L’opera di Cristo fu perfetta, per questo chi crede in Lui è sin da ora sicuro della sua giustificazione e della sua salvezza

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Vediamo ora di spendere alcune parole anche a proposito della giustificazione delle ‘altre pecore’. Le cose sono chiare: anche per quanto riguarda la giustificazione delle ‘altre pecore’ essa non è quella di cui parla la Scrittura. Questo si comprende bene leggendo espressioni come ‘viene loro attribuito un certo grado di giustizia’,[1] ‘godano di una condi­zione relativamente giusta agli occhi di Dio’,[2] ‘prima di poter essere dichiarati giusti per la vita’,[3] ‘dopo la prova finale saranno dichiarati giusti per la vita’,[4] ‘Geova stesso allora li dichiarerà giusti in senso completo…’.[5]

La sacra Scrittura afferma in maniera inequivocabile che la persona che si ravvede e ripone la sua fede nel sangue di Cristo viene giustificata appieno da Dio, non in parte, non relativamente per cui deve aspettare la fine del Millennio prima di essere giustificato appieno. Quando Dio giustifica il peccatore gli imputa mediante la fede la Sua giustizia che è Cristo Gesù; Paolo dice che Cristo ci è stato fatto da Dio giustizia,[6] quindi lui è la nostra giustizia davanti a Dio. E dato che Cristo ha adempiuto la legge senza peccare mai, la giustizia che viene accreditata a colui che crede in Gesù è completa. In altre parole chi viene giustificato da Dio viene considerato agli occhi di Dio come uno che non aveva peccato mai, perché Dio gli cancella tutti i suoi vecchi peccati e non se ne ricorda più. Per questo egli è sicuro di essere salvato; perché è stato giustificato dai suoi peccati. Perché invece i Testimoni di Geova (sia che siano considerati parte dei 144.000 sia che siano considerati ‘le altre pecore’) non sono sicuri di essere salvati? E’ semplice: perché essi non hanno ottenuto la giustificazione di cui parla la Scrittura; giustificazione, lo ripeto questo, com­pleta e piena che non fa difetto alcuno e che si ottiene subito quando ci si ravvede e si crede in Cristo. Ecco ora alcune Scritture attestanti quello che abbiamo appena detto: Paolo dice ai Colossesi: “Voi, dico, Egli ha vivificati con lui, avendoci perdonato tutti i falli”,[7] e ai Romani dice: “Tanto più dunque, essendo ora giustificati per il suo sangue, sarem per mezzo di lui salvati dall’ira”.[8] Notate nel primo verso le parole “tutti i falli” che attestano la piena giustificazione che si ottiene in Cristo, e nel secondo verso le parole “essendo ora giustificati” che attestano che Dio ci ha già giustificati e perciò nessun credente ha bisogno di attendere la fine del Millennio prima di dire di essere stato giustificato appieno da Dio. Egli ha la fede in Gesù e perciò la giustizia di Dio basata sulla fede; sin da ora. Quello che il credente deve fare quindi è ritenere questa giustizia fino alla venuta del Signore, al fine di essere trovato in Cristo avendo non una giustizia sua, ma quella che si ha mediante la fede in Cristo “la giustizia che vien da Dio, basata sulla fede”,[9] come dice Paolo.

Se si considera bene questo strano insegnamento della parziale giustificazione delle ‘altre pecore’ per il tempo presente si deve convenire che essa è un attacco sfrontato al valore e al potere dell’espiazione compiuta da Cristo Gesù. Esso infatti attribuisce al sangue di Cristo un potere relativo; non un potere assoluto tale da cancellare i peccati e rendere l’uomo subito perfettamente giusto davanti a Dio e ricon­ciliarlo subito con lui appieno in virtù dell’offerta del corpo di Cristo, perché afferma che la piena riconciliazione tra i credenti (che non fanno parte dei 144.000) e Dio avrà luogo alla fine del Millennio quando Dio giustificherà appieno le altre pecore: ‘Geova stesso allora li dichiarerà giusti in senso completo (…) Saranno stati giustificati per vivere in eterno. Dio li adotterà quali suoi figli terreni (…) Nell’universo saranno state ristabilite la pace e l’armonia. Le ‘cose sulla terra’ e le ‘cose nei cieli’ saranno state pienamente riconciliate con Dio (….) La misericordiosa disposizione della giustificazione presa da Geova avrà conseguito il suo scopo’.[10] Questo loro insegnamento è un duro attacco alla dottrina dell’espiazione di Cristo perché la fa passare per incompleta e perciò non appieno efficace[11]. Noi lo respingiamo e lo annulliamo proclamando quello che la Scrittura dice a riguardo dell’espiazione compiuta da Cristo per riconciliarci con Dio.

