Il millennio predicato dai Testimoni di Geova non ha nulla a che vedere con il millennio di cui parla l’Apocalisse

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Il giudicio delle genti.

Non è affatto vero che nel 1918 è iniziato il giudizio delle genti di cui parlò Gesù, perché questo avverrà quando egli tornerà nella sua gloria e con i suoi angeli secondo che è scritto in Matteo: “Or quando il Figliuol dell’uomo sarà venuto nella sua gloria, avendo seco tutti gli angeli, allora sederà sul trono della sua gloria. E tutte le genti saranno radunate dinanzi a lui; ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri; e metterà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra”.[1]

Le pecore erediteranno il regno eterno che è stato loro preparato sin dalla fondazione del mondo, mentre i capri saranno gettati nello stagno ardente di fuoco e di zolfo dove saranno tormentati nei secoli dei secoli.

La prima risurrezione e il mutamento dei viventi.

Anche per l’altro grande evento che per i Testimoni di Geova sarebbe avvenuto nel 1918, cioè la prima risurrezione è necessario dire che anch’esso non si è ancora verificato appunto perché Cristo ancora non è tornato dal cielo. La prima resurrezione che avrà luogo al ritorno di Cristo in concomitanza con l’inizio del millennio, di cui parla Giovanni nell’Apocalisse, non si riferisce affatto a quella cosiddetta risur­rezione di quella parte dei 144.000 avvenuta nel 1918 dopo la cosiddetta ‘parousia’ di Cristo. E’ una follia quest’affer­mazione; come è follia affermare da parte dei Testimoni di Geova che coloro che saranno rimasti viventi fino alla venuta del Signore che saranno mutati sono il resto dei 144.000 che quando muoiono vengono mutati in un batter d’occhio e rapiti in cielo presso Gesù.

L’apostolo Paolo quando dice ai Tessalonicesi che quando il Signore scenderà dal cielo “i morti in Cristo risusciteranno i primi”[2] si riferi­sce a tutti coloro che sono morti nel Signore, cioè a tutti i santi morti prima di quel giorno glorioso. Tra costoro ci saranno anche coloro che saranno messi a morte perché si rifiuteranno di adorare la bestia e di prendere il suo marchio infatti è scritto: “E vidi le anime di quelli che erano stati decollati per la testimonianza di Gesù e per la parola di Dio e di quelli che non aveano adorata la bestia né la sua immagine, e non aveano preso il marchio sulla loro fronte e sulla loro mano; ed essi tornarono in vita, e regnarono con Cristo mille anni…. Questa è la prima risurrezione…”.[3] Questa è la risurrezione di vita di cui parlò Gesù, ossia la risurrezione che sperimenteranno i giusti nel giorno di Cristo. Di conseguenza anche i viventi che saranno mutati al suo ritorno dopo che i morti in Cristo risusciteranno per prima non sono per nulla il resto dei 144.000 che rimane sulla terra ma sono tutti quei santi che saranno trovati vivi alla venuta di Cristo Gesù. L’apostolo Paolo è chiaro a riguardo: “Poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo insiem con loro rapiti sulle nuvole, a incontrare il Signore nell’aria”.[4]

Il destino dei patriarchi.

E’ falso che Abrahamo, Isacco e Giacobbe non essendo parte dei 144.000 non entreranno nel regno dei cieli, perché Gesù ha detto che essi entreranno in esso secondo che disse a taluni: “Quivi sarà il pianto e lo stridor de’ denti, quando vedrete Abramo e Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, e che voi ne sarete cacciati fuori”[5] e ad altri: “Or io vi dico che molti verranno di Levante e di Ponente e sederanno a tavola con Abramo e Isacco e Giacobbe, nel regno dei cieli; ma i figliuoli del regno saranno gettati nelle tenebre di fuori”.[6] E poi lo scrittore agli Ebrei dice di essi: “In fede moriron tutti costoro, senz’aver ricevuto le cose promesse, ma avendole vedute e salutate da lontano, e avendo confessato che erano forestieri e pellegrini sulla terra. Poiché quelli che dicon tali cose dimostrano che cercano una patria. E se pur si ricordavano di quella ond’erano usciti, certo avean tempo di ritornarvi. Ma ora ne desiderano una migliore, cioè una celeste; perciò Iddio non si vergogna d’esser chiamato il loro Dio, poiché ha preparato loro una città”.[7] Si noti che i patriarchi cercavano una patria celeste e quindi non di questo mondo.

