Austria: in diminuzione numero protestanti

Il numero dei protestanti in Austria è in costante diminuzione. Alla fine del 2007 appartenevano alla Chiesa evangelica di confessione augustana (luterani) e alla Chiesa evangelica di confessione elvetica (riformati) 328’710 persone. In termini percentuali, la diminuzione dei protestanti austriaci è dello 0,4% rispetto all’anno precedente. Dalla fine dell’anno 2000 a oggi il protestantesimo austriaco ha segnato una contrazione dell’8,4%.
2960 persone hanno lasciato le chiese evangeliche nel 2007, 17 in più rispetto al 2006, e 248 in meno rispetto al 2005. le chiese evangeliche austriache hanno accolto, nel 2007, 818 nuovi membri (nel 2006 erano stati 825). Per quanto concerne i battesimi, nel 2007 le chiese evangeliche austriache ne hanno celebrato l’8,4% in meno rispetto all’anno precedente. In aumento dell’1,5% il numero dei funerali.
Le 211 comunità delle due chiese evangeliche austriache sono curate da 205 pastori e 75 pastore. L’Austria conta 8,3 milioni di abitanti. 5,6 appartengono alla chiesa cattolica romana. La seconda comunità religiosa più grande in Austria è quella musulmana (ca. 350’000 persone). Circa 15’000 austriaci appartengono a chiese evangeliche libere. La Comunità israelitica conta circa 15’000 membri. Gli altri cittadini e cittadine austriaci si dichiarano senza confessione.

Fonte: VoceEvangelica/Idea

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Migliaia di profughi ciadiani in Camerun – Messaggio di Robert Goyek, presidente dell’Église fraternelle luthérienne du Cameroun (EFCL) alle Chiese d’Europa

Messaggio di Robert Goyek, presidente dell’Église fraternelle luthérienne du Cameroun – EFCL (n.d.t. Chiesa Fraterna Luterana del Camerun) alle Chiese d’Europa

Garoua, mercoledì 6 febbraio 2008

Carissimi amici e partner,

Vi ringraziamo per le vostre reazioni immediate in seguito all’appello per aiutare i profughi ciadiani che arrivano nel nord Camerun in questo momento.
In risposta alle domande di coloro tra voi che desidererebbero avere più informazioni su questa tragedia, vi facciamo sapere che il numero di persone provenienti dal Ciad che si sono rifugiate nel Nord Camerun è di 52.000 persone, secondo la cifra pubblicata stamattina, mentre ieri si parlava ancora di 25.000.

Nonostante il ritiro dei ribelli, la popolazione ciadiana non ha fiducia in una tregua durevole e non pensa per il momento di tornare nel suo paese. Infatti gira voce che i ribelli si siano ritirati per meglio rifornirsi di munizioni e che torneranno per attaccare la città.
Per quanto riguarda i soccorsi, gli organismi come la Croce Rossa e l’Alto Commissariato per i Rifugiati (HCR) hanno cominciato a mobilitarsi per tentare di far fronte alla situazione, ma la loro azione è molto insufficiente in rapporto all’afflusso di profughi che sono venuti a raddoppiare la popolazione abituale della città di Kousseri in Camerun.

In questo momento, l’EFLC ha istituito il suo servizio di sviluppo locale per fornire alla popolazione, che è accolta nei suoi locali, alcuni sacchi di cereali che rappresentano ben poca cosa in rapporto al numero di persone da sfamare. I nostri membri della Chiesa dislocati sul posto ci informano già della presenza di malattie legate alla mancanza di cibo e acqua, e di colera.

Quanto alla mobilitazione religiosa, è un panico generale. Ogni congregazione cerca di fare a modo suo per soccorrere le popolazioni che affluiscono per trovare rifugio nelle chiese. Bisogna dire che questa catastrofe ha sorpreso tutti, a tal punto che i responsabili religiosi si arrangiano con quel che c’è per garantire un aiuto tempestivo alla popolazione rifugiata.
Bisogna anche precisare che l’EFLC è la Chiesa cristiana più radicata nella città di Kousseri, a maggioranza musulmana. Quattro pastori dell’EFLC servono nella città di Kousseri, ognuno prestando le proprie funzioni in quattro parrocchie.

La parrocchia del centro è situata a soli 600 m dal ponte che collega Kousseri a N’Djamena. Essa è la più toccata dall’affluenza della popolazione rifugiata con già più di 1.500 persone rifugiate sul terreno parrocchiale, nella casa, nella scuola elementare della Chiesa recentemente aperta. Le altre parrocchie accolgono ognuna circa 500/600 persone. Ma il numero non fa che aumentare di ora in ora.

Quanto ai bisogni giornalieri della popolazione sinistrata, c’è un urgenza di generi alimentari e di acqua. L’unico rubinetto d’acqua che la Chiesa ha nella sua parrocchia del centro, è stato aperto dall’inizio dell’arrivo dei primi profughi fino ad oggi. I cereali sono gli elementi più importanti e urgenti per nutrire questa popolazione.

In seconda priorità nell’urgenza umanitaria c’è il prendersi cura dei problemi di salute. E per ultimo il problema degli abiti.

Per l’alloggiamento dei profughi, stiamo preparando sul posto la grande tenda di 2.000 posti a sedere appartenente alla Chiesa, che potrebbe permettere di accogliere 600 famiglie. Il camion di 7.5 tonnellate che abbiamo ricevuto da Kerkinactie (Missione delle Chiese Protestanti Olandesi) ci permetterà in una maniera o nell’altra di rifornire questa popolazione di viveri.

Vi ringraziamo in anticipo di venire in aiuto a questo popolo così bisognoso col vostro sostegno finanziario, ma anche con le vostre preghiere e affinché la situazione di queste famiglie di rifugiati trovi rapidamente una via d’uscita. Grazie per la vostra buona collaborazione.

