‘Non giudicate’ dice la Massoneria …. e non ‘Non giudicate’ dicono anche le ADI

La Massoneria smascherata – Indice > L’ombra della massoneria sulle Assemblee di Dio in Italia (ADI) > Il parlare massonico > Sul peccato e le false dottrine >  ‘Non giudicate’ dice la Massoneria …. e non ‘Non giudicate’ dicono anche le ADI

Abbiamo visto poco fa che uno dei principi su cui si fonda la Massoneria è la tolleranza del peccato e dell’errore dottrinale, e per sostenere questa tolleranza che fanno i Massoni? Citano le parole di Gesù: “Non giudicate” (Matteo 7:1).

Ecco le prove:

Albert Pike, nella sua lezione al 7° contenuta in Morals and Dogma, afferma che ‘nessuno desidera veramente giudicare l’altrui operato perchè ciò comporta gravi e pesanti responsabilità. [….] Perciò il vero massone non dimenticherà mai il solenne comandamento che deve assolutamente essere osservato in ogni momento della vita: «Non giudicare, altrimenti sarai giudicato; e ogni giudizio che esprimerai su altri nella stessa misura sarà rivolto su te» (Albert Pike, Morals and Dogma, Edizione Italiana, Vol. 2, pag. 46, 49 – 7° Prevosto e Giudice).

Sul sito della Loggia Gaio Cornelio Tacito n.740 Or:. di Terni All’obbedienza del Grande Oriente d’Italia Palazzo Giustiniani, in uno scritto dal titolo ‘Il Massone nella società moderna (1987)’ si legge quanto segue: ‘ “Non giudicare” è scritto nel Vangelo ed in quel “non giudicare” è tutta la nostra tolleranza massonica’ (http://www.loggiatacito740.it/).

Sul sito della Loggia Hochma n.182 di Trapani appartenente alla Gran Loggia Regolare d’Italia, in un documento dal titolo ‘Riflessioni sulla libera muratoria’ si legge quanto segue sulla tolleranza: ‘La tolleranza massonica è una “costruzione progressiva, un vero patto tra uomini di buona volontà, che si elabora innanzitutto per necessità vitale, e in un secondo momento grazie alla ragione. Il primo momento della tolleranza è costituito dal riconoscimento della libertà religiosa. La tolleranza è accettazione delle differenze evidenti, siano esse fisiche, socioculturali, politiche e religiose. Si tratta di “sopportare” con attitudine all’ascolto e all’apertura paziente i comportamenti altrui, anche se diversi, anzi opposti ai propri. Tale comportamento favorisce la libertà ad essere se stessi. La tolleranza consiste nell’astenersi dal giudicare a priori gli altri, e rende di nuovo attuale le parole di Gesù: non giudicare, se non vuoi essere giudicato, o ancora non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te… Questa virtù fondamentale che apre il dialogo e facilita la comunicazione, richiede una buona conoscenza di sé per mettersi di fronte al prossimo e saperlo ascoltare… Lo spirito di tolleranza impone anche di saper osservare un’attitudine di apertura, di ascolto cortese, accettando le opinioni divergenti dalle proprie come possibili complementari, al fine di favorire un fruttuoso scambio di idee, senza che le discussioni degenerino in dispute: ciò è insito nel lavoro massonico’ (http://www.hochma182.com/). Eugene Lyman Warner, un prete episcopaliano americano, scrivendo nel 1966 su The Indiana Freemason ha confermato che il rifiuto di giudicare è la tolleranza di cui parla la Massoneria. Ecco le sue parole: ‘La tolleranza è una caratteristica permanente della Massoneria: [….]. La vera tolleranza consiste non soltanto nel trattenersi dal criticare le azioni e le credenze di coloro con cui noi non siamo d’accordo; ma nel rifiutarsi di raggiungere conclusioni che altri sono necessariamente nell’errore. La tolleranza è il rifiuto di giudicare …. ‘ (citato in Forrest D. Haggard, The Clergy and the Craft, pag. 31).

E non è forse quello che fanno sostanzialmente le Chiese ADI? Che cosa infatti vogliono dire queste Chiese quando citano le parole di Gesù “Non giudicate”, se non che bisogna tollerare i peccati e le eresie presenti in mezzo alle Chiese, e quindi starsi zitti e ‘farsi i fatti propri’ per evitare che nascano dispute? Da qui si spiega la mancanza di confutazioni, di condanne pubbliche del peccato, delle opere infruttuose delle tenebre, e di messe in guardia pubbliche da coloro che operano scandali e insegnano eresie.

