Gesù Cristo era contro la cosiddetta libertà religiosa e di pensiero

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Studiando questo argomento così importante, mi sono domandato: ‘Ma Gesù era a favore della libertà religiosa e della libertà di pensiero per tutti gli uomini?’ Questa è una domanda che forse a taluni sembrerà strana o magari anche ridicola, ma vi posso assicurare che non è nè strana e neppure ridicola, perchè se crediamo che Gesù Cristo è il Figlio di Dio questa domanda dobbiamo porcela per capire se quello che hanno fatto le ADI nel dopoguerra, assieme a tanti altri evangelici, sia giusto nel cospetto di Dio, in quanto la lotta che essi intrapresero fu una lotta che implicitamente fu anche a favore della libertà religiosa per quelli che non conoscono Dio, come i Massoni per esempio. E difatti si allearono proprio con dei massoni per lottare per questa libertà.

E badate che quella per la libertà religiosa è una battaglia che le ADI portano ancora avanti, perchè secondo loro ci sono altre iniziative da prendere affinchè questa libertà religiosa diventi piena in Italia. Ecco per esempio cosa si legge in un comunicato del NEV: ‘L’affermazione che la legge sulla libertà religiosa trova il suo fondamento nel principio di laicità dello Stato va sostenuta senza alcuna incertezza’. Lo ha dichiarato il pastore Domenico Maselli, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), al termine dell’audizione avvenuta questo pomeriggio presso la I Commissione affari costituzionali della Camera dei deputati sulla bozza di Testo unico per la libertà religiosa, presentata dal relatore on. Roberto Zaccaria. A differenza di quanto affermato questa mattina da mons. Giuseppe Betori, presidente della Conferenza episcopale italiana (CEI), che aveva espresso “sorpresa e contrarietà” per l’introduzione, al comma 2 dell’articolo 1 del Testo unico, del principio di laicità quale fondamento della normativa, Maselli ha ribadito come “solo uno Stato laico può garantire un’autentica libertà per tutte le comunità di fede. Per questo la laicità dello Stato è per noi evangelici garanzia fondamentale della stessa libertà religiosa”. Più in generale, Maselli e gli altri rappresentanti evangelici presenti all’audizione hanno espresso un giudizio complessivamente positivo del Testo, “per certi aspetti migliore di quelli presentati nelle precedenti legislature dal governo”. “Si nota – ha precisato il presidente della FCEI – la volontà di deburocratizzare le norme per l’acquisizione dei vari diritti. Particolarmente positivo appare l’articolo 9 che riguarda le scuole pubbliche e paritarie e l’articolo 11 che prevede spazi adeguati di trasmissione per le singole confessioni nel servizio pubblico radiotelevisivo”. Oltre a Maselli, che in quest’occasione rappresentava anche la Tavola valdese e il decanato della Chiesa evangelica luterana in Italia (CELI), erano presenti, da parte evangelica, Domenico Tomasetto per l’Unione cristiana evangelica battista d’Italia (UCEBI); Dora Bognandi per l’Unione italiana delle chiese cristiane avventiste del 7° giorno (UICCA); Roberto Giannini per la Chiesa apostolica in Italia; Felice Loria per le Assemblee di Dio in Italia (ADI)’ (Roma, 16 luglio 2007 Tratto da NEV – Notizie Evangeliche).

Ma veniamo alla domanda che abbiamo posto, per rispondere alla quale è indispensabile considerare da vicino la predicazione di Gesù Cristo.

Che cosa predicava Gesù agli uomini? Ce lo dice Marco in questa maniera: “Dopo che Giovanni fu messo in prigione, Gesù si recò in Galilea, predicando l’evangelo di Dio e dicendo: Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; ravvedetevi e credete all’evangelo” (Marco 1:14-15).

Dunque la predicazione di Gesù ai peccatori comprendeva due ordini, ossia ‘ravvedetevi’ e ‘credete nel vangelo’. E se Lui ordinava agli uomini di fare queste due cose, pena la perdizione eterna, è evidente che non considerava gli uomini liberi di professare il credo che volevano o la religione che essi volevano, perchè lui ordinava agli uomini di cambiare modo di pensare, in quanto la parola greca per ravvedersi significa letteralmente ‘cambiare mente o idea’.

Ma riflettete: se Gesù ordinava agli uomini di cambiare idea o mente, non credete che egli non li considerava liberi di professare la religione e il pensiero che essi volevano, ma obbligati a credere invece a quello che voleva Dio, cioè al Vangelo?

