Lo stile adottato da Paolo Paschetto fu creato da un massone

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Paolo Paschetto fu un esponente dello stile chiamato Liberty (più conosciuto internazionalmente come Art Nouveau), anzi tra i ‘massimi esponenti del liberty romano’ (http://www.museivillatorlonia.it/) e questo stile artistico fu creato da Victor Horta (1861-1947), come viene detto in questo scritto dal titolo ‘Storia del Liberty in Italia’ presente sul sito ‘Arte Liberty in Italia’: ‘Nato inizialmente in Belgio, grazie all’architetto Victor Horta, il Liberty si diffuse presto in tutta Europa divenendo in breve lo stile della nuova borghesia in ascesa. Esso si fondò sul concetto di coerenza stilistica e progettuale tra forma e funzione. Adottando le nuove tecniche di produzione industriale, ed i nuovi materiali quali il ferro, il vetro e il cemento, di fatto il Liberty giunse per la prima volta alla definizione di una nuova progettualità: quella progettualità che definiamo industrial design. I centri più importanti dello “Stile del ‘900” furono Torino, Palermo, Firenze, Lucca, Viareggio, Milano, Roma, Emilia Romagna. Nella nostra penisola il Liberty si sviluppa in un paese sostanzialmente pigro e che sembra aver dimenticato le recenti spinte ideologiche e popolari del risorgimento, in una nazione convinta di aver superato tutti i suoi problemi per il solo fatto di essere stata finalmente unita. In questo clima di stasi, tuttavia, va generandosi nel campo artistico, una “minoranza modernista” desiderosa di affacciarsi sul resto d’Europa e che vuole opporsi concretamente alla trita e ritrita mescolanza di stili storici dell’arte “ufficiale”. Questa corrente modernista si muove verso una direzione stilistica, che sfocerà nell’Art Nouveau secondo i criteri già affermatisi nelle altre nazioni europee, e verso una direzione tecnica originata dalle nuove scoperte industriali e da nuove tecniche strutturali, soprattutto nel campo architettonico. Il movimento si affermò definitivamente nel nostro paese dopo l’Esposizione di Torino nel 1902’ (http://www.arteliberty.it/storia.html)

Victor Horta era un massone, infatti si legge su un sito massonico in lingua francese: ‘Victor Horta è entrato nel 1888 nella Loggia Massonica di Bruxelles Les Amis Philanthropes’ (http://www.hiram.be/Victor-Horta_a4362.html – Victor Horta est entré en 1888 dans la Loge maçonnique bruxelloise Les Amis Philanthropes).

Questo è confermato anche da Daniela Palomba nella sua tesi dal titolo ‘Moti ascensionali nell’opera di Victor Horta’ presentata all’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’ Facoltà di Architettura Dipartimento di Configurazione e attuazione dell’architettura, per il suo Dottorato di ricerca in ‘Rilievo e Rappresentazione dell’Architettura e dell’Ambiente XXI Ciclo’ (pag. 60-61 – il documento in pdf è scaricabile qua http://www.fedoa.unina.it/3299/1/Palomba_Daniela.pdf): ‘La frequentazione dello studio di Balat fu per Horta l’occasione per entrare in contatto e diventare membro di diverse associazioni come la Société Centrale d’architecture de Belgique8 (S.C.A.B.) e la Loggia Massonica Les Amis Philanthropes, grazie alle quali conosce l’establishment intellettual-accademico, artefice dell’arricchimento intellettuale del giovane. Il movimento massonico belga è stato associato sempre al movimento politico progressista socialista, che fin dal 1834, fonda l’Université Libre de Bruxelles. I fortunati ed importanti incontri fatti in questi ambienti gli apriranno le porte verso il mondo della sua principale committenza che gli consentirà di raggiungere, in pochi anni, il meritato successo. E’ qui che ha la possibilità di conoscere il professor Emile Tassel, artefice dell’incontro con Eugéne Autrique, per il quale progetterà la prima abitazione nella capitale belga, e grazie ai quali riceverà nel 1892 la cattedra di disegno al corso di architettura dell’Ecole Polytechnique di Bruxelles, che conserverà fino al 1911’.

Per confermarvi che Victor Horta era massone, vi metto qua un suo ritratto ufficiale in cui con la sua mano sinistra fa un noto gesto o segnale massonico e poi la foto de La Maison Autrique in Belgio, che è una casa famosa di cui lui fu l’architetto, dove compaiono dei triangoli – evidenti simboli massonici – sia sopra l’entrata che sotto nelle inferriate di alcune finestre dello scantinato. Questo perchè gli artisti massoni tendono a mettere simboli massonici nelle loro opere.

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