Robert Goyek
Presidente dell’EFLC

Fonte: FPF, Fédération Protestante de France, 6 febbraio 2008

Nella foto: profughi ciadiani in Camerun – REUTERS/Alistair Thomson (CAMEROON)

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La Chiesa di Svezia approva la legge per il matrimonio tra omosessuali

La Chiesa Luterana di Svezia ha detto di approvare l’unione in chiesa delle coppie dello stesso sesso, lasciando il privilegio del termine “matrimonio” alle unioni etero.
La posizione della Chiesa, che in Svezia conta 7,2 milioni di membri su una popolazione di 9,1 milioni, era stata richiesta dal governo che sta preparando una nuova legge per questi matrimoni.
Dal 1995 la Svezia riconosce l’unione civile tra gay e lesbiche, garantendo loro lo stesso status legale delle coppie sposate. Tuttavia gli omosessuali da tempo lottano per cancellare l’ultima traccia di discriminazione tra unioni etero ed omosessuali. Ora la legge, approvata nel 1987, definisce il matrimonio come un contratto tra un uomo ed una donna: la nuova proposta dovrebbe cancellare il riferimento al genere.
Se la nuova legge sarà approvata la Svezia, già pioniera nel diritto all’adozione per coppie dello stesso sesso, sarà il primo Paese al mondo a permettere che i matrimoni omosessuali vengano celebrati con l’avvallo del maggior culto religioso.
La Chiesa Luterana, che dal 2000 non è religione di Stato, offre la benedizione religiosa alle unioni tra gay dal Gennaio 2007.

La notizia, in inglese, è raggiungibile sul giornale svedese The Local

Tratto da: UAAR

Gay: Svezia, via libera Chiesa luterana a unioni religiose

STOCCOLMA – La chiesa protestante luterana in Svezia si è ufficialmente pronunciata oggi positivamente sull’unione religiosa tra omosessuali, acconsentendo alla proposta avanzata dal governo di riunire sotto la stessa legge il matrimonio e le convivenze tra persone dello stesso sesso. Il comunicato diffuso dalla chiesa ha però esortato le autorità politiche a riservare la parola “matrimonio” esclusivamente alle coppie eterosessuali.

La decisione sancisce un processo già iniziato di fatto dal gennaio di quest’anno con la celebrazione in chiesa di unioni omosessuali.

La Svezia riconosce dal 2005 il partenariato civile tra persone dello stesso sesso, riconoscendo gli stessi diritti del matrimonio, unione che può essere contratta secondo una legge del 1987 solo tra uomo e donna.

Gli omosessuali si battono da tempo per il riconoscimento religioso delle loro unioni. La chiesa svedese, separata dallo stato a partire dal 2.000, conta 7, 2 milioni di fedeli su 9,1 milioni di abitanti.

Fonte: SwissInfo/SDA-ATS

“Non sapete voi che gli ingiusti non erederanno il regno di Dio? Non v’illudete; né i fornicatori, né gl’idolatri, né gli adulteri, né gli effeminati, né i sodomiti, né i ladri, né gli avari, né gli ubriachi, né gli oltraggiatori, né i rapaci erederanno il regno di Dio.” (1 Corinzi 6:9-10)

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Norvegia: missione si stacca dalla chiesa

La Missione luterana norvegese (Norwegian Lutheran Mission), la più grande agenzia missionaria del paese, attiva all’estero, non si considera più facente parte della Chiesa luterana di Norvegia. Lo ha comunicato la televisione di stato norvegese NRK. Il segretario generale della Missione, Ola Tulluan, ha dichiarato che la decisione dell’agenzia missionaria di staccarsi dalla chiesa luterana di Norvegia è legata alla decisione, presa dal sinodo generale norvegese, lo scorso 16 novembre, di accettare l’ordinazione al ministero pastorale di omosessuali che vivono in una relazione di coppia registrata.

Nella foto: Ola Tulluan

Fonte: VoceEvangelica/Eni

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Così Hitler riscrisse Mosè

Rispuntano le tavole della legge elaborate da tredici chiese luterane

di Marina Verna

BERLINO. Il programma stava già nel nome: «Istituto per lo studio e l’eliminazione degli influssi ebraici sulla vita religiosa tedesca». Comunemente noto come «Istituto per la de-giudaizzazione». Era stato fondato nel maggio del 1939 a Eisenach – la città di Bach e di Lutero – da tredici chiese regionali evangeliche, con lo scopo di eliminare qualunque traccia ebraica dal Nuovo Testamento e dal Libro evangelico dei Canti. Riscrisse i dieci comandamenti, facendoli diventare dodici e prescrivendo all’undicesimo: «Onora il Führer e Maestro». Fece sparire dai sacri testi parole come «Sion» e «Osanna». Cancellò dagli scritti di Lutero le parole «Gesù Cristo, Jehova Zebaoth», sostituendole con «Gesù Cristo, salvatore nel momento del bisogno». E «Gerusalemme, tu città costruita in alto», divenne «Eternità, tu luce della città divina».

L’Istituto fu chiuso dalle gerarchie luterane nel 1945 e opportunamente dimenticato. Le decine di pubblicazioni ad altissima tiratura sparirono, ne restano poche copie in qualche biblioteca all’estero. Il dibattito storico nella Chiesa evangelica si aprì soltanto a metà degli anni Novanta e rimase sottotraccia. Ma adesso cinquanta studenti del Ginnasio «Martin Luther» di Eisenach hanno dedicato un intero anno alla questione e, insieme ai loro insegnanti, hanno allestito un’interessante mostra di documenti nel Municipio di Eisenach.

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