– Giovanni dice: “E quando Gesù ebbe preso l’aceto, disse: E’ compiuto! E chinato il capo, rese lo spirito”.[12]

Quindi l’opera compiuta da Cristo sulla croce è stata completa e non ha bisogno affatto di essere completata da nessun atto umano.

– Lo stesso apostolo dice nella sua prima epistola: “Se camminia­mo nella luce, com’Egli è nella luce, abbiam comunione l’uno con l’altro, e il sangue di Gesù, suo Figliuolo, ci purifica da ogni peccato”.[13]

Dunque, siccome il sangue di Cristo purifica appieno chi si attiene ai suoi insegnamenti dobbiamo concludere che esso è sufficiente per essere salvati. Questo è confermato dalle seguenti parole, già citate prima, di Paolo ai Romani: “Tanto più dunque, essendo ora giustificati per il suo sangue, sarem per mezzo di lui salvati dall’ira”.[14]

– Nella lettera agli Ebrei è scritto: “Ma venuto Cristo, Sommo Sacerdote dei futuri beni, egli, attraverso il tabernacolo più grande e più perfetto, non fatto con mano, vale a dire, non di questa creazione, e non mediante il sangue di becchi e di vitel­li, ma mediante il proprio sangue, è entrato una volta per sempre nel santuario, avendo acquistata una redenzione eterna”,[15] ed anco­ra: “Ed è per questa ragione che egli è mediatore d’un nuovo patto, affinché, avvenuta la sua morte per la redenzione delle trasgressioni commesse sotto il primo patto, i chiamati ricevano l’eterna eredità promessa”.[16]

Quindi Cristo Gesù mediante il versamento del suo sangue ci ha acquistato una salvezza eterna e ci ha messo in grado di ricevere l’eterna eredità promessaci da Dio. Il suo sangue è sufficiente per ricevere la salvezza dell’anima, non c’é affatto bisogno di aspettare qualche altro evento per ricevere la salvezza perché essa è già disponibile nella sua pienezza. Possiamo dunque affer­mare che lo spargimento del sangue di Cristo assicura a chiunque crede in Lui una benedizione eterna, e subito. Gloria al suo santo nome. Amen.

– Sempre agli Ebrei è scritto: “Perché con un’unica offerta egli ha per sempre resi perfetti quelli che son santificati”.[17]

Quindi tutti coloro che hanno creduto nel nome del Figliuolo di Dio sono stati aspersi di quell’aspersione che ha purificato la loro coscienza dalle opere morte. Mentre i sacrifici espiatori offerti secondo la legge non potevano togliere i peccati dalla coscienza di coloro che li offrivano, mediante il sacrificio di Cristo i credenti sono stati resi perfetti, quanto alla coscien­za, e questo una volta per sempre.

– E’ scritto nella epistola ai Corinzi: “E tutto questo viene da Dio che ci ha riconciliati con sé per mezzo di Cristo e ha dato a noi il ministerio della riconciliazione; in quanto che Iddio riconciliava con sé il mondo in Cristo non imputando agli uomini i loro falli”.[18]

Anche queste parole fanno comprendere che in virtù del sangue di Cristo noi siamo stati riconciliati con Dio in maniera piena. Questo è potuto avvenire perché l’opera che Cristo ha compiuto sulla croce è stata completa. Ecco perché quando si parla con i cosiddetti Testimoni di Geova della remissione dei peccati e della redenzione che noi abbiamo ricevuto mediante la fede in Cristo, essi fanno quei strani ragionamenti quasi che nessuno possa essere sicuro di essere perdonato o salvato durante la sua vita terrena e chi dice di esserlo è un presuntuoso. Ma d’altronde è scritto: “Egli ci ha riscossi dalla potestà delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figliuolo, nel quale abbiamo la redenzione, la remissione dei peccati”.[19] Quindi noi non siamo affatto dei presuntuosi nell’affermare che in Cristo siamo stati salvati e purgati da tutti i nostri peccati mediante il suo sangue.

