Arabia Saudita: Arrestato blogger cristiano

hamoud-bin-salehCinque mesi fa la figlia di un membro della polizia religiosa saudita era stata brutalmente uccisa per aver parlato su un blog in internet della sua conversione a Cristo, oggi veniamo a conoscenza del fatto che le autorità hanno arrestato un giovane cristiano di 28 anni con l’accusa di aver descritto la sua conversione a Cristo e di aver criticato la magistratura nel suo sito internet.

Il 13 gennaio, infatti, la polizia saudita ha arrestato Hamoud Bin Saleh a causa “delle sue opinioni e della sua testimonianza di conversione dall’Islam al Cristianesimo”, secondo quanto affermato dall’Arabic Network for Human Rights Information. Bin Saleh, che era stato incarcerato per ben 9 mesi nel 2004 e per un ulteriore mese nel novembre 2008, è ora detenuto nella prigione Eleisha di Riyadh. Nel suo sito internet, ora oscurato dalle autorità saudite, Bin Saleh ha scritto che il suo cammino verso Cristo cominciò dopo aver assistito alla decapitazione pubblica di tre pakistani accusati di spaccio di droga, tre poveri disadattati. Tale scena lo spinse a fare ricerche approfondite sul sistema legale saudita e sull’Islam in generale, ricerche che lo fecero diventare particolarmente critico nei confronti della sharia (legge islamica) e sulle palesi ingiustizie e contraddizioni in essa contenute. Poi, dopo aver letto dei versetti su come Gesù perdonò la donna adultera – invece che lapidarla -, ricevette definitivamente Cristo come suo personale Salvatore.

“Basta cercare e chiedere la luce di Dio” scriveva in arabo in un post il 22 dicembre scorso. “Non ci sono libri in Arabia Saudita che ti aiutino a fare degli studi comparativi tra l’insegnamento di Maometto (che, secondo me, è una serie di disastri politici, economici e sociali) e l’insegnamento di Gesù, ma ci sono molte risorse nel web che potrebbero spingerti tra le braccia del Padre della Salvezza” affermava nel sito il giovane cristiano saudita.

La conversione dall’Islam al Cristianesimo è un reato in Arabia Saudita, per la precisione si tratta del reato di “apostasia”, ed è punibile con la pena di morte. Il resoconto annuale sulle libertà religiose nel mondo relativo al 2008 e stilato dal Dipartimento di Stato Americano sostiene che ci sono state delle esecuzioni non confermate per blasfemia e apostasia negli ultimi anni in Arabia Saudita.

Fonte: Porte Aperte Italia

Aggiornamento – 15.04.2009 – Arabia Saudita – Blogger convertito al cristianesimo rilasciato dalla prigione saudita (AsiaNews)
Era stato arrestato per aver confessato sul blog di voler seguire Gesù. Dopo mesi è stato liberato, ma gli è proibito lasciare il Paese e avere rapporti coi media. (continua)

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