La salvezza

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La dottrina mormone

I Mormoni insegnano che ‘Cristo diede la Sua vita volentieri e volontariamente per la salvezza dell’umanità’.[1] Egli ‘portò il peso dei peccati del mondo intero, non solo di Adamo, ma della sua posterità’.[2] In altre parole essi insegnano che Cristo offrì se stesso quale sacrificio espiatorio per i peccati di tutti. Talmage dice: ‘La dottrina dell’espiazione include la prova della divinità del ministerio terreno di Cristo, e della natura vicaria della Sua morte quale sacrificio preordinato e volontario, progettato ed efficace quale propiziazione per i peccati dell’umanità, diventando così il mezzo tramite cui può essere procurata la salvezza (salvation may be secured)’.[3] La salvezza da che cosa? Per quanto riguarda la salvezza i Mormoni fanno una distinzione fra salvezza generale e salvezza individuale.

La salvezza generale (o salvezza incondizionata).

La salvezza generale è la salvezza dalla morte attraverso la resurrezione. Essa viene chiamata salvezza incondizionata perché viene concessa a tutti senza condizioni.[4] Joseph Smith Fielding ne diede questa spiegazione: ‘Quella significa ristorarci da questo stato mortale allo stato immortale; in altre parole darci la risurrezione. Quella viene a ogni creatura, non solo agli uomini ma anche ai pesci, agli uccelli del cielo e alle bestie della campagna (…) Esse tutte ebbero una esistenza spirituale prima che fossero posti sulla terra; quindi essi devono essere redenti’.[5] Orson Pratt parlando di questa salvez­za ha detto: ‘Noi crediamo che tramite le sofferenze, la morte e l’espiazione di Gesù Cristo, tutti gli uomini senza una eccezione, devono essere completamente e appieno salvati, sia il corpo che lo spirito, dall’infinito bando (endless banishment) e dalla maledizione ai quali vennero consegnati dalla trasgressione di Adamo; e che questa salvezza e redenzione universale di tutti gli uomini dall’infinita punizione del peccato originale, è effettuata senza nessun tipo di condizione dalla loro parte; il che significa che non è loro richiesto di credere o di pentirsi, o di essere battezzati o di fare qualcosa d’altro, al fine di essere salvati da quella punizione (…) L’uomo più giusto che sia mai vissuto sulla terra, e la persona spregevole più malvagia della famiglia umana, furono ambedue posti sotto la stessa maledizione senza nessuna trasgressione o causa da parte loro, ed ambedue saranno similmente redenti da quella maledizione, senza nessuna causa o condizioni dalla loro parte’.[6]

La salvezza individuale (o salvezza condizionata).

Ma oltre alla salvezza generale, c’è anche la salvezza individua­le che consiste nell’essere salvati dal peccato e dall’inferno e fatti entrare nel regno celeste al massimo grado[7] (alla fine del millennio però e non subito dopo morti e questo perché coloro che se la sono guadagnata quando muoiono vanno in paradiso che per i Mormoni non è il regno celeste). E’ chiamata condizionata perché gli uomini la ricevono a certe condizioni; vediamo quindi come per i Mormoni si ottiene la salvezza indivi­duale. Nel loro terzo articolo di fede essi affermano: ‘Noi crediamo che attraverso l’espiazione di Cristo, tutta l’umanità può essere salvata obbedendo alle leggi e alle ordinanze del Vangelo’.[8] Che cosa intendono per ‘leggi ed ordinanze del Vangelo’? Lo spiegano nel loro quarto articolo in questi termini: ‘Noi crediamo che i primi principi e le prime ordinanze del Vangelo sono: primo, Fede nel Signore Gesù Cristo, secondo, Ravvedimento;[9] terzo, Battesimo per immersione per la remissione dei peccati; quarto, L’imposi­zione delle mani per il dono dello Spirito Santo’.[10] Inoltre, occorre ricevere la dotazione del tempio,[11] e sposarsi per l’eternità in uno dei templi mormoni (questo tipo di matrimonio lo vedremo più avanti). Oltre a ciò, per essere salvati al massimo di gloria secondo i Mormoni, occorre praticare diversi precetti. Tra questi precetti c’è anche quello di non bere vino (e difatti la cena del Signore la celebrano con l’acqua),[12] né caffè e neppure tè,[13] e quello del pagamento della decima.[14] Ci sono inoltre tutti quei precetti che ordinano di essere onesti e di praticare la carità verso il proprio prossimo. E, come vedremo dopo, tra le cose da praticare per i Mormoni ci sono anche le ordinanze a pro dei morti. [15] I Mormoni quindi vanno annoverati anche loro tra coloro che pensano di esser salvati per le loro opere buone. Non vi dimenticate mai quando li sentite parlare di salvezza che nel Libro di Mormon la salvezza non viene detto essere gratuita cioè per grazia infatti vi si trova scritto che ‘è per grazia che siamo salvati, dopo avere fatto noi stessi tutto il possibile’.[16] Per farvi ora comprendere come i Mormoni, benché parlino di fede in Gesù Cristo non credono che l’uomo viene salvato soltanto median­te la fede nel nostro Signore Gesù Cristo, citerò queste affer­mazioni di due loro autorevoli esponenti; uno fu presidente e l’altro apostolo.