Hanno escluso (a parole) dal regno dei cieli persino i patriarchi e li hanno destinati a vivere sulla terra come sudditi dei 144.000 tra i quali ci sono pure molti dei loro; che arroganza, che follia, che inganno!

L’estensione della risurrezione.

Secondo la Scrittura tutti gli uomini risu­sciteranno, sia tutti i giusti che tutti gli ingiusti; Gesù ha detto infatti: “L’ora viene in cui tutti quelli che son nei sepolcri, udranno la sua voce e ne verranno fuori; quelli che hanno operato bene, in risurrezione di vita; e quelli che hanno operato male, in risurrezion di giudicio”.[8] E’ dunque falsa la dottrina che dice che alcuni peccatori non risusciteranno. In particolare dobbiamo dire che è chiaramente detto che anche gli abitanti di Sodoma (non alcuni, ma tutti) risusciteranno in quel giorno secondo che è scritto che Gesù disse a Capernaum: “E però, io lo dichiaro, nel giorno del giudizio la sorte del paese di Sodoma sarà più tolle­rabile della tua”.[9] Ed anche gli ipocriti del tempo di Gesù risu­sciteranno perché Gesù ha detto: “La regina del Mezzodì risusci­terà nel giudizio con gli uomini di questa generazione e li con­dannerà…”.[10]

In che cosa consiste la risurrezione dei giusti e degli ingiusti.

E’ falso che coloro che risusciteranno risusciteranno imperfetti. I corpi con i quali tutti gli uomini risusciteranno saranno indistruttibili.

Per i giusti il corpo sarò glorioso, immortale e incorruttibile e simile al corpo della gloria di Cristo Gesù. E qui vorrei fare una puntualizzazione doverosa per confutare le asserzioni della Torre di Guardia. Quando la Scrittura parla della risurrezione dei giusti che avverrà nel giorno di Cristo parla della redenzione del corpo infatti Paolo dice ai Romani: “Anche noi stessi gemiamo in noi medesimi, aspettando l’adozione, la redenzione del nostro corpo”.[11] E questo perché solo in quel giorno il corpo mortale dei giusti sarà liberato dalla corruzione e diventerà immortale, glorioso e incorruttibile. Cosicché, possiamo dire che quando muoiono i giusti, essi salvano la loro anima ma ‘perdono’ il loro corpo, ma lo perdono solo temporaneamente, perché lo ricupereranno alla risurrezione quando Dio lo risusciterà. In base dunque a questo insegnamento della redenzione del corpo, la risurrezione dei giusti di cui parla la Torre di Guardia non è affatto la redenzione del corpo perché i giusti il loro corpo con cui sono morti non lo riprenderanno mai immortale e incorruttibile. Essi sperimenteranno una ricreazione ma non una risurrezione corporale. E quindi non otterranno la redenzione del loro corpo di cui parla il Nuovo Testamento, perché il loro corpo con cui sono morti andrà perduto per sempre.[12]

Per quanto riguarda invece gli ingiusti sappiamo che il loro corpo sarà un corpo immortale e basta, e difatti saranno gettati nel fuoco eterno dove saranno tormentati per l’eternità. Infatti Gesù un giorno disse di temere colui che “può far perire e l’anima e il corpo nella geenna”[13] cioè nel fuoco eterno. Si noti che qua il Signore dice che Dio può far perire sia il corpo che l’anima nella geenna. E quando può avvenire questo se non alla risurrezione degli ingiusti? Diciamo questo per fare comprendere che non sarà quindi possibile che gli empi verranno annichiliti. Riflettiamo: che senso avrebbe da parte di Dio risuscitare i corpi degli empi per poi distruggerli e farli tornare alla non esistenza? Se questa è la loro punizione, tanto varrebbe, dato che come dicono i Testimoni di Geova essi ora non esistono più, che essi fossero lasciati già nella non esistenza. Il fatto è però che secondo loro ci sono dei peccatori che non meritano di rimanere nella non esistenza, ma meritano di avere la possibilità di conoscere Dio, ed ecco che allora li fanno tornare in vita a questi e se allora rifiuteranno di ubbidire a Dio, allora e solo allora saranno fatti tornare nella non esistenza, per la seconda volta quindi! Certo è che costoro spacciano menzogne di ogni genere!

