Sull’alleanza delle ADI con la massoneria nel secondo dopoguerra per uscire dalla persecuzione

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Voglio tornare e insistere sul coinvolgimento della massoneria nelle vicende delle Assemblee di Dio in Italia nel dopoguerra – coinvolgimento che si prefiggeva la fine della persecuzione contro le ADI – perchè lo ritengo molto importante, e voglio fare a tale riguardo cinque considerazioni.

La prima considerazione che voglio fare è la seguente. E’ fuori dubbio che le ADI, nel secondo dopoguerra, tramite il presidente Umberto Gorietti (spalleggiato da Roberto Bracco che era il segretario, Aurelio Pagano che era il tesoriere, e Vincenzo Federico e Francesco Testa che erano consiglieri), si sono appoggiate alla massoneria al fine di ottenere la cosiddetta libertà religiosa. Come è anche fuori dubbio che dei massoni sono penetrati in mezzo al Movimento Pentecostale proprio tramite i dirigenti delle ADI. Frank Gigliotti per esempio, è stato in mezzo a Chiese Pentecostali in Italia ed ha avuto contatti con pastori pentecostali. Questo si evince anche da un suo rapporto pubblicato dalle Assemblee di Dio USA nell’aprile 1948 (The Pentecostal Evangel, 24 Aprile, 1948, pag. 9 – vedi foto).

 

rapporto

 

Gigliotti dice infatti nel suo rapporto che lui ha visto e sentito personalmente i fratelli italiani predicare Cristo in tempo e fuori tempo, sotto la persecuzione fascista, e poi afferma anche: ‘Sento che il popolo Cristiano in America dovrebbe sapere che il Fratello Gorietti, il leader del Movimento Pentecostale in Italia, è stato in prigione diciotto volte a causa di Cristo ….’. E’ evidente dunque che Gigliotti è stato accolto in seno a diverse Chiese Pentecostali, ed ha avuto dei rapporti personali con dei pastori, tra cui Umberto Gorietti. Se si considera dunque che quel falso fratello Gigliotti – che si presentava come pastore evangelico – oltre che un esponente di spicco della massoneria americana, era anche un agente della CIA, nonché amico di mafiosi, la cosa non può che rattristare e turbare profondamente. E siamo persuasi che dal momento che le ADI si sono appoggiate ai massoni, nelle ADI è entrato lo spirito massonico, che è uno spirito diabolico. Peraltro questo modo di comportarsi firmato ADI fa chiaramente capire che le ADI sono disposte e pronte a mettersi con gli infedeli – ossia i nemici di Dio, perchè i massoni sono tali – per realizzare i loro obbiettivi, il che mostra il loro carattere spirituale ribelle.

La seconda considerazione è questa. Abbiamo visto che il massone Frank Bruno Gigliotti quando si mobilitò a favore della Massoneria Italiana per farle ottenere il riconoscimento di quella americana e recuperare Palazzo Giustiniani (recupero che avvenne nel 1960), impose delle condizioni alla Massoneria Italiana. Tra le condizioni che Gigliotti aveva posto al GOI per avere il riconoscimento della Massoneria USA e quindi disporre dell’appoggio americano per riavere quel Palazzo c’era quella ‘di consentire la formazione in Italia di Logge americane extraterritoriali’ (cfr. Mario Guarino e Fedora Raugei, Gli anni del disonore, pag. 46 – 47), nonchè il riconoscimento di una loggia segreta siciliana, come dice il giornalista Antonio Nicaso: ‘Gigliotti aveva un tale peso da costringere la massoneria italiana – appena riemersa dopo le ostilità del fascismo – ad accogliere tra le proprie fila la loggia segreta del principe palermitano Alliata di Monreale in cambio della restituzione di Palazzo Giustiniani’ (in Ferruccio Pinotti, Fratelli d’Italia, pag. 525). Ora, abbiamo visto che i massoni Frank Gigliotti e Charles Fama – su pressione delle ADI – si misero in moto per aiutare le ADI, e tra i due il più potente era Gigliotti che era anche amico di mafiosi. La spontanea domanda che uno si fa a questo punto è: Che cosa si sono detti in segreto o in privato i dirigenti delle ADI con il massone e agente CIA Frank Gigliotti, che le Chiese delle ADI devono sapere? Domandiamo questo perchè da un personaggio come Gigliotti – come anche dai dirigenti ADI – c’è da aspettarsi di tutto. Comunque sia, siamo pienamente persuasi che le ADI appoggiandosi ai massoni siano cadute nel laccio della Massoneria, e quindi nel laccio del diavolo. E che sia così, lo si avverte a livello spirituale.

