Alcune ‘rivelazioni’ avute da Joseph Smith confutate

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Joseph Smith riferì molte rivelazioni ai suoi contemporanei; basta leggere solo Dottrina e Alleanze per rendersene conto. Noi in questo luogo vogliamo citarne solo alcune, dimostrandone la falsità alla luce delle sacre Scritture.

La restaurazione del sacerdozio di Aaronne e di quello di Melchisedec.

Secondo i Mormoni il 15 maggio 1829, mediante una ‘rivelazione’ celeste data a Joseph Smith venne restaurato sulla terra, dopo secoli di inter­ruzione, l’autentico sacerdozio di Aaronne; e dopo un po’ di tempo venne restaurato – sempre con una ‘rivelazione’ – quello di Melchisedec.[1] Secondo loro infatti dapprima Giovanni Battista avrebbe conferito a Smith e a Cowdery il sacerdozio di Aronne,[2] ed in seguito Pietro, Giacomo e Giovanni sempre a loro gli avrebbero conferito il sacerdozio superiore di Melchisedec![3] A riguardo di questi due sacerdozi Smith nel 1835 proferì una ‘rivelazione’ che diceva tra le altre cose: ‘Vi sono nella chiesa due Sacerdozi, ossia il Sacerdozio di Melchisedec ed il Sacerdozio d’Aaronne, includente il sacerdozio Levitico (..) Il Sacerdozio di Melchisedec detiene il diritto di presidenza ed ha potere ed autorità su tutti gli uffici della chiesa in tutte le età del mondo, per amministrare le cose spirituali (…) Il potere e l’autorità del Sacerdozio superiore o di Melchisedec è di detenere le chiavi di tutte le benedizioni spirituali della chiesa, di avere il privilegio di rivivere i misteri del regno dei cieli, di vedere i cieli aprirsi dinanzi ad essi, di comunicare con l’assemblea generale e la chiesa del Primogenito, di godere della comunione e della presenza di Dio, il Padre, e di Gesù, il mediatore della nuova alleanza…’;[4] ‘Il secondo sacerdozio è chiamato il Sacerdozio d’Aaronne, perché fu conferito su Aaronne e la sua posterità, in tutte le loro generazioni. Esso è chiamato sacerdo­zio inferiore, perché è un appendice a quello superiore o di Melchisedec ed ha il potere di amministrare le ordinanze esterio­ri’.[5] In seguito a queste ‘rivelazioni’ i Mormoni asseriscono di possede­re il vero sacerdozio.

Per quanto riguarda le ‘rivelazioni’ di Smith appena menziona­te esse sono tutte delle imposture che quest’uomo proferì per presunzione; noi adesso le confuteremo. La Scrittura insegna che con la venuta di Cristo il sacerdozio di Aaronne è stato abrogato per la sua inutilità e debolezza senza la possibilità di essere ristabi­lito perché Dio ha costituito Gesù Cristo sommo sacerdote in eterno secondo l’ordine di Melchisedec. Difatti nella lettera agli Ebrei è scritto a tale proposito: “Ora, se la perfezione fosse stata possibile per mezzo del sacerdozio levitico (perché su quello è basata la legge data al popolo), che bisogno c’era ancora che sorgesse un altro sacerdote secondo l’ordine di Mel­chisedec e non scelto secondo l’ordine d’Aronne? Poiché, mutato il sacerdozio, avviene per necessità anche un mutamento di legge”.[6] Notate le parole “mutato il sacerdozio”, che attestano che il sacerdozio di Aaronne è stato sostituito da quello di Melchisedec.[7]

Per quanto riguarda invece il sacerdozio di Melchisedec che ha preso il posto di quello di Aaronne la Scrittura dice che esso è stato dato a Cristo e siccome che Cristo Gesù dimora in eterno esso non è trasmissibile. A tale proposito la Scrittura dice: “Inoltre, quelli sono stati fatti sacerdoti in gran numero, perché per la morte erano impediti di durare; ma questi, perché dimora in eterno, ha un sacerdozio che non si trasmette…”.[8] Notate le parole “ha un sacerdozio che non si trasmette”, che attestano che esso non può passare a nessuno altro, cioè non si può tramandare di padre in figlio come avveniva con il sacerdozio levitico di Aaronne. Quindi come ha potuto affermare Joseph Smith che in seguito ad una rivelazione celeste a lui e a Cowdery gli sarebbe stato conferito il sacerdozio di Melchisedec? Per presun­zione sfacciata. Giustamente l’apostolo Paolo parlando di persone come Joseph Smith dice: “E come Jannè e Iambrè contrastarono a Mosè, così anche costoro contrastano alla verità: uomini corrotti di mente, riprovati quanto alla fede. Ma non andranno più oltre, perché la loro stoltezza sarà manifesta a tutti, come fu quella di quegli uomini”.[9]

