Contro la ‘teologia del doppio patto’ [Audio Streaming]

bibbia microfonoÈ on line il file audio della confutazione di Giacinto Butindaro dal titolo Contro la ‘teologia del doppio patto’ trasmessa in diretta ieri sera. Il file è un MP3 e pesa circa 74 MB (128 Kbps), 14 MB (24 Kbps). L’audio dura circa 80 minuti. L’archivio delle registrazioni è alla seguente pagina. Qui sotto lo puoi ascoltare in audio streaming.

Brooklyn, scandalo pedofilia nella comunità ebraica

Indagine shock a New York, molestati almeno 117 bimbi

Scandalo pedofilia nel mondo ebraico. Abusi sarebbero stati commessi su minori in una comunità, in particolare quella più ortodossa di Brooklyn. Secondo quanto riporta il New York Post l’ufficio del procuratore distrettuale, Charles Hynes, ha rivelato che negli ultimi tre anni sono state arrestate 85 persone accusate di aver molestato almeno 117 bambini. L’operazione, battezzata “Kol Tzedek” (in ebraico Voce della giustizia) prosegue.
Finora 38 casi sono stati chiusi: 14 accusati hanno subito condanne dai 10 ai 20 anni mentre per altri 24 sospetti non si è riusciti a dimostrare la loro colpevolezza.

A complicare le indagini è anche l’atmosfera di estrema riservatezza e le regole in cui si vive nella comunità ortodossa di Brooklyn. Le vittime, infatti, sono obbligate ad attendere il placet dei rabbini prima di denunciare gli abusi.

Fonte: tgcom24

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I vertici del partito ortodosso ebreo Shas in ansia per l’inchiesta sui rabbini Usa

Ieri nel New Jersey l’Fbi ha effettuato decine di arresti per corruzione, riciclaggio e perfino traffico di organi fra i rabbini.

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L'arresto del rabbino Saul Kassin, al centro. (AP Photo/Mel Evans)

I dirigenti del partito ortodosso Shas, una delle formazioni più influenti nella politica israeliana, seguono col fiato sospeso gli sviluppi della inchiesta lanciata dalla Fbi negli ambienti rabbinici del New Jersey, culminata ieri con decine di arresti. Malgrado l’imminenza del riposo sabbatico, la stampa locale ha dato ampio spazio alla vicenda. Nei siti web degli ebrei ortodossi c’è un’atmosfera di viva preoccupazione in quanto fra gli arrestati figurano persone molto note negli ambienti ortodossi, alcune delle quali hanno interessi in Israele. Il timore principale nel partito Shas è che la vicenda rischia di avere ripercussioni drammatiche sui finanziamenti delle istituzioni religiose sefardite (orientali) in Israele, tradizionalmente sostenute negli anni dalle comunità ebraiche di origine siriana, particolarmente attive a New York, Panama, Messico, Argentina e Brasile.

GLI ARRESTI ECCELLENTI. Fra quanti sono stati arrestati ieri dall’Fbi figurano tre persone chiave di quelle comunità: il 90enne rabbino Shaul Katzin (sospettato di riciclaggio, anche se in Israele si afferma che da tempo ha abbandonato ogni attività); il finanziare Edmund Nahum, noto anche come ‘Nahum il Saggiò, e il rabbino Eliahu Ben Haim. Questi è indicato in Israele come uno stretto amico del rabbino Yaakov Yossef, figlio del fondatore di Shas Ovadia Yossef. La stampa locale precisa che il rabbino Yaakov Yossef è rientrato ieri dagli Stati Uniti: ma la data del volo, è stato precisato, era stata fissata per tempo e non è collegata alla ondata di arresti. Nei commenti della stampa ortodossa si afferma che per motivi di prestigio l’FBI ha gonfiato ad arte una operazione molto vistosa “unendo artificialmente tre inchieste che non sono collegate fra di loro”: ossia il riciclaggio di fondi, il traffico di organi (che vede come protagonista il rabbino Levy Itzhak Ronsenbaum) e la corruzione di elementi politici statunitensi. Fra gli arrestati figurano anche membri di sette ebraiche ortodosse ashkenazite (di origine mitteleuropea), come i Belz e i Satmar. Ad accrescere la preoccupazione degli ambienti ortodossi in Israele vi è la minaccia che a quanti fossero trovati colpevoli siano comminate pene detentive fino a un massimo di 20 anni.