La terza considerazione è la seguente. E’ evidente che tramite Frank Gigliotti, Gran Maestro onorario del GOI, si è venuto ad instaurare un legame spirituale tra la Massoneria e le ADI, e difatti sia Luigi Preti, che era massone, che il partito PSLI (poi PSDI) di Giuseppe Saragat sorto per opera della Massoneria, hanno appoggiato le ADI. E siamo persuasi che questo appoggio massonico ha continuato nel tempo. E questa cosa inquieta molto, come inquieta molto anche il fatto che ad un certo punto in Italia il posto di Frank Gigliotti fu preso dal massone Licio Gelli. Giudicate voi.

La quarta considerazione è questa. E’ evidente che quando dei pastori agiscono come hanno agito Gorietti, Bracco e tutti gli altri, che hanno cercato l’appoggio della Massoneria e del Vaticano per uscire dalla persecuzione, ciò significa che essi sono dei RIBELLI perchè violano dei comandamenti della Parola: il primo è quello di riporre la propria fiducia in Dio, secondo che è scritto nei Salmi: “O voi che temete l’Eterno, confidate nell’Eterno!” (Salmo 115:11), e il secondo quello di non riporla nell’uomo, secondo che è scritto: “Non confidate nei principi, né in alcun figliuol d’uomo, che non può salvare” (Salmo 146:3). Ma ve li immaginate gli apostoli andare a fare pressioni sulle autorità politiche o religiose del loro tempo, per implorarle di far smettere la persecuzione contro di loro? O cercare l’appoggio di individui strani e collusi con la malavita o con fazioni politiche dell’ ‘opposizione’ per cercare di uscire dalla persecuzione? Io neppure me li immagino fare una cosa del genere, anche perchè essi si rallegravano di essere reputati degni di essere vituperati e perseguitati per il nome di Cristo e si compiacevano nelle persecuzioni che subivano a cagione di Cristo perchè sapevano che quando erano deboli allora erano forti e la potenza di Cristo si manifestava in loro (cfr. Atti 5:40-41; 2 Corinzi 12:10). Ecco perchè non cercarono mai di fare pressioni sulle autorità di allora o di cercare il loro favore per uscire dalla persecuzione, anzi sopportarono con pazienza le sofferenze. Ma nelle ADI la Parola viene rigettata. Mentre viene accettata la massima antibiblica ‘aiutati che Dio ti aiuta’ che significa ‘mettiti a confidare nell’uomo, e poi vedrai che Dio interverrà’, che poi nella pratica si manifesta col ricorrere ad ogni mezzo pur di raggiungere il proprio obbiettivo perchè per costoro ‘il fine giustifica i mezzi’. E nelle ADI si alleerebbero persino con il diavolo in persona pur di raggiungere i loro obbiettivi ‘a maggior gloria di Dio’, in quanto oltre allo spirito massonico, c’è quello gesuita!

La quinta considerazione è collegata alla precedente, e cioè alla sopportazione delle sofferenze. Leggendo il libro degli atti degli apostoli, che documenta la storia della Chiesa nel primo trentennio dopo l’assunzione di Gesù in cielo, non si può non vedere che i santi furono perseguitati ed anche duramente. Anche leggendo le epistole si può vedere chiaramente questo. I santi erano perseguitati da quelli di fuori, perchè il mondo avvertiva che essi non facevano parte del mondo, perchè testimoniavano del mondo che le sue opere erano malvage, e allora li perseguitava. Come si comportarono i santi servitori di Cristo verso di loro? Cosa fecero per i santi? Quali parole rivolsero loro? Cercarono forse di contattare le autorità politiche o religiose del tempo per far smettere la persecuzione contro i santi? No, semmai li esortarono a sopportare le sofferenze con pazienza, a rallegrarsi in mezzo ad esse, e a perseverare nella fede, e li elogiarono per il fatto che partecipavano alle sofferenze di Cristo. Ecco le loro parole.

