Gigliotti fece allacciare l’acqua alla casa di Enrico Marin, pastore delle Assemblee di Dio e sollecitato si mosse in favore delle ADI in altre circostanze

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Francesco Toppi nel suo libro E Mi Sarete Testimoni nel raccontare delle persecuzioni verificatesi contro credenti negli anni 1948-1952, menziona quella che subì Enrico Marin, che Toppi stesso definisce ‘un pioniere del Movimento pentecostale nell’Italia del Nord e soprattutto del Veneto’ (pag. 96):

‘Si verificarono dei casi che hanno dell’incredibile. Il primo, quello del 6 aprile 1950, quando da parte della Giunta Municipale del Comune di Cavaso del Tomba (Treviso) venne negata la concessione di acqua potabile per uso domestico al pastore italo americano Enrico Marin, con la motivazione che il suddetto esercitava ‘nel paese il culto pentecostale, che, oltre ad essere proibito dallo Stato Italiano, urta il sentimento cattolico della stragrande maggioranza del popolo di questo Comune’ (pag. 91).

Ora, Toppi non dice che poi l’acqua fu allacciata a Enrico Marin, come neppure chi fu colui che fece sì che Enrico Marin avesse la concessione dell’acqua potabile. Non sappiamo se Toppi lo sapesse, comunque dato che noi lo abbiamo scoperto, lo diciamo.

Ebbene fu il massone Frank Gigliotti, che scrisse all’allora Ministro della difesa Randolfo Pacciardi (che era un noto massone il quale nel 1938 aveva ottenuto il 30° grado del Rito Scozzese, e che era entrato nel Governo come Ministro della Difesa su pressione del gruppo dell’OSS facente capo a Frank Gigliotti – http://www.fondazionecipriani.it/Scritti/appunti.html), che subito si premurò a rimediare al male fatto dal sindaco di quel paese trevigiano.

Ecco il testo della lettera che il massone Pacciardi inviò al suo fratello massone Gigliotti il 10 Luglio 1950:

‘Caro Gigliotti, ho ricevuto la tua lettera datata 14 Giugno concernente il signor Enrico MARIN che vive a Cavaso del Tomba, Italia, ed ho subito dato ordini alle Autorità interessate, in maniera da rimediare al male fatto dall’arbitraria e iniqua azione decisa dal Sindaco di quella comunità. – Tu puoi essere sicuro che la faccenda sarà sistemata nella maniera migliore, non solo per motivi di umanità, ma poichè la libertà della fede religiosa è chiaramente offerta e promulgata per atto di Costituzione della Repubblica Italiana. – Mentre ti ringrazio per la tua gentile informazione, ti prego di rivolgerti a me liberamente per qualsiasi questione di questo tipo che possa sorgere, e io sarò molto felice di rimuovere qualsiasi difficoltà o fraintendimento che sia implicato.- Colgo l’opportunità per mandarti i miei saluti più calorosi. Sinceramente tuo. R. Pacciardi’.

Ora, vi domando fratelli: ‘Ma se per una questione minima, come l’allacciamento dell’acqua ad una casa negata ad un pastore delle Assemblee di Dio, fu contattato subito Gigliotti e lui subito si mise in moto per far risolvere subito la questione riuscendoci, non pensate che Gigliotti venisse contattato in quel tempo ogni qual volta si verificava una persecuzione contro dei pastori o delle Chiese delle Assemblee di Dio per fare qualcosa’?

E difatti non era la prima volta che Gigliotti si muoveva – sollecitato ovviamente dalle ADI – presso le autorità italiane o quelle americane in favore dei Pentecostali perseguitati in Italia. Vi faccio due esempi.

Il primo risale ad Aprile 1947. Sul Lewiston Evening Journal del 29 Aprile 1947 (vedi foto), viene detto tra le altre cose che Gigliotti e Fama sono andati a Palermo, dove si sono recati per fare delle investigazioni sulla notizia che 10 Chiese Pentecostali (Assemblee di Dio) sono state chiuse sotto le leggi repressive lasciate dal Fascismo, e che i due hanno dichiarato che intendono continuare la loro battaglia negli USA se non riceveranno delle assicurazioni soddisfacenti dal Governo Italiano.