Brigham Young disse: ‘Alcune delle nostre vecchie tradizioni ci insegnano che un uomo colpevole di azioni atroci e delittuose può pentirsi ed essere salvato sul patibolo, ed alla sua esecu­zione potranno accompagnarsi le parole: Sia benedetto Dio, egli se n’é andato in cielo per essere coronato nella gloria per i meriti di Cristo il Signore! Questa è una sciocchezza. Una persona come quella non vedrà mai il cielo’.[17] Bruce R. McConkie ha affermato: ‘La salvezza condizionata o individuale, quella che viene per grazia associata con l’obbedienza all’evangelo, consiste nel ricevere una eredità nel regno celestiale di Dio. Questo tipo di salvezza segue la fede, il pentimento, il battesimo, e la ricezione dello Spirito Santo, e la giustizia continuata fino alla fine della propria prova mortale (…) La salvezza nel regno celestiale di Dio, comunque, non è salvezza per grazia solamente. Piuttosto, è la salvezza per grazia associata con l’obbedienza alle leggi e alle ordinanze del vangelo’.[18]

Dunque per riassumere, secondo i Mormoni per essere salvati occorre oltre che pentirsi e credere, farsi battezzare in acqua, ricevere il battesimo con lo Spirito Santo, la dotazione, sposarsi per l’eternità e perseverare nella giustizia fino alla fine. Essi affermano che ‘la redenzione dai peccati personali può essere ottenuta solo attraverso l’obbedienza ai requisiti del Vangelo ed una vita di opere buone. La trasgressione di Adamo essendo infinita nelle sue conseguenze, quelle conseguenze non possono essere allontanate eccetto che attraverso una espiazione infinita’.[19]

Per essere salvati occorre credere in Joseph Smith.

Gli uomini secondo la teologia mormone non possono essere salvati se rifiu­tano di credere in Joseph Smith. Per confermare ciò ecco le seguenti affermazioni fatte da Brigham Young e da Joseph Fielding Smith, che furono ambedue presidenti della chiesa mormone: ‘Nessun uomo o donna in questa dispensazione entrerà mai nel regno celestiale di Dio senza il consenso di Joseph Smith (….) Ogni uomo e ogni donna devono avere il certificato di Joseph Smith, junior, come un passaporto per la loro entrata nelle dimore dove sono Dio e Cristo (…) Io non posso andare là senza il suo consenso…’,[20] ‘Nessuna salvezza senza accettare Joseph Smith. Se Joseph Smith fu veramente un profeta, e se lui disse la verità (…) allora questa conoscenza è della più vitale importanza per il mondo intero. Nessun uomo può rigettare quella testimonianza senza incorrere nelle più terribili conseguenze, perché egli non può entrare nel Regno di Dio’.[21] Ma perché viene data questa così grande importanza alla testimonianza di Joseph Smith? Perché lui è lo strumento scelto da Dio per ‘restaurare’ il Vangelo sulla terra per l’ultima volta. Sì, anche Gesù Cristo fu scelto da Dio per ‘restaurare’ il Vangelo sulla terra, ma purtroppo il Vangelo da lui ‘restaurato’ ebbe vita breve per cui fu tramandato ai posteri ‘mutilato’. Ci voleva quindi che Dio scegliesse qualcun altro per ‘restaurare’ il Vangelo in questi ultimi giorni. E siccome che i Mormoni ci assicurano che il ‘Vangelo’ restaurato da Joseph Smith non farà la fine del Vangelo predicato da Cristo Gesù è evidente che rigettarlo significa andare incontro a terribile conseguenze! Si spiega così il perché i Mormoni parlano più di Joseph Smith che di Cristo, del suo Vangelo anziché di quello di Cristo; della sua vita anziché della vita di Cristo. E’ lui in effetti che essi predicano, non Cristo e la sua parola di salvezza.[22]

Il battesimo in acqua è indispensabile per la salvezza sia dei vivi che dei morti.

Nel quarto articolo di fede mormone il battesimo è seguito dalle parole ‘per la remissione dei peccati’. Talmage commentandolo dice: ‘Il battesimo è necessario per la salvez­za; perché visto che la remissione dei peccati costituisce uno speciale scopo del battesimo, e visto che nessuna anima può essere salvata nel regno di Dio con peccati imperdonati, è chiaro che il battesimo è essenziale per la salvezza’.[23] Come potete vedere questa così grande enfasi che i Mormoni pongono sul battesimo attribuendogli il potere di rimettere i peccati assomiglia a quella che i Cattolici pongo­no sul loro battesimo. A differenza di questi però i Mormoni rifiutano il battesimo degli infanti (battezzano però i bambini quando raggiungono gli otto anni)[24] e la maniera in cui i Cattolici amministrano il battesimo cioè l’infusione.[25] Essi amministrano questo battesimo anche nei fiumi. E’ da tenere presente inoltre che per i Mormoni l’istituzione del battesimo per immersione risale niente di meno che ad Adamo, infatti fu Adamo (dopo avere peccato) il primo a ricevere il battesimo. Quando Dio si manifestò ad Adamo dopo la sua espulsione dal Giardino d’Eden gli disse: ‘Se tu ti volgerai a me, ed ascolti la mia voce, e crederai, e ti pentirai di tutte le tue trasgressioni, e ti farai battezzare in acqua, nel nome del mio Unigenito Figlio, che è pieno di grazia e verità, che è Gesù Cristo, l’unico nome che sarà dato sotto il cielo per mezzo del quale la salvezza verrà ai figli degli uomini, tu riceverai il dono dello Spirito Santo, domandando tutte le cose nel suo nome, e qualsiasi cosa domanderai ti sarà data… E avvenne che quando il Signore ebbe parlato con Adamo nostro padre, che Adamo gridò al Signore, e fu afferrato dallo Spirito del Signore, e fu portato dentro l’acqua, e fu posto sotto l’acqua e fu portato fuori dall’acqua. E così egli fu battezzato, e lo Spirito di Dio discese su di lui, e così nacque dallo Spirito, e diventò vivifi­cato nell’uomo interiore’![26]

