I matrimoni celestiali vanno contro l’insegnamento della Scrittura

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Come abbiamo visto per i Mormoni ottenere la vita eterna significa diventare come Dio, e per ottenerla occorre osservare tutta quanta la legge perché essa, cioè la vita eterna, viene data come ricompensa a chi ha osservato tutti i comandamenti del Signore, tra cui c’è quello importantissimo di sposarsi per l’eternità in uno dei loro templi.

Cominciamo col dire che questa definizione di vita eterna è falsa perché ricevere la vita eterna non significa diventare come Dio. In base a quello che insegna la Scrittura ottenere la vita eterna significa essere messi in grado dopo morti di vivere con il Signore in cielo, quindi con l’anima senza il corpo. Quando poi giungerà la risurrezione chi è in cielo con la sua anima tornerà in possesso del suo corpo reso glorioso, incorruttibile, e immortale. Occorre dunque precisare che chi ha la vita eterna è mortale e non possiede ancora l’immortalità perché l’immortalità è qualche cosa che gli sarà donata alla risurrezione quando egli tornerà a vivere in un corpo reso da Dio immortale. Resta il fatto però che egli possiede una anima immortale all’interno del suo corpo che quando si dipartirà andrà in cielo con il Signore. Nel caso poi di quei credenti che non gusteranno la morte perché alla venuta del Signore saranno mutati in un batter d’occhio, essi, avendo la vita eterna, otterranno un corpo immortale e con quello andranno ad incontrare il Signore nell’aria e con esso vivranno con Lui per l’eternità. Alla venuta del Signore anche loro otterranno l’immortalità. Ma come si ottiene la vita eterna? Mediante la fede in Cristo. Ecco alcune Scritture che lo attestano. “Chi crede nel Figliuolo ha vita eterna…”,[1] e: “Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo Unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna”,[2] ed ancora: “Poiché questa è la volontà del Padre mio: che chiunque contempla il Figliuolo e crede in lui, abbia vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno”.[3] Stando dunque così le cose, la vita eterna si ottiene gratuitamente da Dio e non è qualcosa che la si può meritare. E difatti è scritto che “il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore”.[4] Errano dunque i Mormoni anche quando dicono che la vita eterna si ottiene osservando tutti i comandamenti del Signore. Potremmo fermarci qui nella nostra confutazione del come si ottiene la vita eterna, ma non lo facciamo perché vogliamo dire alcune cose sulla dottrina mormone del matri­monio per l’eternità. Questa dottrina è falsa perché si oppone alle sane parole di Gesù Cristo secondo le quali “alla risurre­zione né si prende né si dà moglie; ma i risorti son come angeli ne’ cieli”.[5] Vi ricordo che Gesù rivolse queste parole ai Sadducei che non credevano alla risurrezione e che gli avevano domandato: “Maestro, Mosè ha detto: Se uno muore senza figliuoli, il fratel suo sposi la moglie di lui e susciti progenie al suo fratello. Or v’erano fra di noi sette fratelli; e il primo, ammogliatosi, morì; e, non avendo prole, lasciò sua moglie al suo fratello. Lo stesso fece pure il secondo, poi il terzo, fino al settimo. Infine, dopo tutti, morì anche la donna. Alla risurrezione, dunque, di quale dei sette sarà ella moglie? Poiché tutti l’hanno avuta”.[6] Dunque in base alle parole di Gesù ogni matrimonio si dissolve con la morte. E che sia così lo dimostra anche Paolo quando dice che “la donna maritata è per la legge legata al marito mentre egli vive; ma se il marito muore, ella è sciolta dalla legge che la lega al marito … in guisa che non è adultera se divien moglie d’un altro uomo”.[7] Notate infatti che Paolo dice che la donna se le muore il marito è sciolta dal vincolo matrimoniale per cui può liberamente passare a nuove nozze. Ciò significa che la morte mette fine al matrimonio contratto sulla terra e mette in grado chi rimane vivo di sposarsi di nuovo senza rendersi colpevole di adulterio. Una cosa del genere non potrebbe succedere se il vincolo matrimoniale continuasse a sussistere anche dopo che uno dei due muore. Come potete quindi vedere da voi stessi questa dei matrimoni celestiali è l’ennesima impostura propagata dai seguaci di Smith. C’è un solo matrimonio che durerà per l’eternità ed è quello che un giorno sarà festeggiato in cielo tra l’Agnello di Dio e la sua sposa cioè la Chiesa.

