Magia ed esoterismo

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La Massoneria è permeata di esoterismo, magia ed occultismo. Questo si vede nei loro rituali e nelle loro dottrine. Ecco perchè la Massoneria ha sempre attirato al suo interno maghi, occultisti ed esperti di esoterismo.

A conferma di ciò vi propongo quindi questo scritto dal titolo ‘Iniziazione ed esoterismo nella Massoneria del Grande Oriente d’Italia (GOI)’, che fa parte sempre dello studio dal titolo Iniziazione, Esoterismo e Luciferismo nella Massoneria del GOI, a cura di Paolo M. Siano (tratto da: http://www.mediatrice.net/modules.php?name=News&file=article&sid=2774).

‘Con questo studio voglio approfondire qualche aspetto interessante dell’altra nota vitale della Massoneria del GOI, ossia l’esoterismo. I contenuti dell’esoterismo massonico offrono – a mio avviso – i motivi più profondi e veritieri dell’incompatibilità tra Chiesa e Loggia e spiegano anche il perché di tanta ostinazione massonica nella promozione irrinunciabile del laicismo.

Il massone Angelo Sebastiani (GOI) afferma che «in pratica l’esoterismo è un orientamento spirituale che si fonda su dottrine a carattere segreto e che è trasmesso oralmente dal Maestro a pochissimi discepoli eletti». Sebastiani, con onestà intellettuale, riconosce che «interessarsi all’esoterismo in Massoneria, significa perseguire gli studi delle scienze occulte» . Scopo delle dottrine esoteriche è trasformare l’uomo, farlo passare dal piano umano a quello divino… .

L’art. 5 della Costituzione della Massoneria del Grande Oriente d’Italia afferma: «La Comunione Massonica Italiana segue il simbolismo nell’insegnamento e l’esoterismo nell’Arte Reale» .

La Massoneria non è solo scuola di laicismo (ovvero razionalismo illuministico), ma è anche o soprattutto una associazione iniziatica ed esoterica, costituita da gradi e riti di iniziazione. Già al primo grado (Apprendista), la Massoneria – attraverso il ruolo centrale del Presidente di Loggia («Maestro Venerabile» o «Maestro di Loggia») – pretende di trasmettere al candidato «la Luce Massonica». L’iniziato massone muore al mondo profano e rinasce alla vita massonica. Nel gergo massonico si dice che l’Iniziazione Massonica (nel Gabinetto di Riflessione) realizza la «morte iniziatica» , «morte simbolica» , «morte mistica» , o addirittura «suicidio metafisico» .

Tra i Massoni del GOI ci sono coloro che affermano (e coloro che, per lo meno, lasciano chiaramente intendere) che le azioni rituali massoniche (es. “squadratura” del Tempio, “Catena d’Unione”, posizione rituale… iniziazione ai tre gradi fondamentali di Apprendista-Compagno-Maestro Libero Muratore) sono autentici riti magici che intendono sacralizzare l’ambiente della Loggia, trasformare l’uomo, elevarlo sul piano divino, divinizzarlo. In ogni caso, il carattere intrinsecamente magico dei riti massonici si evince dall’esame oggettivo della ritualità massonica, a prescindere dalle “interpretazioni” dei singoli massoni. Per comprendere meglio la magia rituale massonica (la cui essenza filosofica è la soggettivistica volontà di potenza), si consideri il soggettivismo religioso che permea la Loggia. I lavori rituali massonici si svolgono A Gloria del Grande Architetto dell’Universo (GADU). Il GADU è per i massoni «il simbolo iniziatico» , l’ideale “trascendente”, ciascuno libero di interpretarlo secondo la propria fede o credenza (dunque: soggettivismo religioso)… . La Loggia è il luogo in cui i massoni, oltrepassando dogmi ed autorità religiose, entrano in rapporto col GADU (soggettivisticamente inteso) e ricevono (o pretendono di ricevere) luce, coscienza, effluvi spirituali (ma solo i massoni preparati e motivati ne usufruiscono…). I Maestri Massoni del GOI, esperti di esoterismo, non fanno fatica a intendere panteisticamente il GADU come una Forza Cosmica di cui essi sarebbero una scintilla consustanziale…

Nel rituale del grado di Maestro Massone del GOI, datato Roma 1880, durante l’inaugurazione di un Tempio massonico, il corteo guidato dal Maestro Venerabile entra in loggia portando «il fuoco sacro». La «stella fiammeggiante» è posta sul trono del Venerabile, il quale, scendendo dal trono e rivolto verso la stella dice:

«Luce misteriosa e divina, fuoco sacro, anima dell’Universo, principio eterno del mondo e degli esseri, simbolo del G.∙.A.∙. rischiara il nostro spirito, illumina i nostri lavori, fortifica i nostri animi ed infondi in noi il fuoco vivificante della Massoneria!» .

