La speciale richiesta dell’uomo anziano

Accadde i primi tempi del Pentecostalismo nell’area rurale e montagnosa del Sud Italia. Un giovane pastore era stato mandato a predicare ad una Chiesa di un paese. Pieno di fede in grandi cose, egli aveva preparato un messaggio su tutte le cose possibili a coloro che credono.

Entrando nel locale di culto egli vide un uomo anziano su una sedia a rotelle, quasi totalmente paralizzato. Il predicatore accettò la sfida. Quel giorno sarebbe stato un giorno di vittoria e Satana sarebbe stato sconfitto.

Egli predicò sulla potenza della fede e sulla bontà di Dio. Alla fine ci fu l’appello. ‘Che cosa volete che io faccia?’, gridò il predicatore, ‘lo Spirito è qua, domandate quello che volete! Vi sarà fatta qualsiasi cosa secondo la vostra fede’.

Bene, le sorelle lodarono e gridarono le loro richieste a Dio per la conversione delle loro famiglie, ma l’occhio del predicatore era sull’uomo sulla sedia a rotelle. Andò da lui, gli impose le mani. E disse: ‘Il Signore è qui per darti quello che vuoi. Chiedi e ti sarà dato! Di al Signore il tuo bisogno. Domanda. Egli è qui!’ mentre la sua voce tuonava al di sopra delle donne che gridavano.

L’uomo sulla sedia a rotelle finalmente trovò abbastanza voce e fede per esprimere il suo bisogno. ‘Fratello’, gli bisbigliò, ‘Io voglio sposarmi. Io voglio una moglie!’

Bene … di certo, non era la risposta che quel predicatore aspettava. Il fuoco sparì dalla voce del predicatore che terminò la riunione e andò a casa domandandosi che cosa ci fosse di sbagliato nel popolo di Dio.

Questa storia mi ha fatto riflettere e capire che noi, anche se avessimo tutta la fede da trasportare i monti, non possiamo pretendere che un malato debba per forza di cose volere essere guarito per mezzo di noi, perché può succedere che un credente malato non voglia essere guarito ma desideri ricevere dal Signore qualche cosa d’altro che per svariate ragioni può essere per lui più importante della guarigione in certe circostanze. Gesù un giorno domandò ad un uomo infermo da ben trent’otto anni: ‘Vuoi essere risanato?’ (Giov. 5:6), e al cieco Bartimeo che lo implorava di avere pietà di lui gli chiese: “Che vuoi tu che io ti faccia?” (Mar. 10:51) Strane domande forse per qualcuno, ma non per il Signore. La risposta come si sa fu in ambedue i casi la richiesta della guarigione e ambedue furono guariti. Come avremmo reagito noi se fossimo stati al posto di quel giovane predicatore? Saremmo rimasti delusi o avremmo invece detto a quel fratello: ‘Ti sia concesso dal Signore quello che vuoi, cioè una moglie’?

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Pensieri (Vol. 1)

Butindaro Giacinto, Roma 2015 – Versione aggiornata. Pagine 728.
Giacinto Butindaro

Se avete fede

Non è sufficiente pregare Dio per essere esauditi infatti affinché Dio ci esaudisca occorre pregarlo con fede. Gesù Cristo un giorno ebbe a dire ai suoi discepoli: “E tutte le cose che domanderete nella preghiera, se avete fede, le otterrete” (Matt. 21:22). Quel ‘se avete fede’ è molto chiaro dunque; se noi preghiamo Dio senza credere con il cuore che Lui ci può esaudire e ci esaudirà, noi non saremo esauditi. Cosa questa che è confermata da Giacomo nella sua epistola che dice a colui che domanda a Dio sapienza: “Ma chiegga con fede, senza star punto in dubbio; perché chi dubita è simile a un’onda di mare, agitata dal vento e spinta qua e là. Non pensi già quel tale di ricever nulla dal Signore, essendo uomo d’animo doppio, instabile in tutte le sue vie” (Giac. 1:6-8).

