Ulteriori prove scritturali che confermano la divinità di Gesù Cristo

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– Giovanni dice: “Nel principio era la Parola, e la Parola era con Dio, e la Parola era Dio. Essa era nel principio con Dio. Ogni cosa é stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta…. E la Parola è stata fatta carne ed ha abitato per un tempo fra noi, piena di grazia e di verità”.[1]

E siccome è detto chiaramente che la Parola era Dio e che la Parola è stata fatta carne, noi dichiariamo che Dio è stato manifestato in carne nella persona di Cristo Gesù. Le seguenti parole scritte nei Salmi: “I cieli furon fatti dalla parola dell’Eterno”,[2] confermano ciò che Giovanni ha detto (“La Parola era Dio”)[3] perché noi sappiamo che i cieli sono stati fatti da Dio secondo che è scritto: “Nel principio Iddio creò i cieli e la terra”;[4] perciò se la Parola di Dio non fosse stata Dio essa non avrebbe potuto creare i cieli.

– Giovanni il Battista disse: “Chi crede nel Figliuolo ha vita eterna”,[5] perciò tutti coloro che credono in Cristo Gesù hanno la vita eterna.

Gesù invece ha detto: “In verità, in verità io vi dico: Chi ascolta la mia parola e crede a Colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita”,[6] facendo capire che per ricevere la vita eterna bisogna credere in Dio. Ma allora qualcuno dirà: ‘In chi bisogna credere per avere la vita eterna? In Cristo Gesù perché Egli è Dio assie­me al Padre e ci ha riferito le parole del Padre suo e perché colui che crede in lui automaticamente crede in Dio che lo ha mandato perché Gesù disse: “Chi crede in me, crede non in me, ma in Colui che mi ha mandato”.[7]

– Gesù disse: “Io ed il Padre siamo uno”.[8]

Non è forse chiaro il significato di queste parole dette da Gesù? Lui ed il Padre benché siano due persone distinte sono Dio.[9] I Testimoni di Geova dicono invece che queste parole significano solo che il Figliuolo ed il Padre sono uno nell’accordo e nel proposito. Ma noi dicia­mo: ‘Se fosse solo questo il significato delle parole di Gesù perché i Giudei subito dopo che egli le pronunziò presero delle pietre per lapidarlo?’ Non è forse un’altra, e precisamente perché egli si faceva uguale a Dio, la ragione per cui essi presero delle pietre per lapidarlo? Sì, infatti è scritto che i Giudei gli dissero: “Non ti lapidiamo per una buona opera, ma per bestemmia; e perché tu, che sei uomo, ti fai Dio”.[10] Il fatto di dichiararsi solo d’accordo con Dio non avrebbe scatenato l’ira di quei Giudei increduli.

– Gesù rispose a quell’uomo che lo aveva chiamato “Maestro buono”[11]: “Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, tranne uno solo, cioè Iddio”.[12]

Ora, qualcuno dirà: ‘Perché prendere questo passo per attestare che Gesù è Dio? Per questo motivo, perché Gesù non rifiutò di essere chiamato buono, ma chiese solo a quell’uomo perché lo chiamasse buono dato che solo Dio è buono. E quindi, dato che Dio solo è buono il Maestro è Dio, perché Egli è buono. Se Gesù non fosse stato buono certamente avrebbe detto a quell’uomo di chiamare buono solo Dio, e perciò implicitamente si sarebbe dichiarato solo un uomo. Ma proprio perché Egli era una stessa cosa con Dio Padre, Egli era buono. Quindi, noi facciamo bene a chiamarlo Maestro buono, perché Egli è Dio.

