Rinvenuti a Sidone i resti di un guerriero cananeo di 4.000 anni

L’archeologa e supervisore del campo, Claude Doumet Serhal, ha annunciato qualche giorno fa che la squadra di scavo del British Museum ha recentemente scoperto, a Sidone, un’altra tomba con resti di uno scheletro umano appartenenti a un guerriero cananeo. La scoperta è avvenuta nel sito archeologico “Freres” nei pressi del castello crociato di Sidone.

Serhal ha dichiarato che questa è la settantasettesima tomba trovata in quella zona dall’inizio dell’attività di scavo, cominciata dieci anni fa con finanziamenti libanesi e inglesi.

I resti risalgono al 2.000 a.C. e, secondo l’archeologa e un suo collega inglese, il guerriero fu seppellito quando aveva tra i 15 e i 20 anni circa insieme a una lancia e due stemmi.

All’inizio dell’anno è stato scoperto anche un vaso del periodo cananeo (2000 a.C.) nel cui interno vi era lo scheletro di un neonato.

Grazie a queste scoperte si potrà ricostruire un quadro della storia di Sidone, antica città mercantile del Mediterraneo orientale fin dal 3.000 a.C.

La spedizione inglese intende continuare il suo lavoro fino al primo di settembre, data in cui verranno annunciate le scoperte dell’ultima campagna di scavi.

Sidone è una delle più importanti metropoli del Vicino Oriente fin dai tempi antichi. E’ menzionata 38 volte nell’Antico Testamento e appare nel Libro della Genesi (49,12: “Zàbulon abiterà lungo il lido del mare e sarà l’ approdo delle navi, con il fianco rivolto a Sidòne”).

Nei 10 anni di scavi ci sono state continue scoperte: tombe e vasi per esequie di bambini e adulti, brocche, frammenti di ceramiche con iscrizioni fenicie, armi di bronzo e gioielli, e lo scorso anno sono state trovate tonnellate di grano del 3.000 a.C.

All’inizio dell’anno il British Museum ha prodotto un documentario archeologico intitolato “I 5.000 anni di Sidone” con lo scopo di far conoscere a un pubblico più vasto l’antica storia della città portuale della Fenicia meridionale.

Adattamento: R.P.
Fonte: SBF TaccuinoMohammed Zaatari, The Daily Star (5 agosto 2008 )

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Restaurata ad Askelon la porta ad arco più antica del mondo

La porta cananea di Askelon fu costruita intorno al 1850 a.C. come parte delle fortificazioni portuali della città. Si pensa che sia la porta ad arco più antica del mondo. Costruita principalmente in mattoni e pietra calcarea, la porta è lunga 15 metri, ha un’altezza di 4 metri e uno spessore di 2 metri.

Ra’anan Kislev, direttore del Dipartimento di Conservazione delle Antichità d’Israele ha dichiarato che le basi della porta furono scoperte nel 1992 nel corso di uno scavo condotto dal prof. Lawrence Steiger per conto della Harvard University.

Dopo otto anni il restauro è stato completato. Per ripristinare la linea dell’arco e assicurare un supporto alla struttura sono stati costruiti tre archi.

Per la sua favorevole posizione Askelon fu un centro commerciale di grande importanza, la principale via di comunicazione tra l’Egitto e la Siria.

Fuori dalla porta, su un pendio che scende verso il mare, è stato rinvenuto un piccolo tempio contenente l’idolo in bronzo di un vitello placcato con argento. Il vitello rappresentava la divinità cananea Baal.

Il tempio si trova sulla via che conduce al porto perché, secondo gli studiosi, chi partiva e chi ritornava da viaggi poteva fermarsi a pregare o a ringraziare la divinità per il buon esito della navigazione.

Adattamento di R.P.

Fonte : SBF Taccuino / Etgar Lefkovits, The Jerusalem Post (8 aprile 2008)

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