L’apostolo Paolo ai santi di Roma: “siate …..pazienti nell’afflizione” (Romani 12:12); ai santi di Filippi: “Soltanto, conducetevi in modo degno del Vangelo di Cristo, affinché, o che io venga a vedervi o che sia assente, oda di voi che state fermi in uno stesso spirito, combattendo assieme d’un medesimo animo per la fede del Vangelo, e non essendo per nulla spaventati dagli avversarî: il che per loro è una prova evidente di perdizione; ma per voi, di salvezza; e ciò da parte di Dio. Poiché a voi è stato dato, rispetto a Cristo, non soltanto di credere in lui, ma anche di soffrire per lui, sostenendo voi la stessa lotta che mi avete veduto sostenere, e nella quale ora udite ch’io mi trovo” (Filippesi 1:27-30); ai santi di Tessalonica: “E voi siete divenuti imitatori nostri e del Signore, avendo ricevuto la Parola in mezzo a molte afflizioni, con allegrezza dello Spirito Santo; talché siete diventati un esempio a tutti i credenti della Macedonia e dell’Acaia. …. Poiché, fratelli, voi siete divenuti imitatori delle chiese di Dio che sono in Cristo Gesù nella Giudea; in quanto che anche voi avete sofferto dai vostri connazionali le stesse cose che quelle chiese hanno sofferto dai Giudei …. Perciò, non potendo più reggere, stimammo bene di esser lasciati soli ad Atene; e mandammo Timoteo, nostro fratello e ministro di Dio nella propagazione del Vangelo di Cristo, per confermarvi e confortarvi nella vostra fede, affinché nessuno fosse scosso in mezzo a queste afflizioni; poiché voi stessi sapete che a questo siamo destinati. Perché anche quando eravamo fra voi, vi predicevamo che saremmo afflitti; come anche è avvenuto, e voi lo sapete. Perciò anch’io, non potendo più resistere, mandai ad informarmi della vostra fede, per tema che il tentatore vi avesse tentati, e la nostra fatica fosse riuscita vana. Ma ora che Timoteo è giunto qui da presso a voi e ci ha recato liete notizie della vostra fede e del vostro amore, e ci ha detto che serbate del continuo buona ricordanza di noi bramando di vederci, come anche noi bramiamo vedervi, per questa ragione, fratelli, siamo stati consolati a vostro riguardo, in mezzo a tutte le nostre distrette e afflizioni, mediante la vostra fede; perché ora viviamo, se voi state saldi nel Signore …. noi stessi ci gloriamo di voi nelle chiese di Dio, a motivo della vostra costanza e fede in tutte le vostre persecuzioni e nelle afflizioni che voi sostenete. Questa è una prova del giusto giudicio di Dio, affinché siate riconosciuti degni del regno di Dio, per il quale anche patite. Poiché è cosa giusta presso Dio il rendere a quelli che vi affliggono, afflizione; e a voi che siete afflitti, requie con noi, quando il Signor Gesù apparirà dal cielo con gli angeli della sua potenza” (1 Tessalonicesi 1:6-7; 2:14; 3:1-8; 2 Tessalonicesi 1:4-9); a Timoteo: ” soffri anche tu per l’Evangelo, sorretto dalla potenza di Dio …. Sopporta anche tu le sofferenze, come un buon soldato di Cristo Gesù …. soffri afflizioni” (2 Timoteo 1:8; 2:3; 4:5).

Lo scrittore agli Ebrei: “Ma ricordatevi dei giorni di prima, quando, dopo essere stati illuminati, voi sosteneste una così gran lotta di patimenti: sia coll’essere esposti a vituperio e ad afflizioni, sia coll’esser partecipi della sorte di quelli che eran così trattati. Infatti, voi simpatizzaste coi carcerati, e accettaste con allegrezza la ruberia de’ vostri beni, sapendo d’aver per voi una sostanza migliore e permanente. Non gettate dunque via la vostra franchezza la quale ha una grande ricompensa! Poiché voi avete bisogno di costanza, affinché, avendo fatta la volontà di Dio, otteniate quel che v’è promesso” (Ebrei 10:32-36).

