Il Signore Gesù deve ancora tornare ed il suo ritorno sarà visibile

I Testimoni di Geova – Indice  >  La venuta del Signore, Armaghedon, il Millennio e la prova finale, la sorte dei malvagi alla risurrezione, i nuovi cieli e la nuova terra  >  Confutazione – Il Signore Gesù deve ancora tornare ed il suo ritorno sarà visibile

Innanzi tutto va detto che la data della distruzione di Gerusa­lemme non è il 607 a. C ma il 586 a. C; poi è del tutto errato dare ai sette tempi presenti nel sogno che ebbe Nebucadnetsar l’inter­pretazione che abbiamo sopra visto, vale a dire che i sette tempi indicano la durata del tempo che sarebbe passato dalla distruzio­ne di Gerusalemme al ristabilimento del regno celeste per opera di Dio, e questo perché quei sette tempi si riferivano esclusiva­mente al re Nebucadnetsar. Difatti, dopo che Dio gli tolse il regno passarono sette tempi ossia sette anni prima che egli fosse ristabilito nel suo regno; questo lo dice lo stesso Nebucadnetsar in questi termini: “Alla fine di quei giorni, io, Nebucadnetsar, alzai gli occhi al cielo, la ragione mi tornò… la gloria del mio regno, la mia maestà, il mio splendore mi furono restituiti”.[1] Si adempì così quello che gli aveva detto Daniele quando aveva dato l’interpretazione del sogno: “E’ un decreto dell’Altissimo, che sarà eseguito sul re mio signore”.[2]

E poi è anche errato affermare che quei sette tempi indicano 2520 anni in base alle parole di Ezechiele perché se si legge attenta­mente quello che disse Dio ad Ezechiele si vedrà che Egli gli impose, prima di sdraiarsi sul suo lato sinistro per trecentono­vanta giorni per portare così l’iniquità della casa d’Israele e poi gli impose di sdraiarsi sul suo lato destro per quaranta giorni per portare l’iniquità della casa di Giuda per quaranta giorni, e ciò perché Dio aveva deciso di imporgli un giorno per ogni anno di iniquità sia della casa d’Israele che della casa di Giuda secondo che gli aveva detto: “Io ti conterò gli anni della loro iniquità in un numero pari a quello di que’ giorni…”.[3]

E poi, proseguiamo, in base a che cosa la Torre di Guardia dice che l’albero rappresenta la sovranità di Dio a livello mondiale che è a sua volta rappresentata da Gerusalemme? Ma non è forse abbastanza chiara l’interpretazione che ne diede Daniele a Nebucadnetsar: “L’albero che il re ha visto, ch’era divenuto grande e forte, la cui vetta giunge­va al cielo e che si vedeva da tutti i punti della terra, l’albe­ro dal fogliame bello, dal frutto abbondante e in cui era nutri­mento per tutti, sotto il quale si riparavano le bestie dei campi e fra i cui rami dimoravano gli uccelli del cielo, sei tu, o re; tu, che sei divenuto grande e forte, la cui grandezza s’è accre­sciuta e giunge fino al cielo, e il cui dominio s’estende fino alle estremità della terra”?[4] Ma che vanno dunque cianciando costoro?

Veniamo ora alla venuta di Cristo, o meglio, come la chiama la Torre di Guardia ‘la sua presenza’ che secondo loro si è adempiu­ta nel 1914. Quello che essi dicono a riguardo della venuta di Cristo è falso, perché Cristo fino ad oggi ha regnato alla destra del Padre assiso sul suo trono, e non é ancora tornato. Noi aspettiamo ancora la sua gloriosa apparizione.

Le seguenti Scritture affermano in che maniera Gesù tornerà dal cielo.

– Nella stessa maniera in cui egli se n’è andato in cielo.

E’ scritto nel libro degli Atti degli apostoli: “E dette queste cose, mentr’essi guardavano, fu elevato; e una nuvola, accoglien­dolo, lo tolse d’innanzi agli occhi loro. E come essi aveano gli occhi fissi in cielo, mentr’egli se ne andava, ecco che due uomini in vesti bianche si presentarono loro e dissero: Uomini Galilei, perché state a guardare verso il cielo? Questo Gesù che è stato tolto da voi ed assunto in cielo, verrà nella medesima maniera che l’avete veduto andare in cielo”.[5] Quindi come Gesù fu visto andare in cielo da coloro che furono presenti alla sua ascensione, così, al suo ritorno, sarà visto tornare dal cielo, ma questa volta non sarà visto solo da un piccolo numero di persone come alla sua ascensione ma da tutti, secondo che è scrit­to: “Ecco, egli viene colle nuvole; ed ogni occhio lo vedrà: lo vedranno anche quelli che lo trafissero, e tutte le tribù della terra faranno cordoglio per lui. Sì, Amen”.[6]

– Con gloria e con potenza.

