Armaghedon

I Testimoni di Geova – Indice  >  La venuta del Signore, Armaghedon, il Millennio e la prova finale, la sorte dei malvagi alla risurrezione, i nuovi cieli e la nuova terra  >  Armaghedon

La dottrina dei Testimoni di Geova

Per i Testimoni di Geova Armaghedon è vicina, molto vicina. Ma che cosa intendono per Armaghedon? Perché la annunziano così spesso? Che cosa succederà ad Armaghedon?

Risponderemo a queste domande citando alcune loro affermazioni. ‘Armaghedon è la guerra di Dio. E’ vero che coinvolge i re o le nazioni del mondo. Ma questi vanno a combattere non l’uno contro l’altro, ma contro Dio e gli eserciti celesti guidati dal suo Re nominato Gesù Cristo…’,[1] quindi Armaghedon è la guerra del gran giorno di Dio nella quale Dio con i suoi eserciti celesti capeg­giati da Cristo combatterà contro i suoi nemici, che poi sono i nemici dei Testimoni di Geova. Ma questi nemici non sono costi­tuiti solo da persone umane ma anche da Satana e i suoi demoni. Secondo i Testimoni di Geova infatti per decenni Satana e le sue orde demoniche hanno condotto una guerra contro il rimanente dell’Israele spirituale, cioè il resto dei 144.000, che è sparso sulla faccia della terra. E questa guerra l’ha condotta servendo­si delle Nazioni Unite, ossia di tutti i governi mondiali, e dell’impero mondiale della falsa religione che è denominato ‘Bab­ilonia la grande’, tra cui oltre alla chiesa cattolica romana ci sono anche le Chiese evangeliche. Questo attacco di Satana e dei suoi ministri visibili e invisibili sta per raggiungere il culmine; quel giorno in cui tutte le nazioni capeggiate da Satana apertamente si schiereranno contro la Società della Torre di Guardia è imminente perché secondo loro deve verificarsi prima che finisca la generazione che ha avuto inizio o che era già in vita nel 1914. Ma nella Battaglia di Armaghedon Satana e i suoi demoni saranno sconfitti, e le nazioni della terra con tutte le chiese apostate, saranno distrutte. Sarà una battaglia terribile che farà molte vittime: ‘Armaghedon sarà così devastante che la strage è descritta come fosse la mietitura della ‘messe della terra’ fatta con una falce affilata (…) Sì, per mano delle forze esecutive di Dio scorrerà molto sangue. I 69 milioni di vittime delle due guerre mondiali non sembreranno nulla in confronto a coloro che verranno uccisi nella divina guerra di Armaghedon’.[2] Ma non tutti morranno perché ci saranno coloro che sfuggiranno alla vendetta di Dio; e chi sono? I Testimoni di Geova, che si defini­scono gli amici di Dio; loro solo saranno salvati (anche se il forse è d’obbligo tra loro per non peccare di presunzione. Si ritengono così umili infatti che non si permetterebbero di dire di essere con certezza messi in salvo)[3]. Gli altri saranno distrutti e non risusciteranno durante il millennio; verranno per sempre annichiliti. Per questa ragione i Testimoni di Geova incitano le persone ad entrare nella loro organizzazio­ne; perché per chi rimane fuori da essa non c’è possibilità di scampare al giudizio divino di Armaghedon e c’è l’annichilimento eterno! In altre parole per chi perirà nella battaglia di Armaghedon non ci sarà più la possibilità di esistere mediante la ‘risurrezione’ durante il millennio.

Ma dove sarà combattuta questa battaglia decisiva? La Torre di Guardia è precisa a tale riguardo: ‘Har-Maghedon, o Arma­ghedon, deve essere una località simbolica (…) Har-Maghedon non è quindi una piccola località del Medio Oriente. E’ piuttosto una situazione mondiale. Il mondo intero sarà unito all’opporsi a Geova Dio e ai suoi testimoni (…) E’ il malvagio attacco di Satana contro i veri cristiani e non un conflitto tra le nazioni in una zona del Medio Oriente, a spingere Dio a combattere in difesa del Suo popolo’.[4]

Ma perché è così importante questa battaglia? ‘La battaglia di Armaghedon si deve combattere per sbloccare questa situazione di stallo e risolvere una volta per tutte la controversia relativa a chi ha il diritto di governare la terra (…) Porrà fine alla condotta egoi­stica e suicida delle nazioni. Eliminerà i sistemi che hanno reso infelice l’umanità e farà posto a un nuovo sistema di cose vera­mente giusto nel quale saranno eliminati per sempre tutti i dolori, le sofferenze e la morte provocata dall’uomo..’.[5]

Quindi la battaglia di Armaghedon è indispensabile affinché scom­paiano dalla terra i malvagi e la malvagità e cominci il millen­nio, cioè il regno di pace, durante il quale Cristo regnerà dal cielo con i 144.000 sui suoi sudditi sulla terra che sono ‘la grande folla’.

Abbiamo detto che in questa Battaglia, per i Testimoni di Geova, Cristo capeggerà dal cielo le armate celesti contro le nazioni della terra e questa sarà la rivelazione del Signore Gesù dal cielo descritta nella seconda epistola dei Tessalonicesi; di essa i Testimoni di Geova parlano come di un ritorno di Cristo distin­to da quello che secondo loro si è compiuto nel 1914. E’ bene però precisare che anche questo cosiddetto ritorno di Cristo ad Armaghedon sarà invisibile, infatti né lui e neppure i suoi eserciti saranno visti!

Abbiamo voluto così parlare di Armaghedon come ne parlano i Testimoni di Geova per farvi capire fratelli innanzi tutto cosa è Armaghedon per i Testimoni di Geova e poi per quale motivo gli aderenti di questa setta mettono una tale enfasi su Armaghedon.

 


[1] La Torre di Guardia, 1 febbraio 1985, pag. 3

[2] Op. cit., pag. 3-4

[3] A sostegno di questa loro incertezza solitamente essi citano queste parole di Sofonia: “Cercate l’Eterno, voi tutti, umili della terra, che avete praticato le sue prescrizioni! Cercate la giustizia, cercate l’umiltà! Forse, sarete messi al coperto nel giorno dell’ira dell’Eterno” (Sof. 2:3). Ma sotto la grazia, questo forse è scomparso, perché Paolo dice: “Tanto più dunque, essendo ora giustificati per il suo sangue, sarem per mezzo di lui salvati dall’ira” (Rom. 5:9), e questo perché, come sempre l’apostolo dice ai Tessalonicesi, “Iddio non ci ha destinati ad ira, ma ad ottener salvezza per mezzo del Signor nostro Gesù Cristo” (1 Tess. 5:9). Quindi, il vero credente sa di scampare all’ira di Dio a venire. Egli non dice forse sarò, ma di certo sarò, in virtù della sua piena fiducia in Colui che lo libera dall’ira a venire, cioè Gesù Cristo, Dio benedetto in eterno. Amen.

[4] La Torre di Guardia, 15 gennaio 1985, pag. 6-7

[5] La Torre di Guardia, 1 febbraio 1985, pag. 6-7