Ma i Mormoni ritengono che il battesimo salva anche i defunti e non solo i viventi, e difatti Talmage afferma: ‘E come il batte­simo è essenziale per la salvezza dei viventi, è nella stessa maniera indispensabile per i morti’.[27] Quindi secondo la teologia mormone, i peccatori morti nei loro peccati possono ottenere anche loro la salvezza (cioè l’entrata nel regno celeste) mediante il battesimo fatto dai vivi per loro (seguito dall’imposizione delle mani per lo Spirito Santo fatta per procura), a condizione naturalmente che essi nella prigione dove si trovano accettino il Vangelo che gli viene predicato dai missionari Mormoni. Va detto però che solo il battesimo a pro dei morti (con l’imposizione delle mani per lo Spirito Santo) non basta per fargli conseguire il massimo grado di gloria nel regno celestiale, ossia l’esaltazione, prevista dalla escatologia mormone, perché per fargliela conseguire i vivi devono ricevere pure la dotazione del tempio e sposarsi per il tempo e l’eternità a pro di essi, a condizione sempre naturalmente che i trapassati accettino nell’altro mondo anche queste ordinanze.[28] In altre parole mediante il battesimo in acqua (e l’imposizione delle mani che lo segue) soltanto si fa entrare il defunto nel regno celestiale senza fargli conseguire l’esaltazione; aggiungendovi la dotazione e il matrimonio per l’eternità gli si fa conseguire l’esaltazione (il massimo livello di gloria nel regno celestiale).[29] E per sostenere questa dottrina dell’efficacia del battesimo dei vivi per i morti i Mormoni prendono le seguenti parole di Paolo ai Corinzi: “Altrimenti, che faranno quelli che son battezzati per i morti? Se i morti non risuscita­no affatto, perché dunque son essi battezzati per loro?”.[30] Questa è la ragione per cui i Mormoni compiono delle intense ricerche genealogiche (e per fare questo spendono ogni anno ingenti somme di dena­ro), al fine di trovare più loro antenati possibili[31] e salvarli mediante il loro battesimo a pro dei morti. Per farvi capire come i Mormoni credono nell’efficacia del battesimo per i morti citiamo una dichiarazione di uno dei loro passati presidenti, Wilford Woodruff. Costui disse: ‘..Due settimane prima di lasciare St. George, gli spiriti dei morti si radunarono attorno a me, volendo sapere perché noi non li salvavamo (…) Questi erano i firmatari della Dichiarazione d’Indipendenza (…) Io andai immedia­tamente dentro la fonte battesimale e chiamai il mio fratello McCallister affinché mi battezzasse per i firmatari della Di­chiarazione d’Indipendenza, e cinquanta altri uomini eminenti, per un totale di cento in tutto, inclusi John Wesley, Colombo, ed altri; poi battezzai lui per ogni Presidente degli Stati Uniti, eccetto tre…’.[32] Il farsi battezzare per i morti è di suprema importanza per i Mormoni, perché essi dicono: ‘Il Profeta Joseph Smith dichiarò: La più grande responsabilità nel mondo che Dio ha posato su di noi è inseguire (to seek after) i nostri morti’.[33] Questo battesimo è da loro amministrato nei loro templi (dove possono avere accesso solo i Mormoni) in vasche battesimali poste sopra dodici buoi scolpiti.[34] A sostegno di questa loro caratteristica vengono prese le parole del primo Libro dei Re dove è detto che il mare di getto fatto costruire da Salomone nel tempio “posava su dodici buoi, dei quali tre guardavano a settentrione, tre a occidente, tre a mezzogiorno, e tre ad oriente; il mare stava su di essi, e le parti posteriori de’ buoi erano vòlte verso il di dentro”.[35] Nel battesimo per i morti le donne vengono battezzate per le donne, e gli uomini per gli uomini. Certo, i Mormoni si rendono conto che malgrado le loro ricer­che e la loro buona volontà non riusciranno a trovare sulla terra tutti i nomi dei morti per i quali farsi battezzare, ma gli è stato detto (e ci credono) che durante il millennio il Signore fornirà loro finalmente tutti i nomi. Il millennio dunque per loro sarà caratterizzato da una intensa opera battesimale a pro dei morti. Si legge in Principi Evangelici: ‘Poiché vi è troppo lavoro da compiere prima dell’inizio del Millennio, sarà necessario svolgerlo anche durante questi mille anni. Esseri risorti ci aiuteranno a correggere gli errori che abbiamo compiuto nelle ricerche riguardanti i nostri antenati defunti; ci aiuteranno, inoltre, a trovare le informazioni di cui abbiamo bisogno per completare i nostri documenti’.[36]

I matrimoni celestiali.