Come abbiamo visto, coloro che ‘risorgeranno’ durante il millennio, sia ‘giusti’ che ‘ingiusti’, per la Torre di Guardia non torneranno a vivere sulla terra con il corpo con cui erano morti, ma questo è in palese contrasto con queste parole che ha detto Gesù: “L’ora viene in cui tutti quelli che son nei sepolcri udranno la sua voce e ne verranno fuori”.[14] Notate infatti che Gesù ha detto che tutti quelli che sono nei sepolcri all’udire la sua voce ne usciranno fuori. Che significa ciò? Che all’udire la sua voce i corpi di coloro che erano morti, sia dei giusti che degli ingiusti, ne usciranno fuori vivificati, trasformati. Non può essere altrimenti, perché Gesù se tutti gli uomini non avessero ripreso il loro corpo alla risurrezione non avrebbe detto che sarebbero usciti dai sepolcri. E per spiegare questo uscire fuori dal sepolcro con il proprio corpo citiamo l’esempio di Lazzaro, che quando Gesù lo risuscitò era da quattro giorni nel sepolcro. Che successe quando Gesù gridò con gran voce: “Lazzaro vieni fuori!”?[15] Avvenne che “il morto uscì…”.[16] Con che cosa uscì? Con il suo corpo vivificato naturalmente, cioè in vita. Naturalmente, il corpo con cui Gesù risuscitò Lazzaro continuava ad essere un corpo corruttibile, debole e mortale; ma rimane il fatto che all’udire la sua voce egli venne fuori dal sepolcro. Alla risurrezione avverrà una cosa simile: gli uomini nei loro sepolcri udranno la voce del Figlio di Dio e ne verranno fuori con i loro corpi, ma dei corpi trasformati dalla potenza di Dio in corpi immortali (quindi differenti da quello con cui risuscitarono Lazzaro, la figlia di Iairo, ecc.). I giusti per essere rapiti in cielo ed essere retribuiti in base alle loro opere; gli ingiusti (alla fine del millennio) per comparire davanti al trono di Dio ed essere giudicati e condannati.

La risurrezione di giudicio.

La risurrezione di giudizio di cui parlano i Testimoni di Geova non ha nulla a che fare con la risurrezione di giudicio di cui ha parlato Gesù. Perché quella di cui ha parlato Gesù avverrà alla fine del millennio perché è scritto: “Il rima­nente dei morti non tornò in vita prima che fosser compiti i mille anni… e i morti furon giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le opere loro”.[17] Ad essa partecipe­ranno coloro che hanno operato male, tra cui coloro che hanno rifiutato di ubbidire all’Evangelo durante la loro vita terrena; essi saranno giudicati in base alle loro opere compiute prima di morire e saranno condannati al tormento eterno nel fuoco eterno, ossia lo stagno ardente di fuoco e di zolfo. Quando Gesù disse che “d’ogni parola oziosa che avranno detta, gli uomini renderan conto nel giorno del giudizio”,[18] si riferì alle parole oziose pronunciate in questa vita, ora, dagli uomini mentre abitano nel loro corpo mortale. Anche quando Paolo dice a Timoteo che “i peccati d’alcuni uomini sono manifesti e vanno innanzi a loro al giudizio; ad altri uomini invece, essi tengono dietro”[19] si riferisce a cose malvagie commesse nel corpo in questa vita mortale da taluni per le quali dovranno rendere conto a Dio. E’ del tutto illusoria quindi la dottrina che dice che taluni ingiusti risorgeranno durante il millennio e le loro opere che faranno saranno giudicate da Dio per vedere se saranno degni di vivere eternamente sulla terra.

Pensate se le cose fossero come insegnano i Testimoni di Geova; significherebbe che dopo morti i peccatori non verrebbero puniti per i loro misfatti che essi hanno compiuto sulla terra (né andando nell’Ades e neppure venendo giudicati nel giorno del giudizio), perché per essi non dovranno rendere conto a Dio, anzi gli verrebbe data l’opportunità di ricevere la vita eterna sulla terra al pari che a coloro che durante la loro vita avevano creduto in Cristo. Che ingiustizia tutto ciò sarebbe!! Per riassumere quindi, la risurrezione di giudicio è la risurrezione a cui parteciperanno gli empi morti nei loro falli per essere giudicati secondo le loro opere compiute nel loro corpo e condannati come meritano. Cosicché, per stabilire chi risorgerà in risurrezione di giudicio non occorre aspettare la fine del millennio (per la Torre di Guardia, solo allora si potrà dire di taluni, ‘risorti’ durante il millennio, che sono risuscitati in risurrezione di giudizio perché non avranno acquisito con le loro opere compiute durante il millennio il diritto alla vita eterna), perché si sa già che tutti coloro che hanno operato male risorgeranno alla fine del millennio (e non durante per essere messi prima alla prova) in risurrezione di giudicio.