Diciamo qualcosa adesso a riguardo del sacerdozio sotto la gra­zia. La Chiesa di Gesù Cristo che è composta da tutti coloro che sono nati di nuovo ravvedendosi dei loro peccati e credendo nell’Evangelo è già di per sé un sacerdozio, anzi un reale sacer­dozio secondo che è scritto: “Ma voi siete una generazione elet­ta, un real sacerdozio…”,[10] ed ancora: “A lui che ci ama, e ci ha liberati dai nostri peccati col suo sangue, e ci ha fatti essere un regno e sacerdoti all’Iddio e Padre suo, a lui siano la gloria e l’imperio nei secoli dei secoli. Amen”.[11] Quindi coloro che ne entrano a fare parte non hanno bisogno di ricevere nessun sacer­dozio particolare, essendo che lo sono già diventati quando sono diventati dei figliuoli di Dio.

I Mormoni dal canto loro non possiedono proprio nessun sacerdozio essendo ancora morti nei loro falli. Ricapitolando; è impossibile che Dio abbia trasmesso per rivelazione a Joseph Smith e all’altro suo compagno il sacer­dozio di Aaronne e quello di Melchisedec perché ciò contrasta la sua Parola.

Quello che dobbiamo tenere sempre presente noi credenti è che Dio non può rinnegare se stesso, e che coloro che fanno passare Dio per qualcuno che si rimangia le parole col passare del tempo sono degli operai fraudolenti, dei lupi vestiti da pecore.

La poligamia.

In Dottrina e Alleanze troviamo scritto: ‘Abramo ricevette delle concubine ed esse gli diedero dei figli; e ciò gli fu imputato a giustizia, perché esse gli furono date ed egli obbediva alla mia legge; ed Isacco e Giacobbe pure non fecero null’altro che quanto fu loro comandato; e perché non fecero null’altro che quanto fu loro comandato essi sono entrati nella loro esaltazione, secondo le promesse…’,[12] ed ancora: ‘Per quanto riguarda la legge del sacerdozio – se un uomo sposa una vergine, e desidera sposarne un’altra, e la prima dà il suo consenso, e se egli sposa la seconda ed esse sono vergini e non sono promesse ad alcun altro uomo, allora egli è giustificato; egli non può com­mettere adulterio, perché esse gli sono date; egli non può commettere adulterio con ciò che appartiene a lui ed a nessun altro. E se egli ha dieci vergini, che gli sono date in virtù di questa legge, egli non può commettere adulterio, poiché esse gli appartengono e gli sono date; pertanto egli è giustificato’.[13] Tramite questa ‘rivelazione’ di Joseph Smith che porta la data del 12 luglio del 1843 in seno ai Mormoni fu imposta la poligamia per ricevere, come essi sostene­vano, la pienezza della gloria di Dio.[14]

Anche questa ‘rivelazione’ è falsa perché la Scrittura insegna che Dio al principio istituì la monogamia infatti Dio fece una donna sola ad Adamo e disse: “Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua moglie, e saranno una stessa carne”[15] (notate che è scritto “alla sua moglie” e non ‘alle sue mogli’).[16] Inoltre va detto che la Scrittura non dice che Abramo e Giacobbe presero delle concubine per ordine di Dio. E neppure che Isacco ebbe più mogli; di Isacco infatti non è detto che egli ebbe più di una moglie. E’ vero che sotto la legge vi furono uomini come Davide, Salomo­ne, ed altri che ebbero più mogli ma questo non annulla la mono­gamia. Come potete ben vedere la ‘rivelazione’ sulla poligamia si dimostra falsa alla luce delle Scritture.

La ‘parola di saggezza’.