Venerdì 24 luglio 2009 18.52

Fonte: L’Unione Sarda

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Arriva Koogle, nuovo motore di ricerca “kosher” per ebrei ortodossi

koogle

Fra i diversi “limiti”, è vietato inserire dati durante la festa del sabato

Gli ebrei osservanti a cui i rabbini vietano di navigare in Rete ora potrebbero trovare in “Koogle” un nuovo motore di ricerca “kosher”. Il sito è settato – racconta Yossi Altman, manager del sito – in modo da non mostrare risultati o immagini che possano urtare la sensibilità degli individui molto religiosi (come donne in abiti succinti).

Ovviamente è vietato inserire dati durante la festa del sabato – il cosiddetto Sabbath. Se si prova a comprare qualcosa on-line di sabato il sistema si blocca e impedisce l’acquisto.

Anche i link a media israeliani e siti per lo shopping online hanno dei filtri per oggetti che gli ultraortodossi non possono tenere nelle loro case, come i televisori.

Fonte: LaStampa.it

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Israele: Roghi di libri cristiani organizzato da sindaco ebreo ortodosso

Centinaia di volumi del Nuovo Testamento sono stati dati pubblicamente alla fiamme giovedì scorso nella città israeliana di Or Yehuda (Tel Aviv) su istruzione del vicesindaco Uzi Aharon. Lo riferisce il quotidiano Ma’ariv, secondo cui i testi sacri sono arsi mentre attorno seguivano la scena centinaia di allievi di una scuola ortodossa. Aharon ha spiegato al giornale di essere impegnato in una lotta serrata per contrastare nella sua città le attività di ”missionari cristiani”. La settimana scorsa, dopo aver appreso che costoro avevano distribuito copie del Nuovo Testamento, ha provveduto a raccoglierle casa per casa.

Fonte: PeaceReporter – riprodotto con autorizzazione 20.5.2008 09:40:00


in fumo centinaia di copie del Nuovo Testamento

foto: NRG Ma’ariv


ISRAELE/ GIOVANI EBREI ORTODOSSI BRUCIANO IL NUOVO TESTAMENTO

Istigati da vice sindaco di Or Yehuda

Gerusalemme, 20 mag. (Ap) – Giovani ebrei ortodossi hanno dato alle fiamme centinaia di copie del Nuovo Testamento in un nuovo atto di violenza contro i missionari cristiani in Israele.

La vicenda risale a giovedì scorso quando Uzi Aharon, vice sindaco della centrale città israeliana di Or Yehuda, a mezzo di di un altoparlante invitava la popolazione a consegnare le copie del Nuovo Testamento e altro materiale recentemente distribuito dai missionari.

In grande numero rispondono all’appello e nel giro di poche ore centinaia di libri ordinatamente impilati vengono dati alle fiamme da studenti delle Yeshivà in uno spiazzo vicino a una sinagoga.

Secondo quanto riportato dal quotidiano Maariv, centinaia di studenti hanno preso parte al rogo. Notizia smentita da Aharon che ha però ammesso che sono andate in fumo centinaia di copie del Nuovo Testamento.

Il proselitismo religioso in Israele è fortemente malvisto anche se nella maggior parte dei casi non è illegale.

