Spiegazione di alcuni passi male interpretati dalla Torre di Guardia

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Abbiamo dunque spiegato il significato delle parole di Gesù: “Il Padre è maggiore di me”[1] prese dai Testimoni di Geova per negare la divinità di Gesù. Ma come abbiamo detto innanzi la Torre di Guardia per affermare che Gesù Cristo non è sempre esistito assieme a Dio suo Padre prende i seguenti passi della Scrittura: “Queste cose dice l’Amen, il testimone fedele e vera­ce, il principio della creazione di Dio…”;[2] e: “Il quale è l’immagine dell’invi­sibile Iddio, il primogenito d’ogni creatura… egli che è il principio”.[3] Come potete vedere in questi passi Gesù è chiamato il principio della creazione di Dio, il primogenito d’ogni creatura e il principio.

Ora, apparentemente sembra che Cristo sia definito una creatura di Dio, ma in effetti si tratta solo di un’apparenza perché confron­tando queste Scritture con altre Scritture si evince che le cose non stanno così perché Cristo non è stato mai creato ma è sempre esistito come Dio suo Padre e lo Spirito Santo. Vediamo dunque queste altre Scritture che annullano l’in­terpretazione errata data a quei passi dai Testimoni di Geova.

– Gesù disse ai Giudei: “Prima che Abramo fosse nato, io sono”.[4]

Questo Egli lo poté dire quantunque nell’esteriore appariva una crea­tura perché egli esisteva da ogni eternità prima di prendere la natura umana. Se così non fosse stato, cioè se Cristo fosse stato creato da Dio prima del mondo, egli non avrebbe potuto fare quell’affermazione perché si sarebbe arrogato un attributo che non gli spettava. Avrebbe potuto affermare: ‘Prima che Abramo fosse nato io esistevo o io ero’, ma non “io sono” come fece.

– Gesù disse a Giovanni: “Non temere; io sono il primo e l’ulti­mo…”.[5]

Se egli fosse stato creato da Dio e quindi se fosse stato una creatura non avrebbe mai potuto affermare di essere il primo; perché in tale caso avrebbe deturpato Dio della sua gloria. Egli se fosse stato veramente una creatura avrebbe detto di essere il secondo, e mai il primo come lo è anche Dio Padre. Anche queste parole di Gesù quindi attestano che Egli è Dio.

– Paolo dice ai Romani a proposito di coloro che Dio ha abbando­nati nelle concupiscenze dei loro cuori perché hanno mutato la gloria dell’incorruttibile Iddio in immagini simili a quelle dell’uomo corruttibile: “Essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna, e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen”.[6]

Ora, se Cristo fosse una creatura di Dio perché creato da Dio in qualche tempo dell’eternità noi, a motivo dell’adorazione che gli rivolgiamo, saremmo considerati degli idolatri alla stessa stregua di quelli che adorano gli angeli, Maria ecc. Che differenza passerebbe infatti tra Cristo e qualche altra creatura di Dio? Solo il fatto che egli fu creato per prima e basta! Cristo dunque non può essere una creatura di Dio. Prendiamo i discepoli del Signore che lo adorarono ancora prima di noi quando egli apparve loro risuscitato. Se Cristo fosse stato una creatura come avrebbero potuto adorare Cristo e non rendersi colpevoli di idolatria? Era impossibile. Ma diciamo di più: Come avrebbe fatto Cristo, se fosse stato una creatura, a non riprenderli nel vederli che lo adoravano quando lui stesso aveva detto: “Se il tuo fratello pecca, riprendilo..”[7] (i discepoli furono da Cristo chiamati “miei fratelli”)?[8] Ma se un santo angelo (una creatura di Dio dunque) quando vide Giovanni pro­strarsi davanti a lui lo riprese dicendogli: “Guàrdati dal farlo… Adora Iddio”[9] non avrebbe fatto Cristo, se fosse stato una creatura, la stessa cosa in verso i suoi discepoli? Certo, che li avrebbe pure lui ammoniti affinché adorassero solo Iddio; ma il fatto che non lo fece indica che egli sapeva di essere Dio e di essere quindi degno di adorazione. Vorrei infine fare notare alcune cose a riguardo delle suddette parole di Paolo ai Romani: l’espressione “invece del Creatore” significa che gli idolatri adorano qualcuno che non è il Creatore ma solo una creatura. Quindi noi dobbiamo adorare il Creatore, e non la creatura; e perciò se Cristo è una creatura noi dovremmo cessare di adorarlo. Ma come possiamo smettere di adorare Cristo quando la Scrittura ci dice che i magi, i suoi discepoli e le donne lo adorarono? Ma come possiamo smettere di adorare Cristo quando i santi angeli di Dio che sono in cielo lo adorano in ubbidienza all’ordine di Dio? Non è forse scritto: “Sia fatta la tua volontà anche in terra com’è fatta nel cielo”?[10] E’ dunque la volontà di Dio che noi adoriamo Cristo come fanno gli angeli in cielo, e non qualcosa di ingiusto agli occhi di Dio. Qualcuno dirà: ‘Ma allora Cristo è il Creatore che è benedetto in eterno”? Sì, egli assieme al Padre ha creato tutte le cose. Non può essere altrimenti infatti più avanti nella stessa epistola Paolo chiama Cristo “Dio benedetto in eterno”.[11] Notate quel “bene­detto in eterno” comune ai due versetti, perché essi attestano in maniera inequivocabile che Cristo è co-creatore con il Padre, ma non come lo intendono i Testimoni di Geova, cioè che il Figliuolo prima sia stato creato e poi egli abbia creato,[12] perché egli era Dio avanti la fondazione del mondo da ogni eternità.