Il 27 febbraio 1833 Joseph Smith ebbe una ‘rivelazione’ che è conosciuta col nome di ‘parola di saggezza’. Essa dice tra le altre cose: ‘Ecco, in verità così vi dice il Signore: ‘In conseguenza dei mali intenti e dei disegni perniciosi che esistono o esisteranno nel cuore dei cospiratori negli ultimi giorni, vi ho avvertito e vi ammonisco, dandovi questa parola di saggezza per rivelazione. Qualora uno di voi beva del vino o bevande forti, ecco, ciò non è bene, né gradito agli occhi di vostro Padre, salvo quando vi radunate per offrire i vostri sacramenti dinanzi a Lui. (…) Ed inoltre il tabacco non è per il corpo, né per il ventre, e non è buono per l’uomo (…) Ed ancora, le bevande calde non sono per il corpo né per il ventre (…) Sì, come pure la carne delle bestie e degli uccelli dell’aria, Io, il Signore, l’ho ordinata per l’uso dell’uomo, con gratitudine; ciò nondimeno deve essere usata con parsimonia. E mi è gradevole che essa venga usata solo in inverno, o in stagione fredda, o in tempo di carestia’.[17] Questa ‘parola di saggezza’ è considerata molto importante nella chiesa mormone.

In base all’insegnamento della Scrittura non è vietato né bere vino, né qualche bevanda alcolica, né caffè e tè, e neppure mangiare la carne delle bestie e degli uccelli in estate o in stagione calda o quando c’è abbondanza di beni.

Per quanto riguarda il bere vino ricordiamo che Paolo disse a Timoteo: “Non continuare a bere acqua soltanto, ma prendi un poco di vino a motivo del tuo stomaco e delle tue frequenti infermità”,[18] e che il vescovo non deve essere “dedito al vino”[19] e i diaconi non devono essere “proclivi a troppo vino”.[20] Come potete vedere Paolo non vietava l’uso moderato del vino. Egli semmai vietava di ubriacarsi come dice agli Efesini: “Non v’inebriate di vino; esso porta alla dissolutezza”.[21] Anche le bevande alcoliche come birra ed altre non sono vietate da Dio infatti nella legge era detto agli Israeliti che quando il luogo che Dio avrebbe scelto sarebbe stato troppo lontano per loro per portarvi le decime dei loro greggi e del frutto del suolo allora avrebbero dovuto convertire in denaro le decime, recarsi al luogo scelto da Dio e impiegare quel denaro a comprare quello che avrebbero desiderato, “buoi, pecore, vino, bevande alcooliche, o qualunque cosa possa più piacerti”.[22] Stando così le cose per queste bevande è implicito che non è vietato neppure bere il caffè e il tè. Per quanto riguarda l’uso del tabacco invece la Scrittura lo vieta perché esso danneggia il proprio corpo che è il tempio dello Spirito Santo.[23] A riguardo dell’ingiunzione di mangiare la carne solo in inverno o in stagione fredda o in tempo di carestia essa è una dottrina di demoni quantunque essa non affermi che la carne non si deve mai mangiare. Vietare di mangiare dei cibi che Dio ha creati anche solo in certi periodi è dal diavolo. Paolo infatti ha detto a Timoteo che negli ultimi tempi alcuni apostateranno dalla fede dando retta a spiriti seduttori e a dottrine di demoni per via della ipocrisia di uomini che proferiranno menzogna “i quali vieteranno il matrimonio e ordineranno l’astensione da cibi che Dio ha creati…”.[24] E per dimostrare con la legge che la proibizione di mangiare la carne in certi periodi dell’anno (perché ciò non è gradito a Dio) si oppone alla sana dottrina vi ricordo quanto Dio disse a Mosè a riguardo della carne dei sacrifici per il peccato: “Parla ad Aaronne e ai suoi figliuoli, e di’ loro: Questa è la legge del sacrifizio per il peccato. Nel luogo dove si sgozza l’olocausto, sarà sgozzata, davanti all’Eterno, la vittima per il peccato. E’ cosa santissima. Il sacerdote che l’offrirà per il peccato, la mangerà; dovrà esser mangiata in luogo santo, nel cortile della tenda di convegno. Chiunque ne toccherà la carne dovrà esser santo; e se ne schizza del sangue sopra una veste, il posto ove sarà schizzato il sangue lo laverai in luogo santo. Ma il vaso di terra che avrà servito a cuocerla, sarà spezzato; e se è stata cotta in un vaso di rame, questo si strofini bene e si sciacqui con acqua. Ogni maschio, fra i sacerdoti, ne potrà mangiare; è cosa santissima. Ma non si mangerà alcuna vittima per il peccato, quando si deve portare del sangue d’essa nella tenda di convegno per fare l’espiazione nel santuario. Essa sarà bruciata col fuoco”.[25] Come potete vedere i sacerdoti, in alcuni casi, potevano mangiare liberamente la carne degli animali che venivano offerti per il peccato. E considerando che questi sacrifici venivano offerti durante tutto l’anno, si deve concludere che i sacerdoti mangiavano la carne durante tutto l’anno senza per questo dispiacere a Dio.

