Lanciò minacce contro l’Italia e i preti che erano negli USA

La Massoneria smascherata – Indice > L’ombra della massoneria sulle Assemblee di Dio in Italia (ADI) > Massoni e amici della Massoneria nei rapporti tra ADI e Governo Italiano > Frank Bruno Gigliotti, Charles Fama, Patrick J. Zaccara, e Francis J. Panetta, del Comitato per la Libertà Religiosa in Italia >  Quello che ha fatto il massone Frank B. Gigliotti per le ADI  >  Lanciò minacce contro l’Italia e i preti che erano negli USA

Nella memoria scritta e inviata da Frank B. Gigliotti per conto delle ADI all’Ambasciatore Alberto Tarchiani – che in base alle date in cui fu pubblicata sulla rivista ‘The Chaplain’ e ‘The Pentecostal Evangel’ dovrebbe essere stata inviata all’ambasciatore presumibilmente agli inizi del 1947 o al massimo verso la fine del 1946 – che vi ricordo Gigliotti scrisse su incarico del massone Charles Fama che era il presidente del Comitato per la Libertà Religiosa in Italia, Comitato su cui fecero pressione nel 1946 le Assemblee di Dio in Italia, verso la fine troviamo delle parole minacciose che ho deciso di tradurvele affinchè vi rendiate conto con quale tono Gigliotti concluse quella memoria a favore dei Pentecostali d’Italia rappresentati a quel tempo da Umberto Gorietti.

La parte conclusiva si intitola ‘Dichiarazione di Principi’ e inizia con Gigliotti che richiama l’attenzione dell’ambasciatore sulla clausola della Carta delle Nazioni Unite che assicura la libertà religiosa a tutti i membri delle NU, che fu scritta per istigazione del Comitato per la Libertà Religiosa in Italia; poi Gigliotti passa a dire che la clausola del Trattato di Pace in cui si comanda all’Italia di assicurare a tutti i suoi cittadini la libertà di culto fu scritta per includere i Pentecostali e tutti gli altri gruppi religiosi, e poi afferma: ‘Vorrei affermare qua che la tolleranza non è accettabile per noi. Non vogliamo che la parola tolleranza appaia nella Costituzione Italiana in riferimento a quelli della fede Protestante, perchè la tolleranza indica che una forza superiore sta condiscendendo a quelli dei gruppi minoritari o ad altri nel permettergli certi privilegi. Non è un privilegio o un permesso che noi stiamo richiedendo, ma co-eguaglianza. Tra uomini liberi c’è coeguaglianza e non semplice tolleranza! Le forze Protestanti degli Stati Uniti vogliono fare tutto il possibile per cooperare con il popolo Italiano, ma noi insisteremo sull’adempimento da parte del governo Italiano di queste parti sia della Carta delle Nazioni Unite che del Trattato di Pace. Se diventerà necessario, noi siamo pronti ad usare tutti i mezzi a nostra disposizione per la sua applicazione. Noi certamente consideriamo che l’assoluta libertà religiosa sia uno dei principi cardini per cui è stata combattuta la Seconda Guerra Mondiale come è dichiarato specificatamente nella Carta Atlantica, e nella sue successive dichiarazioni di Yalta e Potsdam. Queste hanno assicurato sia al popolo d’Italia, e del mondo, la libertà dell’esercizio religioso, il principio che noi riteniamo essere il diritto sacro e inalienabile di ogni essere umano, cioè adorare Dio secondo i dettami della sua coscienza senza alcuna interferenza o coercizione da parte di qualsiasi gruppo organizzato, sia esso ecclesiastico o laico’ (The Pentecostal Evangel, 8 Febbraio 1947, pag. 11). E difatti nella Costituzione Italiana in riferimento alle minoranze religiose non fu introdotta nè la parola tolleranza e neppure il verbo tollerare! Peraltro questo modo di parlare e ragionare di Gigliotti, cioè il fatto di minacciare le autorità governative di qualche cosa in caso non venga concessa la libertà religiosa, era caratteristico anche delle Assemblee di Dio in Italia, infatti in una lettera firmata da Umberto Gorietti (ma con su impressi i nomi dei membri del Comitato Esecutivo delle ADI) e mandata al Capo del Governo Alcide De Gasperi, e ai capi dei partiti politici italiani il 10 Dicembre 1947 le ADI affermano tra le altre cose: ‘Siamo pronti ad agitare la pubblica opinione di tutto il mondo – tramite i nostri Fratelli all’estero – se non ci sarà concessa la desiderata libertà, promessa a grandi lettere dalla Nuova Costituzione’. Che dire? Proprio un modo anticristiano di parlare e ragionare. Peraltro in questa stessa lettera, il Comitato Esecutivo delle ADI ci tenne a far presente al Capo del Governo la consistenza numerica delle Chiese ADI in tutta Italia, e la loro continua crescita, e la loro recente affiliazione alla ‘Federazione delle nostre Chiese in America’ da cui – le ADI dicevano – ‘noi riceviamo – e ne riceveremo ancora di più nel prossimo futuro – un forte aiuto spirituale e materiale’. Questo giusto per inquadrare meglio lo spirito con cui le ADI si rivolgevano alle autorità governative! Loro, che ricordiamo dicono sempre che non vogliono fare polemica con nessuno!