Alla salvezza così coma la intende la teologia mormone è stretta­mente legata la dottrina dei matrimoni celestiali. Per capire il perché di questo nesso occorre tenere presente che per i Mormoni ci sono diversi gradi di salvezza. Il più alto è chiamato talune volte vita eterna e qualche volta esalta­zione. Raggiungere la vita eterna significa partecipare alla stessa vita che possiede il Padre, ricevere l’esaltazione signi­fica diventare come Dio. ‘La vita eterna è l’esaltazione al tipo e alla qualità di vita che Dio vive’.[37] Ma per ottenere questo alto grado di salvezza uno deve ubbidire tutti i comandamenti di Dio: ‘Molto volentieri il Signore darebbe la vita eterna a ognuno, ma dato che quella benedizione può venire solo per mezzo del merito – attraverso il fedele adempimento del dovere – solo coloro che sono degni la riceveranno (….) Per essere esaltati uno deve osservare tutta la legge (…) Per ricevere l’esal­tazione del giusto, in altre parole la vita eterna, i comandamen­ti del Signore devono essere osservati in tutte le cose’.[38] E tra questi comandamenti necessari da osservare per ottenere il massimo grado di esaltazione c’è quello di spo­sarsi nel tempio mormone difatti Milton R. Hunter ha detto: ‘Il matrimonio non è solo una giusta istituzione, ma l’obbedienza a questa legge è assolutamente necessaria per ottenere la più alta esaltazione nel Regno di Dio’.[39] Ma in che cosa consiste questo alto grado di esaltazione che si consegue con questo tipo di matrimonio? Quelli che si sposano nel tempio mormone, ossia quelli che contraggono un matrimonio per l’eternità o celeste, come abbiamo detto prima, diventeranno Dèi ed inoltre rimarranno sposati per l’eternità e avranno pure il privilegio di generare dei figli spirito per l’eternità. E per tutti coloro che invece non si sono sposati nel tempio mormone? Il loro matrimonio si dissolverà con la morte, e nella vita futura vivranno come angeli, da soli. Citiamo a tale proposito le parole di Joseph Smith: ‘Se dunque un uomo sposa una donna in questo mondo e non la sposa mediante me o la mia parola, e che faccia alleanza con lei per tutto il tempo che egli è nel mondo e che ella si leghi a lui, la loro alleanza e il loro matrimonio non avranno alcuna validità quando saranno morti e quando saranno fuori del mondo; perciò non saranno legati da alcuna legge quando saranno fuori del mondo. Pertanto quando essi sono fuori del mondo essi non possono più sposarsi né sono più dati in matrimonio; ma sono nominati angeli nei cieli; quali angeli sono servitori destinati a servire coloro che sono degni di un ben più grande e più importante peso di gloria eterna (…) Ed inoltre, in verità Io ti dico, se un uomo sposa una donna mediante la mia parola, che è la mia legge, e secondo la nuova ed eterna alleanza, ed è suggellata su di loro dallo Spirito Santo di promessa (…) sarà loro fatto in ogni cosa tutto ciò che il mio servitore ha promesso loro, nel tempo e attraverso tutta l’eternità; e ciò sarà in pieno vigore quando sono fuori del mondo; ed essi passeranno gli angeli e gli dèi che sono preposti là, alla loro esaltazione e gloria in ogni cosa, come è stato suggellato sulle loro teste, gloria che sarà una pienezza ed una continuazione dei loro posteri in eterno. Allora essi saranno dèi, perché non hanno più fine; pertanto essi saranno d’eternità in eternità, perché continueranno; saranno allora al di sopra di tutto, perché tutte le cose saranno loro assoggettate. Allora saranno dèi, perché hanno ogni potere e gli angeli sono sottomessi a loro. In verità, in verità Io ti dico, a meno che tu obbedisca alla mia legge tu non potrai giungere a questa gloria’.[40] Alla luce di tutto ciò non sorprende più di tanto la seguente affermazione di Bruce McConkie: ‘Le cose più importanti che un qual­siasi membro della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi giorni fa (ever does) in questo mondo sono: 1. Sposarsi la giusta persona mediante la giusta autorità nel posto esatto; e 2. Osservare il patto fatto in connessione con questo santo e perfetto ordine del matrimonio…’.[41] Alla fin fine quindi per un Mormone sposarsi in un tempio mormone è più impor­tante di credere in Cristo.[42]

Per ottenere il perdono di certi peccati è necessario versare il proprio sangue.

C’è una dottrina che i Mormoni hanno insegnato e insegnano che limita il potere purificatore del sangue di Cristo: è chiamata in inglese ‘The Blood Atonement’ (L’Espiazione del Sangue). Che cosa dice essa? Dice che per alcuni peccati il sangue di Cristo non è sufficiente affinché essi siano rimessi, per cui è necessario che colui che commette questi peccati paghi con la sua vita ossia versi il suo sangue per compiere l’espiazione di essi. Vediamo alcune dichiarazioni a tale proposito.