La decima.

L’8 luglio 1838 Joseph Smith ebbe questa ‘rivelazione’ sulla decima: ‘E questo sarà il principio del pagamento delle decime per il mio popolo. E dopo di ciò, quelli a cui è stato imposto il pagamento delle decime pagheranno annualmente un decimo di tutti i loro interessi e questa sarà una legge fissa per loro per sempre, per il mio santo sacerdozio, dice il Signore’.[26]

Anche questa ‘rivelazione’ è falsa. Il motivo è perché sotto la grazia il pagamento della decima non è più imposto. E’ imposto sì ai credenti di dare ma non di dare la decima. Gesù disse infatti: “Date…”,[27] ma non stabilì quanto. E’ evidente però che quantunque Egli non abbia detto quanto dobbiamo dare, noi tutti siamo chiamati a dare generosamente e a guardarci da ogni avarizia difatti Paolo dice: “Chi dà, dia con generosità”.[28] E non solo generosamente ma anche allegramente perché “Iddio ama un donatore allegro”.[29] Chi farà così ne avrà del bene. Badate a voi stessi fratelli e non vi lasciate imporre da nessuno questo precetto della legge perché in questa maniera ricadreste sotto il giogo della legge. Ricordatevi che se si dovesse osservare ancora il precetto della decima si dovrebbero di conseguenza osservare anche altri precetti della legge quali il sabato, il divieto di mangiare certi cibi, la circoncisione, e i precetti delle feste, ecc. E questo perché Paolo dice: “E da capo protesto ad ogni uomo che si fa circoncidere, ch’egli è obbligato ad osservare tutta quanta la legge”,[30] ma come voi sapete questo significherebbe ricostruire ciò che Cristo ha abbattuto, cioè ricostruire il muro di separazione “la legge fatta di comandamenti in forma di precetti”[31] che ci separava da Dio quando eravamo nell’ignoranza senza Dio, e di conseguenza rinunciare a Cristo per essere giustificati dalla legge; una cosa in abominio a Dio. Voi siete stati riscattati dalla legge; rimanete liberi. Guardatevi da ogni avarizia, siate generosi nel dare per l’opera di Dio ma non vi lasciate imporre il precetto della decima; questo povero e debole elemento del mondo crocifisso anch’esso con Cristo sulla croce.[32]

La domenica in sostituzione del sabato.

Domenica 7 agosto 1831 Joseph Smith comunicò una ‘rivelazione’ in cui il Signore imponeva di osservare e santificare il giorno di domenica al posto del sabato. Ecco alcune parole di questa altra ‘rivelazione’: ‘….Poiché in verità questo è un giorno stabilito per voi per riposarvi dai vostri lavori, e per offrire le vostre devozioni all’Altissimo.(…) Ma ricordatevi che in questo, nel giorno del Signore, voi offrirete le vostre oblazioni e i vostri sacramenti all’Altissimo, confessando i vostri peccati ai vostri fratelli, e davanti al Signore. E in questo giorno voi non farete altro, solo il vostro cibo sia preparato con sincerità di cuore…’.[33] I Mormoni basandosi su questa ‘rivelazione’ affermano che il sabato giudaico con la venuta di Cristo è stato sostituito dalla domenica.

Questa ‘rivelazione’ è falsa perché Paolo dice ai Romani: “L’uno stima un giorno più d’un altro; l’altro stima tutti i giorni uguali; sia ciascuno pienamente convinto nella propria mente. Chi ha riguardo al giorno, lo fa per il Signore…”.[34] Sono parole che il Signore fece scrivere a Paolo o parole che l’apostolo scrisse di sua volontà? Sono parole del Signore, quindi il Signore non poteva nel 1831 e non può dire neppure adesso nel 1998 che i credenti devono osservare la domenica come i Giudei devono osservare il sabato. Perché questo significherebbe che la sua parola cambia con il tempo quando noi sappiamo che essa è stabile nei secoli dei secoli.

