Parabola dei lavoratori delle diverse ore

I Testimoni di Geova – Indice  > Altri loro insegnamenti, falsificazioni apportate alla Bibbia, Interpretazioni peculiari  >  Interpretazioni peculiari  >  Parabola dei lavoratori delle diverse ore

Sempre William J. Schnell dice che nel 1931 la Società Torre di Guardia interpretò la Parabola dei lavoratori delle diverse ore in questa maniera: ‘Allo scopo di creare un appoggio scritturale al muta­mento che apportava, passando da una classe limitata di servi di Cristo alla vasta popolazione di schiavi che la Torre di Guardia voleva accogliere nell’organizzazione, i capi della Società fecero ricorso alla parabola dei lavoratori delle diverse ore (Matteo 20:1-16). Spiegarono che la Torre di Guardia era ‘la vigna di Dio’ e i dodici anni, dal 1919 al 1931, le dodici ore del giorno. Affermarono che la giornata lavorativa era ormai giunta al termine e che la Torre di Guardia, quale ‘Schiavo fedele e discreto’ a cui erano stati dati tutti questi beni, stava per pagare il denaro. Al convegno di Columbus (Ohio), nel 1931, alla fine cioè della giornata descritta dalla Torre di Guardia, la Società diede ai suoi nuovi convertiti e ad altri che erano con loro, il nuovo nome di ‘Testimoni di Geova’. Questo fu il loro denaro’.[1]

Che dire? Dobbiamo veramente constatare che i capi di questa setta anche allora avevano un’astuzia diabolica. Ma come si fa a dare un tale assurdo significato a questa parabo­la di Gesù? Gesù raccontò quella parabola per spiegare che in quel giorno “gli ultimi saranno primi, e i primi ultimi”,[2] infatti in essa si dice che il padron della vigna disse al suo fattore di chiamare i lavoratori per pagarli, cominciando dagli ultimi (quelli dell’undicesima ora), fino ai primi (quelli presi in sul far del giorno).[3]

 


[1] Ibid., pag. 54-55

[2] Matt. 20:16

[3] Cfr. Matt. 20:8