La predestinazione

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– Nell’epistola ai Romani è scritto: “Così dunque Egli fa misericordia a chi vuole, e indura chi vuole”.[1]

Ma nella loro versione si legge: ‘Così, dunque, egli mostra misericordia a chi desidera, ma lascia divenire ostinato chi desidera’.

Come si può ben vedere la seconda parte di questo versetto è stata adacquata perché dalla sua lettura non si comprende che è Dio a indurire chi vuole. Quel ‘lascia divenire ostinato chi desidera’ è molto meno forte di “indura chi vuole”, perché indica che il suo cuore s’indurisce da sé e non che egli s’indurisce perché Dio lo indura. Il verbo greco usato da Paolo in questo versetto è skleruno che significa ‘indurire’ o ‘rendere ostinato’.

– Sempre ai Romani è scritto: “E che v’è mai da replicare se Dio, volendo mostrare la sua ira e far conoscere la sua potenza, ha sopportato con molta longanimità de’ vasi d’ira preparati per la perdizione, e se, per far conoscere le ricchezze della sua gloria verso de’ vasi di misericordia che avea già innanzi preparati per la gloria, li ha anche chiamati (parlo di noi) non soltanto di fra i Giudei ma anche di fra i Gentili?”.[2]

Ma nella loro versione si legge: ‘Se, ora, Dio, benché avesse la volontà di dimostrare la sua ira e di far conoscere la sua potenza, tollerò con molta longanimità vasi d’ira resi adatti alla distruzione affinché facesse conoscere le ricchezze della sua gloria sui vasi di misericordia, che egli preparò in anticipo per la gloria, cioè noi, che ha chiamato non solo di fra i giudei ma anche di fra le nazioni, [che dire]?’.

Quel ‘benché avesse la volontà’ messo al posto di “volendo mostrare” non rende affatto chiaro che Dio ha voluto sopportare con molta longanimità dei vasi d’ira preparati per la perdizione. In altre parole secondo il loro passo Dio ha tollerato dei vasi d’ira preparati per la perdizione non perché ha voluto mostrare la sua ira ma benché (o quantunque, o sebbene) avesse la volontà di dimostrare la sua ira. Mentre Paolo ha detto chiaramente che Dio ha sopportato dei vasi d’ira preparati per la perdizione per mostrare la sua ira e la sua potenza.

– Sempre in questa epistola si legge: “Che dunque? Quel che Israele cerca, non l’ha ottenuto; mentre il residuo eletto l’ha ottenuto; e gli altri sono stati indurati…”.[3]

Ma nella loro versione si legge: ‘Che dunque? Ciò che Israele cerca ardentemente non l’ha ottenuto, ma gli eletti l’hanno ottenuto. Agli altri la sensibilità si è intorpidita’.

Anche in questo caso dalla lettura del loro passo non si evince chiaramente che è stato Dio a indurare costoro. Uno legge solo che la sensibilità di costoro si è intorpidita e basta.

– Nel libro degli Atti si legge: “E tutti quelli che erano ordinati a vita eterna, credettero”.[4]

Nella loro versione si legge invece: ‘Tutti quelli che erano giustamente disposti per la vita eterna divennero credenti’.

Anche in questo caso la Parola di Dio è stata adacquata, perché da come hanno tradotto loro il senso della frase di Luca è reso molto meno forte. Infatti Luca dice che coloro che erano stati preordinati a vita eterna da Dio credettero, mentre loro gli fanno dire che coloro che avevano una disposizione per la vita eterna credettero. Quel ‘giustamente disposti per’ non è affatto “ordinati a”.

Ma perché tutti questi passi sono stati adacquati? Perché, come abbiamo già visto, la Torre di Guardia rigetta la predestinazione sia dei giusti alla gloria che degli empi alla perdizione.

 


[1] Rom. 9:18

[2] Rom. 9:22-24

[3] Rom. 11:7

[4] Atti 13:48