Nel Gennaio del 1950 Frank Gigliotti dichiarò pubblicamente che i Protestanti d’America avrebbero dichiarato guerra all’Italia se non fossero cessate le persecuzioni contro i Protestanti. Ecco l’articolo dal titolo ‘I protestanti non sopporteranno nuove persecuzioni in Italia’ che apparve su L’Unità il 15 Gennaio 1950, e che conferma ciò: ‘Il reverendo Frank Gigliotti, ministro presbiteriano di Lemon Grove (California) ha dichiarato che se non verrà posto fine alla persecuzione dei protestanti italiani «i protestanti americani dichiareranno guerra al governo italiano», egli ha aggiunto che questa «è ultima cosa» che i protestanti americani vogliono fare, poichè non desiderano danneggiare il popolo italiano. Egli afferma inoltre di avere le prove di ben 56 casi di persecuzione contro i protestanti italiani avvenuti l’anno scorso. Il rev. Gigliotti ha riferito ad un giornalista che il rev. Umberto Gorietti, capo dei protestanti italiani, è stato arrestato 18 volte per il solo fatto di avere predicato la parola di Dio. Il 17 gennaio prossimo i maggiori delegati dei protestanti americani si riuniranno per concordare l’azione da svolgere, prenderanno parte alla riunione anche un certo numero di deputati e senatori. Il Gigliotti ha dichiarato a tale proposito: «Insisteremo perchè il governo italiano pubblichi una nota chiarificatrice diretta a tutti i suoi prefetti, nella quale venga posto in rilievo che l’articolo 19 della Costituzione sulla libertà religiosa deve venir applicato» (pag. 5 – vedi foto).

 

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L’Unità, 15 Gennaio 1950, pag. 5

 

Nel settembre del 1952, in seguito a delle persecuzioni che delle Chiese Protestanti avevano ricevuto in Italia, ci fu un incontro al Dipartimento di Stato in America con una delegazione che comprendeva Frank Gigliotti, Alvin Johnson dell’International Religious Liberty Association, e Frank Yost del Committee on Religious Liberty. Gigliotti condannò pubblicamente ‘una dittatura clericale’ in Italia e consigliò che gli Stati Uniti sottoponessero ad una rappresaglia i preti cattolici Italiani che erano in America (cfr. Domenico Roy Palmer, ‘For the Cause of Christ Here in Italy’. Evangelical America’s Holy Mission in Italy and the Cultural Ambiguities of the Cold War. Diplomatic History 29 (4) September 2005, pag. 645).

Ecco da che spirito era animato il ‘reverendo’ Frank Gigliotti su cui le ADI fecero tanto affidamento, l’uomo che mandò ‘una chiara memoria’ all’ambasciatore Alberto Tarchiani, memoria che vi ricordo fu pubblicata in milioni di copie e diffusa negli USA e in altre nazioni. E memoria che gli editori del Pentecostal Evangel apprezzarono molto scrivendo una breve nota alla fine di essa. Si rimane veramente sconcertati nel leggere certe cose. Ma non dimenticatevi che Gigliotti era un ‘uomo secondo il cuore delle ADI’ ossia un uomo per cui il fine giustificava i mezzi.