In Matteo a riguardo del ritorno di Cristo é scritto: “E allora apparirà nel cielo il segno del Figliuol dell’uomo; ed allora tutte le tribù della terra faranno cordoglio, e vedranno il Figliuol dell’uomo venir sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria. E manderà i suoi angeli con gran suono di tromba a radunare i suoi eletti dai quattro venti, dall’un capo all’altro de’ cieli”.[7]

Come abbiamo visto prima, i Testimoni di Geova per sostenere questa dottrina secon­do la quale quando Gesù sarebbe tornato non lo avrebbero visto i mortali (difatti essi dicono che nessuno ha visto Gesù quando è tornato nel 1914!) si appoggiano sull’altra loro dottrina citata prima, che Gesù non è risuscitato come uomo ma come essere spirituale e di conseguenza alla sua venuta nessuno lo ha veduto, e poi sulle seguenti parole di Gesù: “Ancora un po’, e il mondo non mi vedrà più”.[8] Abbiamo già confutato quello che essi dicono a riguardo della risurrezione di Gesù, vediamo quindi adesso di spiegare le suddette parole di Gesù al fine di dimostrare per l’ennesima volta come i Testimoni di Geova intendono e interpretano malamente le Scritture. Ora, per intendere correttamente cosa Gesù ha voluto dire ai suoi discepoli bisogna ricordarsi la circostanza in cui egli disse loro queste parole ed anche le parole che vengono subito dopo che sono: “Ma voi mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete”.[9] Gesù stava per essere arrestato e portato via per essere flagel­lato e poi crocifisso; egli sapeva che dopo morto il mondo non lo avrebbe più visto perché egli non si sarebbe presentato vivente agli increduli ma ai credenti e difatti leggendo le apparizioni di Gesù nel tempo che intercorse tra la sua risurrezione e la sua ascensione ci si accorge che egli apparve ai suoi discepoli che aveva scelto e alle donne che avevano creduto in lui, e non alla gente del mondo. Per questo egli disse che di lì a poco il mondo non lo avrebbe più visto. Vorrei che notaste che Gesù disse anche ai suoi discepoli che essi non lo avrebbero più visto di lì a poco infatti più avanti egli disse loro: “Fra poco non mi vedrete più”;[10] e questo perché sapeva che anche i suoi discepoli non lo avrebbero più visto vivente quando sarebbe morto. Ma mentre Egli disse che il mondo non lo avrebbe più visto, disse pure che i suoi discepoli lo avrebbero visto di lì a poco infatti prima disse loro: “Ma voi mi vedrete, perché io vivo e voi vivre­te”,[11] e poi anche: “E fra un altro poco, mi vedrete, perché me ne vo al Padre”.[12] I discepoli di Gesù quando sentirono dire al Maestro: “Fra poco non mi vedrete più; e fra un altro poco, mi vedrete, perché me ne vo al Padre”,[13] non compresero cosa egli volesse dire e Gesù glielo spiegò. Troviamo tutto ciò nelle seguenti parole di Giovanni: “Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: Che cos’é questo che ci dice: ‘Fra poco non mi vedrete più’; e ‘Fra un altro poco mi vedrete’; e: ‘Perché me ne vo al Padre?’ Dicevano dunque: Che cos’é questo ‘fra poco’ che egli dice? Noi non sap­piamo quello ch’egli voglia dire. Gesù conobbe che lo volevano interrogare, e disse loro: Vi domandate voi l’un altro che signi­fichi quel mio dire ‘Fra poco non mi vedrete più’, e ‘fra un altro poco mi vedrete?’ In verità, in verità vi dico che voi piangerete e farete cordoglio, e il mondo si rallegrerà. Voi sarete contristati, ma la vostra tristezza sarà mutata in leti­zia. La donna, quando partorisce, è in dolore, perché è venuta la sua ora; ma quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più dell’angoscia per l’allegrezza che sia nata al mondo una creatura umana. E così anche voi siete ora nel dolore; ma io vi vedrò di nuovo, e il vostro cuore si rallegrerà, e nessuno vi torrà la vostra allegrezza”.[14] E difatti questo è quello che avvenne, i discepoli quando Gesù fu messo a morte fecero cordoglio ma quando Gesù apparve loro il primo giorno della settimana “si rallegrarono”.[15]

Fratelli, vi esorto a guardarvi da questa diabolica dottrina dei cosiddetti Testimoni di Geova ricordandovi le seguenti parole di Gesù Cristo: “Ecco, ve l’ho predetto. Se dunque vi dicono: Ecco­lo, è nel deserto, non v’andate; eccolo, è nelle stanze interne, non lo credete; perché, come il lampo esce da levante e si vede fino a ponente, così sarà la venuta del Figliuol dell’uomo”.[16] E vi esorto anche a guardarvi da tutti coloro che, facendo dei calcoli matematici con alcuni numeri scritti nella Parola di Dio, pretendono di sapere il giorno, il mese o l’anno, o il decennio nel quale Gesù tornerà dal cielo. Gesù ha detto che “quant’è a quel giorno ed a quell’ora nessuno li sa, neppure gli angeli dei cieli, neppure il Figliuolo, ma il Padre solo”;[17] quindi non vi lasciate travolgere la mente e neppure turbare dai discorsi pomposi di questi cianciatori. Vi rivolgo le parole che Gesù ha rivolto ai suoi discepoli prima di morire: “Guardate che nessuno vi seduca”.[18]