Ma se questo non vi bastasse, ci sono anche le parole che Gesù rivolse in particolare agli scribi e Farisei, che come voi sapete professavano la religione ebraica, ma con la loro tradizione avevano annullato la Parola di Dio e quindi professavano delle dottrine estranee alla legge di Mosè, che era la legge che Dio aveva donato al popolo di Israele affinchè la osservasse. Che cosa disse Gesù agli scribi e ai Farisei in merito alle idee o dottrine che professavano, insegnandole? Lo troviamo scritto sempre in Marco: “Ma Gesù disse loro: Ben profetò Isaia di voi ipocriti, com’è scritto: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il cuor loro è lontano da me. Ma invano mi rendono il loro culto insegnando dottrine che son precetti d’uomini. Voi, lasciato il comandamento di Dio, state attaccati alla tradizione degli uomini. E diceva loro ancora: Come ben sapete annullare il comandamento di Dio per osservare la tradizione vostra! Mosè infatti ha detto: Onora tuo padre e tua madre; e: Chi maledice padre o madre sia punito di morte; voi, invece, se uno dice a suo padre od a sua madre: Quello con cui potrei assisterti è Corban, (vale a dire, offerta a Dio), non gli permettete più di far cosa alcuna a pro di suo padre o di sua madre; annullando così la parola di Dio con la tradizione che voi vi siete tramandata. E di cose consimili ne fate tante!” (Marco 7:6-13). Ma vi paiono queste le parole di un uomo che sosteneva la libertà di religione e di pensiero per tutti gli uomini? A noi no, perchè giudicò e riprese severamente degli uomini perchè insegnavano cose contrarie alla Parola di Dio, e quindi ciò significa che Lui non ammetteva che degli uomini fossero liberi di professare precetti che annullavano la parola dell’Iddio e Padre suo.

Ed oltre a Gesù si potrebbe prendere ad esempio anche Giovanni il Battista che predicava anche lui il ravvedimento alle moltitudini, e quindi gli comandava anche lui di ‘cambiare mente’ cioè di abbandonare i pensieri iniqui che albergavano nella loro mente, e di credere in Colui che veniva dietro a Lui, cioè Gesù Cristo. E poi ricordatevi che Giovanni Battista disse ad Erode che si era preso la moglie di suo fratello: “E’ non t’è lecito di tener la moglie di tuo fratello!” (Marco 6:18). Ma vi paiono queste parole di un uomo che era a favore della libertà religiosa e di pensiero per tutti gli uomini? Oggi, dai pastori ADI, Giovanni il Battista se fosse ancora in vita, sarebbe dichiarato a tutti gli effetti un fanatico e bigotto legalista, che non si faceva gli affari suoi ma trovava il tempo di giudicare e di criticare gli altri per cose che non lo riguardavano affatto, andando così ad attaccare la libertà personale di altri uomini, che erano liberi di vivere e pensare come meglio credevano nella loro vita, essendo stati dotati anche loro da Dio ‘della grazia del libero arbitrio’!

E il tempo verrebbe meno se dovessi parlare degli apostoli del Signore, come anche dei profeti, che nel parlare da parte di Dio ordinarono agli uomini, con l’autorità datagli da Dio, di abbandonare pensieri e opere malvage, per convertirsi al solo vero Dio.

Quindi, fratelli, questo discorso sulla libertà religiosa che apparentemente sembra innocuo e pure giusto, nasconde una trappola del diavolo, una sua macchinazione, che ha come obbiettivo quello di non far predicare agli uomini quello che Dio comanda che sia loro predicato e nella maniera che Lui vuole cioè con potenza e gran pienezza di convinzione. Ecco perchè dai pulpiti ADI – come anche dalla maggior parte dei pulpiti evangelici – non si sente predicare quello che Dio vuole che gli uomini sappiano.

E poi lo ripeto ancora una volta, il discorso a favore della libertà religiosa e di pensiero, è un discorso a favore del diavolo, che è bugiardo e padre della menzogna, perchè ammette che gli uomini siano liberi di professare qualsiasi credo, quindi anche il credo dei Massoni che dice che Gesù è sullo stesso livello di Buddha e di Maometto e che Dio lo si può chiamare in tante maniere ma sempre dio rimane e che la Bibbia è un libro come tanti altri libri cosiddetti sacri quali il Corano; il credo dei Mormoni che per esempio dice che Gesù si sposò con delle donne e che dopo morti l’uomo ha la possibilità di essere salvato; il credo dei Testimoni di Geova che per esempio nega la divinità di Cristo e la vita dopo la morte; e persino l’ateismo, l’agnosticismo, lo gnosticismo, il deismo, l’edonismo e il satanismo, perchè appunto si ritiene l’uomo avente questo diritto. Ma come può Dio avere concesso questo diritto all’uomo, se gli comanda di ravvedersi e di credere al Vangelo? Ce lo spieghino i pastori ADI.

