Il battesimo in acqua va ministrato a persone che sono già nate di nuovo e nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo, per cui riconoscendo la Trinità; questo non avviene nel caso del battesimo dei Testimoni di Geova per cui esso è nullo

I Testimoni di Geova – Indice  >  I sacramenti  >  Confutazione – Il battesimo in acqua va ministrato a persone che sono già nate di nuovo e nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo, per cui riconoscendo la Trinità; questo non avviene nel caso del battesimo dei Testimoni di Geova per cui esso è nullo

Innanzi tutto diciamo che quantunque il battesimo dei Testimoni di Geova sia per immersione, e sia amministrato nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo, esso non è valido perché la persona che si lascia battezzare deve riconoscere per farsi battezzare che Gesù Cristo non è Dio e che lo Spirito Santo non è una persona ma solo una forza imperso­nale che aiuta i servi di Dio a fare la sua volontà. In altre parole esso non può essere considerato il battesimo in acqua che Gesù comandò ai suoi discepoli di amministrare[1] perché sia da parte di chi lo ministra che dalla parte di chi lo riceve c’è il disconoscimento della Trinità, cioè della dottrina che dice che la Divinità è composta da Dio Padre, il suo Figliuolo, e lo Spirito Santo. Si tenga poi presente che in base alla loro dottrina il battesimo in acqua precede sempre la nuova nascita, perché – come abbiamo prima visto – secondo loro chi lo riceve si mette in condizione di nascere di nuovo se questa è la volontà di Dio (e chi nasce di nuovo diventa membro dei 144.000). Il che fa chiaramente capire che chi lo riceve non è ancora nato di nuovo (sia che poi diventerà uno dei 144.000 o che non lo diventerà mai), e perciò egli non ha ancora creduto col cuore in Gesù Cristo (mentre loro dicono che ha creduto) perché la Scrittura dice che “chiunque crede che Gesù è il Cristo, è nato da Dio”.[2] Mentre noi sappiamo da quello che insegna la Scrittura che il battesimo va ministrato solo a persone che avendo realmente creduto col loro cuore sono (già) nate da Dio, e perciò sono dei figliuoli di Dio per la loro fede in Gesù Cristo.[3] Non ci può essere quindi vero battesimo in acqua prima che uno nasce di nuovo. E perciò non si può accettare questo loro battesimo in acqua ministrato in nome della Divinità da persone e a persone che non conoscono ancora Dio (perché appunto non nate da Dio). Queste sono le ragioni per cui i Testimoni di Geova che si convertono a Cristo devono ricevere il vero battesimo, perché quello che queste persone hanno ricevuto in quell’organizzazione religiosa è un battesimo falso.