Ma allora se Gesù non è una creatura di Dio, che significato hanno le suddette Scritture? Esse significano che Cristo è il principio della creazione di Dio ed il primogenito di ogni creatura nel senso che egli è superiore alla creazione e a ogni creatura essendo che è scritto che Egli “è sopra tutte le cose”[13] e “sopra tutti”,[14] ed anche nel senso che tutta la creazione ha il suo principio in Lui; ma non che egli è la prima creatura di Dio perché il Figlio di Dio è ab eterno in eterno con il Padre. E poi facciamo notare che se si dovesse affermare che Gesù un giorno fu creato perché è chiamato “il principio”[15] la stessa cosa si dovrebbe dire anche di Dio Padre perché anche lui è chiamato “il principio”.[16] Come mai allora quando Paolo dice che Gesù è il principio, i Testimoni di Geova, dicono che ciò significa che egli ha avuto un inizio, mentre quando Dio dice di essere lui “il principio” i Testimoni di Geova non ardiscono dire che Dio ha avuto un inizio, e perciò che Egli non è sempre esistito? E’ evidente la ragione, perché essi si accostano alla Bibbia per fargli dire quello che essi vogliono. Il termine primogenito poi, nel suddetto verso ai Colossesi indica la supremazia di Cristo sopra tutte le creature di Dio; come quando nei Salmi è detto: “Io altresì lo farò il primogenito, il più eccelso dei re della terra”.[17] Non può dunque sussistere alla luce delle Scritture la sopra citata spiegazione di quei versi biblici data dalla Torre di Guardia.

Diciamo adesso qualcosa circa il passo della Scrittura scritto nei Proverbi preso dai Testimoni di Geova per dire che Gesù non è Dio: “L’Eterno mi formò (altri traducono: L’Eterno mi produsse, o: mi ebbe con sé) al principio de’ suoi atti, prima di fare alcuna delle opere sue, ab antico”.[18] Ora, secondo i Testimoni di Geova queste parole confermano che Cristo fu creato anche lui da Dio e che non è eterno; e questo perché la Scrittura lo definisce “sapienza di Dio”[19] e “la sapienza di Dio”.[20] Ma le cose non stanno affatto così perché da una attenta lettura delle parole della sapienza di Dio si nota che Essa parla in questa maniera per far capire a coloro che l’ascoltano quanto importante sia prestare attenzione a tutto quello che Essa dice. In altre parole Essa dice che esisteva assieme a Dio ancora prima che Dio creasse tutte le cose e fu testimone della creazione compiuta da Dio e quindi vale la pena prestarle ascolto perché Essa sa perfettamente ciò che è bene per l’uomo fare e ciò che non è bene per l’uomo fare. Ma riflettete: Non sarebbe assurdo asserire che la sapienza con quelle parole ha asserito di essere stata anch’essa creata da Dio? Certo che lo sarebbe, perché in tal caso dovremmo giungere alla conclusione che ci fu un tempo in cui Dio fu senza sapienza! E quindi che Egli non è sempre stato lo stesso, cosa che andrebbe contro le parole di Dio: “Io, l’Eterno, non muto”.[21] Ma poi, in questo caso verrebbe giustamente da domandarsi: Come fece Dio senza sapienza a creare la sapienza?! Nella sostanza verrebbe da farsi una domanda molto simile a quella che – come abbiamo visto – verrebbe da farsi se dicessimo che la Parola fu creata anch’essa da Dio, e cioè: Se ogni cosa è stata fatta per mezzo della Parola, e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta, come fece Dio a creare la Parola senza la Parola?! Come potete vedere, se le cose stessero così come dicono i Testimoni di Geova noi ci troveremmo inevitabilmente ad andare contro la Parola di Dio. Non si può dunque accettare questa loro spiegazione data alle parole di Salomone. Ancora una volta dobbiamo riconoscere che negare l’eternità al Figliuolo di Dio, cioè negare che Egli sia senza principio, anche appoggiandosi su alcuni passi della Scrittura apparentemente attestanti che egli ebbe un inizio, vuol dire dover andare contro l’insegnamento globale della Parola, e perciò rimanere confusi da essa stessa.

 


[1] Giov. 14:28

[2] Ap. 3:14

[3] Col. 1:15,18

[4] Giov. 8:58

[5] Ap. 1:17-18

[6] Rom. 1:25

[7] Luca 17:3

[8] Matt. 28:10

[9] Ap. 22:9

[10] Matt. 6:10

[11] Rom. 9:5

[12] Essi dicono: ‘…dopo essere stato da Dio creato come il suo Figlio primogenito, Iddio lo impiegò come suo Collaboratore nella creazione di tutto il rimanente dell’universo’ (Sia Dio riconosciuto verace, pag. 35).

[13] Rom. 9:5

[14] Giov. 3:31

[15] Col. 1:18

[16] Ap. 21:6

[17] Sal. 89:27

[18] Prov. 8:22

[19] 1 Cor. 1:24

[20] Luca 11:49

[21] Mal. 3:6