Quindi, con questo modo di parlare e di agire le ADI manifestano quello che sono realmente, nemiche della verità e amanti delle menzogne. Ah sì, a parole fanno professione di amare la verità, ma nella pratica che cosa fanno per difenderla? Niente, proprio niente, anzi partecipando alla lotta per la libertà religiosa in Italia hanno aiutato a diffondere le menzogne del diavolo e loro si guardano bene dal confutarle e condannarle pubblicamente. Come si guardano bene dal riprovare e condannare con ogni franchezza dai loro pulpiti la fornicazione, l’adulterio, l’omosessualità, il ladrocinio, il dire bugie, l’andare a divertirsi, e così via, e questo perchè gli uomini sono assolutamente liberi, hanno il libero arbitrio, e quindi guai a chi si permette di riprenderli e ammonirli affinchè abbandonino le loro vie tortuose!

Nelle ADI dunque è entrato il diavolo, lo hanno fatto entrare dalla porta principale come si suol dire e lo difendono pure, e difatti sono numerosi nelle ADI gli ‘avvocati del diavolo’.

Questi hanno sempre una ‘buona parola’ per quelli che si comportano in maniera scandalosa, che professano false dottrine, che prendono piacere nelle mondane concupiscenze: ma anche sempre delle pesanti accuse ed anche offese verso coloro che invece riprovano queste cose e mettono in guardia da queste persone. Ed una di queste accuse sapete qual è? Che essi fanno l’opera del diavolo, perché accusano i fratelli!

Come si spiega tutto ciò? Perché avviene tutto ciò? Perché in costoro non c’è amore per la verità come neppure per la giustizia e la santità, e quindi non c’è interesse a difendere né la verità, né la giustizia e neppure la santità.

E quindi è evidente che l’opera del diavolo la fanno proprio questi ‘avvocati del diavolo’, i quali dimenticano volontariamente che il fatto che vengano mosse delle accuse a dei fratelli in sé stesso non significa necessariamente parlare da parte del diavolo, perché anche gli apostoli mossero delle accuse contro dei fratelli, ma non per questo diciamo che essi fecero l’opera del diavolo. E questo perché quelle loro accuse erano mosse nel contesto di riprensioni che i fratelli meritavano, e che avevano come scopo quello di indurre al ravvedimento coloro che avevano peccato o si comportavano disordinatamente.

Facciamo degli esempi tratti dalla Bibbia:

Paolo accusò i santi di Corinto in questa maniera: “V’ho nutriti di latte, non di cibo solido, perché non eravate ancora da tanto; anzi, non lo siete neppure adesso, perché siete ancora carnali. Infatti, poiché v’è tra voi gelosia e contesa, non siete voi carnali, e non camminate voi secondo l’uomo?” (1 Corinzi 3:2-3), “Si ode addirittura affermare che v’è tra voi fornicazione; e tale fornicazione, che non si trova neppure fra i Gentili; al punto che uno di voi si tiene la moglie di suo padre. E siete gonfi, e non avete invece fatto cordoglio perché colui che ha commesso quell’azione fosse tolto di mezzo a voi!” (1 Corinzi 5:1-2); e quelli della Galazia li accusò così: “O Galati insensati, chi v’ha ammaliati, voi, dinanzi agli occhi de’ quali Gesù Cristo crocifisso è stato ritratto al vivo?” (Galati 3:1).

Giacomo accusò i santi a cui scrisse in questa maniera: “Voi bramate e non avete; voi uccidete ed invidiate e non potete ottenere; voi contendete e guerreggiate; non avete, perché non domandate; domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere ne’ vostri piaceri. O gente adultera, non sapete voi che l’amicizia del mondo è inimicizia contro Dio? Chi dunque vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio” (Giacomo 4:2-4).

Ma se andiamo ancora più indietro nel tempo, troveremo che anche i profeti di Dio accusarono il popolo di Dio quando questo abbandonò la Sua legge. Ecco anche qui degli esempi:

Isaia disse: “Ma voi, avvicinatevi qua, o figliuoli della incantatrice, progenie dell’adultero e della prostituta! Alle spalle di chi vi divertite? Verso chi aprite larga la bocca e cacciate fuori la lingua? Non siete voi figliuoli della ribellione, progenie della menzogna, voi, che v’infiammate fra i terebinti sotto ogni albero verdeggiante, che scannate i figliuoli nelle valli sotto le grotte delle rocce?” (Isaia 57:3-5), ed anche: “Giacché questo è un popolo ribelle, son de’ figliuoli bugiardi, de’ figliuoli che non vogliono ascoltare la legge dell’Eterno, che dicono ai veggenti: ‘Non vedete!’ e a quelli che han delle visioni: ‘Non ci annunziate visioni di cose vere! Diteci delle cose piacevoli, profetateci delle chimere! Uscite fuor di strada, abbandonate il sentiero retto, toglieteci d’innanzi agli occhi il Santo d’Israele!” (Isaia 30:9-11).