Brigham Young ebbe ad affermare: ‘Ci sono dei peccati che gli uomini commettono per i quali essi non possono ricevere il perdono in questo mondo, o in quello a venire (…) E’ vero che il sangue del Figlio di Dio fu sparso per i peccati attraverso la caduta e quelli commessi dagli uomini, ciò nondimeno gli uomini possono commettere dei peccati che esso non può rimettere. Come era ai giorni antichi, così è ai giorni nostri (…) Ci sono dei peccati che non possono esseri espiati mediante un offerta sopra un altare, come nei giorni antichi, e ci sono peccati che il sangue di un agnello, di un vitello, o di colombe, non può rimettere, ma essi devono essere espiati dal sangue dell’uomo’;[43] ‘Io potrei riferirvi molti casi in cui degli uomini sono stati giustamente uccisi per espiare i loro peccati’.[44] Bruce McConkie nel suo Mormon Doctrine del 1958 ha scritto: ‘..sotto certe circostanze ci sono alcuni peccati seri per i quali la purificazione di Cristo non opera, e la legge di Dio è che gli uomini devono aver il loro sangue versato per espiare i loro peccati..’.[45] Joseph Fielding Smith ha scritto: ‘Joseph Smith insegnò che c’erano certi peccati così gravi che l’uomo può commettere, che essi porranno i trasgressori oltre il potere dell’espiazione di Cristo. Se queste offese vengono commesse, allora il sangue di Cristo non li purificherà dai loro peccati persino se essi si pentono. Quindi la loro unica speranza è di avere il loro sangue versato per espiare, per quanto possibile, al loro posto…’.[46] Nel passato questa dottrina fu praticata in seno ai Mormoni infatti ci sono testimonianze che attestano che taluni per espiare i loro peccati furono sgozzati. John D. Lee nel suo libro Confessions of John D. Lee del 1880 afferma che ‘il più mortale peccato in mezzo alla gente era l’adulterio, e molti uomini furono uccisi nello Utah per quel crimine’.[47] Nonostante però le appena citate dichiarazioni di autorevoli Mormoni a favore del blood atonement, e la testimonianza di Lee che fu un vescovo mormone secondo cui questa dottrina fu realmente praticata in seno alla chiesa mormone del suo tempo, oggi i Mormoni dicono che essa nel passato non fu mai praticata nel loro mezzo. Rimane il fatto però che questa dottrina non è stata ancora rinnegata dalla chiesa mormone, e difatti nella Encyclopedia of Mormonism alla voce ‘Blood Atonement’ si legge: ‘Comunque, se una persona in seguito commette un grave peccato come lo spargimento di sangue innocente, il sacrificio del Salvatore da solo non assolverà la persona dalle conseguenze del peccato. Solo sottomettendosi volontariamente a qualsiasi punizione il Signore richiederà quella persona può beneficiare dell’espiazione di Cristo’.[48] Quale sia però questa punizione non viene detto, ma è facile capirlo, tenendo presente le dichiarazioni che abbiamo visto in precedenza. Quantunque molti Mormoni continuano a credere nel blood atonement come dottrina, essa non viene praticata nel loro mezzo. Ci sono alcuni gruppi mormoni scismatici, che praticano la poligamia, che difendono strenuamente la dottrina del blood atonement.

 


[1] James Talmage, op. cit., pag. 79

[2] Ibid., pag. 76

[3] Ibid., pag. 74

[4] Bruce McConkie la chiama la salvezza che ‘viene per grazia soltanto senza l’obbedienza alla legge evangelica’ (Bruce McConkie, op. cit., 1993, pag. 669). Dunque quando sentite dire ai Mormoni che essi credono che gli uomini vengono salvati per grazia soltanto ricordatevi che essi per salvezza data per grazia soltanto intendono la risurrezione dai morti concessa a tutti.

[5] Doctrines of Salvation, vol. II, 10-11; citato da Hoekema in op. cit., pag. 58

[6] Citato da James Talmage in op. cit., pag. 477-478. Per quanto riguarda le suddette parole di Orson Pratt vorremmo fare notare la palese contraddizione esistente nella teologia mormone a riguardo del peccato; perché da un lato, come abbiamo visto, essi negano che gli uomini siano stati costituiti peccatori per il peccato di Adamo, mentre dall’altro dicono che tutti gli uomini saranno redenti dalla maledizione piombata su loro a motivo della tras­gressione di Adamo!

[7] Bruce McConkie afferma: ‘La salvezza nel suo vero e pieno significato è sinonimo di esaltazione o vita eterna e consiste nel guadagnare una eredità nel più alto dei tre cieli all’interno del regno celestiale’ (Bruce McConkie, op. cit., 1993, pag. 670). E dato che questa salvezza non si può guadagnare senza la chiesa mormone perché, come vedremo più avanti, solo essa ritiene di avere il vero sacerdozio e tutte quelle dottrine e ordinanze, e l’autorità divina che mettono in grado l’uomo di ottenere la salvezza (perché loro soli possiedono il Vangelo ‘restaurato’), ‘non c’è salvezza fuori dalla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi giorni’ (Ibid., pag. 670).

[8] James Talmage, op. cit., pag. 1

[9] Alcuni dei peccati di cui uno si ravvede devono essere confessati alle autorità ecclesiastiche (come i vescovi) dei Mormoni. Tra questi peccati ci sono l’adulterio, la fornicazione, il furto, la frode, il falso giuramento. Si noti la somiglianza con la confessione presente nel cattolicesimo romano.