– Paolo dice agli Efesini: “Benedetto sia l’Iddio e Padre del nostro Signor Gesù Cristo, il quale ci ha benedetti d’ogni benedizione spirituale ne’ luoghi celesti in Cristo”,[20] ed anche: “Ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha fatti sedere ne’ luoghi celesti in Cristo Gesù”.[21]

Noi credenti in virtù del sacrificio espiatorio compiuto da Cristo siamo stati benedetti d’ogni benedizione spirituale; questo “ogni” significa qualsiasi quindi è del tutto errata la dottrina dei Testimoni di Geova che considera il sacrificio di Cristo come insufficiente a farci ricevere ora la piena giustifi­cazione.

– Pietro dice nella sua seconda epistola: “Poiché la sua potenza divina ci ha donate tutte le cose che appartengono alla vita e alla pietà mediante la conoscenza di Colui che ci ha chiamati mercé la propria gloria e virtù”.[22]

Pietro qui dice che Dio, in Cristo, ci ha donate tutte le cose che appartengono alla vita ed alla pietà: quindi il sacrificio di Cristo è del tutto sufficiente a fare ricevere tutte le benedi­zioni agli uomini, nessuna esclusa; perciò anche la piena giusti­ficazione dai loro peccati. Ma questo ora, non alla fine del millennio.

– Paolo dice ai Colossesi: “In lui voi avete tutto pienamente”,[23] quindi noi in Cristo abbiamo tutto, proprio tutto. Abbiamo lo Spirito d’adozione per il quale gridiamo ‘Abba’ Padre, abbiamo la redenzione, la remissione dei nostri peccati, la vita eterna, la coscienza pura, la fede mediante la quale piacere a Dio, la pace di Dio che sopravanza ogni intelligenza, la gioia della salvezza, la speranza della gloria di Dio, la sapienza di Dio, la conoscen­za di Dio, la forza, l’amore di Dio nei nostri cuori. Che diremo dunque? Che ci manca qualcosa per essere salvati e per essere benedetti da Dio o che ancora non siamo appieno giustificati per cui dobbiamo aspettare la fine del regno millenario? Affatto.

Alcune parole infine sulla loro dottrina secondo la quale i nomi di coloro che credono in Cristo verranno scritti nel libro della vita alla fine del Millennio se essi saranno trovati degni.[24]

Essa è una impostura. I nomi dei giusti sono già scritti nel libro della Vita dell’Agnello e lo sono dalla fondazione del mondo[25] e non hanno bisogno di esservi ancora trascritti. Paolo diceva dei suoi collaboratori: “I cui nomi sono nel libro della vita”,[26] e non: ‘I cui nomi saranno scritti nel libro della vita alla fine del millennio se….’. Ma che vanno cianciando i Testimoni di Geova? Sappiatelo fratelli; nella Scrittura non esiste il passaggio del nome dei credenti dal libro delle memorie al libro della vita. Certo, il nome di colui che è scritto nel libro della vita verrà cancellato da questo libro se esso rinnegherà il Signore perché è scritto: “Colui che ha peccato contro di me, quello cancellerò dal mio libro”;[27] ma se egli crederà nel Signore fino alla fine vi rimarrà scritto in maniera chiara per l’eternità.

 

 


