Le origini dello stemma delle ADI

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Lo stemma delle Assemblee di Dio in Italia (ADI), in base a quanto si legge sul libro Le radici del movimento pentecostale è opera di Paolo Paschetto (pittore battista, ma di famiglia valdese) e fu adottato durante l’Assemblea Generale del 1969: ‘… su proposta di Umberto N. Gorietti, venne adottato uno stemma proprio delle ADI, raffigurante una Bibbia aperta, innalzata al di sopra dei monti, con il motto ‘Tutto l’Evangelo’, per distinguerlo da quello usato dalle chiese strutturalmente legate alle ‘Assemblies of God’ in U.S.A. Tra l’altro il disegno interno dello stemma era opera del noto pittore evangelico Paolo Paschetto, il quale ne permise fraternamente l’uso, autore anche dello stemma ufficiale della Repubblica Italiana’ (David A. Womack – Francesco Toppi, Le radici del movimento pentecostale, ADI-Media, 1989, pag. 168-169).

Su Risveglio Pentecostale, organo ufficiale delle ADI, in un articolo dal titolo ‘Sotto le insegne dei padri’, ciò è confermato in questi termini: ‘Anche la famiglia delle Assemblee di Dio in Italia ha, tutt’oggi, uno stemma caratteristico, un emblema figurativo stilizzato. Infatti nel corso dell’Assemblea Generale del 1969 «su proposta di Umberto N. Gorietti, venne adottato uno stemma proprio delle ADI, raffigurante una Bibbia aperta, innalzata al di sopra dei monti, con il motto “Tutto l’Evangelo”… Tra l’altro il disegno interno dello stemma era opera del noto pittore evangelico Paolo Paschetto… autore anche dello stemma ufficiale della Repubblica Italiana» [D.A.Womack-F.Toppi: Le radici del movimento pentecostale; ADI-Media 1989, pag. 168]. Questo emblema ufficiale delle ADI fu pubblicato per la prima volta sul Risveglio Pentecostale, organo ufficiale delle Chiese Cristiane evangeliche Assemblee di Dio in Italia, nel gennaio del 1978, quando fu adottata la revisionata veste tipografica e da quel periodo, in cui era direttore responsabile il fratello Paolo Arcangeli, il suo utilizzo perdura fino ai giorni nostri. Lo stemma ADI, pur essendo piuttosto articolato nei contenuti, nel suo insieme non è confondibile con altri. Il motto rammenta il mandato del Signore Gesù e dovrebbe costituire motivo di impegno personale per ogni credente: “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura…” (Marco 16:15). La sua forma, come quella di una porta, ci ricorda che Gesù è quella porta, anzi è l’unica via per il cielo: “Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Giov.14:6). Nella raffigurazione iconografica vediamo che la Parola di Dio si erge sopra un alto monte che, elevato rispetto alla pianura, oltrepassa le nuvole, perché “al monte dell’Eterno sarà provveduto” (Gen. 22:14). Possiamo infine osservare come l’acronimo ADI sia attorniato dal bagliore solare, per ricordarci di come Dio ci abbia acquistato a caro prezzo “affinché proclamiate le virtù di Colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua meravigliosa luce” (I Pie.2:9) – (Risveglio Pentecostale, Numero 1 – Anno LXI, Gennaio 2007, pag. 2).