La nuova nascita si sperimenta quando ci si ravvede e si crede in Gesù e non è affatto limitata ai 144.000

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Passiamo ora a confutare questo falso insegnamento sulla nuova nascita che la Torre di Guardia rivolge agli uomini. Lo faremo parlando della nuova nascita insegnata dalla Scrittura sottoli­neando man mano gli errori della Torre di Guardia.

Gesù parlò della nuova nascita a Nicodemo, uno dei capi dei Giudei, il quale era venuto a lui di notte. Gesù gli disse: “In verità, in verità io ti dico che se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio. Nicodemo gli disse: Come può un uomo nascere quand’è vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel seno di sua madre e nascere? Gesù rispose: In verità, in verità io ti dico che se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quel che è nato dalla carne, è carne; e quel che è nato dallo Spirito, è spirito. Non ti maravigliare se t’ho detto: Bisogna che nasciate di nuovo. Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né donde viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito”.[1]

Dalle parole di Gesù sulla nuova nascita si evince che per entra­re e per vedere il Regno di Dio è indispensabile nascere di nuovo. Le seguenti espressioni: “…non può vedere il regno di Dio… non può entrare nel regno di Dio… Bisogna che nasciate di nuovo..” lo dimostrano. Quindi tutti quelli che vogliono entrare nel Regno di Dio che è nei cieli devono nascere di nuovo, altri­menti ne rimarranno fuori.

Ma perché gli uomini devono nascere di nuovo per poter entrare nel Regno di Dio? Perché essi sono morti nei loro falli e nelle loro trasgressioni privi della vita di Dio.[2] La nuova nascita è infatti una risurrezione spirituale che permette a colui che è morto spiritualmente di risuscitare e diventare vivo dal punto di vista spirituale e quindi atto ad entrare nel Regno di Dio.

A questo punto è lecito domandarsi: ‘Ma quanti possono nascere di nuovo? Tutti coloro che lo vogliono. Precisiamo però che con questa espressione non intendiamo dire che coloro che nascono di nuovo sperimentano la nuova nascita perché lo vogliono loro perché essi la sperimentano perché lo vuole Dio infatti è scritto che essi “non son nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d’uomo, ma son nati da Dio”,[3] ed anche: “Egli ci ha di sua volontà generati mediante la parola di verità, affinché siamo in certo modo le primizie delle sue creature”.[4] Con la suddetta espressione vogliamo dire solamente che noi non conosciamo il numero esatto di coloro che Dio ha decretato di generare mediante la sua Parola e perciò diciamo a tutti gli uomini che essi devono nascere di nuovo per entrare nel regno di Dio; una cosa sappiamo; essi non sono 144.000! Sia ben chiaro questo; è del tutto privo di fonda­mento scritturale dire che solo 144.000 possono nascere di nuovo, o che Dio aveva stabilito di fare nascere di nuovo solo questo numero di persone. Certo, pure questo numero di eletti di fra la nazione d’Israele secondo la carne (quindi non ci sono Gentili tra di loro) è stato da Dio prima della fondazione del mondo preordinato a nascere di nuovo; ma assieme a loro Dio aveva decretato di fare rinascere, oltre che a tanti altri, anche una grande folla di persone che nessuno può noverare (quelli che vengono dalla grande tribolazione), e ci riferiamo a quella che Giovanni vide in cielo. Sì, in cielo; perché essi erano davanti al trono di Dio in cielo e non su qualche posto sulla faccia della terra.[5]

Come si può dunque affermare che solo 144.000 posso­no nascere di nuovo, quando Giovanni vide in cielo, nel Regno di Dio, molte e molte altre persone? Non si può; ma i Testimoni di Geova lo fanno, a danno loro perché sono loro che ne porteranno la pena.

Occorre dire che questo falso insegnamento sul numero di coloro che possono nascere di nuovo la Torre di Guardia lo fa perché secondo essa solo questo numero di eletti entreranno in cielo; gli altri, cioè ‘le altre pecore’ ne rimarranno fuori e precisamente sulla terra. Per essa infatti i 144.000 sono i soli tra le crea­ture terrene a regnare con Cristo dal cielo sulla terra; quando la Scrittura non fa distinzione tra una classe destinata a regnare in cielo e un’altra a regnare sulla terra. Ma l’altro errore che essa fa è quello di dire che i 144.000, dato che devono assieme a Cristo benedire tutte le nazioni perché assieme a lui formano la progenie d’Abramo, devono nascere di nuovo come nacque di nuovo Cristo al Giordano! Ma da quando in qua nella Scrittura è scritto che la progenie d’Abramo è formata da 144.001 persone, cioè da Cristo più i 144.000? Cristo è la progenie d’Abramo, e assieme a lui dato che i credenti sono uno in Cristo e il corpo di Cristo ci sono pure appunto tutti i credenti secondo che è scritto: “E se siete di Cristo, siete dunque progenie d’Abramo; eredi, secondo la promessa”.[6] E poi, ma da quando in qua la Scrittu­ra dice che Cristo nacque di nuovo? Egli non aveva bisogno di nascere di nuovo; lui al Giordano non diventò il Figlio di Dio perché già lo era infatti a dodici anni disse ai suoi genitori: “Non sapevate ch’io dovea trovarmi nella casa del Padre mio”;[7] lui al Giordano non diventò il Cristo perché già egli lo era perché l’angelo disse ai pastori quando nacque Gesù: “Oggi, nella città di Davide, v’è nato un salvatore, che è Cristo, il Signore”.[8] Ma che vanno cianciando i Testimoni di Geova? Ancora una volta constatiamo la veracità delle parole: “Un abisso chiama un altro abisso…”[9] e come le profane ciance rodono come fa la cancrena.