 

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Il secondo risale al 1948. Ecco cosa si legge in un articolo apparso sul Review and Herald del 22 Aprile 1948: ‘Un gruppo Protestante Americano guidato dal Rev. Frank B. Gigliotti, un funzionario del Citizens United for Religious Emancipation, ha depositato presso l’Ambasciata Italiana a Washington D.C., una protesta formale contro una supposta persecuzione di minoranze Protestanti in Italia. Citando un recente attacco contro una riunione Pentecostale all’aperto vicino Roma, la protesta dichiarava che ‘noi abbiamo raggiunto il limite della nostra pazienza. Noi siamo costretti, nel nome di un Protestantesimo libero unito, a denunciare queste cose e renderle pubbliche affinchè il giudizio di uomini liberi possa decidere e condannare’.

 

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Ma Gigliotti si recò persino al Dipartimento di Stato Americano a protestare contro le persecuzioni ricevute dalle Assemblee di Dio, infatti il 9 maggio del 1950 – quindi quando il caso Marin non era stato ancora risolto – a capo di una delegazione di pastori protestanti (A.G. Yuppa, presidente della Chiesa Pentecostale Universale; Ellis McGoy, rappresentante della Chiesa di Cristo del Texas; Clyde W. Taylor, Segretario Nazionale degli Affari della National Association of Evangelicals; D.G. Scott, Rappresentante del Consiglio Generale delle Assemblee di Dio USA), Gigliotti si recò da John D. Hickerson, che era l’assistente Segretario di Stato per presentare una formale protesta documentata anche da foto di alcune persecuzioni ricevute da pastori e chiese delle Assemblee di Dio (nonchè di altri Protestanti). Ecco la foto di quell’importante incontro.

 

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Nella formale protesta consegnata all’Assistente Segretario di Stato, Gigliotti fa riferimento alla persecuzione subita da alcune Chiese pentecostali in Sicilia di cui Gigliotti e Fama poterono accertarsi personalmente durante la loro permanenza in Italia nella primavera del 1947; al caso di Enrico Marin, predicatore delle Assemblee di Dio, a cui il sindaco non voleva concedere l’acqua potabile alla sua casa; e poi il caso del pastore pentecostale Cosimo Caruso, proveniente dalla città di Detroit, il quale assieme a sua moglie avevano comprato un locale di culto a Rosarno (RC), che però a motivo della persecuzione nel febbraio 1948 non riuscirono a dedicare (sul sito della Chiesa ADI di Reggio Calabria si parla di questi eventi che coinvolsero i coniugi Caruso – http://www.adi-rc.org/).

Di questa veemente protesta ne diede notizia il 10 maggio del 1950 l’Unità tramite un articolo dal titolo ‘I protestanti lamentano nuove persecuzioni in Italia’: ‘Washington, 9. – Una delegazione di cinque pastori protestanti si è recata oggi al Dipartimento di Stato per rinnovare la protesta contro le persecuzioni dei protestanti in Italia. Guidati dal reverendo Frank Gigliotti, di Lemon Grove (California) essi hanno presentato dichiarazioni legalizzate da notai e copie di documenti intesi a dimostrare che i lanci di pietre e le percosse contro i protestanti continuano e si sono estesi all’Italia settentrionale. La delegazione ha conferito per 55 minuti con il direttore generale per le relazioni con le Nazioni Unite al Dipartimento di Stato, John Hickerson. Durante il colloquio, i pastori protestanti hanno consegnato a Hickerson una lettera con la quale si sollecita il Dipartimento di Stato a prendere qualsiasi misura necessaria per far sì che il governo italiano rispetti le garanzie costituzionali relative alla libertà religiosa. Nella lettera i pastori affermano che le popolazioni italiane agitate dai preti locali stanno perseguitando i missionari americani e gli italiani che cercano di abbracciare la fede protestante’ (pag. 5). Ecco la foto dell’articolo.

 

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L’Unità, 10 Maggio 1950, pag. 5

 

La lettera firmata da Frank B. Gigliotti presentata all’Assistente Segretario di Stato John Hickerson nel maggio del 1950. Lettera presente nel libretto The Fabulous Frank Gigliotti a pag. 13

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La lettera del ministro Randolfo Pacciardi inviata a Frank Gigliotti sul caso Enrico Marin. Lettera presente nel libretto ‘The Fabulous Frank Gigliotti’ a pag. 16.

 

Io credo che questi episodi dovrebbero dunque fare riflettere molto seriamente i fratelli che frequentano Chiese ADI sulla collaborazione che venne ad instaurarsi in quel tempo tra le ADI e il massone Frank Gigliotti, collaborazione che credo sia ampiamente dimostrata.