Fonte: Alice Notizie/Apcom


«Ebrei bruciano in piazza volumi del Nuovo Testamento»

Centinaia libri sacri ai cristiani sono stati dati pubblicamente alla fiamme giovedì scorso nella città israeliana di Or Yehuda (Tel Aviv) su istruzione del vicesindaco Uzi Aharon. Lo riferisce il quotidiano Maariv

TEL AVIV – Centinaia di volumi del Nuovo Testamento sono stati dati pubblicamente alla fiamme giovedì scorso nella città israeliana di Or Yehuda (Tel Aviv) su istruzione del vicesindaco Uzi Aharon. Lo riferisce con grande evidenza il quotidiano Maariv secondo cui i testi sacri sono arsi mentre attorno seguivano la scena centinaia di allievi di una scuola ortodossa.
Aharon ha spiegato al giornale di essere impegnato in una lotta serrata per contrastare nella sua città le attività di «missionari cristiani». La settimana scorsa, dopo aver appreso che costoro avevano distribuito copie del Nuovo Testamento, ha provveduto a raccoglierle casa per casa. «Tutti i libri sono stati bruciati» ha confermato.
Fra le prime reazioni quella di Efraim Zuroff, direttore del Centro Wiesenthal di Gerusalemme, secondo cui da un lato occorre effettivamente sbarrare in Israele la strada ad attività missionarie, mentre dall’altro occorreva mostrare rispetto verso i testi cristiani.

20/5/2008

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno


Rogo di vangeli a Tel Aviv, nuovo episodio di intolleranza

Decine di testi cristiani sono stati dati alle fiamme giovedì a Or Yehuda, nei pressi di Tel Aviv, ma le immagini dei roghi sono state diffuse solo oggi, destando sdegno in tutto il Paese. L’iniziativa è partita dal vicesindaco della cittadina Uzi Aharon, un ebreo ortodosso sefardita che, dopo aver appreso che in un rione era appena stata distribuita “propaganda di missionari”, ha radunato gli allievi di un collegio rabbinico, che sono passati di casa in casa a ritirare i libri incriminati. Si tratta di testi del Nuovo e del Vecchio Testamento distribuiti da un gruppo di Ebrei messianici, che, pur osservando i riti ebraici, credono negli insegnamenti di Gesù. Questo non è il primo episodio di intolleranza verso il gruppo religioso, ma la polizia israeliana non ha ancora preso provvedimenti.

Fonte: PeaceReporter – riprodotto con autorizzazione 20.5.2008 18:33:00


Ebrei bruciano il Vangelo Aspre polemiche in Israele

TEL AVIV – Le immagini di decine di testi cristiani ridotti in ceneri fumanti nella cittadina di Or Yehuda, presso Tel Aviv, hanno destato ieri incredulità e sdegno in Israele. A denunciare la profanazione è stato, con grande energia, il quotidiano Maariv. Espressioni di esecrazione sono poi giunte da opinionisti, intellettuali, e da privati cittadini in conversazioni alla radio o in interventi nei siti Internet. Ma nessun esponente di governo né alcuna personalità rabbinica ha finora protestato pubblicamente. Secondo il giornale l’episodio è avvenuto giovedì quando il vicesindaco di Or Yehuda Uzi Aharon, un ebreo ortodosso sefardita, ha avuto sentore che in un rione era stata appena distribuita «propaganda di missionari». Su sua istruzione, gli allievi di un collegio rabbinico sono passati di casa in casa per raccogliere i libri (vi erano testi del Vecchio e Nuovo Testamento e anche pubblicazioni in ebraico a sostegno della dottrina di Gesù) che sono stati poi raccolti in un campo e dati alle fiamme. Maariv ha pubblicato una foto di Aharon mentre tiene in mano alcuni testi, fra cui un Vangelo; alle sue spalle si notano le ceneri fumanti di altri libri. «Non c’è dubbio che la stampa ha ingigantito la vicenda» ha lamentato ieri Aharon.
«Il rogo dei libri è stato una iniziativa spontanea di alcuni giovani, io sono arrivato a cose fatte….». «Quei testi cristiani – ha aggiunto – hanno leso i nostri sentimenti religiosi». «Secondo la nostra ortodossia, un libro che incita contro gli ebrei può essere arso» ha poi osservato.
«Se c’è motivo di scandalo – ha concluso – esso scaturisce dalle attività dei missionari cristiani, che bruciano le anime di fedeli ebrei». I testi sono stati distribuiti da “ebrei messianici” che, pur osservando i riti ebraici, credono negli insegnamenti di Gesù. Il loro numero è di circa 10-15mila, suddivisi in decine di piccole congregazioni in tutto il territorio israeliano.