Inoltre è falso affermare che dopo avere creduto ed essere stati battezzati è necessario il battesimo con lo Spirito Santo per essere battezzati nella morte di Cristo; perché la Scrittura dice: “O ignorate voi che quanti siamo stati battezzati in Cri­sto Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? Noi siam dunque stati con lui seppelliti mediante il battesimo nella sua morte…”;[4] il che significa che quando si viene battezzati nel nome di Cristo di conseguenza si viene seppelliti con Cristo. Ma per loro non è così, perché secondo loro non tutti coloro che credono e vengono battezzati entrano a fare parte del corpo di Cristo; perché l’entrata nel corpo di Cristo è riservata solo ai 144.000. Solo loro dopo il battesimo vengono generati come figli spirituali da Dio aventi il diritto alla vita eterna, e questo appunto mediante questo battesimo dello o con lo Spirito Santo che li fa diventare parte degli ‘unti’ che rimangono sulla terra. Secondo loro infatti il giorno della Pentecoste quando i discepoli furono battezzati con lo Spirito Santo furono generati come figli spirituali e entrarono a fare parte dei 144.000[5] (per questo Abramo, Isacco e Giacobbe e Davide ed altri giusti del passato che sono morti prima della Pentecoste non possono andare in cielo neppure loro perché non fanno parte dei 144.000) Secondo loro fu in quel giorno che i discepoli nacquero di nuovo! Ma questo è falso perché i discepoli che ricevettero il battesimo con lo Spirito Santo il giorno della Pentecoste erano di già dei figli di Dio ancora prima di essere battezzati con lo Spirito Santo. Infatti Gesù li chiamò “fratel­li”[6] dopo essere risorto dai morti; come avrebbe potuto chiamarli fratelli se essi non fossero stati dei figliuoli di Dio? Non è forse Gesù il primogenito fra molti fratelli, cioè il primogenito tra tutti i figliuoli di Dio? E poi ancora, ma non è forse scritto che “chiunque crede che Gesù è il Cristo, è nato da Dio”,[7] e quindi è un figlio di Dio? Perciò se accettiamo il fatto che i discepoli di Gesù avevano creduto che lui era il Cristo dobbiamo accettare di conseguenza il fatto che essi erano già nati di nuovo prima di essere battezzati con lo Spirito Santo nel giorno della Pentecoste. Ma allora che cosa avvenne ai discepoli il giorno della Pentecoste quando essi furono battezzati con lo Spirito Santo? Avvenne che essi furono rivestiti di potenza dall’alto perché questo il Signore aveva loro detto sarebbe successo quando lo Spirito Santo sarebbe venuto su di loro secondo che è scritto: “Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su voi, e mi sarete testimoni e in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all’estremità della terra”.[8] E si tenga inoltre presente che quando essi ricevettero questo battesimo essi si misero a parlare in altre lingue secondo che è scritto: “E tutti furon ripieni dello Spirito Santo, e cominciarono a parlare in altre lingue, secondo che lo Spirito dava loro d’esprimersi”.[9] Quello del parlare in altre lingue fu quindi il segno esteriore dell’avvenuta ricezione del battesimo con lo Spirito Santo. E questo è tuttora il segno esteriore che attesta che un credente ha ricevuto il battesimo con lo Spirito Santo. Ma non per i Testimoni di Geova perché essi negano che lo Spirito Santo ancora oggi dia di parlare in altre lingue ai credenti che ricevono il battesimo con lo Spirito Santo come fece con i discepoli a Pentecoste perché le lingue sono cessate. Quindi quelli dei loro che dicono di essere parte dei 144.000 perché hanno ‘ricevuto’ il battesimo con lo Spirito Santo non parlano in altre lingue. E quindi? Quindi, questo conferma ulteriormente che costoro non hanno per nulla ricevuto il battesimo con lo Spirito Santo di cui parla la Scrittura.

Alla luce della Scrittura quindi cade anche questa dottrina dei Testimoni di Geova secondo la quale solo coloro che ricevono il battesimo con lo Spirito Santo dopo il battesimo in acqua nascono di nuovo ed entrano a fare parte del corpo di Cristo.

Una cosa ancora va detta: la distinzione tra i 144.000 e le altre pecore ha avuto una nefasta conseguenza anche sulla dottri­na del battesimo; difatti l’annulla.

 


[1] Cfr. Matt. 28:19

[2] 1 Giov. 5:1

[3] Tenete sempre presente che siccome quando una persona crede col cuore in Gesù Cristo nasce da Dio e diventa un figliuol di Dio (cfr. 1 Giov. 5:1; Giov. 1:12-13), viene giustificato da Dio (cfr. Rom. 3:21-24,26; 5:1; Gal. 2:16; 3:24,26), viene affrancato dal peccato (cfr. Rom. 6:17-18), ottiene la remissione dei suoi peccati (cfr. Atti 10:43), e la vita eterna (cfr. Giov. 6:48), il battesimo non può in alcun modo precedere l’ottenimento della autorità di essere chiamato un figlio di Dio, l’ottenimento della remissione dei peccati, della giustificazione, dell’affrancamento dal peccato e la vita eterna. Per un ulteriore approfondimento su questo argomento si vedano nel mio libro La chiesa cattolica romana il primo capitolo (dove ho trattato in maniera approfondita la dottrina della salvezza per sola fede) e il secondo (dove ho confutato la dottrina cattolica sul battesimo)

[4] Rom. 6:3-4

[5] Cfr. Sia Dio riconosciuto verace, pag. 297-298. Faccio notare di passaggio che siccome nell’Apocalisse viene detto che i 144.000 sono vergini perché non si sono contaminati con donne (cfr. Ap. 14:4) l’apostolo Pietro e gli altri apostoli che come lui erano sposati non possono essere parte dei 144.000.

[6] Matt. 28:10

[7] 1 Giov. 5:1

[8] Atti 1:8

[9] Atti 2:4