[10] Ibid., pag. 1. Si tenga presente però che quantunque i Mormoni dicano che il battesimo viene ministrato per la remissione dei peccati, questa la si ottiene con l’imposizione delle mani per lo Spirito Santo (che loro chiamano anche Confermazione), perché per loro è solo quando si riceve il battesimo con lo Spirito Santo che si ottiene la remissione dei peccati. ‘Mentre il battesimo in acqua simboleggia la purificazione e la risurrezione dalla morte alla nuova vita, la vera purificazione o remissione dei peccati (the actual cleansing or remission of sins) viene per mezzo dell’obbedienza e come un dono da Dio ‘con il fuoco e con lo Spirito Santo’, per mezzo del quale l’individuo è nato da Dio, essendo diventato una nuova creatura’ (Encyclopedia of Mormonism, vol. II, pag. 557; cfr. Dottrina e Alleanze 19:31).

[11] La dotazione (endowment) ‘è un corso di istruzione, di ordinanze e patti, dato solo nei templi dedicati della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi giorni’ (Encyclopedia of Mormonism, vol. II, pag. 454). Tra gli aspetti della dotazione abbiamo un lavaggio e un unzione cerimoniale, l’indossare le ‘vesti sacre del tempio’, ed un corso di lezioni e rappresentazioni sceniche. La dotazione viene fatta dai Mormoni sia per loro stessi che per i morti.

[12] Facciamo notare che il celebrare la cena del Signore con l’acqua contrasta con quello che Joseph Smith ebbe a dichiarare nella ‘parola di saggezza’ avuta il 27 febbraio 1833: ‘Qualora uno di voi beva del vino o bevande forti, ecco, ciò non è bene, né gradito agli occhi di vostro Padre, salvo quando vi radunate per offrire i vostri sacramenti dinanzi a Lui. Ed ecco, dovrebbe essere vino, sì vino puro dei grappoli d’uva, fatto da voi stessi’ (Dottrina e Alleanze 89:5-6).

[13] Il divieto di bere caffè e tè si fonda sulla ‘parola di saggezza’ di Joseph Smith perché in essa c’è il divieto di bere bevande calde.

[14] Annualmente il fedele mormone deve discutere con il suo vescovo l’ammontare della decima; così in quell’occasione il vescovo mormone si trasforma in una sorta di agente delle imposte che deve appurare se la sua pecora ha dato veramente la decima di tutte le sue entrate.

[15] Vi faccio notare però a riguardo della salvezza individuale alcune cose. Secondo i Mormoni anche i maghi, i fornicatori, gli adulteri, i bugiardi che quando muoiono sono scaraventati all’inferno e soffrono l’ira di Dio fino alla fine del millennio (non accettando l’Evangelo neppure nel mondo degli spiriti), alla fine saranno ‘salvati’ nel cosiddetto regno teleste. Per cui in realtà costoro anche se non ubbidiranno alle ‘leggi ed alle ordinanze del Vangelo’ e non praticheranno la giustizia mentre sono in vita, e non crederanno e non riceveranno (mentre saranno nel mondo degli spiriti) le ordinanze fatte sulla terra in loro favore e non faranno alcuna opera buona saranno ‘salvati’ lo stesso. C’è poi un’altra categoria di peccatori che per i Mormoni saranno ‘salvati’ lo stesso anche se sulla terra non hanno creduto e non hanno ubbidito alle ordinanze del Vangelo e non hanno praticato la giustizia fino alla fine, e sono coloro che muoiono senza conoscere il Vangelo e vanno all’inferno dove però dato che – secondo loro – hanno la possibilità di udire la predicazione del Vangelo, lo accettano in parte, e prima vengono fatti passare in paradiso e poi nel giorno del giudizio saranno salvati nel cosiddetto regno terrestre. Coloro che invece mentre sono all’inferno accettano il Vangelo e, tra le ordinanze fatte per loro, solo il battesimo e l’imposizione delle mani per lo Spirito Santo, passano in paradiso e in quel giorno saranno fatti entrare nel regno celeste ma non al massimo grado. Infine coloro che mentre sono all’inferno accettano il Vangelo e tutte le ordinanze fatte in loro favore, prima passano in paradiso e poi nel giorno del giudizio saranno fatti entrare nel regno celeste alla massima gloria, cioè otterranno l’esaltazione. In realtà quindi questa salvezza condizionata viene offerta anche a coloro che sono andati all’inferno. E’ una salvezza con più gradi perché i Mormoni dicono che tra la gente esistono diversi gradi di fede e di opere. I Mormoni comunque ci tengono a precisare che la salvezza senza l’esaltazione equivale alla dannazione (cfr. Encyclopedia of Mormonism, vol. 1, pag. 353). Ecco perché ho ritenuto che fosse meglio esporre innanzi tutto cosa devono fare gli uomini per ottenere l’esaltazione, la salvezza al massimo grado (che i Mormoni chiamano anche salvezza piena), perché per loro chi non raggiunge l’esaltazione è dannato, anche se nella realtà pure coloro che non la otterranno (esclusi però i figli della perdizione) saranno salvati con qualche grado di gloria (dunque per loro ci saranno dei salvati-dannati). In questa maniera vi verrà più facile capire i diversi livelli di salvezza insegnati dai Mormoni, perché intenderete quali condizioni non hanno soddisfatto coloro (i salvati-dannati) che non otterranno l’esaltazione.