Il suddetto discorso delle opere vale anche per i giusti che risorgeranno; perché anch’essi dovranno rendere conto delle opere compiute quand’erano nel corpo. Infatti Paolo dice ai Corinzi: “Poiché dobbiamo tutti comparire davanti al tribunale di Cristo, affinché ciascuno riceva la retribuzione delle cose fatte quand’era nel corpo, secondo quel che avrà operato, o bene, o male”.[20] Naturalmente, dato che i giusti risorgeranno in risurrezione di vita, le loro opere saranno giudicate per sapere quanto premio esse meritano. Non si tratterà affatto di opere che essi compieranno durante il millennio per le quali saranno giudicati degni o no di vivere sulla terra per sempre, perché essi sono già certi di vivere per sempre col Signore. Rimane loro solo di sapere quanto premio riceveranno per il loro operato sulla terra. Notate le parole di Paolo “quand’era nel corpo”; esse spiegano questo concetto molto bene. Il giusto non viene in giudizio perché ha creduto in Cristo; egli verrà premiato in base al suo operato.[21]

L’opportunità di conoscere Dio che sarà data agli ingiusti risorti.

Non è vero che durante il millennio risusciteranno coloro che durante la loro vita non avevano cono­sciuto Dio e che sarà loro data l’opportunità di conoscerlo; questa seconda opportunità non è prevista da Dio, non è nel suo piano.

La Scrittura dice: “Eccolo ora il tempo accettevole; eccolo ora il giorno della salvezza”[22] ed anche che “è stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio”,[23] e che chi non avrà creduto durante la sua vita terrena sarà condannato. E’ dunque falsa anche la dottrina della possibilità dell’applicazione dei benefici del ri­scatto di Cristo a coloro che risusciteranno dopo essere morti nel peccato. E poi: ma da quando in qua la Scrittura ci dice che il potere di purificare l’uomo dai suoi peccati ce l’ha oltre che Cristo anche il gruppo dei 144.000? E che questo potere sarà da loro esercitato assieme durante il millen­nio? Cristo purifica gli uomini dai loro peccati da solo senza avere bisogno dell’aiuto di nessuna creatura; e questo lo fa nei confronti di coloro che mentre sono ancora in vita sulla terra si ravvedono e credono nel suo nome. Quando questo avviene essi vengono liberati dalla schiavitù del peccato e purificati da tutti i loro peccati. Essi sono coloro che prenderanno parte alla prima risurrezione.

E dato che le cose stanno così, cioè che i credenti vengono purificati dai peccati e liberati dal peccato una volta per sempre prima di morire in Cristo ed alla risurrezione otterranno un corpo glorioso, potente, immortale, senza macchia e senza peccato non si intravede la ragione per cui essi dovrebbero risuscitare per essere messi alla prova e vedere se desiderano avvalersi del sacrificio del riscatto di Cristo. Che bisogno c’è infat­ti che quelli che parteciperanno alla risurrezione di vita siano purificati dai loro peccati e liberati dal peccato quando essi risusciteranno con un corpo perfetto, glorioso, senza macchia e senza peccato? Non è questa l’ulteriore prova che i Testimoni di Geova non intendono quello che dicono?

Il regno di Cristo durante il millennio.

E’ anche falsa la dottrina che afferma che Cristo durante il millennio regnerà con i 144.000 dal cielo sui sudditi terreni, formati dalla grande folla, e questo lo diciamo perché coloro che risusciteranno alla prima risurrezione regneranno tutti con Cristo sulla terra. E questo perché è scritto che coloro che sono stati comprati a Dio col sangue di Cristo sono stati fatti da Cristo, per il suo Dio, “un regno e de’ sacerdoti; e regneranno sulla terra”[24] ed altrove che “saranno sacerdoti di Dio e di Cristo e regneranno con lui quei mille anni”.[25]

Il giorno del giudizio.