Proseguiamo nella nostra confutazione di questi matrimoni celestiali. Se sposarsi per l’eternità è indispensabile per ottenere la massima gloria nel regno celeste il matrimonio dovrebbe essere raccomandato a tutti sia da Cristo che dagli apostoli. Troviamo questo obbligo di sposarsi nelle loro parole? Affatto perché troviamo scritto che un cristiano non è obbligato a sposarsi. Gesù per esempio ha detto che “non tutti son capaci di praticare questa parola,[8] ma quelli soltanto ai quali è dato”[9] e che “vi son degli eunuchi, i quali si son fatti eunuchi da sé a cagion del regno de’ cieli”,[10] non condannando affatto chi si fa eunuco per il regno dei cieli. Ora, noi diciamo: se Gesù che discese dal cielo e riferì le parole del Padre suo avesse saputo che per entrare nel regno di Dio (al massimo livello secondo i Mormoni) i matrimoni celestiali erano indispensabili avrebbe mai parlato in questa maniera? No. Perché parlando in questa maniera avrebbe posto un ostacolo ai suoi discepoli per conseguire la massima gloria nel regno celestiale! Ma allora perché parlò così? Semplice, perché lui non riteneva che un suo discepolo si doveva sposare per forza (e meno che meno che si dovesse sposare per l’eternità) per ottenere il massimo di gloria nel suo Regno! Veniamo all’apostolo Paolo: ai Corinzi l’apostolo dice: “Io vorrei che tutti gli uomini fossero come son io; ma ciascuno ha il suo proprio dono da Dio; l’uno in un modo, l’altro in un altro”,[11] ed ancora: “Sei tu sciolto da moglie? Non cercar moglie”,[12] ed a riguardo di chi dà o meno la propria figlia a marito dice: “Chi dà la sua figliuola a marito fa bene, e chi non la dà a marito fa meglio”.[13] Ora, noi diciamo, se Paolo ha scritto per l’utile nostro – come lui stesso dice – e per ottenere ‘il massimo di gloria’ nel regno di Dio fosse stato necessario sposarsi per forza (e per l’eternità pure) avrebbe parlato in quella maniera? No, perché in questa maniera egli avrebbe scritto non per l’utile nostro ma per tenderci un laccio. Quindi il fatto che anche lui non ha detto di sposarsi per l’eternità sta ad indicare che questo matrimonio per l’eternità è l’ennesima impostura mormone.

Per concludere vogliamo dire anche che se fosse così come dicono i Mormoni non si capisce come possano i centoquarantaquattromila uomini che sulla terra non si sono sposati, perché rimasti vergini, seguire l’Agnello dovunque egli vada ed essergli delle primizie a lui e a Dio secondo che è scritto: “Essi son quelli che seguono l’Agnel­lo dovunque vada. Essi sono stati riscattati di fra gli uomini per esser primizie a Dio ed all’Agnello”![14] Infatti, ammettendo e non concedendo che esista il regno celestiale così come lo descrivono i Mormoni e il matrimonio celestiale è indispensabile per raggiungere la massima gloria nel regno celestiale, come faranno tutti questi uomini che non hanno conosciuto donna a seguire Cristo dovunque vada e quindi al massimo livello di gloria nel regno celestiale? Come potete vedere la dottrina dei matrimoni celestiali non ha nessun fondamento nella Scrittura.

 


[1] Giov. 3:36

[2] Giov. 3:16

[3] Giov. 6:40

[4] Rom. 6:23

[5] Matt. 22:30

[6] Matt. 22:24-28

[7] Rom. 7:2,3

[8] Quella di non prendere moglie.

[9] Matt. 19:11

[10] Matt. 19:12

[11] 1 Cor. 7:7

[12] 1 Cor. 7:27. I Mormoni però sfacciatamente contrastano la verità perché ritengono che la Parola di Dio non difenda il celibato (come dono di Dio naturalmente): ‘I Santi degli Ultimi giorni rigettano i tentativi fatti per interpretare che la Bibbia difenda il celibato’ (Encyclopedia of Mormonism, vol. I, pag. 260). Il motivo è evidente; perché per loro non si può ottenere la vita eterna (o esaltazione) rinunciando al matrimonio e vivendo da celibi. Ecco perché i Mormoni affermano che l’apostolo Paolo era sposato. Bruce McConkie afferma: ‘Paolo stesso era sposato. Questo è fuori discussione. Egli aveva la sicura promessa della vita eterna…’ (Bruce McConkie, op. cit., 1993, pag. 119). E non solo Paolo, ma – come abbiamo già visto – persino Gesù Cristo! Questa avversione mormone al celibato (come dono di Dio) spiega il perché Joseph Smith nella sua ‘traduzione’ manomise il primo versetto del capitolo 7 mettendo: ‘Ora per quel che concerne le cose delle quali voi m’avete scritto dicendo: ‘E’ bene per l’uomo di non toccar donna’. Per far credere che erano stati i Corinzi a dire a Paolo che era bene per l’uomo non toccare donna anziché Paolo ai Corinzi.

[13] 1 Cor. 7:38

[14] Ap. 14:4