Durante il funerale massonico, la Loggia è parata in lutto. Il Maestro Venerabile rivolge tra l’altro la seguente orazione al Grande Architetto dell’Universo: «G.∙.A.∙.D.∙.U.∙. forza infinita, fuoco venerato che tutto ciò che vive fecondi, immutabile origine d’ogni trasformazione, fa che il nostro Fr.∙. possa vivere eternamente con te come ha vissuto con noi» .

Il simbolismo della Luce è un leitmotiv fondamentale e costante in Massoneria. I Maestri Massoni portano la Luce, la trasmettono ai neofiti e agli altri massoni… La Massoneria si presenta come un Culto di Luce-Fuoco (Lichtkult, direbbero i massoni di lingua tedesca). Con grande pompa vengono celebrati Solstizi ed Equinozi…

Il Gran Maestro Gustavo Raffi afferma che l’investitura a Gran Maestro:

«È il frutto spirituale di una convergenza iniziatica, realizzata sotto l’egida della Luce, che culmina e si perfeziona nel momento della trasmissione all’eletto dei poteri sacrali, gerarchici e tradizionali ad opera dell’ex Gran Maestro» .

Dal punto di vista massonico, l’investitura a Gran Maestro comporta «una trasmissione gerarchica di poteri in nome della Luce» .

Raffi sottolinea «la centralità del Rituale»:

«Per questo, vogliamo ricordare e ribadire che il Rituale non solo è ciò che segna la nostra appartenenza – il nostro tratto distintivo – ma ciò che ci fa seguaci della Luce. Senza il Rituale non esisteremmo, senza il Rituale i nostri atti, i nostri gesti, le nostre insegne sarebbero ingranaggi senza vita, parole senza effetto, atti privi di senso. Sarebbero i movimenti inconsulti o, comunque, profani di un grande corpo dotato di una vita meccanica, materiale, ma non spirituale. Il Rituale – specchio della Luce – è la linfa vitale che anima la Comunione: è la parola che crea, trasforma e perfeziona l’iniziazione» .

Il Grande Oriente d’Italia prevede un Rituale della Festa delle Rose (o di San Giovanni Battista) per celebrare il Solstizio d’Estate, insieme ad amici profani. È un rituale di ispirazione druidica (così è precisato dalla dotta introduzione al suddetto Rituale). Ad un certo punto della Cerimonia, il Maestro Venerabile dice:

«Il Fuoco di San Giovanni è il simbolo della Luce. È il Fuoco cosmico che è all’origine di ogni vita, materiale e spirituale. Il Fuoco crea dunque la vita: la sostiene, la conserva e la distrugge. Ma distruggendola, da sempre vita ad una nuova vita. Il Fuoco è in tutto: è nel sole, nei pianeti e nell’uomo. Esso è negli animali, nelle piante e nei minerali» .

Il Rituale della Festa delle Rose denota una religiosità ed una mistica panteistica ed animista, gnostica, in cui l’elemento cristiano (es.: il riferimento a san Giovanni Battista) è solo esteriore e comunque da intendersi sempre in modo indipendente da qualsiasi dogma ecclesiastico. La ritualità massonica deve essere sempre letta nel contesto mètadogmatico, soggettivistico ed antidogmatico della “sapienzialità” (o “filosofia”) massonica.

Il carattere quasi-sacramentale (o, per meglio dire, magico) del culto massonico alla Luce, traspare anche dal Rituale per la Festa della Luce o di San Giovanni d’Inverno (27 dicembre). I Massoni del GOI sono avversi ai dogmi cattolici (inclusi quelli cristologici). Il loro Cristo ed il loro san Giovanni Evangelista è solo un riferimento essoterico (cioè esteriore) che essi, esotericamente (interiormente) “riempiono” di contenuti magico-occultistici.