Il giorno del giudizio di cui parlano i Testimoni di Geova si discosta in maniera palese dal giorno del giudizio della Scrittura; secondo loro è un perio­do di prova dato agli abitanti del mondo avvenire composto dai sopravvissuti ad Armaghedon e dai ‘risorti’, ma secondo la Scrittu­ra è un giorno in cui Dio sentenzierà la condanna degli empi in proporzione ai loro misfatti. Infatti Giovanni di quel giorno dice che vide i morti piccoli e grandi davanti al trono di Dio “e i morti furon giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le opere loro… E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco”.[26] Non è vero che i cristiani saranno dichiarati giusti alla fine del millennio dopo che avranno ubbidito alle leggi di Dio e passato la terribile prova finale. Perché quando abbiamo parlato della giustificazione abbiamo dimostrato che la giustificazione che coloro che credono in Cristo ottengono sulla terra è una giusti­ficazione piena, il che significa che essi vengono dichiarati pienamente giusti da Dio in virtù della giustizia di Cristo e non hanno bisogno di passare questa cosiddetta prova millenaria per essere dichiarati giusti per la vita ed essere iscritti nel libro della vita. Ora la giustificazione è pronta in tutta la sua pienezza! Ed essa si ottiene soltanto mediante la fede; ma come potete vedere la giustificazione dei Testimoni di Geova che si otterrà alla fine del millennio è basata sulle opere.

Alcune parole ora su Abramo; la Torre di Guardia afferma che Abramo ‘fu dichiarato giusto come amico di Geova, non come figlio con il diritto alla vita umana perfetta o a regnare con Cristo’,[27] il che significa che anche lui deve risorgere ed essere messo alla prova prima di acquisire il diritto alla vita eterna sulla terra. Ma noi diciamo: Come si può dire che il patriarca Abramo debba anche lui essere sottoposto a questo giudizio di mille anni prima di essere dichiarato giusto in maniera completa da Dio, quando è detto chiaramente che Abramo credette all’Eterno e ciò gli fu messo in conto di giustizia e fu chiamato amico di Dio?[28] Non è questo in pieno contrasto con l’insegnamento della Scrittura? Al bando dunque queste profane ciance della Torre di Guardia che fanno passare persino nostro padre Abramo inferiore ai loro 144.000!!

E per concludere questa confutazione diciamo questo: ma non hanno mai letto i Testimoni di Geova che Gesù ha detto: “Chi ascolta la mia parola e crede a Colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita”?[29] Se dunque i credenti non vengono in giudizio è errato pensare che essi dopo che saranno risuscitati dovranno essere sottoposti da parte di Dio a questo giudizio di mille anni per vedere se saranno degni o indegni di vivere per sempre sulla terra. Avete notato che per i Testimoni di Geova nessuno della grande folla può esser sicuro di vivere eternamente sulla terra fino a quando non ci sarà la prova finale alla fine del millennio? Come è diverso invece il sentimento di coloro che hanno creduto con il loro cuore in Cristo; essi sanno sin da ora che vivranno eternamente sulla nuova terra con Cristo. A Lui sia la gloria in eterno. Amen.

 

 


[1] Matt. 25:31-33

[2] 1 Tess. 4:16

[3] Ap. 20:4,5

[4] 1 Tess. 4:17

[5] Luca 13:28

[6] Matt. 8:11-12. Facciamo notare che in base alla dottrina dei 144.000 anche Giovanni Battista non potrà entrare nel regno dei cieli perché morto prima della Pentecoste. Ma anche questo è falso perché Gesù parlando del Battista disse: “In verità io vi dico, che fra i nati di donna non è sorto alcuno maggiore di Giovanni Battista; però, il minimo nel regno de’ cieli è maggiore di lui” (Matt. 11:11). Come si può ben vedere, Gesù fece capire che Giovanni sarebbe entrato nel regno di cieli.

[7] Ebr. 11:13-16

[8] Giov. 5:28-29

[9] Matt. 11:24

[10] Luca 11:31

[11] Rom. 8:23

[12] La stessa cosa si può dire a proposito della ‘risurrezione’ dei 144.000, perché in essa non avviene la redenzione del corpo dei 144.000 perché essi vengono ricreati con un corpo spirituale mentre il loro corpo andrà perduto per sempre.

