Il paradiso è in cielo e là vanno i credenti quando muoiono

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Alla luce delle sacre Scritture il paradiso è il terzo cielo perché Paolo dopo avere detto ai Corinzi: ‘Conosco un uomo in Cristo, che quattordici anni fa… fu rapito fino al terzo cielo..”,[1] dice: “E so che quel tale… fu rapito in paradiso…”.[2] Che le cose stiano così è confermato anche da queste parole di Gesù all’angelo della Chiesa di Efeso: “A chi vince io darò a mangiare dell’albero della vita, che sta nel paradiso di Dio”;[3] perché l’albero della vita si trova nella Gerusalemme celeste secondo che è scritto: “In mezzo alla piazza della città e d’ambo i lati del fiume stava l’albero della vita…”.[4] Inoltre la suddetta dottrina mormone è errata perché i credenti quando muoiono sono ricevuti subito in cielo, nella presenza di Dio. Ci sono molti passi che lo confermano; citiamone solo alcuni: “Io vidi sotto l’altare le anime di quelli ch’erano stati uccisi per la Parola di Dio e per la testimonianza che aveano resa…..”;[5] “Ma siamo pieni di fiducia e abbiamo molto più caro di partire dal corpo e d’abitare col Signore”.[6] Dove sta l’altare che vide Giovanni e dove sta il Signore? Nel Paradiso di Dio in cielo.

Come abbiamo visto i Mormoni identificano il paradiso con il seno d’Abramo di cui parlò Gesù nella storia del ricco e del Lazzaro; ma essi dimenticano o non sanno che questo luogo di conforto dove andavano i giusti, con la risurrezione di Cristo non esiste più essendo che tutti coloro che vi si trovavano furono da Cristo trasportati in cielo. Ecco perché è scritto: “Salito in alto, egli ha menato in cattività un gran numero di prigioni..”.[7] E si badi bene che ammesso e non concesso che i giusti quando muoiono vadano ancora in questo luogo di conforto chiamato seno d’Abramo, non sarebbe possibile in alcuna maniera ad alcuni di essi di spostarsi nell’Ades per predicarvi il Vangelo perché nella storia raccontata da Gesù quando il ricco chiese ad Abramo di mandare Lazzaro ad intingere la punta del dito nell’acqua per rinfrescargli la lingua perché era tormentato in quella fiamma tra le cose che Abramo gli disse ci sono queste: “E oltre a tutto questo, fra noi e voi, è posta una gran voragine, perché quelli che vorrebbero passar di qui a voi non possano, né di là si passi da noi”.[8] Come potete vedere, ancora prima che Cristo morisse e discendesse nell’Ades non c’era la possibilità che i giusti si spostassero dal seno d’Abramo all’Ades. Per cui è da escludersi pure che Cristo nello spirito abbia organizzato nel seno d’Abramo una compagnia di missionari per mandarli dal seno d’Abramo all’Ades con il compito di ammaestrare gli empi che vi si trovavano.[9]

 


[1] 2 Cor. 12:2

[2] 2 Cor. 12:3-4

[3] Ap. 2:7

[4] Ap. 22:2

[5] Ap. 6:9

[6] 2 Cor. 5:8

[7] Ef. 4:8

[8] Luca 16:26

[9] I Mormoni sapendo dell’esistenza di questa invalicabile voragine tra il seno d’Abramo e l’inferno per sostenere la loro dottrina sono ricorsi a questo sofisma: ‘…l’abisso tra il paradiso e l’inferno di cui si parla nella parabola di Gesù del ricco e del Lazzaro, fu collegato dal ministerio del Salvatore nel mondo degli spiriti. Questo collegamento permette l’interazione tra gli spiriti dei giusti e gli spiriti dei malvagi fino al punto che i fedeli presentano l’evangelo a coloro che erano morti nei loro peccati…’ (Encyclopedia of Mormonism, vol. III, pag. 1406).