L’uomo è un essere completamente depravato sotto il dominio del peccato ed ha bisogno di essere salvato, e questa salvezza si ottiene soltanto mediante la fede in Gesù Cristo

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La Scrittura invece dice che tramite il peccato commesso dal primo uomo (che era una creatura retta) la sua natura diventò una natura totalmente depravata e corrotta al servizio del peccato, e quindi da allora essendo che il peccato è passato su ogni uomo, tutti hanno peccato e sono sotto la condanna divina.

Il peccato commesso dal primo uomo è raccontato dalla Scrittura in questi termini: “Or il serpente era il più astuto di tutti gli animali dei campi che l’Eterno Iddio aveva fatti; ed esso disse alla donna: ‘Come! Iddio v’ha detto: Non mangiate del frutto di tutti gli alberi del giardino?’ E la donna rispose al serpente: ‘Del frutto degli alberi del giardino ne possiamo mangiare; ma del frutto dell’albero ch’è in mezzo al giardino Iddio ha detto: Non ne mangiate e non lo toccate, che non abbiate a morire’. E il serpente disse alla donna: ‘No, non morrete affatto; ma Iddio sa che nel giorno che ne mangerete, gli occhi vostri s’apriranno, e sarete come Dio, avendo la conoscenza del bene e del male’. E la donna vide che il frutto dell’albero era buono a mangiarsi, ch’era bello a vedere, e che l’albero era desiderabile per diventare intelligente; prese del frutto, ne mangiò, e ne dette anche al suo marito ch’era con lei, ed egli ne mangiò. Allora si apersero gli occhi ad ambedue, e s’accorsero ch’erano ignudi; e cucirono delle foglie di fico, e se ne fecero delle cinture” (Genesi 3:1-7).

Il serpente antico dunque, non è per nulla un portatore di luce (quasi che tramite quell’atto che egli indusse Adamo a compiere contro Dio l’uomo fu illuminato), ma semmai un portatore di tenebre, perchè tramite quella seduzione che egli operò verso la donna e nella quale la donna cadde, trascinando poi suo marito alla disubbidienza, le tenebre si sono diffuse in tutto il mondo: e sotto la potestà di queste tenebre ci sono anche i Massoni, che chiamano luce ciò che è tenebre, e tenebre ciò che è luce e quindi sono tra coloro a cui la Scrittura dice “Guai a loro”.

Il fatto che tramite quella disobbedienza il peccato e la condanna si sono estesi a tutti gli uomini è confermato dall’apostolo Paolo ai Romani quando dice: “Perciò, siccome per mezzo d’un sol uomo il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato v’è entrata la morte, e in questo modo la morte è passata su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato… con un sol fallo la condanna si è estesa a tutti gli uomini, …. per la disubbidienza di un solo uomo i molti sono stati costituiti peccatori …. , così anche per l’ubbidienza d’un solo, i molti saran costituiti giusti” (Romani 5:12,18, 19).

Quindi – come afferma sempre la Scrittura – i disegni del cuore dell’uomo sono malvagi sin dalla sua fanciullezza (Genesi 8:21), in quanto gli uomini sono stati formati nell’iniquità e concepiti nel peccato (Salmo 51:5). Essi sono dunque servi del peccato, che li ripaga con la morte in quanto il salario del peccato è la morte (Romani 6:23), e perciò sono morti nei loro falli e nelle loro trasgressioni. E il servizio che essi rendono al peccato li rende anche nemici di Dio.

L’uomo dunque ha bisogno di essere salvato dal peccato, vivificato e riconciliato con Dio, e la salvezza, la vivificazione e la riconciliazione con Dio l’uomo le ottiene quando si ravvede e crede che Gesù Cristo è morto per i nostri peccati e risuscitato a cagione della nostra giustificazione.

La salvezza dal peccato che Cristo opera nell’uomo che si ravvede e crede coincide con la rigenerazione o nuova nascita, che consiste in una resurrezione spirituale che sperimenta l’uomo morto nei suoi peccati e nei suoi falli per mezzo della Parola di Dio e dello Spirito Santo. Nuova nascita che permette all’uomo di essere spiritualmente vivo e di avere comunione con Dio. Gesù parlò della nuova nascita ad un dottore dei Giudei di nome Nicodemo, al quale disse che se uno non è nato di nuovo non può nè vedere e neppure entrare nel regno di Dio (cfr. Giovanni 3:1-5).

I Massoni dunque errano grandemente, e non può essere altrimenti visto che hanno rigettato di sottomettersi alla Parola di Dio. E quindi la loro cosiddetta rigenerazione o nuova nascita è menzogna.