– Paolo disse di Gesù Cristo ai Colossesi che “in lui si compiacque il Padre di far abitare tutta la pienezza”.[13]

Ed è proprio in virtù del fatto che in Cristo abitò tutta la pienezza della Divinità che noi abbiamo potuto ricevere da lui grazia sopra grazia infatti Giovanni dice: “E’ della sua pienezza che noi tutti abbiamo ricevuto, e grazia sopra grazia”.[14] In altre parole noi non avremmo potuto ricevere da Cristo né la salvezza, né la vita, né la pace e nessun altra benedizione se in Lui non avesse dimorato la pienezza della Deità, ovvero se Egli non fosse stato Dio.

– L’apostolo Paolo disse ai Romani: “Dai quali (dagli Israeliti) è venuto, secondo la carne, il Cristo, che è sopra tutte le cose Dio benedetto in eterno. Amen”.[15]

Quindi Cristo Gesù, benché fu trovato nell’esteriore come un uomo, é l’Iddio che è benedetto per l’eternità.

– Paolo dice a Tito: “Aspettando la beata speranza e l’apparizio­ne della gloria del nostro grande Iddio e Salvatore, Cristo Gesù…”.[16]

Ora, il profeta Daniele chiamò Dio “il grande Iddio”, infatti dopo che parlò al re Nebucadnetsar gli disse: “Il grande Iddio ha fatto conoscere al re ciò che deve avvenire d’ora innanzi”;[17] Geremia fece lo stesso infatti disse: “Tu sei l’Iddio grande”;[18] Davide riconobbe che solo Dio è grande quando disse: “Sì, io conosco che l’Eterno è grande”;[19] quindi se Paolo ha chiamato Gesù “il nostro grande Iddio” significa che lui credeva fermamente che Cristo è Dio. Se Gesù non fosse stato Dio, e perciò se egli non fosse stato uguale a Dio, Paolo non lo avrebbe giammai chiamato “il nostro grande Iddio”, perché in tale modo avrebbe definito una creatura Dio, rendendosi colpevole di idolatria. Ricordatevi che Paolo era un Giudeo di nascita che sapeva molto bene che Dio aveva detto: “Non avere altri dii nel mio cospetto”,[20] e perciò non si sarebbe mai permesso, se Gesù Cristo fosse stato solo un uomo, di chiamarlo “il nostro grande Iddio”.

Anche il fatto che Paolo abbia chiamato Gesù Cristo “il nostro Salvatore” mostra che Egli credeva che Egli era Dio. Egli sapeva che Dio aveva detto tramite Isaia: “Non v’é Salvatore fuori di me”,[21] eppure Egli non chiamò “nostro Salvatore” solo Dio Padre (in Tito dice: “La predicazione che è stata a me affidata per mandato di Dio, nostro Salvatore”,[22] e a Timoteo dice: “Paolo, apostolo di Cristo Gesù per comandamento di Dio nostro Salvatore”,[23] e: “Abbia­mo posto la nostra speranza nell’Iddio vivente, che é il Salvato­re di tutti gli uomini, principalmente dei credenti”)[24] ma anche il suo Figliuolo Gesù Cristo secondo che è scritto in Tito: “Grazia e pace da Dio Padre e da Cristo Gesù, nostro Salvatore”.[25]

– L’apostolo Pietro ha chiamato anche lui Gesù Cristo “il nostro Dio e Salvatore”, infatti all’inizio della sua seconda epistola è scritto: “Simon Pietro, servitore e apostolo di Gesù Cristo, a quelli che hanno ottenuto una fede preziosa quanto la nostra nella giustizia del nostro Dio e Salvatore Gesù Cristo”.[26]

Anche lui come Paolo sapeva che esiste solo un Dio ed un solo Salvatore ma chiamò il Cristo che lui aveva conosciuto anche nei giorni della sua carne “nostro Dio e Salvatore”, perché Egli lo è.