[1] La Torre di Guardia, 1 dicembre 1985, pag. 17

[2] Ibid., pag. 17

[3] Ibid., pag. 17

[4] Ibid., pag. 18

[5] Ibid., pag. 18

[6] Cfr. 1 Cor. 1:30

[7] Col. 2:13

[8] Rom. 5:9

[9] Fil. 3:9

[10] La Torre di Guardia, 1 dicembre 1985, pag. 18

[11] Anche Russell attaccò l’espiazione di Cristo. A proposito del riscatto pagato da Cristo egli ebbe infatti a dichiarare: ‘Il ‘riscatto per tutti’ dato ‘dall’uomo Cristo Gesù’, non dà e non garantisce a nessuno la vita o la benedizione eterna, ma esso garantisce ad ognuno un’altra opportunità o prova per la vita eterna’ (Op. cit., serie I, pag. 173). Perché questo? Perché per Russell, Gesù ‘s’è dato in riscatto (prezzo corrispondente) per tutti’ affin di poterli benedire tutti e di dare ad ogni uomo una prova individuale di vita’ (Ibid., pag. 172). Spieghiamo il senso di queste sue parole. Il riscatto che Cristo pagò per tutti assicura agli uomini morti solo il ritorno in vita nel millennio (la liberazione dalla morte che è la condanna passata su tutti gli uomini) e la possibilità di essere giustificati e di meritarsi la vita eterna sulla terra; mentre a coloro che saranno in vita quando inizierà il millennio solo la possibilità di essere giustificati e di meritarsi la vita eterna sulla terra. ’Quella prova deciderà, una volta per sempre, chi uscirà giusto e santo da mille prove, e chi da mille prove uscirà ingiusto, empio, e si contaminerebbe ancora’ (Ibid., pag. 173). Da questa prova milleniale sono esclusi però i membri della piccola greggia, perché per Russell solo i membri del piccolo gregge non avrebbero dovuto passare la prova milleniale per meritarsi la vita eterna, perché loro la prova la passano già in questa vita. ‘…soltanto quei pochi (la chiesa eletta e provata per lo scopo speciale di lavorare con Dio per la benedizione del mondo, – rendendo ora testimonianza, e poi – governando, benedicendo e giudicando il mondo nella sua età di prova) – godono già, fino ad un certo punto, dei benefizi del riscatto, o si trovano attualmente alla prova per la vita’ (Ibid., pag. 175). Ecco dunque il fine per cui Cristo avrebbe offerto se stesso per tutti, per dare ad ogni uomo una prova individuale sulla terra per ottenere la vita eterna. Ai membri della sua chiesa (la piccola greggia) la prova gliela accorda adesso sulla terra, mentre a tutti gli altri gliela accorderà durante il millennio. Nella sostanza dunque si deve dire che i Testimoni di Geova, per quanto riguarda il valore e lo scopo del riscatto pagato da Cristo, si attengono agli insegnamenti di Russell. Perché anch’essi affermano che il riscatto offerto da Gesù offre una prova per la vita eterna sia alla piccola greggia che a tutti gli altri; ai primi qui sulla terra, agli altri durante il millennio. Preciso però che permangono delle differenze tra l’insegnamento di Russell e quello dei Testimoni di Geova, che vedremo più avanti. E’ evidente quindi la falsità di questo insegnamento sul riscatto offerto da Cristo; perché Cristo secondo quanto insegna la Scrittura non diede se stesso qual prezzo di riscatto per tutti per offrire a tutti gli uomini (per i Testimoni di Geova non proprio a tutti però) una prova sulla terra, prova che se sarà da essi superata gli permetterà di meritarsi la vita eterna; ma egli offrì se stesso per noi ‘affin di riscattarci da ogni iniquità” (Tito 2:14) e farci servi della giustizia, e per farci così eredi di una eterna eredità sin da adesso. Quindi i benefici del riscatto di Cristo li possono esperimentare e li sperimentano solo coloro che credono in lui; per coloro che muoiono nei loro falli non ci sarà mai più la possibilità di sperimentarli perché sono perduti per sempre.

[12] Giov. 19:30

[13] 1 Giov. 1:7

[14] Rom. 5:9

[15] Ebr. 9:11-12

[16] Ebr. 9:15

[17] Ebr. 10:14

[18] 2 Cor. 5:18-19

[19] Col. 1:13-14

[20] Ef. 1:3

[21] Ef. 2:6

[22] 2 Piet. 1:3

[23] Col. 2:10

[24] Ecco cosa dicono a riguardo: ‘In vista delle loro prospettive di vita, si può ritenere che i loro nomi siano scritti in un libro di memorie. Questo libro contiene il nome di coloro che sono considerati ‘giusti’ da Geova, avendo dimostrato la loro fede con opere giuste e avendo la prospettiva di ricevere la vita eterna sulla terra. Questi nomi, comunque, non sono ancora scritti da Geova nel suo ‘libro della vita. (…) Il nome di coloro che rimarranno leali a Geova verrà indelebilmente scritto nel ‘libro della vita’ (La Torre di Guardia, 1 dicembre 1985, pag. 15, 16, 18).

[25] Cfr. Ap. 13:8; 17:8

[26] Fil. 4:3. Anche le parole che Gesù disse ai settanta quando questi erano tornati contenti perché avevano constatato che anche i demoni erano sottoposti al nome di Gesù, e cioè: “…rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti ne’ cieli” (Luca 10:20) confermano che i nomi dei discepoli di Cristo sono già scritti nel libro della vita.

[27] Es. 32:33