Il rigetto della sovranità di Dio

La Massoneria smascherata – Indice > L’ombra della massoneria sulle Assemblee di Dio in Italia (ADI) > Il parlare massonico > Sulla cosiddetta libertà religiosa > Bisogna combattere per averla e una volta ottenuta per salvaguardarla >  Il rigetto della sovranità di Dio

In base a come si sono comportate le ADI nel dopoguerra, si evince in maniera chiara che secondo loro in caso alla Chiesa di Dio viene negata la libertà religiosa dalle autorità essa deve intraprendere dei passi appoggiandosi a uomini di cultura o politici o associazioni che lottano per i diritti dell’uomo, al fine di far prevalere le sue ‘sacrosante’ ragioni. Ma questo comportamento è perverso agli occhi di Dio perchè porta a rinnegare la sovranità di Dio. Mi spiego.

La Scrittura dice che “l’Eterno fa tutto ciò che gli piace, in cielo e in terra, nei mari e in tutti gli abissi” (Salmo 135:6), e quindi è Lui che stabilisce i re e li depone a suo piacimento. Ma cosa dice ancora la Scrittura? Che “il cuore del re, nella mano dell’Eterno, è come un corso d’acqua; egli lo volge dovunque gli piace” (Proverbi 21:1), il che significa che quando l’autorità stabilita da Dio decide di perseguitare la Chiesa di Dio, lo fa per volere di Dio in quanto è Dio a dirigere il suo cuore in quella direzione. Questo è confermato pienamente da quello che dice il Salmista a proposito del maltrattamento che ricevettero gli Israeliti in Egitto da parte di Faraone e degli Egiziani: “Iddio fece moltiplicar grandemente il suo popolo, e lo rese più potente dei suoi avversari. Poi voltò il cuor loro perché odiassero il suo popolo, e macchinassero frodi contro i suoi servitori” (Salmo 105:24-25). E noi sappiamo quanto soffrirono gli Israeliti per mano degli Egiziani, a motivo di questa opera compiuta da Dio sul cuore degli Egiziani, infatti è scritto: “E gli Egiziani presero in avversione i figliuoli d’Israele, e fecero servire i figliuoli d’Israele con asprezza, e amareggiaron loro la vita con una dura servitù, adoprandoli nei lavori d’argilla e di mattoni, e in ogni sorta di lavori nei campi. E imponevano loro tutti questi lavori, con asprezza” (Esodo 1:12-14). Ma tutto ciò rientrava nella volontà di Dio, ossia nei suoi disegni, infatti Dio aveva predetto molto tempo prima al patriarca Abramo: “Sappi per certo che i tuoi discendenti dimoreranno come stranieri in un paese che non sarà loro, e vi saranno schiavi, e saranno oppressi per quattrocento anni; ma io giudicherò la gente di cui saranno stati servi; e, dopo questo, se ne partiranno con grandi ricchezze. E tu te n’andrai in pace ai tuoi padri, e sarai sepolto dopo una prospera vecchiezza. E alla quarta generazione essi torneranno qua; perché l’iniquità degli Amorei non è giunta finora al colmo” (Genesi 15:13-16). E quindi affinchè Dio potesse mandare il suo servo Mosè a liberare gli Israeliti dalla mano di Faraone, e giudicare Faraone e gli Egiziani tramite il Suo fedele servitore Mosè, era necessario che gli Egiziani prendessero in odio gli Israeliti, e Dio con la sua potenza fece sì che ciò avvenisse voltando il cuore di Faraone e degli Egiziani contro gli Israeliti.