Non abbiamo nulla contro chi ha riguardo al giorno della domenica, in esso si riposa e in esso si raduna con i santi per offrire il culto a Dio. Se questi fratelli sono convinti di ciò e hanno riguardo alla domenica per il Signore e non per loro stessi facciano quello che fanno alla gloria di Dio. Ma lo facciano senza giudicare coloro per i quali tutti i giorni sono uguali e non hanno riguardo al giorno della domenica come fanno loro. Ciò significa che essi non devono dire che questi fratelli peccano perché non santificano la domenica come fanno loro. Non è osservando un giorno più di un altro che saremo graditi a Dio perché il regno di Dio non consiste nell’osservanza di giorni ma è giustizia pace ed allegrezza nello Spirito Santo.

Attenzione a non ricadere sotto una legge di uomini e a non mettervi a servire precetti d’uomini; perché se è vero che sotto la grazia non siamo obbligati ad osservare il sabato (cosa che invece asseriscono con forza gli Avventisti, confermando l’osservanza del sabato – guarda caso – mediante una ‘rivelazione’) è altresì vero che noi non siamo chiamati ad osservare la domenica al posto del sabato. Anche perché ricordo che se dovessimo osservare la domenica al posto del sabato, di domenica ci dovremmo persino astenere dall’accendere il fuoco per prepararci da mangiare, dal farci il letto, dallo spazzare per terra, dal pulire i piatti ecc., tutte cose che quando vengono imposte diventano un giogo insopportabile. Quindi se qualcuno viene a voi e vi profetizza che dovete osservare la domenica al posto del sabato vi esorto a non accettare quella profezia perché contrasta lo Spirito Santo.

La seduzione perpetrata da Joseph Smith a danno di molte persone facendo leva su rivelazioni false ci insegna innanzi tutto che i falsi profeti fanno parlare la loro lingua e dicono: ‘Dio dice’, quando Dio non ha detto nulla; e poi quanto reali siano le parole di Gesù: “E molti falsi profeti sorgeranno e sedurranno molti”;[35] ed infine che noi credenti per non rimanere sedotti dagli impostori che vengono a noi nel nome di Cristo e travestiti da ministri di Cristo con le loro ‘rivela­zioni celesti’ per la Chiesa dobbiamo innanzi tutto esaminare mediante le Scritture le loro rivelazioni, poi una volta capito che esse sono false perché annullano la Parola di Dio dobbiamo rigettarle senza esitazione.

Per fare questo naturalmente è necessario conoscere le Scritture ma anche essere dei premurosi investigatori delle Scritture; in questo dobbiamo imitare i credenti di Berea che all’udire l’apo­stolo Paolo si misero ad esaminare “tutti i giorni le Scritture per vedere se le cose stavano così”.[36]

 


[1] La data precisa della restaurazione del sacerdozio di Melchisedec non è certa. Di certo – dicono i Mormoni – c’è che la restaurazione avvenne dopo il 15 maggio 1829 e prima dell’agosto 1830.

[2] Con questa ordinazione i due ricevettero l’autorità di battezzare, per cui si battezzarono a vicenda in un fiume.

