La rivelazione continua

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La dottrina mormone

Dio rivelerà ancora molte cose grandi ed importanti, per cui il canone delle Scritture è ancora aperto.

I Mormoni credono nel principio della rivelazione continua infat­ti il loro nono articolo di fede dice che essi credono che Dio ‘rivelerà ancora molte cose grandi ed importanti concernenti il Regno di Dio’.[1] Molte di queste cose grandi ed importanti sono scritte in libri che ancora devono venire alla luce.

Per i Mormoni quindi il canone della Scrittura non è ancora completo (si tenga presente però che essi considerano sacra Scrittura anche altri libri oltre alla Bibbia), e difatti James Talmage ha affermato: ‘Il canone delle scritture è ancora aperto; molte linee, molti precetti, devono essere ancora aggiunti: una rivelazione che sorpassa in importanza e pienezza gloriosa qualsiasi altra che è stata registrata, deve essere ancora data alla Chiesa e dichiarata al mondo’.[2] Qualcuno forse rimarrà meravigliato nel leggere questa affermazione perché pensava che per i Mormoni il Libro di Mormon, Dottrina e Alleanze e Perla di gran prezzo fossero i libri ‘sacri’ che ‘completavano’ il canone delle Scritture, per cui non ce ne erano degli altri che vi si dovevano aggiungere in futuro. Ma le cose stanno proprio così come dice Talmage, perché nell’Encyclopedia of Mormonism si legge che i Mormoni si aspettano che in avvenire vengano alla luce questi scritti: il Libro di Enoch,[3] un rapporto supplementare degli eventi avvenuti sul Monte della Trasfigurazione,[4] la pienezza della testimonianza di Giovanni e delle visioni sulla fine del mondo;[5] la parte sigillata del Libro di Mormon che include la visione del Fratello di Giared,[6] le tavole di bronzo,[7] una testimonianza più completa degli insegnamenti di Gesù Cristo ai Nefiti,[8] e testimonianze delle tribù d’Israele ‘perdute’.[9] ‘Come o quando queste scritture verranno fuori non si sa’.[10]

Stando dunque così le cose, non sorprende sentire dire ai Mormoni che ‘il mondo ha visto solo l’inizio della grande ristorazione dottrinale e scritturale…’.[11]

Va poi detto che il fatto che per i Mormoni il canone delle Scritture è aperto, è dovuto anche alla dottrina secondo cui i Mormoni quando il loro presidente parla ‘sospinto’ dallo Spirito Santo devono considerare quelle sue parole Scrittura. Questo lo fanno in base alla seguente ‘rivelazione’ di Joseph Smith: ‘E qualsiasi cosa essi diranno quando mossi dallo Spirito Santo, sarà scrittura, sarà la volontà del Signore, sarà la mente del Signore, sarà la parola del Signore, sarà la voce del Signore, e la potenza di Dio a salvezza’.[12]

Questa importanza attribuita alle sue parole li porta ad affermare che ‘la salvezza e l’esaltazione dei membri della Chiesa dipendono dalla loro aderenza a questa divina ispirazione attraverso il profeta vivente, che viene come una voce di avvertimento per il mondo’.[13]

 


[1] James Talmage, op. cit., pag. 2

[2] Ibid., pag. 311

[3] Cfr. Dottrina e Alleanze 107:57

[4] Cfr. Ibid., 63:20-21

[5] Cfr. Libro di Mormon, 1 Nefi 14:18-27; Ether 4:16; Dottrina e Alleanze 93:6,18

[6] Cfr. Libro di Mormon, 2 Nefi 27:7-11; Ether 3:25-27; 4:7

[7] Cfr. Ibid., Alma 37:4-5

[8] Cfr. Ibid., 3 Nefi 26:6-11

[9] Cfr. Ibid., 2 Nefi 29:12-13

[10] Encyclopedia of Mormonism, vol. III, pag. 1282

[11] Ibid., pag. 1282

[12] Dottrina e Alleanze 68:4

[13] Encyclopedia of Mormonism, vol. III, pag. 1282