Abbiamo visto quindi che la nuova nascita la possono sperimentare tutti e la sperimentano tutti coloro che Dio ha decretato di fare nascere di nuovo (di cui solo lui ne conosce il numero, che è nettamente superiore a 144.000).

Ma come si fa a nascere di nuovo? Dalla predicazione che Gesù Cristo rivolgeva ai Giudei, tenendo presente che le parole che lui disse a Nicodemo: “Bisogna che nasciate di nuovo” erano rivolte a tutti i Giudei (e non Giudei naturalmente), si evince che per nascere di nuovo bisogna ravvedersi e credere nel Vangelo secondo che diceva Gesù ai Giudei: “Ravvedetevi e credete all’evangelo”.[10]

Non è dunque necessario il battesimo in acqua per nascere di nuovo? No; perché la nuova nascita la si sperimenta quando ci si ravvede e si crede nel Figliuolo di Dio, e non quando si viene immersi nelle acque battesimali o quando si esce fuori da esse. Il battesimo rappresenta ciò che il credente ha già sperimentato mediante la fede nel Cristo di Dio, cioè la nuova nascita; l’immersione è il seppellimento con Cristo, l’uscire dall’acqua la risurrezione con Cristo. Qualcuno dirà: Ma non è forse scritto che si nasce di nuovo dall’acqua? Sì, ma essa non è l’acqua del battesimo, ma la Parola di Dio che nella Scrittura è simboleggiata dall’acqua secondo che è scritto in Isaia: “E come la pioggia e la neve scendon dal cielo e non vi ritornano senz’aver annaffiata la terra, senz’averla fecondata e fatta germogliare sì da dar seme al seminatore e pane da mangiare, così è della mia parola, uscita dalla mia bocca: essa non torna a me a vuoto, senz’aver compiuto quello ch’io voglio, e menato a buon fine ciò per cui l’ho mandata”.[11]

La nuova nascita è un esperienza reale che si è perfettamente consci di sperimentare quando essa avviene e si è perfettamente sicuri di averla vissuta dopo che la si è sperimentata; e questo quantunque noi non riusciamo a spiegare come essa abbia potuto compiersi nella nostra vita perché opera imperscrutabile operata da Dio mediante la sua Parola e il suo Santo Spirito. Possiamo paragonarla all’uscita di un morto dalla tomba dove era stato seppellito; all’uscita di un prigioniero da una prigione, all’uscita alla luce del sole di una persona rinchiusa per anni in una stanza buia; al ricupero della vista di un cieco nato; all’essere liberato da forti e pesanti catene; insomma vogliamo dire che chi l’ha sperimentata sa che cosa ha provato quando è nato di nuovo perché è stata una esperienza che ha segnato la sua esistenza in maniera radicale. Ciò che si sperimenta quando si nasce di nuovo è la salvezza, il perdono di tutti i vecchi peccati; la sparizione quindi di quel senso di colpa che travaglia l’uomo senza Dio; per questo chi nasce di nuovo è sicuro all’istante di essere stato salvato, di essere stato purificato da tutti i suoi peccati e di non avere più la coscienza che lo accusa. E questo produce subito in lui una grande gioia, una gioia profonda che sgorga da Cristo che viene a dimorare nel suo cuore; e assieme alla gioia una pace profonda, vera, che viene sempre da Cristo. Egli diventa così un figliuolo di Dio; come? Lo abbiamo visto; mediante il ravvedimen­to e la fede in Cristo. Ma è sicuro di essere un figliuolo di Dio? Certo. In ragione di cosa può dire di essere un figliuolo di Dio? in virtù di quello che dice la Parola di Dio; “Ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il potere di diventar figliuoli di Dio”,[12] ed anche: “Vedete di quale amore ci è stato largo il Padre, dandoci d’esser chiamati figliuoli di Dio! E tali siamo”;[13] ed in virtù della testimonianza dello Spirito Santo che è venuto a dimorare nel suo cuore infatti è scritto: “Avete ricevuto lo Spirito d’adozione, per il quale gridiamo: Abba! Padre! Lo Spiri­to stesso attesta insieme col nostro spirito, che siamo fi­gliuoli di Dio”.[14] E quindi egli è sicuro di essere un erede di Dio e un coerede di Cristo; egli è sicuro di avere la vita eterna perché ha nel cuore colui che è la vita eterna; e perciò sa che quando morirà andrà ad abitare in cielo con Cristo e con gli altri santi in attesa della risurrezione. Tutto ciò non esiste nella nuova nascita predicata dai Testimoni di Geova perché essa ha solo il nome di nuova nascita ma in effetti è una macchinazione dell’avversario per tenere le persone lontane dalla nuova nascita e perciò dalla salvezza. Basta considerare che essi affermano che dopo avere acquistato conoscenza di Dio e di Gesù Cristo, esercitato fede, dopo il pentimento, la conversione, la dedicazione e il battesimo, una persona non nasce automaticamente di nuovo ma si mette ‘in condizione di nascere di nuovo se questa è la volontà di Dio’ per comprendere quanto sia fasulla questa loro nuova nascita. Ma da quando in qua nella Scrittura c’è scritto che uno dopo che si è pentito e ha creduto nel Figliuolo di Dio può nascere di nuovo se questa è la volontà di Dio? Ma come si fa a dire tali assurdità quando è manifesto che chi si è ravveduto e ha creduto in Cristo è già nato di nuovo, e non deve mettersi in condizione di nascere di nuovo se questa è la volontà di Dio. Dio ha voluto fare nascere di nuovo colui che si è ravveduto e ha creduto in Cristo; questo insegna la Scrittura; al bando le ciance dei Testimoni di Geova!