[3] Si tenga presente che per i Mormoni sia Giovanni Battista che Pietro e Giacomo apparvero come esseri risuscitati, come nel caso di Moroni. Per quanto riguarda Giovanni invece le cose sono differenti perché egli non vide la morte. I Mormoni ci fanno sapere infatti che Gesù Cristo disse a Pietro che Giovanni sarebbe rimasto sulla terra fino al suo ritorno. Dov’è dunque Giovanni? Sulla terra, infatti sempre i Mormoni ci fanno sapere che secondo una ‘rivelazione’ data da Joseph Smith (cfr. Dottrina e Alleanze sezione 7), siccome a Giovanni è stato dato il potere sulla morte, egli rimane sulla terra come una fiamma di fuoco e un angelo ministratore per coloro che saranno eredi della salvezza fino a che il Signore ritornerà (cfr. Encyclopedia of Mormonism, vol. II, pag. 758). Questo potere sulla morte fu concesso dal Signore all’apostolo in seguito ad una sua espressa richiesta fatta a Gesù. Evidentemente i Mormoni non sanno che Gesù prima di essere crocifisso aveva detto a Giacomo e a Giovanni: “Voi certo berrete il calice ch’io bevo e sarete battezzati del battesimo del quale io sono battezzato…” (Mar. 10:39), e che Gesù non aveva detto a Pietro che Giovanni non morrebbe “ma: Se voglio che rimanga finch’io venga che t’importa?” (Giov. 21:23).
Per quanto riguarda il conferimento del sacerdozio da parte di Pietro, Giacomo e Giovanni va detto che per i Mormoni questi tre apostoli poterono conferire questo sacerdozio di Melchisedec perché durante la loro vita avevano ricevuto da Elia e da Mosè sul monte della trasfigurazione le chiavi di quel sacerdozio. Ecco quello che essi dicono su Elia: ‘… una ragione maggiore per la traslazione di Elia fu di renderlo capace di ritornare sulla terra per conferire le chiavi dell’autorità ai tre principali apostoli prima della crocifissione e risurrezione di Gesù (…) Sul Monte della Trasfigurazione Elia specificatamente restaurò le chiavi del sacerdozio per sigillare, il potere che lega e convalida nei cieli tutte le ordinanze compiute sulla terra’, e quello che dicono su Mosè: ‘Assieme ad Elia, egli ritornò sul monte della trasfigurazione, parlò con Cristo, e concesse certe chiavi del sacerdozio ai principali apostoli’ (Encyclopedia of Mormonism, vol. II, pag. 450, 959).

[4] Dottrina e Alleanze 107:1, 8, 18-19

[5] Ibid., 107: 13-14. Gli uffici del sacerdozio di Aaronne includono; il diacono, l’insegnante, il sacerdote, il vescovo. Gli uffici del sacerdozio di Melchisedec sono l’anziano, il sommo sacerdote, il patriarca, i Settanta e l’apostolo. Per accedere al sacerdozio di Aaronne occorre avere dodici anni, per accedere invece a quello di Melchisedec diciotto anni. Per battezzare in acqua è sufficiente il sacerdozio di Aaronne; per ministrare l’imposizione delle mani per lo Spirito Santo, e l’imposizione delle mani sugli infermi per la loro guarigione e compiere altre funzioni è necessario avere il sacerdozio di Melchisedec.

[6] Ebr. 7:11-12

[7] I Mormoni non solo ignorano che il sacerdozio di Aaronne è stato mutato, ma altresì che il sacerdozio di Aaronne poteva essere trasmesso solo a membri della tribù di Levi. Perché dico questo? Perché Joseph Smith non era un discendente di Levi; come neppure il suo compagno Oliver Cowdery. Per cui essi non avrebbero potuto ricevere il sacerdozio di Aaronne. A riguardo di Joseph Smith occorre dire che lui affermava (mentendo) di essere Efraimita; per cui non si riesce a capire come poteva un Efraimita ricevere il sacerdozio di Aaronne! Ma le cose che non quadrano non finiscono qui perché non solo Joseph Smith e Oliwer Cowdery non avrebbero potuto ricevere il sacerdozio secondo la legge perché non erano Leviti; ma il sacerdozio che essi asserirono di avere ricevuto non avrebbe potuto conferirglielo Giovanni Battista. Perché? Perché Giovanni Battista, pur essendo figlio di un sacerdote che ministrava nel tempio, non era neppure un sacerdote.

[8] Ebr. 7:23-24

[9] 2 Tim. 3:8-9

[10] 1 Piet. 2:9

[11] Ap. 1:5-6

[12] Dottrina e Alleanze 132:37

[13] Ibid., 132:61-62.

