismo pur senza aderire ad alcuna Chiesa cristiana: «Credo che la società israeliana, certamente libera e democratica, debba assolutamente prendere le distanze da episodi del genere».

Fonte: Avvenire.it – 27 maggio 2008


Dopo questo incidente, la CBN ha parlato con Victor Kalisher, direttore della Società Biblica a Gerusalemme. Come figlio di sopravvissuti dell’Olocausto e lui stesso ebreo messianico, Kalisher ha espresso sgomento per l’accaduto. Fai clic qui per vedere il video dell’intervista.


Venerdi 30 Maggio 2008
17:18 – ROGO LIBRI IN ISRAELE: MINISTERO DEGLI ESTERI ISRAELIANO, “CONTRARIO AI VALORI DELLO STATO”
Un “atto contrario ai valori dello Stato d’Israele, che è uno Stato democratico in cui viene garantito a tutti i cittadini libertà religiosa e di culto”. Così il Ministero degli Affari Esteri dello Stato d’Israele – in un comunicato diffuso oggi dall’ambasciatore di Israele preso la Santa Sede – “condanna il rogo dei libri del Nuovo Testamento avvenuto nella città di Or Yehuda, che aveva suscitato grande clamore mediatico nelle scorse settimane. Il 15 maggio scorso, nella cittadina israeliana di Or Yehuda (a pochi chilometri da Tel Aviv), un gruppo di ragazzi aveva dato alle fiamme decine di testi cristiani, tra cui testi del Vecchio e Nuovo Testamento e pubblicazioni in ebraico a sostegno della dottrina di Gesù. Era stato il vice-sindaco (di cui poi è stata pubblicata una foto col Vangelo in mano), un ebreo ortodosso sefardita, ad invitare gli allievi di un collegio rabbinico a sequestrare, recandosi casa per casa, i testi “sacrileghi”. La notizia è stata diffusa soltanto il 20 maggio dal quotidiano Maariv, e poi ripresa il giorno dopo dai media di tutto il mondo, con le conseguenti polemiche.

Fonte: SIR


Video di CBN News – Bible Burning Targeted at Messianic Jews

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Birmania: “Gospel for Asia” in aiuto alle vittime del ciclone Nargis

La missione “Gospel for Asia” è presente in Birmania con 500 missionari, 400 chiese e 250 stazioni missionarie. Attualmente stanno fornendo aiuto materiale e spirituale alle vittime del devastante ciclone.

Sul sito di Gospel for Asia UK c’è la possibilità di fare una donazione on line a favore delle vittime del ciclone Nargis. Chi desidera può andare sul sito Gfauk.org e cliccare su Donate to Cyclone Relief, una volta nella pagina cliccate su Donate Now. Specificate l’ammontare in sterline che volete dare e fate clic su Donate Now, seguite poi tutta la procedura.

Il Signore vi benedica.

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India: «Vi bruceremo vive come Graham Staines e i suoi figli »

Nello Stato di Orissa, una settantina di persone ha attaccato degli studenti dell’Asia Bible College riuniti per il culto lo scorso 13 aprile. Muniti di bastoni e pietre sono penetrati nei locali proferendo minacce.
«Vi bruceremo vive come Graham Staines e i suoi figli » hanno proferito contro due giovani apprendiste missionarie rimaste nell’edificio, mentre gli altri studenti erano riusciti a scappare via.
Nel 1999 degli estremisti religiosi avevano dato fuoco al veicolo nel quale dormiva il missionario australiano Staines e i suoi due figli, uccidendoli tutti.

