Luciferismo-Satanismo Culturale tra i Massoni del Grande Oriente d’Italia

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‘Sulla base di prove documentarie (illustrate in questo mio studio), oso asserire che in ambienti e personaggi assai distinti della Massoneria del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani (GOI), sussiste un certo satanismo-luciferismo di matrice razionalistica e gnostico-esoterica. Intendo parlare di un luciferismo o satanismo culturale o “filosofico”, quale traspare da scritti di massoni.

Non posso dire con certezza matematica (di cartesiana memoria) che ci sono massoni del GOI dediti anche a pratiche apertamente sataniche (es.: Messe Nere al Diavolo, orge e profanazioni di ostie consacrate…). Tuttavia, dinanzi alle prove della esistenza di un luciferismo culturale (filosofico-esoterico) in prestigiosi ambienti massonici, lo studioso “profano” (cioè non massone) non fa “peccato” se sospetta che accanto alla teoria possa esserci (negli ambienti su indicati) anche un certo tipo di prassi…

Dalla metà del secolo XIX fino ai nostri giorni, l’Inno a Satana del massone Giosué Carducci (il quale giunse al 33° ed ultimo grado RSAA) gode di una discreta simpatia tra i Maestri Massoni (non di rado insigniti anche di Alti Gradi, es. nel RSAA) che considerano Satana quale simbolo della Natura e della Ragione, della Luce massonica, del Libero Pensiero, e del Progresso contro il presunto “oscurantismo” dei dogmi della Chiesa Cattolica Romana, la quale (dal punto di vista massonico) pretenderebbe di possedere tutta la verità.

Inoltre, il Satana carducciano può essere interpretato – dai Massoni – come la «Intelligenza demiurgica» («il re del convito») che ha fatto e congiunto cielo e terra, sole-luna, maschile-femminile, superiore-inferiore… principi opposti che anche la Massoneria vuole unire…

Il Diavolo, dal punto di vista massonico, può essere anche interpretato come la manifestazione dell’Assoluto (per cui nella Dualità, dunque nel Male, si manifesterebbe l’Unità!), ovvero come una tendenza ciclica ed eterna di involuzione (o deviazione) necessaria dell’Assoluto, secondo idee di matrice panteistica, induistica e guénoniana.

Per i Maestri Massoni esperti di scienze iniziatico esoteriche (ed insigniti di Alti Gradi, es.: RSAA), Lucifero può essere (è) non solo il simbolo della Luce massonica, della ribellione ai dogmi cattolici, ma anche lo Spirito di Luce, di vita, di libertà quasi demiurgo o creatore del mondo , il «Portatore di Luce» (essere personale o energia impersonale e cosmica, stato mentale illuminativo a cui giungono gli Iniziati), lo Spirito divino della Gnosi e della Luce che (volontariamente o costretto dal Destino oppure dal malvagio Demiurgo Adonai, ossia il Dio Creatore venerato dai Cattolici…) scende nelle Tenebre della Materia terrestre (l’Inferno), alla maniera del Lucifero dantesco, e con il quale l’Iniziato massone deve confrontarsi, incontrarsi, in certo qual modo assimilarsi nella ricerca/trasmissione della Luce Massonica e nella discesa agli inferi (morte mistica, morte iniziatica), tappa necessaria per risalire alla Luce… .

«Lucifero» (o il «Diavolo») è interpretato, dai Maestri Massoni, anche come un Principio magico necessario per conoscere e per arrivare a Dio, alla Luce… , o come una forza magica che può contribuire ad aiutare l’iniziato massone nel suo processo di perfezionamento («Grande Opera») alchemico, oppure simbolo dell’uomo (l’Iniziato) che giunge a compimento dell’opera di Alchimia esoterica e, illuminato, penetra e conquista le tenebre.

Il Serpente della Genesi (talora chiamato esplicitamente dai massoni anche coi nomi di «Lucifero», «Diavolo», «Satana») rappresenta l’agente o il principio (personale o impersonale) che porta all’uomo (Adamo ed Eva) la Conoscenza-Libertà-Luce-Progresso… .