Fonte: Corriere Canadese


Il rogo di decine di copie del Nuovo Testamento la scorsa settimana ad opera di alcuni studenti di una scuola religiosa di Or Yehuda è stato un fatto increscioso e non pianificato. Lo ha detto martedì il vice sindaco della cittadina, Uzi Aharon, che ha espresso le scuse a tutto il mondo cristiano dicendo di augurarsi che l’incidente non accenda tensioni fra ebrei e cristiani. Dopo che si era diffusa la notizia, era giunta la ferma condanna da un po’ tutti i settori della società israeliana.

Fonte: Israele.net 22.05.2008


Israele, Anna Foa condanna i roghi di libri
Condanna senza appello da parte della storica Anna Foa, docente di Storia moderna alla Sapienza, del rogo di libri ‘cristiani’, il 20 maggio scorso nella cittadina israeliana di Or Yehuda, «particolarmente pericoloso per la società e per il pensiero». «Trovo molto grave anche la modalità di andare casa per casa facendosi consegnare i libri per bruciarli in piazza, se le notizie che sono apparse sui giornali sono vere. Mi ricorda l’Iran dei Guardiani della Rivoluzione», ha detto la Foa a «Terrasanta.net», giudicando il rogo pubblico delle pubblicazioni distribuite da un gruppo di ebrei messianici, una minoranza che riconosce in Gesù il Messia e fa proselitismo pur senza aderire ad alcuna Chiesa cristiana: «Credo che la società israeliana, certamente libera e democratica, debba assolutamente prendere le distanze da episodi del genere».

Fonte: Avvenire.it – 27 maggio 2008


Dopo questo incidente, la CBN ha parlato con Victor Kalisher, direttore della Società Biblica a Gerusalemme. Come figlio di sopravvissuti dell’Olocausto e lui stesso ebreo messianico, Kalisher ha espresso sgomento per l’accaduto. Fai clic qui per vedere il video dell’intervista.


Venerdi 30 Maggio 2008
17:18 – ROGO LIBRI IN ISRAELE: MINISTERO DEGLI ESTERI ISRAELIANO, “CONTRARIO AI VALORI DELLO STATO”
Un “atto contrario ai valori dello Stato d’Israele, che è uno Stato democratico in cui viene garantito a tutti i cittadini libertà religiosa e di culto”. Così il Ministero degli Affari Esteri dello Stato d’Israele – in un comunicato diffuso oggi dall’ambasciatore di Israele preso la Santa Sede – “condanna il rogo dei libri del Nuovo Testamento avvenuto nella città di Or Yehuda, che aveva suscitato grande clamore mediatico nelle scorse settimane. Il 15 maggio scorso, nella cittadina israeliana di Or Yehuda (a pochi chilometri da Tel Aviv), un gruppo di ragazzi aveva dato alle fiamme decine di testi cristiani, tra cui testi del Vecchio e Nuovo Testamento e pubblicazioni in ebraico a sostegno della dottrina di Gesù. Era stato il vice-sindaco (di cui poi è stata pubblicata una foto col Vangelo in mano), un ebreo ortodosso sefardita, ad invitare gli allievi di un collegio rabbinico a sequestrare, recandosi casa per casa, i testi “sacrileghi”. La notizia è stata diffusa soltanto il 20 maggio dal quotidiano Maariv, e poi ripresa il giorno dopo dai media di tutto il mondo, con le conseguenti polemiche.

Fonte: SIR


Video di CBN News – Bible Burning Targeted at Messianic Jews

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