Poco prima dell’inizio della Festa della Luce, il Maestro Venerabile (MV) dice: «Sia illuminato lo spazio di questo Tempio con il fuoco proveniente dall’alto dell’Oriente. La sua luce, che proviene dall’Uno eterno, ci completi e ci illumini nel lavoro che ci avviamo a compiere».

Il MV chiede al 1° Sorvegliante di Loggia perché ci si raduna in quell’occasione. Il 1° Sorv. risponde: «Perché il Solstizio d’Inverno è il simbolo della rinascita spirituale attraverso i riti d’Iniziazione; è la fine del regno delle tenebre, la rinascita del sole invitto e il trionfo della Luce» .

Durante la cerimonia (aperta anche ai profani, amici o parenti di massoni), con l’estinzione delle Luci è raffigurato il dominio delle Tenebre sulla Terra. Mentre nella Loggia regna l’oscurità ed il «silenzio assoluto» (solo il braciere all’Oriente è acceso), il 1° Sorvegliante di Loggia dice «lentamente e solennemente»: «Lassù, nella lontananza dell’Oriente, una luce ardente annuncia nuova vita» . Quindi le Luci sono ritualmente riaccese e ritorna la “gioia”…

Quindi si celebra con “gioia” il ritorno della Luce… Al termine della ritualità, il MV chiede che ora è. Il 1° Sorv. risponde che «le luci dell’esterno sono da tempo spente». E il 2° Sorv. aggiunge : «Ma, invincibile, rimane in noi la Luce interiore»; al che, il MV replica: «Portiamo questa luce con noi, a beneficio del mondo intero».

Anche di recente, il Gran Maestro del GOI (Gustavo Raffi) ha ribadito che al momento dell’Iniziazione, i massoni ricevono la «Luce Iniziatica», la «Luce della Verità». Raffi mostra simpatia verso la «Tradizione Ermetico-Iniziatica» . Il «Patrimonio Iniziatico» custodito dai Liberi Muratori si riallaccia anche a «l’insegnamento sapienziale del grande Ermete» (Ermete Trismegisto).

Gustavo Raffi spiega che la Massoneria, nata nel secolo XVIII, custodisce sia un patrimonio iniziatico ed esoterico («il pitagorismo, l’ermetismo alessandrino del II e del III secolo …, l’alchimia, la Qabbalah, la gnosi, il templarismo, i RosaCroce, la teurgia, la magia rinascimentale e le tradizioni greco-romana ed egizia»), sia un insieme di idee della filosofia liberale inglese del sec. XVII e dell’Illuminismo del sec. XVIII.

Pertanto la magia fa parte dell’ossatura della Ritualità Massonica, ne costituisce la “linfa vitale” e l’essenza; insomma, la magia è intrinseca al Rito Massonico, già nelle Massonerie regolari, già nei primi tre gradi amministrati da Grandi Orienti o Grandi Logge e nel caso specifico, parliamo del Grande Oriente d’Italia. Poi, i Massoni, soprattutto col Terzo Grado di Maestro, possono approfondire ulteriormente teorie e prassi magiche, in sistemi massonici detti “Alti Gradi” oppure in gruppi paramassonici che ufficialmente non sono massonici ma di fatto constano (esclusivamente, o almeno in gran parte) di massoni.

Ora, nell’ambito della magia teorico-pratica, la sessualità può avere un ruolo assai importante. La magia sessuale (o alchimia interna) pretende di condurre l’adepto/a all’immortalità, al conseguimento, qui in terra, del corpo di gloria, dunque la propria auto-redenzione o auto-divinizzazione. Le varie tecniche di magia sessuale (Arcana Arcanorum), o alchimia interna, sono trasmesse da antiche tradizioni gnostiche, tantriche, alchemiche e hanno trovato praticanti e trasmettitori tra adepti o cerchie interne dei seguenti gruppi massonico-esoterici:

a) l’Ordine Egizio o Rito Egiziano, fondato dal celebre mago e massone Giuseppe Balsamo detto il Conte di Cagliostro (1743?-1795), frequentatore di ambienti magici napoletani del Settecento. Nella Napoli della metà del Settecento l’interesse per l’occulto, l’alchimia e la magia erano notoriamente coltivati dal Gran Maestro della Massoneria locale, Raimondo di Sangro, principe di San Severo (1710-1771). Certamente Cagliostro è stato promotore di tecniche di magia sessuale (gli Arcana Arcanorum o Scala di Napoli).

