Manovratore dietro le quinte per fare entrare nel Governo Italiano persone gradite agli USA

La Massoneria smascherata – Indice > L’ombra della massoneria sulle Assemblee di Dio in Italia (ADI) > Massoni e amici della Massoneria nei rapporti tra ADI e Governo Italiano > Frank Bruno Gigliotti, Charles Fama, Patrick J. Zaccara, e Francis J. Panetta, del Comitato per la Libertà Religiosa in Italia > Frank Gigliotti: un potente massone e agente segreto americano >  Manovratore dietro le quinte per fare entrare nel Governo Italiano persone gradite agli USA

Frank Gigliotti nel dopoguerra si dava da fare dietro le quinte affinchè nel Governo Italiano entrassero determinati personaggi graditi agli USA. Il senatore Sergio Flamigni afferma: ‘Il 13 maggio 1947 il presidente del Consiglio Alcide De Gasperi cede alle sollecitazioni americane, e rassegna le dimissioni. Il giorno successivo, l’ambasciatore italiano a Washington, Alberto Tarchiani, viene ricevuto alla Casa bianca: il presidente Truman conferma l’appoggio degli Stati Uniti a un nuovo governo De Gasperi, ma a condizione che ne sia escluso il Pci. Il Capo dello Stato provvisorio Enrico De Nicola, dopo le rinunce dei presidenti incaricati Francesco Nitti e Vittorio Emanuele Orlando, affida l’incarico a De Gasperi, il quale forma un governo di democristiani, liberali e indipendenti, escludendo comunisti, socialisti e altre forze di sinistra. […] Ma l’esclusione dal governo delle forze della Sinistra – decisive nella guerra di liberazione e nella prima ricostruzione del Paese – rende assai precario l’equilibrio politico italiano. Così Gigliotti si adopera per propiziare un rimpasto che rafforzi il governo grazie al contributo di «gruppi che sono all’immediata sinistra del centro», e si attiva come ‘agente dell’anticomunismo’ tra Roma e Washington. Gigliotti si reca per due volte al Dipartimento di Stato americano, dove discute della composizione del governo italiano: ritiene «essenziale che Saragat entri al governo», e propone i nomi «di due altri italiani che possono aiutare ad allineare i partiti non comunisti al governo; Publio Cortini, e il colonnello Pacciardi». Successivamente, tramite una telefonata, sostiene di essere «al corrente del fatto che in Italia 50 generali si stanno organizzando per un colpo di Stato …. Ha detto che sono tutti anticomunisti, che sono pronti a tutto, e che sarebbe fatale se non si intervenisse a fermarli»’ (Sergio Flamigni, Trame Atlantiche, pag. 30-31). In I Giorni del Lavoro si legge quanto segue: ‘… in un documento strettamente riservato indirizzato al Dipartimento di Stato, sempre Dowling scrive: “Come già specificato ho avuto alcuni giorni fa due lunghi incontri con Gigliotti. Gigliotti ritiene essenziale che Saragat entri nel governo. Ha detto che a tal fine Joe Lupis potrebbe essere di grande aiuto. Ha detto inoltre che Lupis ne ha parlato con Lombardo e che questi è d’accordo. Ha fatto il nome di altri due italiani che possono aiutare ad allineare i partiti non comunisti al governo: Publio Cortini e il colonnello Pacciardi. L’ultima volta che mi ha parlato (per telefono un giorno di questa settimana) ha detto che è al corrente del fatto che in Italia 50 generali si stanno organizzando per un colpo di stato. Ha detto che sono tutti anticomunisti e pronti a tutto e che potrebbe essere fatale se non si interviene a fermarli”. Inoltre, Dowling nel suo rapporto scrive: “temo che stia cercando di riattivare la vecchia banda dell’Oss in Italia come mezzo per combattere il comunismo. Come è noto le attività di quel gruppo, messo in piedi per la maggior parte da italo americani quali Scamporino e Corvo, sono sempre state di dubbio odore e i più sono stati rispediti a casa quando Bob Joyce ha preso la direzione in Italia” ‘ (http://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1947-1-luglio—31-dicembre).