[14] La storia delle origini della poligamia tra i Mormoni è piuttosto controversa. E’ stato appurato che ancora prima del 1843, l’anno in cui la ‘rivelazione’ della poligamia fu registrata, questa pratica era già in uso nel mezzo di un circolo ristretto di Mormoni e questo perché la ‘rivelazione’ risalirebbe a più di dieci anni prima. Stando a quanto ha detto Joseph Fielding Smith, il sesto presidente mormone, il profeta Joseph Smith, ricevette la ‘rivelazione’ sul matrimonio plurimo nel 1831: ‘Il grande e glorioso principio del matrimonio plurimo fu per prima rivelato a Joseph Smith nel 1831, ma essendo vietato renderlo pubblico, o di insegnarlo come una dottrina del Vangelo, a quel tempo, egli confidò i fatti solo a pochi dei suoi collaboratori. Tra essi c’erano Oliver Cowdery e Lyman E. Johnson’ (Citato dai Tanner in op. cit., pag. 214). Dunque la ‘rivelazione’ sulla poligamia risalirebbe al 1831, ma fu registrata solo nel 1843. Nell’edizione di Dottrina e Alleanze del 1835 comunque i Mormoni condannavano la poligamia infatti vi era scritto: ‘Noi dichiariamo che crediamo che un uomo deve avere una moglie; e una donna solo un uomo…’(101:4). Queste parole furono tolte da Dottrina e Alleanze nel 1876.
Ma come reagì la moglie di Smith nel vedere il marito prendere altre donne? Ella si oppose alla poligamia praticata da suo marito e difatti nella ‘rivelazione’ sono attribuite a Dio queste parole minacciose rivolte alla prima moglie di Smith: ‘Ed ancora io Ti dico che se un uomo che detiene le chiavi di questo potere ha una moglie ed egli le insegna la legge del mio sacerdozio, in merito a queste cose, essa dovrà credere e servirlo, o essa sarà distrutta, dice il Signore vostro Dio; Io infatti la distruggerò, e glorificherò il mio nome su tutti coloro che ricevono e osservano la mia legge. Sarà dunque legittimo, per me, se essa non accetta questa legge, che egli riceva tutto ciò che Io, il Signore suo Dio, gli darò, perché essa non credette e non lo servì secondo la mia parola; è dunque lei che diviene peccatrice; ed egli è esente dalla legge di Sara, che servì Abramo secondo la legge, quando Io diedi l’ordine ad Abramo di prendere Agar in moglie’ (Dottrina e Alleanze 132:64-65). E’ evidente lo scopo di queste parole; spaventare a morte la moglie di Smith ed indurla ad accettare anche a malincuore la poligamia di suo marito. Ma quante donne ebbe nella sua vita Joseph Smith? Su questo punto c’è incertezza; c’è chi dice 27, chi 48, chi sessanta o più: una cosa è certa, egli ne ebbe molte. Joseph Smith era dunque anche un adultero.
A proposito della poligamia occorre dire però che i Mormoni (forzati dal governo americano) l’hanno abbandonata dal 1890 ed oggi scomunicano i poligami. Rimangono comunque diversi Mormoni (alcune migliaia) che praticano la poligamia nell’Ovest degli Stati Uniti d’America. Rimane il fatto però che c’è una discordanza netta tra il Libro di Mormon e Dottrina e Alleanze su questo soggetto perché, come abbiamo visto in precedenza, il Libro di Mormon condanna la poligamia mentre Dottrina e Alleanze la permetteva fino al 1890. Si tenga inoltre presente che il gruppo mormone scismatico con sede a Independence nel Missouri rifiutò sin dall’inizio la poligamia ritenendola una pratica introdotta da Brigham Young e non da Joseph Smith e difatti non accetta la sezione 132 di Dottrina e Alleanze come una rivelazione data per mezzo di Joseph Smith.

[15] Gen. 2:24

[16] Brigham Young insegnava invece che Adamo fu un poligamo: ‘Quando il nostro padre Adamo venne nel giardino di Eden, egli ci venne con un corpo celestiale, e portò con lui Eva una delle sue mogli’ (Journal of Discourses [Giornale dei Discorsi], vol. I, pag. 50).