b) Riti massonici egittosofici di Misraim e di Memphis, nati nel secolo XIX e che tra XIX e XX secolo hanno conosciuto varie combinazioni e scissioni a catena (Rito di Misraim, Rito di Memphis, Riti di Misraim e Memphis, Antico e Primitivo Rito di Memphis e Misraim…). Si tratta di Riti (Corpi di Alti Gradi) massonici di magia evocatoria egiziana, cabalistica, alchemica, ermetistica, insomma, terreno propizio per la trasmissione e la prassi degli Arcana Arcanorum.

c) Fratellanze Miriamiche, seguaci delle dottrine del mago Giuliano Kremmerz, alias Ciro Formisano, nato a Portici nel 1861 e morto a Beausoleil (Francia) nel 1930. Kremmerz fondatore della Fratellanza Terapeutica Myriamica fu cultore di ermetismo egiziano e di magia sessuale. Intorno al 1920, al Kremmerz (con Vincenzo Soro, Arturo Reghini e altri) fu chiesta collaborazione dal massone Ciro Alvi (GOI), fondatore e dirigente della celebre editrice massonico-esoterica Atanòr.

Le dottrine kremmerziane hanno avuto ed hanno ancora seguaci tra i massoni del GOI e del RSAA giustinianeo e anche di altre Obbedienze massoniche.

Il massone Natale Mario Di Luca ha rilevato, circa Kremmerz, che «al suo insegnamento ermetico, si richiamano ancora, in tutto o in parte, numerosi membri del G.O.I., del R.S.A.A. e delle varie massonerie “egiziane”».

Il massone Di Luca (già Presidente del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili delle logge del Lazio, GOI) ha citato i nomi di alcuni massoni del GOI che, tra la prima e la seconda metà del secolo XX, hanno avuto la passione per il lavoro esoterico. Di Luca afferma che, in quel periodo, nell’ambito del GOI, il «lavoro iniziatico» è stato «riservato a gruppi largamente minoritari ed élitari». Dunque i gruppi massonici magico-occultisti sarebbero minoritari, da un punto di vista “sociologico” (che fa comodo ai massoni per “scaricare” all’occorrenza i Fratelli più occultisti dinanzi all’opinione pubblica e soprattutto cattolica), ma da un punto di vista qualitativo, sarebbero gruppi “élitari” (e non marginali!) ossia custodi dell’autentico “patrimonio” sapienziale della Massoneria.

d) Ordini martinisti (dediti alla magia secondo la tradizione teurgica di Louis-Claude de Saint-Martin, un mago e massone del Settecento). I martinisti italiani del sec. XX (divisi in vari gruppi antagonisti) si considerano gli eredi dei “martinisti napoletani” (ossia dei discepoli del celebre Elifas Levi, ex suddiacono cattolico, occultista francese del sec. XIX) attivi nel secolo XIX: Nicola Spedalieri, Giustiniano Lebano (che vedremo più avanti), Pasquale De Servis, la cui “eredità” confluisce nella magia di Giuliano Kremmerz . Nel primo Novecento, i martinisti italiani si dividono in almeno due gruppi, ciascuno legato ad esponenti delle due principali Massonerie italiane dell’epoca: un Ordine Martinista è legato ad un massone del GOI e 33° grado RSAA di Palazzo Giustiniani (Adolfo Banti, di Ancona); l’altro Ordine Martinista è legato invece ad esponenti del RSAA “scismatico” detto di Piazza del Gesù (nato da una scissione dal GOI, nel 1908) che fu presieduto da Vittorio Raoul Palermi 33° (successore di Saverio Fera 33°, iniziatore dello “scisma”).