– Nel libro degli Atti degli apostoli tra le parole che Paolo rivolse agli anziani della chiesa di Efeso vi sono queste: “Badate a voi stessi e a tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti vescovi, per pascere la chiesa di Dio, la quale egli ha acquistata col proprio sangue”.[27]

Ora, in queste parole è detto che Dio ha acquistato la sua chiesa con il suo sangue, il che a prima vista parrebbe incredibile perché sappiamo che non è Dio che è morto sulla croce ed ha versato il suo sangue per noi, ma il suo unigenito Figliuolo. Ma esaminando attentamente questo passo e confrontandolo con altri passi della Scrittura noteremo che qui Paolo si riferisce al Figliuolo di Dio e non a Dio il Padre il quale nei giorni della carne del suo Figliuolo continuava ad essere assiso sul suo trono nel cielo. Ricordatevi che quando Toma disse a Gesù: “Signor mio e Dio mio”,[28] ammise implicitamente che il suo Dio era morto sulla croce, che aveva sparso il suo sangue per comprarci con esso, e poi era risorto; ma badate che non è che con quelle parole ammise che Dio Padre era morto sulla croce; dico questo per farvi comprendere che c’è sempre da fare una chiara distinzione tra Dio Padre e Dio Figliuolo. Sono due persone unite e della medesima sostanza da ogni eternità, ma nello stesso tempo diverse tra loro e devono essere nominate separatamente al fine di non scambiare l’una per l’altra. In conclusione, Gesù Cristo è l’Iddio che, secondo le parole di Paolo, ha comprato la sua chiesa con il suo sangue.

– Nella epistola agli Ebrei é scritto: “Dice del Figliuolo: Il tuo trono, o Dio, é ne’ secoli dei secoli..”.[29]

Anche da queste parole tratte dal quarantacinquesimo salmo si comprende chiara­mente che il Figliuolo é Dio, e non un dio.

– Sempre in questa lettera è scritto: “E quando di nuovo introdu­ce il Primogenito nel mondo, dice: Tutti gli angeli di Dio l’adorino”.[30]

Ora, noi sappiamo che gli angeli adorano solo Dio secondo che è scritto: “L’esercito de’ cieli t’adora”;[31] quindi, siccome gli angeli sanno che si deve adorare solo Dio (l’angelo di Gesù che apparve a Giovanni sull’isola di Patmo, quando vide che Giovanni si prostrò davanti a lui per adorarlo gli disse: “Guàrdati dal farlo… Adora Iddio!”)[32] essi sanno e riconoscono che Gesù Cristo è Dio. E poi se Dio Padre ha ordinato ai suoi angeli di adorare il suo Figliuolo vuole dire che Egli stesso riconosce in Cristo Gesù la seconda persona della Divinità. Se Gesù non fosse Dio, il Padre non avrebbe giammai ordinato ai suoi angeli di adorarlo.

– Matteo dice che i magi “entrati nella casa, videro il fanciul­lino con Maria sua madre; e prostratisi, lo adorarono…”.[33]

Queste parole attestano che Gesù era Dio anche quando era in fasce, perché i magi venuti dall’Oriente gli rivolsero l’adora­zione dovuta solo a Dio.

– Lo stesso apostolo dice alla fine del Vangelo da lui scritto che le donne accostatesi a Gesù risorto “gli strinsero i piedi e l’adorarono”,[34] e poi che i discepoli “andarono in Galilea sul monte che Gesù avea loro designato. E vedutolo, l’adorarono”.[35]

Ora, siccome che è scritto nella legge: “Adora il Signore Iddio tuo, ed a lui solo rendi il culto”,[36] di conseguenza Cristo era Dio. Se il Figliuolo non fosse stato Dio non solo Egli non sarebbe stato degno di essere adorato, ma anche avrebbe Egli stesso ripreso sia le donne che i suoi discepoli quando lo adorarono. Ricordatevi che Gesù non si tirò mai indietro dal riprendere i suoi quando questi lo meritarono; Egli sgridò Giaco­mo e Giovanni quando gli chiesero se voleva che dicessero di fare scendere il fuoco dal cielo per divorare quei Samaritani che non lo avevano ricevuto perché era diretto a Gerusalemme;[37] e riprese Pietro perché questi non voleva che lui soffrisse e morisse.[38] Quindi se i suoi discepoli, adorandolo, si fossero resi colpevoli di idolatria Gesù li avreb­be sgridati e gli avrebbe detto: ‘Adorate Iddio!’; il fatto invece che Egli accettò la loro adorazione conferma che Gesù era Dio e non solo uomo.