Giacomo disse agli eletti: “Fratelli miei, considerate come argomento di completa allegrezza le prove svariate in cui venite a trovarvi, sapendo che la prova della vostra fede produce costanza. E la costanza compia appieno l’opera sua in voi, onde siate perfetti e completi, di nulla mancanti ….. Prendete, fratelli, per esempio di sofferenza e di pazienza i profeti che han parlato nel nome del Signore. Ecco, noi chiamiam beati quelli che hanno sofferto con costanza. Avete udito parlare della costanza di Giobbe, e avete veduto la fine riserbatagli dal Signore, perché il Signore è pieno di compassione e misericordioso. …. C’è fra voi qualcuno che soffre? Preghi.” (Giacomo 1:2-4; 5:10-11,13).

Pietro disse ai santi: “Nel che voi esultate, sebbene ora, per un po’ di tempo, se così bisogna, siate afflitti da svariate prove, affinché la prova della vostra fede, molto più preziosa dell’oro che perisce, eppure è provato col fuoco, risulti a vostra lode, gloria ed onore alla rivelazione di Gesù Cristo; il quale, benché non l’abbiate veduto, voi amate; nel quale credendo, benché ora non lo vediate, voi gioite d’un’allegrezza ineffabile e gloriosa, ottenendo il fine della fede: la salvezza delle anime ….. Poiché questo è accettevole: se alcuno, per motivo di coscienza davanti a Dio, sopporta afflizioni, patendo ingiustamente. Infatti, che vanto c’è se, peccando ed essendo malmenati, voi sopportate pazientemente? Ma se facendo il bene, eppur patendo, voi sopportate pazientemente, questa è cosa grata a Dio. Perché a questo siete stati chiamati: poiché anche Cristo ha patito per voi, lasciandovi un esempio, onde seguiate le sue orme; egli, che non commise peccato, e nella cui bocca non fu trovata alcuna frode; che, oltraggiato, non rendeva gli oltraggi; che, soffrendo, non minacciava, ma si rimetteva nelle mani di Colui che giudica giustamente; ….. E chi è colui che vi farà del male, se siete zelanti del bene? Ma anche se aveste a soffrire per cagion di giustizia, beati voi! E non vi sgomenti la paura che incutono e non vi conturbate; anzi abbiate nei vostri cuori un santo timore di Cristo il Signore, pronti sempre a rispondere a vostra difesa a chiunque vi domanda ragione della speranza che è in voi, ma con dolcezza e rispetto; avendo una buona coscienza; onde laddove sparlano di voi, siano svergognati quelli che calunniano la vostra buona condotta in Cristo. Perché è meglio, se pur tale è la volontà di Dio, che soffriate facendo il bene, anziché facendo il male. …. Diletti, non vi stupite della fornace accesa in mezzo a voi per provarvi, quasiché vi avvenisse qualcosa di strano. Anzi, in quanto partecipate alle sofferenze di Cristo, rallegratevene, affinché anche alla rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi giubilando. Se siete vituperati per il nome di Cristo, beati voi! perché lo Spirito di gloria, lo Spirito di Dio, riposa su voi. Nessun di voi patisca come omicida, o ladro, o malfattore, o come ingerentesi nei fatti altrui; ma se uno patisce come Cristiano, non se ne vergogni, ma glorifichi Iddio portando questo nome. Poiché è giunto il tempo in cui il giudicio ha da cominciare dalla casa di Dio; e se comincia prima da noi, qual sarà la fine di quelli che non ubbidiscono al Vangelo di Dio? E se il giusto è appena salvato, dove comparirà l’empio e il peccatore? Perciò anche quelli che soffrono secondo la volontà di Dio, raccomandino le anime loro al fedel Creatore, facendo il bene ” (1 Pietro 1:6-9; 2:19-23; 3:13-17; 4:12-19).