Il massone e martinista Gastone Ventura scrive che agli inizi del Novecento, martinisti entravano nelle logge del GOI e viceversa. Ad esempio: nel 1910, Dunstano Cancellieri, (GOI e 18° grado del RSAA) entrò nel Martinismo; nel 1922, entrò nel Martinismo anche Adolfo Banti 33° (RSAA di Palazzo Giustiniani, e quindi membro del GOI). Altri celebri massoni martinisti: Ciro De’ Conca, Arturo Reghini, Giordano Gamberini, Umberto Gorel Porciatti 33°.

e) Chiese gnostiche, tra cui:

1- la Chiesa Gnostica d’Italia (nata nel 1945 e guidata da importanti esponenti del GOI e del RSAA: Giordano Gamberini 33°, Mario De’ Conca 33°, William Anceschi, Carlo Gentile…);

2- la Ecclesia Gnostica Catholica (ECG): nasce negli ambienti dell’OTO di Theodor Reuss (membro di un Rito di Memphis e Misraim); annovera tra i suoi membri Aleister Crowley; subisce vari scismi… e prevede una messa gnostica.

3- la Chiesa Gnostica Italiana (Loris Carlesi, Francesco Brunelli, Luigi Furlotti…).

4- la Ecclesia Gnostica Spiritualis, di Michel Bertiaux (OTO, OTOA, Rito massonico di Memphis e Misraim).

f) sistemi “neo-templari” di magia cerimoniale: l’Ordo Templi Orientis (OTO) e l’Ordo Templi Orientis Antiqua (OTOA).

Tra i massoni italiani ci sono stati (e probabilmente ci sono tuttora) massoni membri di vari gruppi magico-esoterici sopra segnalati, ad esempio:

– Giustiniano Lebano (1832-1909): avvocato napoletano, risorgimentale, massone e dignitario del GOI, della Società Teosofica, del Rito di Memphis (di Giambattista Pessina) e poi dei Riti di Memphis e Misraim uniti (da Giuseppe Garibaldi, eroe del Risorgimento, già Gran Maestro del GOI, 33° grado del RSAA). Lebano conobbe il massone Giosué Carducci (GOI), il cui «Inno a Satana» lo ispirò a comporre un «Padre Nostro satanico» (“componimento” massonico ed anticlericale). Lebano fu uno degli “eredi” napoletani degli interessi magico-occultistici di massoni settecenteschi quali Raimondo di Sangro e Cagliostro. Il famoso Kremmerz/Formisano entrò in contatto anche con Giustiniano Lebano.

– Marco Egidio Allegri (†1949): 33° grado del RSAA giustinianeo , martinista, membro del Rito di Misraim e Memphis.

– Adolfo Banti (di Ancona), membro del GOI, membro del Supremo Consiglio del 33° grado RSAA giustinianeo (almeno dal 1908), nel 1922 fu iniziato all’Ordine Martinista da Marco Egidio Allegri 33°.

– Tito Signorelli (1875-1958): veneziano, pastore evangelico, sopraintendente della Chiesa Metodista Episcopale d’Italia, iniziato massone nel 1924, diventò Luogotenente Sovrano Gran Commendatore (LtSGC) del Supremo Consiglio del 33° grado del RSAA della Massoneria Unificata Italiana (nel periodo della seconda guerra mondiale, dal 1943) e dal 1946 al 1949 fu Sovrano Gran Commendatore del RSAA di Palazzo Giustiniani. Fu in collegamento col Rito del Misraim e Memphis di Allegri e diede licenza a Mario De’ Conca 33° di ricevere il grado 33.·.95.·. del Rito di Memphis amministrato da Allegri. In una lettera ad Allegri, Signorelli spiega che molti massoni del RSAA giustinianeo sono membri del Rito di Memphis.

– Alberto Russo-Frattasi: avvocato barese (assai legato a Giuliano Kremmerz), membro del Supremo Consiglio del 33° grado RSAA giustinianeo (già in epoca pre-fascista), fu uno dei principali ricostruttori del GOI in Puglia, dopo il 25 luglio 1943.

– Mario De’ Conca (1901-1970): figlio di un ex-sacerdote cattolico, Mario De’ Conca è stato membro del GOI, 33° grado RSAA giustinianeo, e dal 1945 (quando era già alto dignitario del RSAA) membro del Martinismo e del Misraim e Memphis (di Marco Egidio Allegri), dal 1948 vescovo della Chiesa Gnostica d’Italia e fino alla morte (senza rinunciare al suo “bagaglio” gnostico-massonico) fu unico rappresentante legittimo in Italia della Chiesa Vecchio-Cattolica di Utrecht.