Fonte: Christianisme Aujourd’hui /ANS – riprodotto con autorizzazione

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India: Nuova traduzione della Bibbia in oriya

La missione “Gospel for Asia” ha da poco realizzato una nuova traduzione della Bibbia in oriya, la lingua ufficiale dello stato indiano di Orissa (centro, sul Golfo del Bengala). I 31 milioni di locutori in questo Stato povero potranno d’ora in poi leggere una versione della Bibbia in oriya moderno (la prima traduzione della Bibbia in oriya risale al 1815). Questo lavoro ha richiesto sei anni. I traduttori della missione “Gospel for Asia” stanno ora lavorando per tradurre la Bibbia in najug, la seconda lingua dell’Orissa. Esistono anche altri dialetti. […]

Fonte: Gospel for Asia/Christianisme Aujourd’hui – riprodotto con autorizzazione

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Come pregare efficacemente per i cristiani dell’arcipelago delle Comore e per l’evangelizzazione dei comoriani

Esiste un posto da sogno tra il Mozambico e l’isola del Madagascar: le isole Comore Arcipelago di 4 isole, è una repubblica islamica e, come si può sospettare, è proibito ai Comoriani di cambiare religione sotto pena di essere imprigionati e torturati. Ogni riunione di preghiera è illegale e molto sorvegliata dal governo. Una delle 4 isole, Mayotte, non ha lo stesso statuto perché è territorio francese d’oltremare. I cristiani Comoriani esistono ma, esposti a forti pressioni, sono poco numerosi. In questi ultimi anni, tuttavia, il loro numero è aumentato, soprattutto nell’isola di Anjouan. I credenti si incontrano nelle case private e si nascondono. La Bibbia non è ancora disponibile in dialetto comoriano ma la traduzione dell’evangelo di Luca è stata appena terminata ed è introdotta di contrabbando da altri paesi.

Dei missionari lavorano in comune come fabbricanti di tende in diversi campi: l’insegnamento, la salute. Ma il governo comoriano ha scoperto l’altra faccia del loro lavoro di evangelizzazione e, secondo le ultime notizie, alcuni vengono minacciati di essere espulsi. Esiste nelle Comore una chiesa che gli espatriati potrebbero frequentare, è la Chiesa malgascia di Moroni. Essa ha un grande ruolo nell’opera di Dio perché è tramite questa chiesa che vengono introdotte delle bibbie nelle Comore. I malgasci delle Comore sono autorizzati a procurarsi delle bibbie e ne importano dal Madagascar per distribuirle ai comoriani. Tante volte il governo ha fatto delle perquisizioni nei loro domicili per trovare libri o materiale in comoriano.

Ecco la situazione nelle Comore. Ma altri 2 paesi sono molto legati con questo arcipelago.

Il primo è il Madagascar. Si contano da 70.000 a 80.000 comoriani che vi vivono. E’ la loro seconda patria. Occorre sapere anche che molti comoriani, anche nelle Comore, comprendono il malgascio. L’isola del Madagascar è dunque un paese strategico per l’evangelizzazione dei comoriani ma, sfortunatamente, ci sono pochi cristiani malgasci che hanno a cuore di condividere l’evangelo con i Comoriani.

Il secondo è la Francia, e più particolarmente Marsiglia e la sua banlieue dove una coppia missionaria che parla questa lingua lavora tra i comoriani ed aiuta in un centro di Accoglienza con l’alfabetizzazione ed il sostegno scolare.

Soggetti di preghiera:

  • Preghiamo per una buona facilità di contatto e che si possano stabilire delle relazioni profonde e che abbiano opportunità di rendere testimonianza.
  • Preghiamo per una coppia di missionari comoriani che ha appena lasciato Marsiglia per ritornare nella loro isola poiché Dio gliel’ha messo in cuore. Sono soli nel loro settore ed hanno bisogno di essere sostenuti con la preghiera. Per motivi di sicurezza non possiamo dare il loro nome né sapere quali siano le società missionarie che li sostengono: ricordiamoci che Dio li conosce e preghiamo per loro!
  • Preghiamo per la protezione dei cristiani comoriani, i fabbricanti di tende che lavorano nelle isole e che il governo vorrebbe espellere.
  • Preghiamo per la traduzione delle Scritture in lingua comoriana e per la Chiesa Malgascia di Moroni affinché sia di benedizione per questo popolo.
  • Preghiamo affinché Dio susciti dei malgasci che abbiano a cuore di lavorare tra i comoriani del Madagascar nei villaggi dove essi abitano.

Fonte: Blogdei – 9 marzo 2008

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