E badate che gli Israeliti nel corso di quel tempo che fu lungo soffrirono molto per mano degli Egiziani, ma Dio vide quella loro afflizione, udì i loro gemiti, ed ebbe pietà di loro liberandoli secondo che è scritto: “Or nel corso di quel tempo, che fu lungo, avvenne che il re d’Egitto morì; e i figliuoli d’Israele sospiravano a motivo della schiavitù, e alzavan delle grida; e le grida che il servaggio strappava loro, salirono a Dio. E Dio udì i loro gemiti; e Dio si ricordò del suo patto con Abrahamo, con Isacco e con Giacobbe. E Dio vide i figliuoli d’Israele, e Dio ebbe riguardo alla loro condizione” (Esodo 2:23-24), e secondo che Dio disse a Mosè: ‘Ho veduto, ho veduto l’afflizione del mio popolo che è in Egitto, e ho udito il grido che gli strappano i suoi angariatori; perché conosco i suoi affanni; e sono sceso per liberarlo dalla mano degli Egiziani, e per farlo salire da quel paese in un paese buono e spazioso, in un paese ove scorre il latte e il miele, nel luogo dove sono i Cananei, gli Hittei, gli Amorei, i Ferezei, gli Hivvei e i Gebusei. Ed ora, ecco, le grida de’ figliuoli d’Israele son giunte a me, ed ho anche veduto l’oppressione che gli Egiziani fanno loro soffrire. Or dunque vieni, e io ti manderò a Faraone perché tu faccia uscire il mio popolo, i figliuoli d’Israele, dall’Egitto’” (Esodo 3:7-10).

Questo sta a dimostrare che Dio è pietoso e misericordioso, e a suo tempo viene a soccorrerci per liberarci dalle afflizioni che subiamo. Ma nel frattempo dobbiamo essere disposti ad accettare dalla mano di Dio il male, come abbiamo accettato il bene. Ovviamente in mezzo all’afflizione siamo chiamati a pregare Dio con fede e pazienza, perchè questo dobbiamo fare anche, affinchè Egli abbia pietà di noi e ci liberi dalla mano degli uomini malvagi e molesti. Sarà poi Dio a decidere come e quando mutare i tempi e le circostanze, ma quanto a noi certamente non dobbiamo intraprendere passi o proteste presso le autorità di cui Lui ha volto il cuore contro di noi, appoggiandoci a politici o uomini di cultura o associazioni e così via, per fare loro cambiare idea, perchè in cielo c’è Colui che volge il cuore delle autorità in una direzione o nell’altra dovunque piace a Lui, che è il Governatore dell’universo.

Quindi cercare di far cambiare idea alle autorità in queste cose, con i mezzi che abbiamo visto che hanno usato le ADI nel dopoguerra, vuol dire confidare nell’uomo anzichè in Dio, e quindi è una mancanza di fiducia in Dio, e perciò non può avere l’approvazione di Dio. Ed è poi anche una mancanza di rispetto verso Dio, un disprezzo verso il Re dei Re, verso quello che Lui fa, e che è ben fatto. Ecco perchè nè Gesù Cristo, il Figlio di Dio, e neppure i suoi fedeli apostoli dopo, in mezzo alle persecuzioni che patirono così tanto a motivo del Vangelo, agirono come hanno agito i pastori dirigenti delle ADI nel dopoguerra, perchè loro avevano un profondo rispetto di Dio, e una ferma fiducia nella Sua potenza.