Non dubitiamo della Parola di Dio, non dubitiamo della potenza di Dio, non dubitiamo della fedeltà di Dio: ma invochiamolo con piena certezza di fede e per certo Lui a suo tempo ci risponderà e sapete come? In modi tremendi, dice la Parola di Dio (cfr. Sal. 65:5). A Lui che esaudisce la preghiera sia la gloria ora e in eterno. Amen.

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Pensieri (Vol. 1)

Butindaro Giacinto, Roma 2015 – Versione aggiornata. Pagine 728.
Giacinto Butindaro

Se il giusto si tira indietro…

“Guardate, fratelli, che talora non si trovi in alcuno di voi un malvagio cuore incredulo, che vi porti a ritrarvi dall’Iddio vivente; ma esortatevi gli uni gli altri tutti i giorni, finché si può dire: ‘Oggi’, onde nessuno di voi sia indurato per inganno del peccato; poiché siam diventati partecipi di Cristo, a condizione che riteniam ferma sino alla fine la fiducia che avevamo da principio” (Ebr. 3:12-14).

Questi versi della Scrittura ci dicono che noi figliuoli di Dio, eredi di Dio e coeredi di Cristo, dobbiamo stare attenti a non fare posto nel nostro cuore all’incredulità perché essa ci porterebbe ad abbandonare Dio, la rocca del nostro cuore, Colui che ci ha eletti affinché fossimo santi e irreprensibili dinanzi a lui nell’amore. E che fine ci aspetterebbe se non la perdizione eterna? Dice infatti sempre la Scrittura che quelli che si traggono indietro lo fanno “a loro perdizione” (Ebr. 10:39).

Che ci serva di monito quello che accadde agli Israeliti che nel deserto quando arrivarono ai confini con la terra di Israele e Dio ordinò loro di prendere possesso della terra che aveva promesso ai loro padri, per cagione della loro incredulità (Mosè disse infatti: “Non aveste fiducia nell’Eterno, nell’Iddio vostro” [Deut. 1:32]), non furono fatti entrare nella terra promessa ma furono condannati a vagare per quaranta anni nel deserto fino a che ognuno di essi non fosse perito.

Dio è santo e si disgusta di coloro il cui cuore si ritrae da lui secondo che è scritto: “Il mio giusto vivrà per fede; e se si trae indietro l’anima mia non lo gradisce” (Ebr. 10:38). Egli vuole quindi che noi perseveriamo nella fede fino alla fine, e che quindi noi crediamo nel Vangelo fino alla fine così come ci credemmo al principio della nostra nuova vita.

In mezzo alle afflizioni, alle prove, agli scoraggiamenti e alle delusioni, continuiamo a riguardare a Gesù, duce e perfetto esempio di fede, sapendo che alla fine della nostra vita su questa terra se avremo serbato la fede fino alla fine ci attenderà la gloria di Dio. Come Gesù sopportò la croce sprezzando il vituperio a motivo della gioia che gli era posta dinanzi, anche noi continuiamo a sopportare ogni sofferenza a motivo della gloria che ha da essere manifestata a nostro riguardo. Di certo la nostra speranza non sarà frustrata, perché Dio è fedele.

“Or a Colui che è potente da preservarvi da ogni caduta e da farvi comparire davanti alla sua gloria irreprensibili, con giubilo, all’Iddio unico, Salvator nostro per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore, siano gloria, maestà, forza e potestà, da ogni eternità, ora e per tutti i secoli. Amen” (Giuda 24-25).

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Butindaro Giacinto, Roma 2015 – Versione aggiornata. Pagine 728.
Giacinto Butindaro

Ho creduto, perciò parlo

“Ho creduto, perciò ho parlato”, dice un passo della Scrittura (cfr. 2 Cor. 4:13) di cui Paolo diceva di avere il medesimo spirito di fede che si trova in esso.