Ma diciamo anche questo; come voi sapete anche ‘le altre pecore’ che non fanno parte dei 144.000 devono fare quei sei passi per esser salvati; ma da quello che ci viene dato di comprendere leggendo la teologia della Torre di Guardia, queste altre pecore a differenza dei 144.000, quantunque esercitino la loro fede in Dio e in Cristo non vengono fatti rinascere di nuovo da Dio e non vengono consacrati da lui né re e né sacerdoti. Perché queste sono prerogative che spettano solo al piccolo residuo dei 144.000 che si trova ancora sulla terra. Ma questo non si accorda con l’insegnamento della Scrittura. Giovanni dice infatti che “chiunque crede che Gesù è il Cristo, è nato da Dio”,[15] ed anche : “Poiché tutto quello che è nato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede. Chi è colui che vince il mondo, se non colui che crede che Gesù è il Figliuol di Dio?”.[16] Come potete dunque vedere da voi stessi, tutti coloro che si pentono dai loro peccati e credono che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, vengono fatti rinascere da Dio e sono dichiarati dalla Scrittura nati da Dio e vincitori sul mondo. E’ assurdo dunque affermare che uno può credere che Gesù è il Cristo, che lui è il Figliuol di Dio e non essere nato di nuovo nello stesso tempo come nel caso delle ‘altre pecore’!

E poi noi diciamo: non è forse anche scritto che “chiunque ama è nato da Dio”?[17] Perché dunque affermare che le ‘altre pecore’ non sono nate da Dio, quando anch’esse amano Dio e coloro che sono da lui stati generati?[18]

Inoltre, diciamo che tutti coloro che credono, essendo che sono nati di nuovo, sono anche sacerdoti di Dio; infatti Pietro dopo avere detto all’inizio della sua prima epistola: “Benedetto sia l’Iddio e Padre del Signor nostro Gesù Cristo, il quale nella sua gran miseri­cordia ci ha fatti rinascere, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, ad una speranza viva…”,[19] afferma: “Ma voi siete… un real sacerdozio..”.[20] Vedete? Tutti coloro che sono rinati sono sacerdoti di Dio. E quindi tutti coloro che hanno creduto nel Figliuolo di Dio sono sacerdoti.

E, sempre secondo la Scrittura, tutti coloro che hanno creduto sono stati fatti anche un regno e regneranno con Cristo sulla terra infatti Giovanni dice che Cristo “ci ha fatti essere un regno e sacerdoti all’Iddio e Padre suo”,[21] e che sentì le creature viventi e i ventiquattro anziani affermare: “..Hai comprato a Dio, col tuo sangue, gente d’ogni tribù e lingua e popolo e nazione, e ne hai fatto per il nostro Dio un regno e de’ sacerdoti; e regneranno sulla terra”.[22]

Come potete vedere la Scrittura insegna che tutti coloro che credono sono nati da Dio, e di conseguenza sono re e sacerdoti per la grazia di Dio; nessuna distinzione è fatta fra i credenti a tale riguardo.

 

 


[1] Giov. 3:3-8

[2] Cfr. Ef. 2:1

[3] Giov. 1:13

[4] Giac. 1:18

[5] Cfr. Ap. 7:9-10

[6] Gal. 3:29

[7] Luca 2:49

[8] Luca 2:11

[9] Sal. 42:7

[10] Mar. 1:15

[11] Is. 55:10-11

[12] Giov. 1:12

[13] 1 Giov. 3:1

[14] Rom. 8:15-16

[15] 1 Giov. 5:1

[16] 1 Giov. 5:4-5

[17] 1 Giov. 4:7

[18] Ci dovrebbero spiegare quindi i Testimoni di Geova come mai le ‘altre pecore’ che sono esclusivamente Testimoni di Geova e di cui viene detto che amano Dio, il suo nome, e si amano a vicenda come Cristo ha comandato, non sono nate da Dio.

[19] 1 Piet. 1:3-4

[20] 1 Piet. 2:9

[21] Ap. 1:6

[22] Ap. 5:9-10