L’astuzia di Joseph Smith

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I falsi profeti si sono sempre contraddistinti per la loro astuzia e la menzogna; e Joseph Smith non fa eccezione. Citiamo ora una delle sue astute azioni perpetrate a danno dei suoi seguaci. Secondo gli scrittori mormoni Joseph Smith nel 1835 venne in possesso di un papiro scritto dal patriarca Abrahamo circa 4000 anni fa. Egli lo tradusse e lo pubblicò con il nome ‘Il libro di Abrahamo’. Esso fu accettato dai Mormoni come Scrittura e posto in Perla di Gran Prezzo una delle scritture canoniche dei Mormoni.

Per molti anni la collezione di papiri fu ritenuta perduta. Ma il 27 Novembre 1967 il Deseret News annunciò: ‘NEW YORK – Una collezione di manoscritti di papiri, per molto tempo creduta distrutta nell’incendio di Chicago del 1871, è stata presentata alla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni qui lunedì dal Metropolitan Museum dell’Arte (…) Incluso nel papiro c’è un manoscritto identificato come il documento originale da cui Joseph Smith copiò il disegno che lui chiamò ‘Facsimile N. 1’ e pubblicò con il Libro di Abrahamo’.[1] Nel 1968 un anziano della chiesa mormone, Dee Jay Nelson che era un esperto di lingua egiziana tradusse il papiro ma non vi trovò in esso nessuna menzione di Abrahamo o della religione di Abrahamo. Vi trovò invece i nomi di molti dii pagani che erano adorati dagli Egiziani. Conseguenza di ciò fu che Nelson e la sua famiglia decisero nel 1975 di ritirarsi dalla chiesa mormone. Che cosa era dunque quel papiro da cui Joseph Smith tradusse il suo libro di Abrahamo? Fu scoperto che quel papiro era parte del ‘Libro dei Respiri’, un libro egiziano di superstizioni che nulla aveva a che fare con Abrahamo e la sua fede! Questo papiro viene detto aveva lo scopo di aiutare i trapassati nel loro viaggio nell’aldilà!!

E dopo tutto ciò Joseph Smith viene ancora considerato dai Mormoni un profeta dell’Iddio vivente di cui Dio si sarebbe usato per restaurare la Chiesa dandogli delle eccellenti rivelazioni. E dopo tutto questo si dovrebbe credere che Joseph Smith tradusse per potere divino delle tavole d’oro scritte in egiziano riformato? Ma non è il caso, o Mormoni, di affermare che colui in cui avete riposta la vostra fiducia non era altro che un uomo senza scrupoli che pur di fare passare i suoi scritti per parola di Dio è ricorso ad ogni sorta di furberia? Come ha potuto James Talmage uno dei vostri ‘dodici apostoli’ affermare attorno alle traduzioni della Bibbia che ‘non ci sarà, non ci può essere, assolutamente nessuna attendibile traduzione di queste o altre scritture a meno che essa sia eseguita attraverso il dono della traduzione, come una delle dotazioni dello Spirito Santo’,[2] e poi Joseph Smith di cui voi dite che era in possesso di questo dono ha affermato di avere tradotto il libro di Abrahamo da un papiro dove di tutto si parla tranne che di Abrahamo e della sua fede?[3]

 


[1] Citato da Jerald e Sandra Tanner in op. cit., pag. 330

[2] James Talmage, op. cit., pag. 237

[3] Joseph Smith era anche un uomo violento e manesco. Gli piaceva la lotta libera e non pochi furono da lui presi a calci e pugni. Calvin Stoddard una volta testimoniò che ‘Smith poi venne e lo colpì con la sua mano stesa…’ (Conflict at Kirtland [Conflitto a Kirtland], pag. 132). Lo scrittore mormone Max Parkin cita Luke Johnson che dice che quando un ministro insultò Joseph Smith a Kirtland, Ohio, Smith ‘si turò le sue orecchie con ambedue le mani, e volgendo la sua faccia verso la porta lo spinse a calci nella strada’ (Ibid., pag. 268). Smith era anche arrogante; egli ebbe a dichiarare per esempio queste cose: ‘Se essi vogliono un ragazzo senza barba per battere tutto il mondo, io salirò sulla cima di una montagna e canterò come un gallo domestico; io li batterò sempre (….) Io ho da gloriarmi più di quanto ogni altro uomo abbia mai avuto di che gloriarsi. Io sono l’unico uomo che sia stato capace di tenere unita una chiesa intera dal tempo dei giorni di Adamo. Una grande maggioranza di essa è rimasta al mio fianco. Neppure Paolo, Giovanni, Pietro, e Gesù fecero mai questo. Io mi vanto che nessun uomo fece una tale opera come me. I seguaci di Gesù fuggirono da Lui, ma i Santi degli Ultimi giorni non sono ancora fuggiti da me’ (History of the Church, vol. VI, pag. 408-409).