Ma il comandamento di non giudicare, non va inteso come lo intendono costoro, ma nel senso che non bisogna giudicare secondo l’apparenza e quindi in maniera ingiusta, ma bisogna giudicare giustamente. Per esempio Gesù disse a dei Giudei : “Non giudicate secondo l’apparenza, ma giudicate con giusto giudizio” (Giovanni 7:24) ed ancora: “E perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto?” (Luca 12:57). Ed anche Paolo ha confermato che noi possiamo giudicare, quando dice ai Corinzi: “Io parlo come a persone intelligenti; giudicate voi di quello che dico” (1 Corinzi 10:15), ed anche: “Giudicatene voi stessi: E’ egli conveniente che una donna preghi Iddio senz’esser velata?” (1 Corinzi 11:13), ed ancora: “Parlino due o tre profeti, e gli altri giudichino…” (1 Corinzi 14:29).

Quindi come credenti possiamo giudicare molte cose, ma non secondo l’apparenza ma con giusto giudizio. Ricordate cosa disse Gesù a Simone quando questi rispose correttamente alla sua domanda? “Hai giudicato rettamente” (Luca 7:43), volendo dire: ‘Hai espresso un giusto giudizio’. Dunque, se noi credenti esprimiamo dei giudizi corretti, non possiamo incorrere nel giudizio di Dio. D’altronde, non ha forse detto Paolo che “l’uomo spirituale giudica d’ogni cosa” (1 Corinzi 2:15)? E non ha forse detto la Scrittura: “Apri la tua bocca, giudica con giustizia” (Proverbi 31:9)? Dunque che c’è da meravigliarsi nel sentirci dire che noi possiamo giudicare?

Ma d’altronde se noi figliuoli di Dio non potessimo giudicare in senso assoluto, come potremmo rigettare le false profezie, le false rivelazioni, e le false dottrine, che vengono diffuse in mezzo alla Chiesa di Dio? Perché per rigettarle, dobbiamo prima esaminarle alla luce della Sacra Scrittura, e poi alla fine esprimere il nostro giudizio negativo contro di esse. E come potremmo guardarci dai falsi ministri del Vangelo e dai falsi fratelli, dato che per identificarli tali dobbiamo prima valutare il loro comportamento e le loro dottrine, alla luce della Parola di Dio, ed esprimere poi anche qui il nostro giudizio negativo nei loro confronti? Ma vi rendete conto cosa succederebbe se noi non potessimo giudicare niente e nessuno? Il diavolo approfitterebbe subito della nostra attitudine facendoci accettare le sue menzogne e i suoi ministri.

E purtroppo va detto che questo è accaduto nel caso di tanti credenti che, privi di sapienza e della conoscenza della Parola di Dio, trascinati a credere che non possono giudicare chi predica la Parola come neppure quello che viene predicato, hanno finito con l’accettare false dottrine di ogni genere e cattivi operai come buoni operai. Essi sono trascinati con l’inganno a credere che qualunque cosa dica il pastore è ‘oro colato’ e quindi va accettato senza discussione, perché lui è il servitore di Dio e l’unto di Dio, e di conseguenza hanno finito con l’accettare menzogne di ogni genere.

D’altronde se non possono giudicare, come possono sentirsi autorizzati a riprovare sia privatamente che pubblicamente la dottrina che dice che il fuoco dell’inferno è simbolico? Come possono pensare di poter rigettare la gap-theory o quella che dice che la terra ha miliardi di anni? Come possono pensare di poter rigettare il rapimento segreto? Come possono pensare di essere autorizzati a dire al pastore e a sua moglie, ‘Non andate a mettervi mezzi nudi al mare, perché vi contaminereste!’? Non possono, perché se lo facessero, gli verrebbe subito detto: ‘Fratello, non giudicare!’

Dunque, ancora una volta, dobbiamo riconoscere che le Chiese ADI pensano e parlano come delle logge massoniche, e questo devo dire che a noi disturba non poco. C’è quindi ancora una volta una somiglianza tra la Massoneria e le Chiese ADI.