[13] Matt. 10:28

[14] Giov. 5:28

[15] Giov. 11:43

[16] Giov. 11:44

[17] Ap. 20:5,12. E’ evidente quindi che in quei libri che saranno aperti in quel giorno ci saranno scritte le opere che gli uomini hanno compiute durante la loro vita sulla terra. Ma dato che per i Testimoni di Geova il giorno del giudizio è un periodo di prova quei libri sono diventati una sorta di nuovo codice morale a cui gli uomini dovranno ubbidire per guadagnarsi la vita eterna. Ecco cosa dicono infatti: ‘Cosa sono i ‘rotoli’ che vengono aperti e in base ai quali sono giudicati sia i ‘morti’ che i ‘vivi’? Evidentemente saranno qualcosa in aggiunta all’attuale Sacra Bibbia. Saranno scritti o libri ispirati contenenti leggi e istruzioni di Geova. Leggendoli, tutti gli abitanti della terra potranno conoscere la volontà di Dio. Quindi sulla terra ognuno sarà giudicato in base alle leggi e alle istruzioni contenute in questi ‘rotoli’. Chi ubbidirà alle cose in essi scritte riceverà i benefici del sacrificio di riscatto di Cristo e progredirà gradualmente fino alla perfezione umana’ (Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca, pag. 181) Da queste loro parole si evince che la Bibbia che noi abbiamo per gli abitanti del millennio non sarà sufficiente per conoscere la volontà di Dio, infatti quei rotoli conterranno nuove leggi e istruzioni ispirate. E dire che la volontà di Dio è rivelata nella Scrittura in maniera molto chiara. Molto strana davvero questa loro ennesima spiegazione (che poi li fa cadere nell’ennesima incongruenza perché da essa risulta che per il residuo dei 144.000 la Bibbia è sufficiente per conoscere la volontà di Dio ora sulla terra adesso e meritarsi di ‘andare in cielo’, mentre per le ‘altre pecore’ durante il millennio essa non sarà sufficiente per conoscere la volontà di Dio da adempiere per poter ‘vivere per sempre sulla terra’; perché mai infatti per gli uni basterebbe e per gli altri no?). Ma d’altronde, interpretando il giorno del giudizio in quella maniera, non ci si poteva aspettare che i Testimoni di Geova dessero ai libri che saranno aperti in quel giorno il loro giusto significato.

[18] Matt. 12:36

[19] 1 Tim. 5:24

[20] 2 Cor. 5:10

[21] Queste parole di Paolo ai Corinzi secondo i Testimoni di Geova si riferiscono al giudizio che subiscono i 144.000. Ecco le loro parole: ‘Quelli che ottengono la vita celeste con Cristo sono giudicati in base alle opere che fanno in questa vita. (2 Cor. 5:10) Al tempo in cui sono risuscitati alla vita spirituale è loro concessa l’immortalità (…) La loro è una ‘risurrezione di vita’, e le ‘cose buone, a cui si fa riferimento nel loro caso sono quelle che fecero prima di morire’ (La Torre di Guardia, 1 febbraio 1966, pag. 95). Come si può ben vedere solo i 144.000 saranno giudicati in base alle opere compiute durante questa vita. Quindi per loro, a differenza delle ‘altre pecore’, c’è tutto l’interesse ad essere zelanti nelle ‘opere buone’ perché le cose buone che hanno fatto saranno oggetto del giudizio divino. Per le ‘altre pecore’ però, le opere compiute in questa vita non saranno oggetto di nessun giudizio, quindi alla fin fine non importa quante opere buone avranno fatte in questa vita perché di esse Dio non terrà nessun conto durante il millennio, perché esse saranno ‘giudicate’ in base alle opere che compiranno dopo la ‘risurrezione’. Ora, domandiamo a questo punto: Ma non è tutto questo una grande ingiustizia? Certo che lo è, perché ai 144.000 si danno dei privilegi che si negano alle ‘altre pecore’; per essi infatti la ‘prova’ sulla terra durerà solo fino alla loro morte, e quindi solo qualche decennio, ma alla fine, se la passeranno, saranno retribuiti per le opere compiute nel loro corpo sulla terra. Mentre per le ‘altre pecore’ la prova reale inizierà alla ‘risurrezione’ e durerà ben mille anni, e saranno retribuiti solo per le opere compiute dopo la risurrezione, quindi le loro opere fatte in questa vita non conteranno nulla durante il millennio. In verità riconosciamo che il diavolo tramite questa dottrina di demoni riesce a tenere nelle sue mani milioni di persone, e non solo questo, perché fa passare Dio per un Dio ingiusto, quando la Scrittura attesta ripetutamente che Dio non ha riguardi personali, che è giusto in tutte le sue vie e in tutti i suoi giudizi. Guai, guai a coloro che hanno introdotto queste eresie di perdizione, ne porteranno la pena per l’eternità.

[22] 2 Cor. 6:2

[23] Ebr. 9:27

[24] Ap. 5:10

[25] Ap. 20:6

[26] Ap. 20:12,15

[27] La Torre di Guardia, 1 dicembre 1985, pag. 15

[28] Cfr. Gen. 15:6; Is. 41:8

[29] Giov. 5:24