La storia del ricco e di Lazzaro

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E’ scritto: “Or v’era un uomo ricco, il quale vestiva porpora e bisso, ed ogni giorno godeva splendidamente; e v’era un pover’uo­mo chiamato Lazzaro, che giaceva alla porta di lui, pieno d’ulce­ri, e bramoso di sfamarsi con le briciole che cadevano dalla tavola del ricco; anzi perfino venivano i cani a leccargli le ulceri. Or avvenne che il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno d’Abramo; morì anche il ricco, e fu seppellito. E nell’Ades, essendo ne’ tormenti, alzò gli occhi e vide da lontano Abramo, e Lazzaro nel suo seno; ed esclamò: Padre Abramo, abbi pietà di me, e manda Lazzaro a intingere la punta del dito nell’acqua per rinfrescarmi la lingua, perché son tormentato in questa fiamma. Ma Abramo disse: Figliuolo, ricordati che tu ricevesti i tuoi beni in vita tua, e che Lazzaro similmente ricevette i mali; ma ora qui egli è consolato, e tu sei tormenta­to. E oltre a tutto questo, fra noi e voi è posta una gran vora­gine, perché quelli che vorrebbero passar di qui a voi non possano, né di là si passi da noi. Ed egli disse: Ti prego, dunque, o padre, che tu lo mandi a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli, affinché attesti loro queste cose, onde non abbiano anch’essi a venire in questo luogo di tormento. Abramo disse: Hanno Mosè e i profeti; ascoltin quelli. Ed egli: No, padre Abramo; ma se uno va a loro dai morti, si ravvedranno. Ma Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i profeti, non si lasce­ranno persuadere neppure se uno dei morti risuscitasse”.[1]

Abbiamo visto che questa storia insegna chiaramente che dopo la morte l’anima dell’uomo continua ad esistere e che per gli empi alla loro morte quello che li aspetta è l’Ades, ossia un luogo di tormento. Ma come spiegano questa storia raccontata da Gesù i Testimoni di Geova che negano l’immortalità dell’anima e l’esi­stenza dell’inferno? In questa maniera: ‘Questa è una parabola e la parabola è un esposizione simbolica e figurativa per illustra­re qualche realtà. (…) Con questa parabola Gesù pronunciò una profezia che si trova in via di adempimento nel suo moderno ambiente dall’anno 1918 d.C. Essa si applica a due classi esistenti attualmente sulla terra. L’uomo ricco rappresenta la classe ultraegoista del clero della ‘Cristianità’, che si trova al presente alienato da Dio, morto per quanto concerne il suo favore e tormentato dalla verità proclamata. Lazzaro rappresenta il residuo del ‘corpo di Cristo’ ed anche quella classe di perso­ne che sono di buona volontà. Queste, abbandonando la religio­ne, ottengono il favore di Dio ed il conforto mediante la sua Parola’.[2]

Che dire? In verità i Testimoni di Geova “non sanno nulla, non capiscono nulla; hanno impiastrato loro gli occhi perché non veggano, e il cuore perché non comprendano”.[3]

 


[1] Luca 16:19-31

[2] Sia Dio riconosciuto verace, pag. 78,79. Facciamo notare che i Testimoni di Geova per sostenere questa interpretazione hanno adulterato le seguenti parole di Gesù: “Or avvenne che il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno d’Abramo…” (Luca 16:22). Infatti nella loro Bibbia esse sono state rese così: ‘Ora con l’andar del tempo il mendicante morì e fu portato dagli angeli nel [la posizione del] seno di Abraamo’.
Questa manomissione ha lo scopo di sostenere il significato allegorico che la Torre di Guardia ha dato alla storia del ricco e del Lazzaro. Per loro infatti Lazzaro rappresenta il residuo del ‘corpo di Cristo’ (per intenderci dei 144.000) ed anche quella classe di persone che sono di buona volontà (le cosiddette ‘altre pecore’) mentre il seno d’Abramo rappresenta il favore di Dio ed il conforto che ottengono le persone appena citate abbandonando la religione falsa!! Ecco il perché dell’immissione di quel ‘la posizione del’ nella storia del ricco e del Lazzaro, perché il seno di Abramo rappresenta la posizione spirituale privilegiata dei ‘Lazzaro’.

[3] Is. 44:18