L’Alleanza Evangelica Italiana collabora con il diavolo: ecco in che maniera

aei-liberta-religiosa-italiaNota bene: in Italia la cosiddetta libertà religiosa viene proclamata anche dalla Federazione delle Chiese Evangeliche, dalla Federazione delle Chiese Pentecostali, dalle Assemblee di Dio in Italia, ed altre organizzazioni e denominazioni evangeliche, per cui il discorso che faccio sull’AEI vale anche per tutti gli altri che parlano e ragionano come quelli dell’AEI.

L’Alleanza evangelica italiana (AEI) è un organismo di cooperazione interprotestante italiano. Costituita a Firenze nel 1974, dal 1990 l’AEI ha sede legale a Roma. E’ la diramazione italiana dell’Alleanza evangelica mondiale (WEA), sorta in Inghilterra nel 1846 e che oggi rappresenta oltre 600 milioni di Cristiani Evangelici in tutto il mondo.
Il comitato esecutivo AEI è composto dal presidente Giacomo Ciccone, dal vice-presidente Leonardo De Chirico, e dal segretario generale Gian Piero Marussich. I consiglieri invece sono: per il Distretto Nord-Est, Giuseppe Rizza; per il Distretto Centro-Nord, Ettore Calanchi; per il Distretto Centro e Sardegna, Stefano Bogliolo; per il Distretto Sud-Est, Samuele Russo; per il Distretto Sicilia, Vincenzo Paci.

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La Massoneria smascherata (15) – Le ADI e la libertà religiosa [Audio Streaming]

bibbia microfonoÈ on line il file audio della confutazione di Giacinto Butindaro dal titolo “La Massoneria smascherata (15) – Le ADI e la libertà religiosa” trasmessa in diretta ieri sera. Il file è un MP3 e pesa circa 121 MB (128 Kbps), 23 MB (24 Kbps). L’audio dura circa 130 minuti. L’archivio delle registrazioni è alla seguente pagina. Qui sotto lo puoi ascoltare in audio streaming.

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Per sicurezza non possiamo rivelare né nomi né luoghi

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Intervista realizzata nell’Aprile del 2011

Sotto il regime sovietico…

Era vietato parlare di Dio

Poi è venuta la libertà e si è cominciato a parlare di Dio

Per la prima volta da molto tempo si poteva parlare di Gesù.

Oggi la libertà religiosa è di nuovo vilipesa…

Le autorità dicono che non dobbiamo credere in Gesù, che dobbiamo rimanere musulmani.

Ecco come scoraggiano quelli che vorrebbero seguire Gesù oggi.

Nascondono la loro Bibbia…

Oggi, noi cristiani, abbiamo grossi problemi.

Se veniamo sorpresi con libri cristiani, la multa e la prigione sono sicure.

Facevo parte di quelli che raccoglievano questi libri per nasconderli in un luogo sicuro…

Sperando che un giorno li avremmo tirati fuori di nuovo.

Ricercato dalla polizia

Le autorità hanno scoperto il mio nascondiglio ed hanno preso i libri.

Quando ho chiamato mia moglie, mi ha detto: “Torna a casa subito!”

I poliziotti erano a casa mia per cercarmi.

Sono anche andati dai miei genitori.

Mia moglie mi ha detto che aveva paura di perdermi.

Non so cosa mi accadrà quando tornerò a casa.

Ma sono pronto ad affrontare tutto per la gloria di Gesù Cristo.

Pregate per me.

Per favore, pregate per me.

Che Dio mi dia la sua forza e il suo aiuto in tutte le difficoltà a venire.

Pregate per la mia famiglia.

Non mi pento di ciò che ho fatto.

Gesù ha detto che se vogliamo seguirlo saremo perseguitati.

Egli ha anche promesso che non saremo provati oltre le nostre forze.

Mi sono chiesto se ero pronto a portare questo peso.

Penso di essere pronto.

Preghiamo per questo cristiano

Egli non sa cosa accadrà quando tornerà a casa…

Tagikistan, Soffoca la libertà religiosa la legge tagika firmata oggi dal presidente Rakhmon

Già durante la sua elaborazione, la normativa è stata criticata dall’Ocse e dagli Usa. Originata dal timore del fondamentalismo islamico, essa mette sotto il controllo statale ogni attività legata alla fede, istituisce la censura sulle pubblicazioni religiose e rende quasi impossibile la legalizazione di gruppi non musulmani.

Dushanbe – Una nuova legge che restringe notevolmente gli spazi della libertà religiosa è stata firmata oggi dal presidente del Tagikistan, Imomali Rakhmon. La nuova normativa, in gestazione dal 2006 e che entrerà in vigore dopo la loro pubblicazione ufficiale, è stata criticata fin dal suo primo apparire sia dall’Organizzazione per la cooperazione e la sicurezza in Europa (Osce) che dagli Stati Uniti.

In un Paese nel quale i musulmani rappresentano il 95% di 6,5 milioni di abitanti e che confina con l’Afghanistan, la preoccupazione principale del governo – peraltro decisamente autoritario – è quella di frenare le tendenze fondamentaliste ed estremiste. Così, a gennaio è stata dichiarata fuorilegge la corrente salafita dell’Islam, vietando anche l’introduzione nel Paese di pubblicazioni che ad essa facciano riferimento.

Nella sua lunga elaborazione, il progetto di legge è arrivato a proibire l’educazione religiosa per bambini con meno di 7 anni e qualsiasi insegnamento religioso nelle case private. Impone la censura preventiva sulla letteratura religiosa e restrizioni sulla celebrazioni di riti, in luoghi approvati dallo Stato. Solo cittadini tagiki, inoltre, possono essere alla guida di gruppi religiosi e non possono essere registrati gruppi religiosi non musulmani che abbiano meno di 400 fedeli nelle zone rurali, 800 in quelle cittadine e 1.200 nella capitale. Previsto l’obbligo per un missionario straniero di risiedere in un luogo per almeno dieci anni prima di potere fondare nuove comunità.

“Ogni articolo della legge viola i diritti religiosi dei cittadini”, ha commentato alla Reuters Khikmatullo Saifullozoda, leader dell’ Islamic Revival Party, il principale partito di un’opposizione priva di concreto peso politico. “Invece di ‘Legge sulla libertà di coscienza’ – ha aggiunto – andrebbe chiamata ‘Legge sulle sue restrizioni’”.

Fonte: AsiaNews/Agenzie – riprodotto con autorizzazione

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Algeria: studioso, repressione anti-cristiani evidenzia chiusura su liberta’ di culto

Parigi, 28 mag. -(Aki) – Il ripetersi di episodi contro sacerdoti e fedeli cristiani in Algeria mostra “la mancanza di rispetto per la libertà di culto e una propensione a non accettare la libertà religiosa”: la denuncia arriva da Gilles Manceron, esperto in storia del colonialismo francese. Secondo Manceron, vice presidente della Lega per i Diritti Umani e direttore della rivista Hommes & Libertés, “gran parte dell’opinione pubblica algerina pone l’accento sulle libertà religiose”, ma l’elemento nuovo è il fatto che “le pressioni contro i cristiani sembrano essere sostenute dalle autorità con la scusa della predicazione evangelica”. Ma questa, ha precisato lo storico, e’ solo “una giustificazione per reprimere la presenza” del cristianesimo in Algeria. Fra gli episodi piu’ recenti l’arresto operato dalle autorità algerine di sei giovani convertiti al Cristianesimo, che rischiano due anni di carcere.

Fonte: Adnkronos

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