– Giovanni Pica: chirurgo napoletano, membro del GOI (forse: Loggia I Figli del Vesuvio di Torre Annunziata – NA), Sovrano Gran Commendatore del Supremo Consiglio del 33° ed ultimo grado RSAA di Palazzo Giustiniani dal 1967 al 1976, e membro di uno dei filoni napoletani della Fratellanza Myriamica di Giuliano Kremmerz .

– Francesco Brunelli (1927-1982): medico e psicanalista perugino, massone del GOI, martinista e fondatore dell’Antico Ordine Martinista Tradizionale, vescovo della Chiesa Gnostica Italiana, è stato tra i (ri)fondatori in Italia dell’Antico e Primitivo Rito di Memphis e Misraim, che dagli Anni ’80 (sino al presente) fa parte dei Riti (Corpi di Alti Gradi) a cui possono accedere i Maestri Massoni del GOI. Brunelli ha avuto un ruolo importante nella Massoneria perugina a partire dagli Anni ’70. Dell’APRMM, Brunelli riprende la linea massonica delle successioni: Garibaldi-Degli Oddi-Yarker-Reuss-Teder-Bricaud-Chevillon-Dupont-Ambelain (tutti massoni che hanno trasmesso il Rito di Memphis e Misraim, un Rito di Alti Gradi massonici contenenti: magia, ermetismo, alchimia, gnosi, e riferimenti al Tantrismo) .

– Carlo Gentile (1920-1984): insegnante pugliese, massone dal 1945, dal 1966 ha ricoperto alti incarichi nel GOI (Gran Maestro Aggiunto e, nel 1979, Gran Maestro Onorario del GOI), 33° grado RSAA giustinianeo (dal 1968), 33.·.66.·.90.·. grado dell’APRMM di Brunelli , martinista, sacerdote della Chiesa Gnostica di Carlesi-Brunelli…

Eccetto che per Brunelli e per i kremmerziani, degli altri non so se siano rimasti operativamente affascinati dalla magia sessuale (o «magia trasmutatoria», come la chiamava Brunelli ). Il men che si può dire è che in quegli ambienti esoterici non era, e non è difficile acquisire e praticare tali conoscenze (o gnosi)… .

Intorno agli anni Ottanta del secolo XX, il massone Alberto Moscato (GOI e RSI) risulta a capo della sezione italiana dell’Ordo Templi Orientis, un ordine magico paramassonico fondato tra la fine del secolo XIX e gli inizi del XX, da massoni di area anglosassone (Karl Kellner 33°, Theodor Reuss 33°). L’OTO è aperto a uomini e donne, segue gradi massonici e pratica magia sessuale di tipo tantrico, per realizzare l’Androgino perfetto, sotto gli auspici del «Baphomet, Capro Ineffabile», «Teschio Barbuto» o «Satana» .

In uno studio che ho consultato online nel 1999, è precisato che l’OTO di Moscato († 2006) ha instaurato rapporti benevoli col GOI e circa 10 membri dell’OTO sono (o sono stati) massoni.

Nel 1998, la Bastogi Editrice Italiana pubblica un libro di Alberto Moscato (per la collana “Biblioteca massonica”) sull’Ordo Templi Orientis (OTO). Questo gruppo di magia (potenziato e diretto dal celebre mago inglese Aleister Crowley dal 1922 al 1947) fonde gli insegnamenti di: Chiesa Cattolica Gnostica, RSAA, Illuminati, ecc… .

In questo libro, Moscato (massone e Agente Capo dell’OTO in Italia) afferma che il lavoro iniziatico nell’OTO (aperto a uomini e donne) mira alla formazione dell’«Androgino», la trasformazione dell’iniziato in Androgino (ricomposizione in lui delle energie maschile-femminile), il risveglio del potere serpentino, o il Serpente del tantrismo (la «Kundalini»), energia divina posta nel Mulhadara Chakra (alla base della colonna vertebrale). La magia dell’OTO vuole risvegliare questa energia e permettere all’iniziato di riappropriarsi dell’antica divinità che ha perduto in seguito alla caduta edenica .

