Il Nuovo Patto e la mediazione di Gesù

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La dottrina dei Testimoni di Geova.

Per i Testimoni di Geova, dato che Dio ha stabilito il Nuovo Patto con l’Israele spirituale, ossia i 144.000, e il mediatore di questo patto è Gesù, ‘in senso strettamente biblico Gesù è il ‘mediatore’ solo per i cristiani unti’.[1] Quindi, in base a questo loro insegnamento, della mediazione di Gesù possono beneficiare solo i membri del residuo dei 144.000 tuttora in vita, mentre coloro che fanno parte delle ‘altre pecore’ non possono usufruire della mediazione di Cristo. Di questi viene detto quanto segue: ‘Riconoscono di non essere israeliti spirituali inclusi nel nuovo patto di cui Gesù è mediatore e di non far parte della ‘razza eletta, del regal sacerdozio, della nazione santa’. Comunque, traggono effettivamente beneficio dall’attività del nuovo patto. Ne traggono beneficio proprio come nell’antico Israele il ‘residente forestiero’ traeva beneficio dal risiedere fra gli israeliti che erano inclusi nel patto della Legge. Per conservare la propria relazione col ‘nostro Salvatore, Dio’, la ‘grande folla’ deve restare unita al rimanente degli Israeliti spirituali’.[2] In altre parole, mentre il mediatore fra Dio e gli ‘unti’ è Gesù, il mediatore fra Dio e ‘le altre pecore’ è costituito da questi ‘unti’. Notate infatti che ‘le altre pecore’ per rimanere in relazione con Dio devono restare uniti al rimanente dei 144.000.

Ma c’è qualcos’altro che insegnano i Testimoni di Geova a proposito del Nuovo Patto e dell’opera di mediazione di Gesù, e cioè che il Nuovo Patto un giorno avrà fine per cui cesserà anche la mediazione di Gesù. Ecco le loro parole: ‘Quel nuovo patto fra il ‘nostro Salvatore, Dio’ e l’Israele spirituale continua finché ci sono israeliti spirituali in carne ed ossa come ‘uomini’ sulla terra. (…) Evidentemente il nuovo patto si avvicina al termine della sua attività che ha lo scopo di produrre 144.000 israeliti spirituali approvati da Dio onde siano uniti a Gesù Cristo nel regno celeste, il governo ideale per l’umanità. Quando gli ultimi di questi israeliti spirituali approvati cesseranno d’essere ‘uomini’ morendo sulla terra e risuscitando per partecipare al regno celeste, allora cesserà anche la funzione di Gesù Cristo quale mediatore’.[3]

In altre parole, per essere più precisi, il Nuovo Patto e la mediazione di Gesù cesseranno quando l’ultimo dei 144.000 morirà e ‘risorgerà’!

Confutazione.

Confutiamo queste ennesime dottrine di demoni. Non è affatto così come dice la Torre di Guardia perché Cristo Gesù è il solo mediatore tra Dio e gli uomini, come dice Paolo a Timoteo;[4] non esistono in mezzo a coloro che credono in Cristo persone di cui Gesù è il mediatore e persone di cui non lo è. Come ogni cristiano può dire: Cristo mi ha amato e ha dato se stesso per me, così egli può dire: Cristo è alla destra di Dio e intercede per me. L’apostolo Paolo ai Romani dice infatti: “Cristo Gesù è quel che è morto; e, più che questo, è risuscitato; ed è alla destra di Dio; ed anche intercede per noi”.[5] Per chi è morto Gesù? Per i peccati solo dei 144.000? Affatto, ma per i peccati di tutti gli uomini. E per chi è Egli risuscitato? Solo per i 144.000? No, ma per tutti, per la loro giustificazione. E per chi dunque intercede egli alla destra di Dio? Solo per una parte dei suoi figliuoli? Affatto, ma per tutti loro, senza riguardi personali. Gloria a lui nei secoli dei secoli. Amen.

Veniamo adesso alla durata del Nuovo Patto e della mediazione di Gesù Cristo. La Scrittura insegna che il Nuovo Patto è eterno; dice infatti lo scrittore agli Ebrei: “Or l’Iddio della pace che in virtù del sangue del patto eterno ha tratto dai morti il gran Pastore delle pecore, Gesù nostro Signore, vi renda compiuti in ogni bene…”;[6] e si tenga presente che Dio aveva predetto questo patto eterno dicendo: “Io fermerò con voi un patto eterno”.[7] Stando così le cose anche la mediazione di Cristo non avrà giammai fine a pro di coloro che hanno creduto in lui. E’ evidente il motivo; se il Nuovo Patto di cui lui è il mediatore è eterno deve essere di conseguenza eterna anche l’opera di mediazione compiuta dal suo mediatore. E difatti questo è quello che dice la Parola di Dio quando attesta che Cristo è stato fatto da Dio Sommo Sacerdote in eterno: “L’Eterno l’ha giurato e non si pentirà: Tu sei sacerdote in eterno, secondo l’ordine di Melchisedec”.[8] D’altronde, una delle cose che rende superiore il Nuovo Patto al precedente è la sua durata, difatti mentre il primo patto doveva sparire il secondo deve durare in eterno. Paolo dice ai Corinzi per esempio che “se ciò che aveva da sparire fu circondato di gloria, molto più ha da esser glorioso ciò che ha da durare”.[9] La stessa cosa va detta anche a riguardo del mediatore del Nuovo Patto; egli è superiore ai mediatori dell’Antico Patto, cioè ai sommi sacerdoti, perché il suo sacerdozio è eterno. Quelli per la morte erano impediti di durare, mentre il Sommo sacerdote del Nuovo Patto, essendo risorto, non può più morire, per cui può intercedere per sempre a favore di coloro che si accostano a Dio per mezzo di lui. A lui sia la gloria e la lode in eterno. Amen.[10]

 


[1] La Torre di Guardia, 1 ottobre 1979, pag. 31

[2] La Torre di Guardia, 1 giugno 1980, pag. 27

[3] Ibid., pag. 26-27

[4] Cfr. 1 Tim. 2:5

[5] Rom. 8:34

[6] Ebr. 13:20-21

[7] Is. 55:3

[8] Sal. 110:4

[9] 2 Cor. 3:11

[10] Si tenga presente che per i Testimoni di Geova mentre il Nuovo Patto un giorno cesserà, il ‘patto per un regno’ di cui abbiamo detto prima viene asserito essere un altro patto che Gesù fece con i suoi apostoli durerà per sempre: ‘Il patto fra Gesù Cristo e questi re associati rimane in vigore per sempre’ (Perspicacia nello studio delle Scritture, vol. II, pag. 508). E’ superfluo dire che questa è un’altra stranezza della teologia della Torre di Guardia. La Scrittura insegna che Dio ha fatto un solo patto tramite Gesù Cristo ed esso si chiama Nuovo Patto ed è eterno; e in questo patto c’è la promessa del Regno per tutti coloro che credono nel Figliuolo di Dio, senza distinzione alcuna.