[16] Libro di Mormon, 2 Nefi 25:23

[17] Journal of Discourses, vol. VIII:61; citato da Walter Martin in op. cit., pag. 190

[18] Bruce McConkie, Mormon Doctrine, 1993, pag. 669-670, 671

[19] James Talmage, op. cit., pag. 478-479

[20] Journal of Discourses, vol. VII, pag. 289. Quando morì Brigham Young le sue ultime parole che furono chiaramente capite furono: ‘Joseph, Joseph, Joseph!’ (A Comprehensive History of the Church [Una Comprensiva Storia della Chiesa], vol. V, pag. 509). Quale differenza con quelle che proferì Stefano prima di spirare: “Signor Gesù, ricevi il mio spirito” (Atti 7:59).

[21] Joseph Fielding Smith, Doctrines of Salvation, pag. 189-190

[22] John Taylor, allora del Consiglio dei Dodici, scrisse dopo la morte di Joseph Smith: ‘Joseph Smith, il Profeta e Veggente del Signore, ha fatto per la salvezza degli uomini in questo mondo, eccetto Gesù solo, più di qualsiasi altro uomo che sia vissuto in esso’ (Dottrina e Alleanze 135:3). Noi diciamo invece che Joseph Smith mentre era vivo non fece nulla per la salvezza degli uomini anzi fece molto per mantenerli nelle tenebre, e questo perché era un falso profeta, un impostore che fece parlare la sua lingua dicendo: ‘Così dice l’Eterno’ quando Dio non gli aveva parlato.

[23] James Talmage, op. cit., pag. 128. Tenete presente che a sostegno di questa dottrina i Mormoni citano queste parole attribuite a Gesù scritte nel Libro di Mormon: ‘E chiunque non crede in me e non è battezzato, sarà dannato’ (Libro di Mormon, 3 Nefi, 11:34). Parole che come abbiamo già dimostrato sono false.

[24] Questo lo fanno in base a questa ‘rivelazione’ di Joseph Smith: ‘Ed i loro figli saranno battezzati per la remissione dei loro peccati quando avranno otto anni di età…’ (Dottrina e Alleanze 68:27). Come potete vedere i Mormoni cominciano a considerare gli esseri umani dei peccatori che hanno bisogno di pentirsi e di essere battezzati per la remissione dei loro peccati all’età di otto anni. Joseph Smith affermò: ‘…essi non possono peccare fino a quando non diventano responsabili dinanzi a me, perché a Satana non è concesso il potere di tentare i piccoli fanciulli’ (Dottrina e Alleanze 29:47)!

[25] La ripetizione del battesimo tra i Mormoni è necessaria quando un Mormone dopo essere entrato nella setta tramite il battesimo, si ritira da essa o viene da essa scomunicato, e vuole entrare di nuovo a fare parte di essa (cfr. Talmage, op. cit., pag. 142-143).

[26] Perla di gran prezzo, Mosè 6: 52, 64-65. Questa ennesima impostura mormone fa capire bene (se ce ne fosse ancora bisogno) quale fonte di assurdità fosse Joseph Smith!

[27] James Talmage, op. cit., pag. 149

[28] I Mormoni ci fanno sapere infatti che può succedere che nell’aldilà qualcuno servito non accetti le ordinanze fatte per lui: ‘La legge della Causa (law of Agency) è inviolata in questo mondo e nel mondo a venire. Così, coloro che sono serviti per procura hanno il diritto di accettare o rigettare le ordinanze’ (Encyclopedia of Mormonism, vol. I, pag. 96).

[29] ‘Alcune ordinanze sono indispensabili per entrare nella gloria celestiale (battesimo, dono dello Spirito Santo), e per l’esaltazione (ordinazione al sacerdozio, dotazione del tempio, matrimonio celestiale)’ (Encyclopedia of Mormonism, vol. III, pag. 1032-1033).

[30] 1 Cor. 15:29

[31] Nel 1894, allo scopo di trovare i nomi di più antenati possibili, fu organizzata The Genealogical Society of Utah (La Società Genealogica dello Utah), che nel 1987 cambiò il nome in The Family History Department (Il Dipartimento di Storia della Famiglia). Questo organismo della chiesa mormone possiede The Family History Library (La Biblioteca della Storia della Famiglia), situata in Salt Lake City, che ospita la più grande collezione di registri genealogici. Tra le cose che si possono consultare c’è The International Genealogical Index (L’Indice Genealogico Internazionale), disponibile su compact-disk, che agli inizi del 1990 conteneva più di 147 milioni di nomi di persone decedute dal 1500 a circa il 1875. Questa biblioteca è frequentata da genealogisti di tutto il mondo. I Mormoni ne vanno fierissimi.