Geremia disse: “Tendono la lingua, ch’è il loro arco, per scoccar menzogne; son diventati potenti nel paese, ma non per agir con fedeltà; poiché procedono di malvagità in malvagità, e non conoscono me, dice l’Eterno. Si guardi ciascuno dal suo amico, e nessuno si fidi del suo fratello; poiché ogni fratello non fa che ingannare, ed ogni amico va spargendo calunnie. L’uno gabba l’altro, e non dice la verità, esercitano la loro lingua a mentire, s’affannano a fare il male. La tua dimora è la malafede; ed è per malafede che costoro rifiutano di conoscermi, dice l’Eterno. Perciò, così parla l’Eterno degli eserciti: Ecco, io li fonderò nel crogiuolo per saggiarli; poiché che altro farei riguardo alla figliuola del mio popolo? La loro lingua è un dardo micidiale; essa non dice che menzogne; con la bocca ognuno parla di pace al suo prossimo, ma nel cuore gli tende insidie. Non li punirei io per queste cose? dice l’Eterno; e l’anima mia non si vendicherebbe d’una simile nazione?” (Geremia 9:3-9), ed anche: “Veramente il mio popolo è stolto, non mi conosce; son de’ figliuoli insensati, e non hanno intelligenza; sono sapienti per fare il male; ma il bene non lo sanno fare” (Geremia 4:22).

Che diremo dunque? Che gli apostoli e i profeti fecero l’opera del diavolo? Così non sia, perché le loro dure parole di forte biasimo furono legittime, perché fu Dio a muoverli a pronunciarle in quanto voleva che il suo popolo rientrasse in sé e abbandonasse i sentieri malvagi. D’altronde quando si riprende qualcuno bisogna pur muovergli delle accuse, altrimenti come potrà egli capire quali sono le cose da cui si deve ravvedere?

E poi questi ‘avvocati del diavolo’ dimenticano che secondo la legge di Mosè, che è buona se uno la usa legittimamente, non è sbagliato accusare qualcuno di un peccato, ma è sbagliato accusare qualcuno ingiustamente, cioè deporre il falso contro qualcuno, infatti la legge dice: “Quando un testimonio iniquo si leverà contro qualcuno per accusarlo d’un delitto, i due uomini fra i quali ha luogo la contestazione compariranno davanti all’Eterno, davanti ai sacerdoti e ai giudici in carica in que’ giorni. I giudici faranno una diligente inchiesta; e se quel testimonio risulta un testimonio falso, che ha deposto il falso contro il suo fratello, farete a lui quello ch’egli avea intenzione di fare al suo fratello. Così torrai via il male di mezzo a te” (Deuteronomio 19:16-19).

Oltre a ciò, costoro dimenticano che quando l’accusa è confermata da due o tre testimoni fedeli e veraci, essa va accolta, infatti Paolo disse a Timoteo: “Non ricevere accusa contro un anziano, se non sulla deposizione di due o tre testimoni” (1 Timoteo 5:19). Dunque, quando le prove sono inequivocabili e i testimoni sono fedeli, l’accusa va ricevuta. E di conseguenza si devono prendere le azioni necessarie affinché coloro che insegnano una falsa dottrina o si comportano in maniera iniqua siano indotti a ravvedersi. Ma per gli ‘avvocati del diavolo’ è da rigettare qualsiasi accusa: proprio quello che il diavolo vuole che si faccia, e difatti lui i ‘suoi avvocati’ li ha ben addestrati in questo. E così sa di avere le mani libere, e può fare e dire tutto quello che vuole in mezzo alla Chiesa, perché ogni accusa verrà subito catalogata come ‘opera della carne’, ‘opera del diavolo’, e così via. D’altronde, il diavolo non è a caso che è chiamato ‘il serpente antico’ ed ‘il seduttore di tutto il mondo’ (Apocalisse 12:9), perché lui è esperto nell’arte della seduzione. Ecco dunque perché hanno la vita molto difficile i timorati di Dio in mezzo alle chiese ADI, perché ogni volta che suonano l’allarme, la maggior parte prendono gli avvertimenti come una opera del diavolo e quindi si lanciano con ferocia contro di essi che muovono delle accuse giuste e fondate.

Fratelli, vi esorto quindi a guardarvi da questi che io ho chiamato ‘avvocati del diavolo’ in ragione della loro opera diabolica – mascherata da finta carità – che portano avanti. Questi sono i peggiori nemici della Chiesa, perché dall’interno di essa diffondono la dissolutezza e la falsità a piene mani, o la tollerano facendo finta di niente, brandendo all’occorrenza l’accusa di ‘accusatori dei fratelli’ contro quelle poche sentinelle che rimangono in mezzo al popolo di Dio.