– Paolo dice ai Filippesi: “Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato in Cristo Gesù; il quale, essendo in forma di Dio non riputò rapina l’essere uguale a Dio, ma annichilì se stesso, prendendo forma di servo e divenendo simile agli uomini….”.[39]

In questa maniera Paolo ha confermato sia che Cristo Gesù era uguale a Dio, e sia che Egli come Figliuolo di Dio era presso il Padre avanti la fondazione del mondo.

– Nella lettera agli Ebrei è scritto: “Ma voi siete venuti… a Dio, il Giudice di tutti”.[40]

Dio in questo caso è chiamato il Giudice di tutti; ma anche il Figliuolo è il Giudice di tutti perché Pietro ha detto di lui “ch’egli è quello che da Dio è stato costituito Giudice dei vivi e dei morti”.[41] Perciò dato che sappiamo che il giudicio appartiene all’Eterno, cioè al solo e vero Dio, e a nessun’altro, Gesù Cristo è Dio.

 


[1] Giov. 1:1-3;14

[2] Sal. 33:6

[3] Giov. 1:1

[4] Gen. 1:1

[5] Giov. 3:36

[6] Giov. 5:24

[7] Giov. 12:44

[8] Giov. 10:30

[9] Per spiegare questa unione tra il Figlio e il Padre (formanti un solo Dio pur rimanendo distinti) con alcuni esempi biblici, diciamo che è come quella tra l’uomo e la donna sposati secondo che è scritto: “..e saranno una stessa carne” (Gen. 2:24) ed anche: “non son più due, ma una sola carne” (Matt. 19:6). E’ chiaro che marito e moglie rimangono due persone distinte, ma davanti a Dio diventano una sola carne. Anche quando la Scrittura dice che “chi si unisce al Signore è uno spirito solo con lui” (1 Cor. 6:17) parla di un unione che non esclude però la separazione e la diversità di coloro di cui parla, infatti essa non ha inteso dire che l’uomo che si unisce a Cristo diventa lo Spirito di Dio o si fonde con Esso o diventa Cristo e perciò Dio perché in questo caso Essa avrebbe divinizzato l’uomo. L’uomo continua ad essere uomo, e il suo spirito continua a rimanere distinto dallo Spirito di Dio infatti Paolo ai Romani dice che “lo Spirito stesso attesta insieme col nostro spirito, che siamo figliuoli di Dio” (Rom. 8:16). Quindi, sì unione tra l’uomo e la donna, sì unione tra il credente e il Signore; ma un unione nella diversità.

[10] Giov. 10:33

[11] Mar. 10:17

[12] Mar. 10:18

[13] Col. 1:19

[14] Giov. 1:16

[15] Rom. 9:5

[16] Tito 2:13

[17] Dan. 2:45

[18] Ger. 32:18

[19] Sal. 135:5

[20] Es. 20:3

[21] Is. 45:21

[22] Tito 1:3

[23] 1 Tim. 1:1

[24] 1 Tim. 4:10

[25] Tito 1:4

[26] 2 Piet. 1:1

[27] Atti 20:28

[28] Giov. 20:28

[29] Ebr. 1:8

[30] Ebr. 1:6

[31] Neh. 9:6

[32] Ap. 22:9

[33] Matt. 2:11

[34] Matt. 28:9

[35] Matt. 28:16-17

[36] Matt. 4:10

[37] Cfr. Luca 9:51-56

[38] Cfr. Matt. 16:22-23

[39] Fil. 2:5-7

[40] Ebr. 12:22,23

[41] Atti 10:42