Ma quando queste cose vengono a mancare, allora ecco che si agisce in maniera stolta come hanno fatto le ADI e le Chiese vengono trascinate alla ribellione contro Dio. Le ADI, lo ripeto, si sono massonizzate, infatti il massone Albert Pike, sommo pontefice della massoneria universale, diceva: ‘Il Massone non esorta il prossimo a sottovalutare asceticamente la vita, considerandola un’insignificante ed indegna porzione dell’esistenza, perchè un simile atteggiamento richiede sentimenti innaturali e, se conseguito, sarebbe morboso e, se solo professato, insincero, insegnandoci a considerare la vita futura solo come compensazione dei mali sociali e a non occuparsi di guarire tali mali in questa vita, e così facendo oltraggia la causa della virtù e quella del progresso sociale. La vita è reale, al contrario, perciò va vissuta onestamente e con senso del dovere. Essa è l’inizio della nostra immortalità. Coloro che sentono un forte interesse e passione per questo mondo lavoreranno risolutamente per migliorarlo; coloro i cui affetti sono spostati verso il Cielo facilmente si abbandoneranno alle miserie della vita, ritenendole ineluttabili, inesorabili e prefissate, e si consoleranno con l’idea delle ricompense che un giorno saranno loro. E’ una verità che chi privilegia le meditazioni spirituali e si sforza di far divenire la religione regola per il proprio cuore è spesso troppo apatico nei confronti di tutti i miglioramenti del nostro sistema di vita, ed in molti casi quindi virtuale alleato del male, e ostile alle riforme politiche e sociali, perchè distolgono le energie dell’uomo dalla contemplazione dell’eternità’ (Albert Pike, Morals and Dogma, Edizione italiana, Vol. 2, pag. 179). In altre parole, Pike, nel caso ci sia in una nazione una dittatura o una tirannia che neghi la libertà di religione e di pensiero ad una parte dei cittadini, incita ad intraprendere lotte ed iniziative a favore della libertà e dell’uguaglianza dei diritti, e difatti lui stesso dice anche che la massoneria ‘sostiene le bandiere della Libertà e dell’Uguaglianza dei Diritti’ (Albert Pike, Morals and Dogma, Edizione italiana, Vol. 1, pag. 82).

E se qualcuno vuole sapere cosa intende Pike per libertà ed eguaglianza, eccolo servito: ‘Dal punto di vista dell’etica politica non vi è che un unico principio: la sovranità dell’uomo su se stesso. Questa sovranità si chiama Libertà. Dall’unione di due o più sovranità di questo genere ha origine lo Stato. Non vi debbono essere abdicazioni in questa associazione. Ogni uomo libero non rinuncia a una certa parte della sua sovranità per formare il diritto comune. Tale parte deve essere la stessa per tutti. Vi deve essere un equo contributo da parte di tutti perchè la collettività nel suo insieme sia sovrana. L’uguale concorso di tutti alla formazione di un libero Stato trova fondamento nel principio dell’uguaglianza. Il diritto non è nè più nè meno che la tutela degli interessi di tutti, nessuno escluso. Tale forma di solidarietà è la Fraternità. La Libertà è il vertice, l’Eguaglianza la base. Eguaglianza non significa livellamento, una società con erbe svettanti e querce rachitiche è una comunità piena di gelosie, tendente all’indebolimento reciproco. Eguaglianza significa che tutte le attitudini debbono avere, civilmente, eguali opportunità; sul piano politico, tutti i voti debbono avere lo stesso peso e, su quello religioso, a tutte le coscienze debbono essere riconosciuti eguali diritti’ (Albert Pike, Morals and Dogma, Edizione italiana, Vol. 1, pag. 75 – 2° Compagno Libero Muratore).

Ecco perchè nei templi massonici si trova il ‘Triangolo Sacro’ o ‘Delta’, perchè i tre vertici del triangolo simboleggiano anche i tre grandi principi della Massoneria che sono la Libertà, l’Uguaglianza, e la Fratellanza. E come abbiamo visto ‘il triangolo sacro’ purtroppo lo troviamo anche nelle ADI, e siccome uno dei vertici del triangolo è ‘la sovranità dell’uomo su se stesso’ è come se su di esso leggessimo ‘rigetto della sovranità di Dio’. Certo, perchè il libero arbitrio che proclamano le ADI, e che serve di base al loro discorso sulla libertà religiosa, li ha portati al rigetto della sovranità di Dio. Dio infatti per loro non è il “beato e unico sovrano” (1 Timoteo 6:15), ma uno spettatore che aspetta che l’uomo si muova e determini gli eventi sulla terra che Lui quindi assolutamente non predetermina e non manda ad effetto.