[32] Journal of Discourses, vol. XIX, pag. 229

[33] Robert Millet, op. cit., pag. 137. Joseph Smith pronunciò queste parole in occasione del funerale di King Follett e per confermare quanto importante fosse battezzare per i morti subito dopo disse: ‘L’Apostolo dice: ‘Essi senza di noi non possono essere resi perfetti (Ebrei 11:40)’ (Ibid., pag. 137). Il che significa che i morti per essere resi perfetti hanno bisogno di noi, cioè che noi ci facciamo battezzare per loro. Vorrei farvi notare però che il passo agli Ebrei citato da Joseph Smith fu da lui citato volontariamente in maniera errata perché il passo in questione dice così (lo cito assieme al versetto precedente per farvi capire il contesto): “E tutti costoro, pur avendo avuta buona testimonianza per la loro fede, non ottennero quello ch’era stato promesso, perché Iddio aveva in vista per noi qualcosa di meglio, ond’essi non giungessero alla perfezione senza di noi” (Ebr. 11:39-40). Come potete vedere Joseph Smith con la sua astuzia fece dire allo scrittore agli Ebrei una cosa che egli non disse mai e cioè che i morti senza il battesimo dei vivi in loro favore non possono essere resi perfetti.

[34] I primi battesimi per i morti furono fatti nel fiume Mississippi vicino a Nauvoo, ma in seguito ad una ‘rivelazione’ di Joseph Smith furono da un certo punto in avanti ministrati nel tempio (cfr. Dottrina e Alleanze 124:29-35).

[35] 1 Re 7:25

[36] Principi Evangelici, pag. 247

[37] Encyclopedia of Mormonism, vol. II, pag. 677

[38] Joseph Fielding Smith, Doctrines of Salvation, II, 5,6

[39] Milton R. Hunter, The Gospel Through the Ages [Il Vangelo Attraverso le Età], pag. 119; citato da Jerald e Sandra Tanner in op. cit., pag. 520

[40] Dottrina e Alleanze 132: 15-16,19-21

[41] Bruce McConkie, op. cit., pag. 118

[42] Faccio presente che siccome la poligamia oggi è condannata dalla chiesa mormone il matrimonio per l’eternità da farsi per ricevere l’esaltazione può e deve essere contratto solo con una moglie sola. In altre parole oggi la poligamia non è indispensabile per conseguire l’esaltazione: ‘Il matrimonio plurimo non è essenziale per la salvezza o l’esaltazione’ (Bruce McConkie, op. cit., 1958, pag. 523). Questo contrasta apertamente quanto disse il sesto presidente mormone Joseph F. Smith (1838-1918): ‘Alcune persone hanno supposto che la dottrina del matrimonio plurimo era una sorta di superfluo, o di non essenziale alla salvezza dell’umanità. In altre parole, alcuni dei Santi hanno detto, e credono che un uomo con una sola moglie, suggellata a lui dall’autorità del Sacerdozio per il tempo e l’eternità, riceverà un esaltazione tanto grande e gloriosa, se egli è fedele, come potrebbe possibilmente riceverla con più di una moglie. Io qui voglio inoltrare la mia protesta contro questa idea, perché io so che è falsa’ (Journal of Discourses, vol. XX, pag. 28; citato da Jerald and Sandra Tanner in op. cit., pag. 255).

[43] Sermone di Brigham Young, Journal of Discourses, vol. IV, pag. 53-54

[44] Cfr. Journal of Discourses, vol. IV, pag. 219-220; citato dai Tanner in op. cit., pag. 499

[45] Bruce McConkie, Mormon Doctrine, 1958, pag. 87: citato da Jerald and Sandra Tanner in op. cit., pag. 501

[46] Doctrines of Salvation, vol. I, pag. 135: citato da Hoekema in op. cit., pag. 59. Uno di questi peccati che secondo Joseph Smith non poteva essere perdonato era l’omicidio. Egli disse infatti: ‘Ed ora, ecco, Io parlo alla chiesa. Tu non ucciderai; e colui che uccide non avrà il perdono in questo mondo e neppure nel mondo a venire. Ed ancora, Io dico, tu non ucciderai, ma colui che uccide morirà’ (Dottrina e Alleanze 42:18-19).

[47] Citato da Jerald and Sandra Tanner in op. cit., pag. 502. I Tanner, che dimostrano nel loro libro di essere informati molto bene sulla storia del mormonismo, citano all’inizio del loro capitolo dedicato al Blood atonement, la notizia che in un manoscritto scritto nel 1839, Reed Peck disse che Joseph Smith disse di avere avuto una rivelazione nella quale l’apostolo Pietro gli disse che aveva ucciso Giuda: ‘Egli [Joseph Smith] parlò dei dissidenti e ci citò il caso di Giuda, dicendo che Pietro gli aveva detto in una conversazione pochi giorni prima che lui stesso aveva impiccato Giuda per aver tradito Cristo’ (The Reed Peck Manuscript, pag. 13; citato dai Tanner in op. cit., pag. 490). Evidentemente anche questa ‘rivelazione’ costituiva per Joseph Smith una di quelle cose ‘chiare e preziosissime’ (in questo caso confermava che la Chiesa antica aveva l’autorità di mettere a morte i traditori) che la chiesa apostata tolse dalle sacre Scritture! Per noi invece costituisce l’ennesima menzogna di Joseph Smith perché Matteo dice nel Vangelo che Giuda dopo aver riportato i trenta sicli ai capi sacerdoti e agli anziani “s’allontanò e andò ad impiccarsi” (Matt. 27:5), e l’apostolo Pietro affermò che Giuda “acquistò un campo col prezzo della sua iniquità; ed essendosi precipitato, gli si squarciò il ventre, e tutte le sue interiora si sparsero” (Atti 1:18).

[48] Encyclopedia of Mormonism, vol. I, pag. 131