Moscato scrive che nell’OTO si pratica «Tantrismo», o «Magia Sessuale» , «Orgia Rituale» o «Orgia Sacra», da intendersi – spiega lui – non come depravazione sessuale, bensì come cerimonia in cui si ricorre a simbolismi sessuali, pur senza praticarne gli atti. Tuttavia, poi il Moscato esalta l’atto sessuale (tra uomo e donna) compiuto con fini iniziatici, cioè allo scopo di formare l’Androgino e divinizzarsi. Egli definisce tale atto sessuale come «Atto Sacro», «Sacramento» ; insomma si tratta di vera e propria magia sessuale.

Moscato sottolinea troppo la “sacralità” dell’Orgia e la vuol purificare, scagionandola dalle accuse di perversione sessuale mosse dai “profani”. Questo tentativo vale sulla carta e in teoria, ma nella prassi, conoscendo la fragilità dell’uomo dinanzi a certe passioni (e parliamo dell’uomo senza la grazia di Dio, che cerca anzi di auto-divinizzarsi), riteniamo che è praticamente impossibile resistere a certi impulsi…

Inoltre, Moscato, il cui nome iniziatico nell’OTO è Baphomet, pubblica, in Appendice al suo libro, il Rituale 729, rituale di invocazione preparato da Baphomet-Moscato per Cavalieri e Dame dell’OTO. In questo rituale, «il Mago» invoca «Baphomet» chiamandolo «Aquila, Pellicano, Satana», «Teschio barbuto», «idolo bifronte», «androgino archetipo di perfezione», «Capro Ineffabile», «vita inestinguibile». Nella cerimonia, il mago pronuncia formule attraverso cui egli si dona a Baphomet (il suo nome è invocato anche dagli altri presenti), e desidera essere abitato da lui ed essere suo strumento. Nel rituale si accenna anche a: a) «l’Eucaristia per la comunione con Baphomet»; b) un’«Ostia» che il mago impregna col suo sangue; c) la consumazione dell’«eucaristia», dopo la quale, «esplode libera e gaia la gioia degli astanti» .

La magia sessuale attira dunque l’interesse e il beneplacito anche di massoni regolari. Oltre al caso del Dr. Moscato c’è anche quello del Dr. Giuseppe Schiavone, anch’egli membro del Grande Oriente d’Italia (GOI), membro del RSAA di Palazzo Giustiniani. Nel suo libro L’androgino, Schiavone descrive (con competenza e approvazione) la magia sessuale quale via per giungere alla perfezione e beatitudine iniziatica .

Tra i massoni del GOI, legati (almeno intellettualmente e affettivamente) al mondo della magia gnostica e sessuale (OTOA, Corrente 93…), possiamo annoverare (a partire dagli Anni ’80) anche i calabresi Giuseppe M. S. Ierace e Aurelio Palmieri (di Locri), animatori della rivista esoterica Sixtrum (iniziata nel 1980). Altri massoni del GOI legati (almeno di recente) a Sixtrum (secondo quanto emerge dal N° 2/2005, di Sixtrum ), con funzioni dirigenziali (qui indicate) e/o di articolisti:

– Mariano Luigi Bianca, già legato alle Edizioni Atanòr di Roma (che, almeno dal 2005, editano anche Sixtrum), e fino al 2002, direttore responsabile delle riviste del GOI: Massoneria Oggi e poi Hiram; direttore responsabile di Sixtrum.

– Michele Greco (di Cosenza), almeno nel periodo 2001-2002 è stato Presidente del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili della Calabria all’Obbedienza del GOI ; direttore di Sixtrum.

– cav. Aurelio Palmieri (vice-direttore e capo redazione).

– Arturo Pacinotti: Presidente del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili della Toscana (GOI) .

– Alberto Samonà (scrive anche su Hiram, rivista del GOI).

– (Avv.) Ernesto D’Ippolito: massone cosentino, 33° grado del RSAA di Palazzo Giustiniani , Presidente Emerito degli Ordini Forensi della Calabria e (dal 2003) Gran Maestro Onorario del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani (GOI) .

– Ovidio La Pera: (massone fiorentino).

La rivista Sixtrum ha evidenti interessi per la magia sessuale. Sul website di Sixtrum si trova un articolo di Giuseppe M.S. Ierace (del 2002) che recensisce, in modo implicitamente positivo, l’opera Earth-Inferno dell’occultista Austin Osman Spare, esperto di magia sessuale “selvaggia”. Pansessualismo e magia nera costituiscono il cardine del pensiero e della vita di Spare, contenuti anche in Earth-Inferno’.