Le ragioni per cui gli USA volevano che il PSLI di Saragat entrasse nel nuovo Governo, si trovano nel testo della relazione che Saragat fece in una riunione ristretta del partito tenutasi a settembre 1947 – appena rientrato dal suo viaggio in America (dove aveva incontrato tra gli altri anche Frank Gigliotti) – e che uno dei pochi ammessi a quella riunione riservata si premurò a passare ai servizi segreti americani che informarono l’ambasciata: ‘Il motivo per cui si desidera l’ingresso del PSLI al governo è che molti circoli americani, specie i circoli protestanti, guardano con sospetto la clericalizzazione delle nazioni europee; il che crea un conflitto tra forze laiche e forze cattoliche. Queste ultime sono cresciute in America (sono circa 25 milioni i cattolici) e, attraverso il cardinale Spellman, influenzano la politica americana, con l’aiuto del Vaticano. Molti personaggi, come Truman, Marshall e Welles, che sono noti esponenti della massoneria e dunque tendono a difendere i laici, reagiscono all’influenza clericale. Ecco perchè il matrimonio De Gasperi-Saragat servirebbe a frenare l’ondata clericale. Saragat ha riferito che il PSLI è visto positivamente in America, dove la sua costituzione è considerata corretta, poichè corrisponde al desiderio di mantenere quella linea autonoma, socialista e al tempo stesso italiana, che gli americani apprezzano’ (in Roberto Faenza e Marco Fini, Gli americani in Italia, Feltrinelli Editore Milano, 1976, pag. 217-218).

E così Giuseppe Saragat entrò come uno dei vicepresidenti del Consiglio sia nel IV Governo De Gasperi (che durò dal 31 Maggio 1947 al 23 maggio 1948), assumendo questa funzione a metà dicembre 1947; che nel V Governo De Gasperi (in carica dal 23 maggio 1948 al 14 gennaio 1950), nel quale fu anche Ministro della Marina Mercantile; e Saragat era massone (cfr. Roberto Fabiani, I Massoni in Italia, pag. 16). Nel IV Governo De Gasperi entrò anche il colonnello Randolfo Pacciardi – anche lui come uno dei vice-presidenti del Consiglio – che era peraltro anche lui un massone, ma appartenente al Partito Repubblicano Italiano (PRI). Il Pacciardi poi sarà Ministro della Difesa nel Governo De Gasperi V, VI e VII. In merito a Publio Cortini, che Gigliotti riteneva essere tra coloro ‘che possono aiutare ad allineare i partiti non comunisti al governo’, facciamo presente che era anche lui un massone (dal 1953 al 1956 fu Gran Maestro del GOI quindi al vertice della Massoneria Italiana). Anche Joe Lupis, di cui fa menzione Gigliotti, era un massone, infatti nel libro In Banks We Trust (Nelle Banche Noi Confidiamo) scritto da Penny Lernoux leggiamo: ‘Gli Americani volevano riempire le posizioni chiave con persone che non erano nè fasciste e neppure di sinistra, ed una soluzione fu quella di appoggiarsi sulle organizzazioni internazionali Italo-Americane. Per la Sicilia questo significò in massima marte la Mafia, ma le logge Massoniche furono probabilmente più utili nel resto d’Italia. A quel tempo i Massoni Italo-Americani tendevano ad essere Democratici, come il sindaco di New York Fiorello La Guardia. Alcuni erano immigranti, come il sindacalista Giuseppe ‘Joe’ Lupis, che incanalò in Italia i soldi del sindacato Americano per frantumare il movimento del lavoro e creare associazioni anti-Comuniste durante la guerra fredda’ (Penny Lernoux, In Banks We Trust, Penguin Books, 1984, pag. 201 – cfr. Roberto Fabiani, I Massoni in Italia, pag. 17).