[17] Dottrina e Alleanze 89:4-5,8-9,12-13

[18] 1 Tim. 5:23

[19] 1 Tim. 3:3

[20] 1 Tim. 3:8

[21] Ef. 5:18

[22] Deut. 14:26

[23] I falsi profeti hanno tante malefiche caratteristiche; tra queste c’è l’ipocrisia infatti essi ordinano di non fare certe cose e loro medesimi le fanno. A riguardo di Joseph Smith è stato appurato che egli non osservò la ‘parola di saggezza’ da lui proferita. I Tanner nel loro libro da me sovente citato dicono: ‘Nonostante la maggior parte dei membri della chiesa pensano che Joseph Smith, il fondatore della chiesa Mormone, ‘osservò attentamente la Parola di Saggezza’, la ricerca rivela proprio l’opposto. Infatti Joseph Smith, l’uomo che introdusse la cerimonia del tempio nella chiesa Mormone, non potrebbe attraversare il Tempio se vivesse oggi, a causa del suo frequente uso di bevande alcoliche’ (Jerald e Sandra Tanner, op. cit., pag. 470) e poi citano le seguenti parole tratte dall’History of the Church: ‘Mercoledì, 3. – Fui chiamato all’ufficio e bevvi un bicchiere di vino con la Sorella Janetta Richards… (History of the Church, vol. 5, p. 380)’ e: ‘Noi poi partecipammo a dei rinfreschi, e i nostri cuori furono resi allegri con il frutto della vigna (History of the Church, vol. 2, pag. 369)’ (Ibid., pag. 470). Per quanto riguarda l’uso del tabacco i Tanner dicono: ‘Non sappiamo quanto spesso Joseph Smith fece uso di tabacco, ma sappiamo che una volta ‘egli andò per le strade di Nauvoo fumando un sigaro’ (‘Joseph Smith As An Administrator’ [Joseph Smith Come Un Amministratore], M.A. thesis, Brigham Young University, May 1969, p. 161)’ (Ibid., pag. 470-471).

[24] 1 Tim. 4:3

[25] Lev. 6:25-30

[26] Dottrina e Alleanze 119:3-4. Nell’Encyclopedia of Mormonism si legge che ‘nel 1881 l’obbedienza alla legge del pagamento della decima diventò un requisito, per coloro che hanno un reddito, per la presenza al tempio’ (vol. IV, pag. 1482).

[27] Luca 6:38

[28] Rom. 12:8

[29] 2 Cor. 9:7

[30] Gal. 5:3

[31] Ef. 2:15

[32] Come voi ben sapete, purtroppo il precetto mosaico della decima è imposto anche in mezzo a molte Chiese evangeliche. Ora, cosa dicono i Mormoni di questa imposizione della decima in mezzo alle Chiese evangeliche? Ecco quanto si legge nell’Appendice numero 24 del libro The Articles of Faith: ‘E’ un fatto interessante che durante gli anni recenti, particolarmente le ultime due decadi, sono stati fatti dei tentativi da parte di molte sette e denominazioni per risvegliare l’antica pratica della decima. (…) La grande difficoltà che i nostri amici settari trovano nel ristabilire la pratica della decima tra le loro numerose sette è – e questo lo riconoscono in parte – che essi non hanno né sacerdoti e né Leviti tra loro autorizzati a ricevere la decima e ad amministrarla strettamente in accordo con il comando divino. L’autorità del Santo Sacerdozio è essenziale alla regolazione del sistema del Signore del pagamento delle decime’ (pag. 527-528). A questa asserzione rispondiamo facendo notare che se è vero che in seno alle Chiese evangeliche non esistono i Leviti autorizzati secondo la legge a riscuotere le decime (cfr. Num. 18:25-31 ed Ebrei 7:5), i Leviti non esistono neppure tra i Mormoni. E’ vero che i Mormoni asseriscono di avere i Leviti perché il sacerdozio di Aaronne, che per loro ‘include l’ordine Levitico’ (Talmage, op. cit., pag. 205), è stato ristabilito nella Chiesa per mezzo di Giovanni Battista, quando da parte di Pietro Giacomo e Giovanni in visione lo conferì a Joseph Smith e Oliwer Cowdery nel 1829; ma come abbiamo innanzi dimostrato quella visione è un impostura perché il sacerdozio di Aaronne è stato sostituito da quello eterno di Melchisedec che possiede solo Cristo, e nella Chiesa tutti sono sacerdoti di Dio e di Cristo. Dunque nell’imporre la decima sbagliano sia i Mormoni che affermano che solo loro hanno i Leviti (perché il sacerdozio di Aaronne ‘restaurato’ include l’ordine Levitico), e sia le Chiese evangeliche che affermano (giustamente) che in Cristo il sacerdozio d’Aaronne è stato abolito e tutti i credenti sono dei sacerdoti di Dio.

[33] Dottrina e Alleanze 59:10,12-13

[34] Rom. 14:5-6

[35] Matt. 24:11

[36] Atti 17:11