Alla luce di quanto dice la Scrittura, quindi, e raffrontando il comportamento dei santi uomini di Dio con quello dei pastori delle ADI nel dopoguerra, dobbiamo dire che c’è un abisso tra i due comportamenti. A proposito: ma vi risulta che mentre Saulo da Tarso devastava la Chiesa e metteva in prigione i santi, e alcuni di loro venivano messi a morte a motivo di Cristo, gli apostoli o gli anziani delle Chiese si mobilitarono per presentare le loro formali proteste alle autorità del tempo, per far cessare la persecuzione contro la Chiesa ed ottenere ‘la libertà religiosa’? A noi non risulta. E vi risulta forse che quando l’apostolo Pietro fu messo in carcere, gli apostoli e gli anziani delle Chiese si mobilitarono contro le autorità politiche e religiose del tempo, per fare pressione su di esse per indurle a far liberare Pietro? A noi non risulta, ma risulta che la Chiesa si mise a pregare fervidamente per Pietro (Atti 12:5), e Dio rispose loro liberando Pietro mediante un angelo! Ma nel caso dei pastori delle ADI, ci troviamo davanti a uomini che hanno deciso di non seguire le orme dei santi antichi. Ecco perchè questa netta differenza comportamentale.

Che quadro desolante e sconcertante! E’ veramente triste sapere che le Chiese Pentecostali ad un certo punto hanno cominciato a non reputare più un onore essere reputate degne di essere perseguitate a motivo di Cristo, e si sono appoggiate ai massoni per uscire dalla persecuzione, e che peraltro questo appoggio da loro ricercato con tutte le loro forze è stato tenuto nascosto dai pastori alla fratellanza. Ma ora la loro ribellione è manifesta e rimarrà come un marchio di infamia per loro. E badate che la ribellione alla Parola di Dio si paga caramente con Dio, e difatti le ADI sono cadute nel laccio degli uomini, ed hanno perso la libertà spirituale, già proprio la libertà spirituale che Cristo ci ha comprato con il suo sacrificio, loro l’hanno persa in cambio della fine della persecuzione o meglio dell’ottenimento della cosiddetta libertà religiosa. E chi non vede questo? Solo un cieco può non vederlo. E purtroppo di ciechi ce ne sono tanti, soprattutto nelle ADI.

Qui dunque le cose perverse agli occhi di Dio sono diverse, e sono collegate e intrecciate tra di esse. E sono cose gravissime, che non rimangono impunite da Dio. Qui ci troviamo davanti a chiese che hanno rigettato la Parola di Dio, coprendo e giustificando questo loro rigetto con abili sofismi, che purtroppo tanti hanno accettato. Questi ribelli infatti parlano della cosiddetta libertà religiosa, e della lotta da loro intrapresa nel secondo dopoguerra per ottenerla. Ma io dico: ‘Ma quando mai i santi antichi organizzarono o promossero proteste pubbliche contro le autorità politiche o religiose del loro tempo perchè ricevevano torti e persecuzioni e vessazioni a motivo della loro fede in Cristo, facendo pressioni di svariato genere su di esse per ottenere la fine della persecuzione nei loro confronti?’ E perchè mai quindi oggi i santi dovrebbero intraprendere questa lotta in quelle nazioni dove vengono perseguitati a motivo della loro fede? La verità è che questa lotta non fa parte del buon combattimento che noi discepoli di Cristo siamo chiamati a combattere, eppure le ADI presentano tutte le loro lotte intraprese nel dopoguerra per ottenere la fine della persecuzione nei loro confronti come il buon combattimento che ogni Cristiano in mezzo alla persecuzione dovrebbe intraprendere! Che stoltezza! E tutta questa loro lotta non è altro che la conseguenza del loro rigetto di compiacersi e rallegrarsi nelle afflizioni e persecuzioni a motivo di Cristo, e quindi ‘il peccato originale’ è proprio questo. Siamo quindi davanti a persone per le quali certe parti della Scrittura non valgono NULLA e le sprezzano, anzi se potessero le toglierebbero dalla Bibbia, tanto sono diventati ostinati e caparbi. E dato che Paolo diceva che chi sprezzava i suoi precetti – ma possiamo aggiungerci anche i precetti dati da Giacomo e Pietro – non sprezzava un uomo ma Dio, e tra questi precetti ci sono quelli che vi ho citato prima che riguardano l’afflizione e la persecuzione, possiamo dire che le ADI sprezzano Dio, ma riescono a coprire abilmente questo loro sprezzo. Ma Dio è giusto, ed ha promesso di avvilire quelli che lo sprezzano, e questo sappiamo è già avvenuto tante volte e continuerà ad avvenire. A Dio sia la gloria ora e in eterno. Amen.