La cena del Signore

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– Gesù disse ai suoi discepoli: “Or voi siete quelli che avete perseverato meco nelle mie prove; e io dispongo che vi sia dato un regno, come il Padre mio ha disposto che fosse dato a me, affinché mangiate e beviate alla mia tavola nel mio regno…”.[1]

Ma nella loro versione si legge: ‘Comunque, voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove, e io faccio un patto con voi, come il Padre mio ha fatto un patto con me, per un regno, affinché mangiate e beviate alla mia tavola nel mio regno…’.

Basandosi su questo passo i Testimoni di Geova dicono che Cristo ha dato il pane e il calice solo a coloro con cui fece questo patto per il regno, che facevano parte dei 144.000. Gli altri siccome non entrano in questo patto per il regno ne sono esclusi dunque. In altre parole questo passo serve a sostenere la loro dottrina sulla cena del Signore limitata ai 144.000.

– In Matteo, a proposito dell’istituzione della santa cena si legge che “mentre mangiavano, Gesù prese del pane; e fatta la benedizione, lo ruppe, e dandolo a’ suoi discepoli, disse: Prendete, mangiate, questo è il mio corpo. Poi, preso un calice e rese grazie, lo diede loro, dicendo: Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue, il sangue del patto, il quale è sparso per molti per la remissione dei peccati”.[2]

Ma nella loro versione si legge che “mentre continuavano a mangiare, Gesù prese un pane e, dopo aver detto una benedizione, lo spezzò e, dandolo ai suoi discepoli, disse: Prendete, mangiate. Questo significa il mio corpo. E prese un calice e, avendo reso grazie, lo diede loro, dicendo: Bevetene, voi tutti; poiché questo significa il mio ‘sangue del patto’, che dev’essere versato a favore di molti per il perdono dei peccati’.

Come si può ben vedere per ben due volte il verbo essere è stato sostituito con significare. La Torre di Guardia però lo stesso verbo non l’ha sostituito con significare quando Gesù disse: “Io son la porta”,[3] o quando disse: “Io sono la vera vite”.[4] Come mai allora in quelle parole di Gesù riferenti al pane e al vino “questo è” è stato mutato in ‘questo significa’? Per sostenere che il pane e il vino della santa cena sono dei simboli del corpo e del sangue di Cristo e confutare così la dottrina della transustanziazione (mutamento di sostanza) insegnata dalla chiesa cattolica romana.

Ora, siamo d’accordo nel dire che in questo caso il verbo essere vuol dire significare, ma nessuno ha il diritto di cambiare le parole di Gesù. Se egli ha detto “questo è il mio corpo” e “questo è il mio sangue” le sue parole devono rimanere tali e quali. Quindi quei traduttori hanno sbagliato nel cambiare le parole di Gesù.

– Negli Atti degli apostoli è detto: “E tutti i giorni, essendo di pari consentimento assidui al tempio, e rompendo il pane nelle case, prendevano il loro cibo assieme con letizia e semplicità di cuore..”.[5]

Ma nella loro versione si legge: ‘E di giorno in giorno erano con costanza assidui nel tempio, di comune accordo, e prendevano i loro pasti nelle case private e partecipavano al cibo con grande allegrezza e sincerità di cuore..’.

Come potete vedere il “rompendo il pane” dei primi discepoli, che era la celebrazione della cena del Signore in questa loro versione è scomparso ed al suo posto c’è un ‘prendevano i loro pasti nelle case’. Questo perché per la Torre di Guardia la Commemorazione (la cena del Signore) va fatta una volta sola all’anno, per cui vogliono far credere che anche ai giorni degli apostoli essa veniva celebrata una volta sola all’anno.

 


[1] Luca 22:28-30

[2] Matt. 26:26-28

[3] Giov. 10:9

[4] Giov. 15:1

[5] Atti 2:46