Proseguendo in questa confutazione, occorre dire che è errato anche affermare che nel 1914 il diavolo è stato scaraventato giù dal cielo, ed è per questo che da quell’anno si sono avute quelle guerre mondiali, i terremoti e le pestilenze e carestie; innanzi tutto perché ancora prima del 1914 ci sono state sulla terra tante guerre fra le nazioni ed anche di grande portata che hanno fatto centinaia di migliaia di vittime; e con le guerre tante carestie e terremoti che hanno mietuto molte vittime; quindi le cose che stanno a succedere dal 1914 non sono particolari da questo punto di vista. E poi Gesù non ha detto ai suoi discepoli che essi avrebbero riconosciuto che la sua presenza si era adempiuta in maniera invisibile dai segni che gli enumerò, ma gli disse che avrebbero riconosciuto che il tempo della sua venuta era vicino quando avrebbero visto tutte quelle cose succedere infatti egli disse loro: “Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che egli è vicino, proprio alle porte”;[19] e non ‘sappiate che egli è venuto’ o ‘sappiate che egli è già presente’. Tanto è vero che per spiegare tutto ciò raccontò ai suoi discepoli questa parabola: “Guardate il fico e tutti gli alberi; quando cominciano a germogliare, voi, guardando, riconoscete da voi stessi che l’estate è ormai vicina”.[20] Non è forse vero che quando il fico e gli alberi cominciano a germogliare noi, guardandoli, riconosciamo che l’estate è ormai alle porte o vicina? Certo, difatti osservando i loro germogli noi diciamo che l’estate sta per arrivare. Ma, non che essa è già arrivata. Quindi il discorso che fa la Torre di Guardia a riguardo di questo segno della sua venuta (loro hanno tradotto presenza per fare credere che Gesù è già tornato in maniera invisibile; su questo ci torneremo più avanti) è arbitrario, di una formidabile astuzia, ma purtroppo molti hanno creduto a questa menzogna e credono che dal 1914 sia iniziato il conto alla rovescia verso Armaghedon e l’inizio del Millennio, tutte cose che avverranno secondo le loro previsioni nell’arco di una generazio­ne!

E poi, fratelli, ricordatevi che la battaglia tra Michele e i suoi angeli e il Dragone e i suoi angeli che Giovanni vide in cielo è un evento che ancora deve verificarsi.

Concludendo: dalla maniera in cui i Testimoni di Geova sono giunti a stabilire il 1914 come data della venuta di Cristo e l’inizio della generazione che precede la fine del mondo, si impara come coloro che prendono piacere a stabilire i tempi e i momenti concernenti eventi futuri ricorrono ad ogni arbitraria interpretazione di eventi biblici e a calcoli numerici errati.

 


[1] Dan. 4:34,36

[2] Dan. 4:24

[3] Ez. 4:5

[4] Dan. 4:20-22

[5] Atti 1:9-11

[6] Ap. 1:7. Più avanti vedremo quale è il sofisma usato dai Testimoni di Geova a proposito di queste parole dell’Apocalisse. Per ora diciamo quello che dicono a proposito delle parole degli angeli citate sopra: ‘Gli angeli, in effetti, dissero ai discepoli che era inutile che scrutassero il cielo, aspettandosi di vedervi apparire Gesù. Infatti la nuvola l’aveva raggiunto, ed egli era scomparso alla vista. Ma sarebbe tornato nella stessa maniera, invisibilmente, inosservato dagli occhi fisici’ (Perspicacia nello studio delle Scritture, vol. I, pag. 489). Ma noi diciamo: ‘Ma se gli angeli dissero ai discepoli che Gesù tornerà nella stessa maniera in cui essi l’avevano veduto andare in cielo, vuol dire che i discepoli lo videro salire in cielo con i loro occhi fisici, quindi se hanno detto nella stessa maniera vuol dire che al suo ritorno sarà ugualmente visto dai suoi. Si noti che poco prima è scritto che Gesù fu elevato e che una nuvola “accogliendolo, lo tolse d’innanzi agli occhi loro” (Atti 1:9) il che vuol dire che essi lo videro elevarsi e salire in cielo, solo che ad un certo punto venne una nuvola che gli impedì di vederlo con gli occhi. Non sappiamo a che distanza dalla terra avvenne questo, ma comunque l’arrivo di quella nuvola gli impedì di vederlo. La ragione quindi non era perché Gesù era uno spirito invisibile, ma perché una nuvola lo tolse dinanzi agli occhi loro.

[7] Matt. 24:30-31

[8] Giov. 14:19

[9] Giov. 14:19

[10] Giov. 16:16

[11] Giov. 14:19

[12] Giov. 16:16

[13] Giov. 16:16

[14] Giov. 16:17-22

[15] Giov. 20:20

[16] Matt. 24:25-27

[17] Matt. 24:36

[18] Matt. 24:4

[19] Matt. 24:33

[20] Luca 21:29-30