Anche noi crediamo, e perciò parliamo, perché anche noi abbiamo in noi quello stesso spirito di fede. Ma che cosa crediamo e proclamiamo? Noi crediamo e proclamiamo che Gesù Cristo è il Figlio di Dio, mandato da Dio Padre nel mondo, per morire sulla croce per le nostre trasgressioni e risuscitare dai morti il terzo giorno per la nostra giustificazione. In questa maniera Iddio ci ha riconciliati con Lui per farci poi comparire davanti a Lui santi e irreprensibili se pur perseveriamo nella fede, fondati e saldi, non essendo per nulla smossi dalla speranza del Vangelo. Crediamo e proclamiamo dunque che viene il giorno in cui Dio, come risuscitò Cristo, risusciterà anche noi e ci farà comparire dinanzi al trono della sua gloria.

Credi tu queste stesse cose? Se le credi, proclamale assieme noi. Non ti vergognare di farlo. Anche se i savi di questo mondo ti diranno che sei un pazzo, che la molta dottrina ti mette fuor di senno, che quello che tu dici non ha senso alcuno per loro, dico, tu continua a credere e a proclamare questo messaggio. Esso è sapienza e potenza di Dio, checché ne dica il mondo. Esso è l’unico messaggio che se creduto libera dal dominio del diavolo perché libera l’uomo dal peccato. Ecco perché la diffusione di questo messaggio incontra la forte opposizione del diavolo in qualsiasi parte del mondo, perché il diavolo sa che chi si trova sotto il dominio del peccato (da lui amato e da lui diffuso e da lui usato per tenere schiave le persone) se accetta questo messaggio viene all’istante liberato da esso, trovando la salvezza dell’anima sua, e lui non vuole che i suoi schiavi siano liberati ma li vuole tenere sotto di sé per menarli nel fuoco eterno.

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Butindaro Giacinto, Roma 2015 – Versione aggiornata. Pagine 728.
Giacinto Butindaro

Abbiate fede in Dio

Siamo verso le tre del mattino, i discepoli del Signore sono sulla barca sul mare di Galilea, e a motivo del vento contrario si affannano a remare. Gesù va verso di loro camminando sul mare. Essi al vederlo, pensano di vedere un fantasma, e dalla paura si mettono a gridare. Ma Gesù li rassicura subito dicendo che è lui. Al che Pietro gli dice: ‘Signore, se sei tu comandami di venire a te sulle acque’, e Gesù gli dice: ‘Vieni’. Pietro smonta dalla barca, fa qualche passo ma poi vedendo il vento viene preso dalla paura e comincia a sommergersi. Ma si mette a gridare: ‘Signore, salvami!’ Il Signore allora stende la sua mano, lo afferra, e gli dice: ‘O uomo, di poca fede, perché hai dubitato?’ (cfr. Matt. 14:24-32).

Questo è un fatto che come ogni altro fatto raccontato nella Bibbia è stato scritto per nostro ammaestramento. Che ci insegna dunque? Che delle parole del Signore non bisogna mai dubitare. Il Signore ha parlato, perché dubitare? Lui non può avere mentito.

Chi vuole farci dubitare delle promesse del Signore è il diavolo, il nostro avversario; egli infatti vuole infondere nel nostro cuore il dubbio perché tramite di esso riuscirebbe a farci sviare dalla fede. Ma noi sappiamo come opporci a questa sua macchinazione, prendendo lo scudo della fede col quale possiamo spegnere tutti i suoi dardi infuocati (cfr. Ef. 6:16). In mezzo dunque alle persecuzioni, in mezzo alle delusioni che ci procurano i fratelli, in mezzo alle svariate afflizioni che in questo mondo siamo chiamati a soffrire per il Vangelo, resistiamogli stando fermi nella fede e di certo il diavolo fuggirà da noi. ABBIATE FEDE IN DIO. AMEN.

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Butindaro Giacinto, Roma 2015 – Versione aggiornata. Pagine 728.
Giacinto Butindaro